Recensioni per
Palinodia dei Rocket
di NoceAlVento
È da mesi che non entro più su EFP, e se vogliamo contare i giorni che ho passato quest'anno sul sito in generale non credo che superino le due settimane (il che è anche tanto). Il problema principale è che us(av)o questo sito solo per due cose: 1. lasciare recensioni negative per soddisfare il mio egocentrismo e la mia vanità 2. pubblicare. Non ho mai letto ff più lunghe di 2-3 capitoli dacché ho l'attention-span di un door-knob, e ben di rado le storie o si avvicinano a qualcosa di decente che anche lontanamente stuzzichi il mio interesse o sono leggibili (a livello di formattazione. Dio santo!! l'editor). Ritornando al punto... dicevo, ho perso la voglia di lasciare recensioni negative, perché essenzialmente, nello stile del più becero dei bulli, se la risposta è noiosa o non mi stuzzica what's the point? (e non ci sono più le ficcy di una volta...), e perché di pubblicare, What’s pubblicare?? I don’t even know what that song is ??? per citare la mia cantante preferita. E poi, ovviamente, EFP è ormai morto, ma liquidare la questione così non mi avrebbe permesso di scrivere una pretenziosa introduzione incentrata su di me. |
Questo capitolo contiene ragionamenti profondi (e una nuova visione del bere), mi dispiace per quell'uomo e coinvolgente la parte in cui il protagonista subisce la bastonata dalla Marowak che voleva difendere i suoi piccoli. |
La descrizione di cosa si diventa nel team Rocket una volta entrati a farne parte rende molto l'idea, il personaggio "buono" non mi piace in questo racconto, in fondo la recluta stava solo facendo il suo lavoro... Ecco come si impara ad avere punti di vista differenti, ottima interpretazione. |
Molto interessante la storia, sono alternati momenti simpatici (il vangelo secondo Giovanni) ad alcuni più tristi (quando parla del team Rocket). |
La recensione più in ritardo della storia delle recensioni MA è positiva e considerando che rompo sempre le scatole trovando le minuzie di qua e di là, è un che di buono. |
Daje, ora che Zeman non c'è le recensioni sono attente anche in difesa. |
Finalmente Miguel è riuscito a sbarazzarsi del peso opprimente che gravava sulle sue spalle. Ha raggiunto la Natura e si è ricongiunto con quest'ultima, proprio come gli aveva consigliato di fare Amalia prima di gettarsi tra le braccia della morte, ed è pronto a lasciarsi alle spalle ciò che è successo. Ormai la sua vita da Rocket può dichiararsi conclusa: Red, lo stesso ragazzino che aveva contribuito alla nascita del suo tormento interiore, ha messo la parola fine al suo incubo. Ho trovato quasi poetico il modo in cui hai descritto questa conclusione; tutto è iniziato con un fossile e tutto si è concluso con quel fossile, divenuto ormai pokèmon. In parte si può dire che è stato proprio Miguel a contribuire alla creazione del mito di Red, dato che uno dei suoi Pokèmon più forti gli è stato donato proprio da lui. Forse è per questo motivo che ho trovato la conclusione di questo capitolo particolarmente commovente. |
Anche questo capitolo mi ha sinceramente colpita, non solo per la descrizione dettagliata e toccante delle scene, ma anche per la profondità dei temi trattati. Spesso tutti tendono a considerare l'amore o il semplice affetto come qualcosa di magico, qualcosa che conduce direttamente alla felicità, senza pensare come anche questo a volte possa rivelarsi un'arma a doppio taglio capace di inferire colpi letali al cuore di chi è affetto da questa sottospecie di malattia. Mai avrei immaginato che il nostro protagonista avesse incontrato una persona come Amalia nel Team Rocket, perché dal cuore puro e nobile. Anche l'ex recluta ha espresso i suoi dubbi a riguardo, ancora incapace di spiegarsi per quale motivo una ragazza come lei si fosse invischiata in quella cerchia malsana e mortale. |
D: devo fare di nuovo una recensione seria? Che brutto lavoro... esigerò che tu poi recensisca tutti i 200 capitoli del PTT, in futuro. |
Anche questo capitolo non mi ha affatto delusa. Questa volta lo posso dire con estrema franchezza, senza paura di risultare iperbolica o di commentare in modo poco oggettivo: sono rimasta senza parole. Sinceramente parlando, all'inizio non avevo ben chiara l'identità dell'uomo del terzo sgabello. Pensavo si trattasse di una comparsa di dubbio valore, ininfluente ai fini della narrazione; eppure, ironia della sorte, in conclusione ci è stata rivelata la sua vera identità. Non mi sarei mai aspettata che si trattasse del figlio di mister Fuji, tanto meno che fosse l'allenatore di quella povera Marowak, uccisa proprio dal protagonista in persona. A depistarmi dall'intuire ciò, sicuramente la figura di Giovanni: immaginavo avresti trattato anche questo personaggio, tanto conosciuto e rinomato quanto inconoscibile e indescrivibile, e che l'avresti fatto dal punto di vista della nostra ex-Recluta. Ho trovato decisamente appropriato il suo commento critico, riguardante la statura del suo Boss, perché capace di descrivere perfettamente i pensieri di un qualsiasi sottoposto. Spesso anche noi ci ritroviamo a domandare come mai certe persone, apparentemente normali e innocue, siano in realtà delle leggende o dei pezzi grossi della società. Allo stesso modo, anche il protagonista se l'è domandato: Che cos'ha lui in più di me? |
Devo fare una recensione seria... devo fare una recensione seria... devo fare una recensione seria... |
Che idea! Scrivere un qualcosa che abbia tutte le fattezze della sceneggiatura di una storia! |
Questa Palinodia è sempre più di mio gradimento. Anzitutto, chiedo venia per il ritardo con cui scrivo questa recensione, ma ultimamente ho avuto parecchi contrattempi. Indi per cui, vedrò di rimediare con un commento abbastanza esauriente. |
Nota a margine superiore: |
Non ho mai avuto modo di leggere storie di questo genere, però devo dire che questo stile mi piace. È insolito e, per questo motivo, piuttosto accattivante. Hai catturato completamente la mia attenzione attraverso questa sorta di “Autobiografia di una Recluta”. |