Recensioni per
SA DIE (Il Giorno)
di lalla
Di nuovo non ho parole per fare complimenti. Bellissima storia, bellissimi punti di vista, stile meraviglioso. Mi ha ricordato una vecchia poesia di Brecht che avevo studiato a scuola tanti anni fa. Brava di nuovo. |
Complimenti vivissimi!!! Anche se penso che solo i sardi possano comprendere a fondo la fanfic,per la complessità struggente e meravigliosa di questa splendida isola....per il modo di vivere, di pensare e per la storia vissuta... |
Bellissima. Non mi stanco mai di rileggerla! Uno splendido stralcio che narra di un momento della nostra storia (sono sarda anch'io). Hai fatto trapelare magistralmente e con parole semplici, curate e potenti il contrasto generazionale tra il vecchio aristocratico, ancorato ai vecchi valori, e il giovane figlio, portatore di tutta una serie di ideali ed atteggiamenti che denotano la mutata mentalità, il risveglio della coscienza e il desiderio di giustizia e di libertà. E' un momento complesso e delicato quello che hai presentato, e l'hai saputo fare magistralmente. Splendido il personaggio del vecchio pastore che, benchè ignorante, denota una grande intelligenza, lucidità ed un certo pessimismo; ha capito come va il mondo. Che nonostante il vento di rivoluzione che soffia, la natura umana e l'assetto delle cose resterà lo stesso e non sarà una semplice sommossa e dei confusi ideali di libertà a ribaltare la situazione per chi non possiede nulla... Cambieranno i padroni, e non la sostanza. In questo testo vi vedo seppure velatamente il pensiero di Vincenzo Cuoco nel suo saggio "La rivoluzione passiva", in cui analizza con gran lucidità le conseguenze di una rivoluzione, quella napoletana, non nata con le giuste e definite basi, e che portò solo alla non soluzione dei preesistenti problemi e al repentino ripristino della situazione precedente... E non che le cose fossero mai cambiate granchè per il popolo che lavora e muore di fame. Complimenti! |
Questa storia , anzi, Storia, è stupenda, lalla. |
Ciao Lalla! Mi devo complimentare subito per la tua proprietà di
linguaggio: ne usi uno appropriato col periodo storico, usi il sardo trexentese
che regala realtà e cribilità alla trama ed il testo non manca di accurate
descrizioni. Le tue conoscenza storiche mi sorprendono e ne rimango meravigliata,
mi succede sempre così^^. L’italiano è perfetto e la narrazione è fluida, le parole
mi sono scorse nella mente una dopo l’altra. La cosa che mi lascia un poco dubbiosa è l’ultimo paragrafo
e quindi i pensieri dell’uomo: trovo un poco difficile che un nobile quale è
lui possa aver un cambio mentalità così repentino... in questo periodo sto
leggendo Le avventure di Huckleberry Finn
(ambientato nell’800) e il protagonista, Huck, compie un viaggio con il negro (come dice il ragazzo) Jim lungo
il corso del fiume (passando dal Mississippi al Missuori e viceversa) e la cosa
che mi ha più colpita è stata la mentalità del ragazzo: considera Jim come un
oggetto, si stupisce quando prova dei sentimenti e si ritiene cattivo (tanto da
finire all’inferno) quando pensa di liberarlo dalla schiavitù. Per quanto mi
possano sembrare strani questi ragionamenti, devo comprendere l’epoca e che
Huck, per quanto non si consideri tale, in realtà ha un pensiero molto aperto
per quel tempo! Non dico che un contadino sia allo stesso livello di Jim o
che l’Italia sia l’America o che il ‘700 sia l’800... ma solo che il
comportamente del giovane è troppo buono per quel tempo e, per quanto a me
comprensibile (vivo nel 2000), non credo lo sarebbe stato all’epoca; so che è
un rivoluzionario ma non è di certo uno che si è accorto solo a ventitrè anni
d’essere partecipe a quella società. Immedesimarsi in un periodo storico non è mai facile, anzi,
è assai difficile! Ma tu, comunque, mi hai fatto tornare a quell’epoca,
facendomi rissaporare un pezzo di vecchia Italia e so che migliorerai sempre di
più!^__- Ti do un 8 bello pieno! Sabrina^^ |