Recensioni per
LA LUPA
di lalla

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
12/04/20, ore 00:41

Sono un accanito di biografie storiche e devo dire che il tuo racconto renderebbe giustizia ad uno di questi. molto importante per amare la storia cercare di approfondire anche immaginando la  psicologia dei personaggi. davvero mi è piaciuto tanto!! anche complimenti per come scrivi!

Nuovo recensore
15/06/12, ore 15:52

Ho adorato la tua Valeria Messalina. L'ho trovata perfetta nella sua imperfezione, davvero. Perché è facile liquidarla come una puttana lussuriosa, davvero. Più difficile creare un'introspezione e delle motivazioni coerenti con il personaggio e con l'epoca storica per spiegare (o almeno tentare di farlo) per quale motivo una ragazza che aveva tutto (famiglia potente, sposa dell'imperatore) abbia deciso di diventare una prostituta. E tu ci sei riuscita. Hai dato una profondità a Messalina, non hai giudicato i suoi gesti, hai cercato di spiegarli, pur senza giustificarli. Non ne hai fatto un'eroina, ma nemmeno la puttana imperiale di Giovenale. La tua Valeria Messalina è una donna forte, nata in un mondo di uomini di cui, IMHO, avrebbe davvero voluto far parte. Un mondo in cui la sua libertà è sacrificata ad altro: la famiglia, il marito, la carica pubblica. E lei è tutt'altro che la perfetta matrona romana, lei freme di desiderio per la libertà, di rabbia per il fato che le è capitato. Ha un marito che le è stato imposto, un vecchio balbuziente che non ama, un ruolo pubblico che non ha mai voluto. Dei sogni, probabilmente, che mai potrà realizzare solo per il fatto di essere Valeria Messalina, discendente di Cesare Augusto, Marte e Venere, moglie dell'imperatore Claudio. E, come te, vedo il suo darsi indiscriminatamente come una forma di vendetta, non certo la ricerca del piacere fisico per il sarebbe bastato qualche amante discreto, scelto magari tra gli schiavi. Non ci sarebbe stato bisogno di disonorare se stessa e il marito, si fosse trattato di semplice lussuria. No, Messalina non era una lussuriosa, era un donna a cui son stati rubati i sogni, una donna che avrebbe preferito nascere uomo, una donna che mal accettava i limiti imposti dalla società imperiale romana. Una donna che cerca vendetta contro tutti e contro nessuno, venetta contro il fato stesso. E lo fa nell'unico modo che le è concesso: dando il suo corpo, non certo la sua anima, indiscriminatamente, senza provare nulla, solo per vendetta, forse anche contro la se stessa che non ha potuto/saputo ribellarsi al destino scelto per lei da altri. La storia con Gaio Silio, poi, è esempio perfetto di questo suo essere tormentata e ossessionata dalla vendetta. Come dice la stessa Valeria nella tua storia Non è la lussuria che mi unisce a Gaio Silio. E’ il desiderio di vendetta di cui questo giovane fatuo, ambizioso e pieno di sé sarà mezzo e strumento..
Il gladiatore, Tanathos, poi, è l'esempio perfetto di quel che sarebbe potuto essere. Un uomo forte come vorrebbe essere Messalina, suo specchio in fondo e per questo l'unico in grado di cancellare l'odio che ormai la muove. Ma è troppo tardi, per lei. Per loro. Per un lieto fine.
Insomma, ho adorato la tua Messalina, ma anche gli altri personaggi, sono davvero realistici e l'ambientazione è curatissima. Non ho trovato incongrunze storiche (magari qualcuna c'è, per carità, ma nel caso è talmente piccola da sfuggire) e si vede che prima di scrivere questa storia ti sei documentata sulla vita nella Roma imperiale e sul ruolo della donna in quella società.
Insomma, tutto questo sproloquio lunghissimo per dirti che ho apprezzato, ecco.
*Winola, in preda alla logorrea*

Recensore Master
10/02/12, ore 21:41

La tua prima storia mi è piaciuta molto,devo dire che hai dato una personalità del tutto nuova a quella
che gli storici antichi ci hanno tramandato come una donna lussuriosa e lasciva,che si portava nel letto il
lezzo del postribolo.
Qui la possiamo vedere come una ragazza non ancora sedicenne,che stà per sposare lo zio di Caligola,l'imperatore folle che stava
insanguinando Roma in quegli anni.
Lui ne aveva cinquanta,ma all'epoca non si badava all'età dello sposo:quel che contava era che la fanciulla dovesse dare
un'erede maschio al marito,e poi per il resto avrebbero potuto vivere separati in casa.
Comunque complimenti per la storia,mi è piaciuta davvero molto,e non vedo l'ora di leggerla tutta.

Recensore Veterano
01/07/07, ore 18:43

Peccato non aver scoperto prima questo gioiellino! Complimenti... Un ritratto davvero sublime, non solo nella psicologia del personaggio di Messalina, che hai analizzato in modo magistrale, rivelandone le motivazioni più profonde del suo agire, ma anche del superbo ed inesorabile ritratto che hai tracciato della Roma Imperiale di quei tempi, con la sua facciata ed i suoi "retroscena", il suo lusso e la sua corruzione, la brama di potere, l'interesse delle potenti famiglie, pronte a sacrificare la giovinezza delle loro figlie per avide brame di potere, l'inadeguatezza di una ragazza piena di vita come Valeria, l'amore negato, l'odio, la lussuria che tale sembra, ma che nasconde le motivazioni più intrinseche. Complimenti! I tuoi scritti di argomento storico (a proposito, anch'io adoro la storia!) sono come sempre impeccabili ed appassionanti. A presto!

Tiger eyes
27/07/05, ore 20:44

Hai ragione: magari Narcisso avesse ubbidito al suo imperatore, uccidendolo quando decise di sposare Agrippina, come ha ubbidito quando gli ha ordinato di uccidere Messalina. Claudio sarà stato pure un sovrano illuminato, ma di donne non capiva un'acca: ha commesso un errore dietro l'altro e l'ultimo l'ha pagato caro. Che dire di Messalina? Si può ipotizzare tutto il contrario di tutto, quando i fatti di cui si è certi sono così pochi. E' passata alla storia come una ninfomane (si dice che Narcisso, quando la uccise, le avesse gridato: "Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma" ma chissà se è vero), ma forse fu solo vittima della linguaccia di uno dei soliti detrattori dell'impero dalla penna facile. La maggior parte delle biografie di allora sugli imperatori sono state redatte da fautori della repubblica, ci si può aspettare il rigore storico? L'aderenza ai fatti? Macchè. La verità non sta mai da una parte sola. Ma quella che gli storici romani ci hanno lasciato è l'unica che abbiamo. E coloro che sono stati infangati, spesso a torto, non potranno mai difendersi. Perciò il dubbio rimane. Peccatrice incallita o solo vittima delle circostanze? Forse l'uno e l'altra, come tu l'hai descritta. Il tuo stile sublime non smetterà mai di incantarmi, sai tracciare il ritratto impietoso della Roma imperiale come pochi hanno fatto. I miei complimenti vivissimi, sei davvero grandiosa. A presto!

Tiger eyes
27/07/05, ore 20:12

Ah ecco, mi sembrava... Ma la tua ricostruzione è così plausibile che si arriva a comprendere la scelta di Messalina, ma soprattutto a compatirla. Dovrebbe avere tutto, invece non ha niente (come profetizzato nel cap precedente), ma disperatamente lo cerca anelando ad una vita che non può vivere, pur concedendosi sprazzi di libertà, nell'illusione di potersi riappropriare, anche solo per un attimo, di quella vita che le è stata negata. Senza contare che vuole vendicarsi del marito (e diciamolo, pure dei genitori), infangando il suo nome. Peccato che lui fa finta di niente, davvero frustrante. A proposito di Claudio: io sapevo che facenva finta di balbettare per farsi passare per idiota e scampare così a Caligola, ma appena salito al trono ha smesso di fingersi balbuziente, rivelandosi per un persona intelligente... Un'altra cosa, che mi sono scordata di dirti nel commento precedente: usi il termine "domina" in un periodo in cui, da quel che ricordo (potrei sbagliarmi) ancora non si usava: se non erro, "dominus" viene comunemente usato solo nel Tardo Impero. In ogni caso, complimenti per l'ottima ricostruzione, ma soprattuto per l'eccellente ananlisi psicologica di una ragazza troppo piena di vita per condurre una vita di palazzo, peggio ancora accanto ad un vecchio. Bravissima, tanto per cambiare. XD

Tiger eyes
27/07/05, ore 19:44

"Avrebbe avuto tutto e non avrebbe avuto niente." Proprio vero. Ma di quello che si sa di Messalina, si dice che il potere fosse l'unica cosa a cui ambisse, oltre alla lussuria. Sono curiosa di vedere come svilupperai questo racconto alternativo, perché altro non è ed è un vero peccato. Mi piacerebbe pensare a Messalina come ad una vittima delle circostanze, ma i fatti parlano per lei e le dicerie hanno sempre un fondo di verità. Ma la tua versione è davvero bella e curata, per non ipotizzare che gli eventi si siano davvero svolti come tu li stai narrando. Brava e impeccabile, come sempre.

Recensore Junior
09/04/05, ore 17:59

Davvero uno splendido racconto, mi dispiace soltanto di non averlo letto prima! I miei più sinceri complimenti! Camilla

invader
26/02/05, ore 22:32

La cosa che più stupisce leggendo i tuoi racconti, è che in libreria non si possono trovare. E lo meriterebbero, eccome. Recensisco questo racconto, ma potrei dire altrettanto degli altri. La tua padronanza della tecnica narrativa è qualcosa di eccezionale: la caratterizzazione appare perfetta e totalmente priva di sbavature, lineare ma mai scontata. C'è veramente da imparare.

Akemichan
22/01/05, ore 19:29

Bellissima! davvero, scritta molto bene, anche i sentimenti di Messalina sono espressi in maniera realistica... Sai, penso che possa essere andata proprio così!

Nuovo recensore
07/10/04, ore 17:23

Bellissimo, mi è piaciuto da morire come hai delineato il carattere di Messalina liberandolo dai luoghi comuni. Si vede che hai una grande passione per la storia, in particolare per la storia romana, che condivido anche io. Complimenti!!

Calliope
04/07/04, ore 16:32

Veramente bello questo racconto scrivi davvero bene!si vede la tua passione x la storia magari a scuola insegnassero così!!Ancora complimenti