Recensioni per
Bokuranate di Varia Natura, Forma e Dimensione
di Subutai Khan

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Buonasera a te, Subutai Khan, e perdonami per il ritardo spaventoso con cui lascio questa dovuta recensione.
​Te la sei meritata per aver risposto ad una domanda su Bokurano, quindi mi pareva giusto lasciarla su una fanfic che trattasse di questo tema. E -tu guarda che coincidenza- il primo capitolo di questa raccolta parla proprio di Moji: poteva andare meglio di così?
​Da un punto di vista meramente "tecnico" (grammatica, punteggiatura, sintassi etc.) non ho notato errori, e tramite il tuo stile semplice riesci a rendere bene i pensieri ed il carattere pacato e riflessivo di Moji. Ho adorato il passaggio "I pochi dubbi che avevo si dissolvono come la nebbia nella brughiera scozzese che lascia il posto all’alba.": una similitudine così poco usuale ma così poetico e suggestivo, dal sentore vagamente letterario.
​Mi è molto piaciuto il retroscena con Maki, perfettamente IC nel suo citare Gintama e nella sua insicurezza, in parte mascherata dall' allegria. Molto carino e molto dolce che sia stata lei a suggerire a Moji il trapianto di cuore, che -se non ricordo male- sia nell'anime che nel manga è mostrato come scelta del ragazzo: se non sono indiscreta, come mai hai scelto proprio lei come secondo personaggio?
​Un graziosissimo Missing Moments, davvero ben scritto ed evocativo, complimenti!
​Non vedo l'ora di leggere altro!
​A presto (spero)
-ONO

 

Recensore Junior

Quel “Grazie” di Ushiro, a me, piace tantissimo. È vero, non è una risposta consona, Machi non gli ha fatto nessun favore, piacere a qualcuno non è qualcosa per cui si deve rendere grazie.
O forse anche sì... denota una profonda insicurezza, come se Ushiro non si sentisse degno di poter piacere a qualcuno e quindi gli viene automatico provare gratitudine per chi invece riesce ad apprezzarlo nonostante non se lo meriti. Ha risposto automaticamente, senza pensarci e, a me, quel “Grazie” è sempre piaciuto tantissimo.
E Machi rincara la dose, costringendolo ad affrontare anche un’altra bordata: Ushiro ha risposto d’impulso e Machi, altrettanto d’impulso, gli propone di trascorrere la notte insieme. Perché, quando stai per morire, la notte può essere davvero spaventosa, non riesci a smettere di pensare e inizi anche a domandarti se riuscirai a risvegliarti e a vivere un altro giorno.
E qui, il losco figuro che maneggia un affare cubicheggiante viene liquidato in pochi istanti, non c’è tempo da sprecare per i matti. Ushiro e Machi non possono cancellare ciò che li attende ma possono rendere l’attesa più piacevole: let’s do something amazing while we still can.
Sì, è una grossa variazione rispetto al manga, però mi è piaciuta. Questo apparente OoC di Ushiro ha un suo perché e me lo rende molto meno OoC di quel che mi aspettavo.
Eeeeh vabè, tu ti fidi di te e anch’io inizio a fidarmi delle tue doti di scrittore...

Recensore Junior

È vero. È bello il silenzio. O meglio, è bello riuscire a trovare qualcuno con cui poter condividere un bel silenzio, senza tensioni o imbarazzi. E semplicemente restare insieme, anche quando non si ha niente di importante da dire. O perché tutto è già stato detto. O perché non c’è bisogno di parole.
Qui invece c’è bisogno di dire qualcosa, perché non ci saranno altre occasioni per farlo. Kanji sta per morire. E non si fa remore nell’essere diretto e risoluto, non c’è più tempo per tergiversare.
E questo deve avvertirlo anche Jun, tant’è che non solo gli confida di non aver preso parte al contratto ma ammette anche di esser rimasto lì per poter stare vicino a lui, a Kanji, il suo amico di una vita.
L’amico con il quale poteva condividere i silenzi.
L’inverno sta arrivando, fa un freddo lupino (lol per l’espressione desueta), però alle volte possono bastare le parole per riscaldarti.
Strabellina, Kaos.

Recensore Junior

"Tokusatsu" e "Mahō Sentai Magiranger" ho dovuto googlarli per capire che diamine fossero, ma ho il vago sentore che tu l'avessi già messo in preventivo.
Tutto il resto invece ho saputo contestualizzarlo e avevo pure ben presente i personaggi e ciò di cui stavano parlando: mi è piaciuto tanto il tuo aver fatto riferimento a un altro missing moment e l'aver spiegato come Moji fosse riuscito ad ottenere l'aiuto dell'esercito per poter effettuare il trapianto! Avevi già intenzione di farlo nella one-shot con Moji e Maki o ti è venuto in mente solo in un secondo momento? Beh, qualunque sia la risposta, complimenti in entrambi i casi, idea assai carina! Adoro i missing moment, e li adoro ancora di più quando si incastrano così alla perfezione nella trama originale!
Sul ritmo e la bellezza dei dialoghi tra Maki e Tomo non ti dirò niente, tanto già sai, e di motivi per gradassarti ne hai già una scorta infinita.
Però devo indugiare un attimo su un concetto espresso da Maki: riesce a rimanere calma e "normale" perchè non riesce a percepire come reale il gioco a cui sta per partecipare... considerazione assolutamente perfetta. Un bestiolino galleggiante ti teletrasporta in un robottone gigante che, un ragazzino per volta, deve pilotare con la forza del pensiero per sconfiggere un altro robottone gigante allo scopo di salvare il mondo. Maddai...
Dev'essere davvero straniante... poi uno pensa alle conseguenze che già ci sono state, ai morti già sepolti, alla responsabilità di dover salvare il proprio universo, i propri amici, la propria famiglia... e allora sì, è difficile continuare a considerare tutto quanto come un incubo più lungo del solito... ma ha ragione Maki, autodistruggersi nel tormento non sarebbe di nessun aiuto, anzi, quindi tanto vale preoccuparsene quando sarà il momento e intanto godersi il tempo che resta per essere se stessa... e prendersi a cuscinate con la propria amica del cuore...
Insomma, niente di imprevisto: altra Bokuranata assai carina...

Recensore Junior

Ok, la mia Bokuranata preferita con zero recensioni, NO. Non si può.
Quindi rieccomi qui ad auto-pappagallarmi e porta pazienza (ognuno ha i commentatori che si merita!).
Questa sostituzione del sorriso affabile con il ghigno infernale mi intrigava già quando era solamente un prompt... perciò figurati quanto mi è piaciuto leggere il modo in cui l’hai elaborato! Ti è uscita fuori una cosa veramente figosa *_*
Moji era un po’ il bello del gruppo nonchè quello più brillante, ha avuto delle intuizioni che sono state molto utili, quindi ci sta che spiccasse rispetto agli altri. E poi è abbastanza comune rimanere particolarmente colpiti dal sorriso di una persona che non sorride quasi mai, no? Perciò non mi è sembrato eccessivo o stucchevole il fatto che Anko lo ricordi con affetto e lo consideri così prezioso: proprio perché era così raro che lo facesse, se Moji sorrideva, voleva dire che c’era motivo di essere allegri. Ma poi, le occasioni per poter sorridere, sono andate via via calando.
“Abbiamo scoperto il gioco.
E al sorriso di Moji si è sostituito l’infernale ghigno di Koyemshi.”
Babbabia *_* ossimoriosetà a manetta! Scoprire "il gioco" dovrebbe essere qualcosa che ti fa sorridere ancora di più e invece, in questo "gioco", l’unico sorriso è il ghigno di Koyemshi! Con tanto di dentini aguzzi e “aura predatoria” perché, effettivamente, si può dire che alla fine, anche se solo indirettamente, si è davvero sbranato questi ragazzini...
Dei ragazzini la cui infanzia era finita nel momento in cui hanno scoperto questo gioco....
Vabè, la pianto.
Comunque sì, è decisamente la mia oneshot di Bokurano preferita. Assolutamente *_*

La cosa che colpisce di più è la discrepanza atomica tra il tono delle frasi pronunciate e quello che effettivamente viene detto... una mamma che si rivolge al suo piccolo e, con parole semplici, proprio come si farebbe a un bambino, gli spiega quello che sta facendo, cerca di metterlo a parte di ciò che sta succedendo... e sentire questo tono così materno e protettivo parlare di morte e vendetta raddoppia l'effetto... quindi anche se è una drabble piccolina, arriva dritta allo stomaco....
Poi arriva la frase finale che è spettacolosa *_* Chizuru sceglie di lasciare per ultima la portata principale, perchè si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo, quindi più freddo è il piatto e meglio è (e non oso citare il detto in inglese che se poi dimentico per strada dei pezzi, mi sgridi e ci rimango male!)