Recensioni per
Festina lente
di BlueSkied
Già vediamo un primo attrito tra Francesco e Isabella. Questo contrasto rischia di spezzare la famiglia ed è chiaro che Francesco è quello meno lucido. Suo padre non ha elevato l'amante al rango della defunta madre ma è accecato dal risentimento. E'granduca solo perché primogenito ma suo padre non ha mai mostrato di apprezzarlo per via della sua impulsività ed il matrimonio non gli piace. Privo di acume politico non sa vedere i pregi della situazione ed avversa il genitore, avvelenando i rapporti. Cosimo si è chiuso in sé stesso alla morte della moglie. Isabella tollera l'amante, giudicandola tutt'altro che dannosa, a differenza di Bianca. Francesco comunque può essere un nemico non da poco e, considerando quanto sia presente Isabella la cosa potrebbe essere un danno per la sorella stessa. La scoperta della relazione del padre con Eleonora degli Albizzi fa saltare tutta la rete di silenzi e se è vero che Isabella chiuderebbe un occhio, considerando che la donna lo fa stare meglio, diverso è il discorso di Francesco, sposato per forza con una che non gli piace e costretto a stare lontano da Bianca. Eleonora degli Albizzi comunque non farebbe scandalo perché rimane come un'amante...ma Francesco non vede la fatica del genitore a tenere la loro famiglia al potere. |
Il cardinale è una volpe, non c'è che dire. Meriterebbe lui il potere ma occorre dire che la carriera di cardinale ha affinato il suo acume politico. Ferdinando non ha la stessa intelligenza e infatti è talmente accecato dal disgusto per la sua sposa da essere una facile preda per qualsiasi persona con un minimo di ambizione...ed ha capito subito che Bianca Cappello è una persona pericolosa, diversa dalle donne con cui il padre si incontra. Cosimo non mette nessuna delle donne al pari della sposa, mentre Ferdinando non ha questa dote. |
La famosa Bianca di Poggio a Caiano (magnifica la villa medicea, tra le altre cose). Passando al capitolo, la povera moglie austriaca ha una sfortuna dietro l'altra e non sa a cosa sta andando incontro. Cosimo è praticamente morto dentro, dopo la morte dell'amatissima moglie Eleonora. E'ovvio che nessuno dei figli veda le amanti del padre che, tra l'altro, erano spesso delle donne frivole e superficiali, prive dell'acume dell'insuperabile granduchessa. Forse non è un caso che nessuna donna amata da Cosimo abbia preso il posto della moglie. |
Hai fatto bene a usare questo stile. Non si ripete e rende bene il dolore dei personaggi. Cosimo non si riprese mai dalla morte di Eleonora e infatti nessuna riuscì a prendere il suo posto. La classe della granduchessa era impareggiabile. La perdita degli altri figli era purtroppo una triste fatalità per l'epoca. L'aria malsana di Firenze e della Maremma non erano molto clementi e la medicina non era sviluppata al punto da fornire un valido aiuto. Capitolo molto triste ma inevitabile, intenso perché hai saputo dare dignità a tutti i personaggi. |
Sentire un po'di sano fiorentino è un toccasana. Essendo toscana, queste cose mi garbano parecchio. In effetti, era un po'da bischeri mettersi contro Cosimo. Quelli che pensavano di avere a che fare con un grullo di campagna, da gabbare come e più pareva a loro, sono stati fregati bene bene. Bhé, la lavata di capo ci stava tutta. Se si vole morì nel proprio letto, bisogna avere sale in zucca...d'altra parte un si frigge mica con l'acqua. Intanto voglio proprio vedere come si metteranno le cose. Ripeto, la più disgraziata dei figli di Cosimo fu Isabella e, comunque, che il marito fosse becco o meno, la cosa era irrilevante, quando gli affari si mettono in mezzo. |
L'aria fiorentina era piuttosto malsana e la prole di Cosimo, moglie compresa, pagarono tutto ciò. La tisi non perdona e l'inizio, con il matrimonio di Lucrezia con il precedente fidanzato della sorella, è un cupo presagio per futuri lutti. |
Maria fu assai sfortunata ma non quanto Isabella comunque. Purtroppo il clima malsano di Firenze e di molte aree della Toscana fece molte vittime, tra la numerosa prole di Cosimo ed Eleonora. Purtroppo era impossibile prevedere questo genere di calamità, tristemente comune per l'epoca. |
Peccato che la previsione non sarà veritiera. Mi viene male al pensiero di Isabella e alla sua tragica fine per mano del marito, con il beneplacito del proprio fratello...ah, un vero peccato. Eleonora di Toledo è decisamente granitica e Cosimo si diverte a punzecchiarla...e su, un ballo ma che sarà mai? In ogni caso, la numerosa prole di entrambi sarà molto sfortunata e, malgrado gli sforzi, hanno rischiato l'estinzione. Mi piacciono gli inserimenti di toscano, complimenti. |
Avendola vista molte volte, non posso che concordare sul fatto che la Maestà di Duccio è uno dei dipinti più belli, insieme alla Maestà di Simone Martini. A quanto pare, la battaglia è stata un nuovo buco nell'acqua per Strozzi e Cosimo, dopo l'ennesima tensione per l'attesa, può lasciarsi andare con la moglie. La battaglia è descritta benissimo e, di certo, Siena con tutti questi francesi e spagnoli non ha passato un bel momento. In ogni caso gli ospiti sgraditi hanno levato le tende. Meglio così. |
L'incubo è davvero spaventoso. Strozzi sta minando l'autocontrollo di Cosimo che, mascherando la sua ira, sogna che i suoi cari sono stati trucidati dai suoi nemici. La presenza di queste serpi è purtroppo una prassi dell'epoca. Nessuno al potere può concedersi il lusso di sperare di morire nel proprio letto e le paure di Cosimo sono legittime. La questione di Siena è un altro guaio perché la presenza di spagnoli e francesi rischiano di minare tutti i suoi sforzi come granduca. Fare equilibrismo in questo periodo non è il massimo e devo ammettere che l'intelligenza di Eleonora è lampante. Comprende la situazione in modo eccellente, dimostrando di appoggiare pienamente il marito e rimproverando l'azione paterna, che ora si volge anche a suo danno. Complimenti ancora. |
Con un piede a Siena ed uno a casa, non ho potuto non rimanerne colpita. La cara Fortezza Medicea...ahh, che bel capitolo. In ogni caso, la repubblica senese, con i suoi complicatissimi sistemi organizzativi fu una vera e propria spina nel fianco dei fiorentini. Cosimo ha ragione a non volersene occupare. In ogni caso, mi è piaciuto molto anche questo passaggio. Complimenti. |
Non mi stupisce il nome babbo, anzi, va benissimo! La preoccupazione di Eleonora è più che legittima. La numerosa prole di Cosimo ed Eleonora è stata decisamente sfortunata, basta pensare ad Isabella. L'acquisto di Palazzo Pitti è un modo per Eleonora di allontanare un po' i figli dall'aria malsana della città ma non servità a molto. In ogni caso, hai descritto benissimo l'astio di Giulia per la matrigna che, in fondo, si è sempre impegnata per preparare i propri figli, senza viziarli troppo. Le intemperanze di Giulia, comunque, sono un dato di fatto. Vede Eleonora come un'intrusa ma non è così. All'epoca i bastardi ed i legittimi erano cresciuti dal padre sotto lo stesso tetto. Eleonora è comunque un personaggio dalla volontà stoica e non ha tempo per i capricci della ragazzina. La sua preoccupazione è che tutti i suoi figli stiano bene e siano pronti per il loro futuro ruolo. Anche questo capitolo è molto bello. Da un momento della quotidianità, si passa a tratteggiare le preoccupazioni senza tempo di una coppia molto affiatata. Eleonora poi ha un punto a suo favore. Ha un grande ascendente sul marito ma quello che davvero fa la differenza è che non ha mai preteso troppo, approfittando della sua posizione. |
Passaggio riflessivo a proposito della morte dell'assassino del precedente signore di Firenze. La morte di Lorenzaccio non ha niente di eroico ma quello che colpisce è comunque il controllo di Cosimo delle proprie emozioni e anche il contrasto tra la Ragion di Stao ed i legami di parentela. Quello che i suoi predecessori più prossimi non hanno mai compreso e che Cosimo sa è che il potere è un oggetto che va usato con cautela, rimanendo con i piedi ben piantati al suolo. La sua fortuna è anche il fatto di avere una moglie dello stesso stampo...peccato che poi non avrà lo stesso raziocinio con le donne che seguiranno Eleonora. Non gliene possiamo però fare una colpa, considerando il grande rapporto affettivo tra i due. |
Il velo giallo pesa. Era nelle regole di Firenze portare questo tipo di abbigliamento ed è ovvio che Tullia, ormai sposata, non voglia indossarlo. Occorre dire che le cortigiane hanno sempre tentato di elevare la propria posizione, specie se ai piani alti. Comprensibile ancora di più se si guarda al fatto che ora è una donna sposata. |
Maria Salviati fu un personaggio notevole e Cosimo ebbe un rapporto molto profondo con lei. Non conobbe mai il padre e crebbe con maggiore responsabilità nei confronti della donna a cui deve tutto. Maria Salviati ebbe un notevole ascendente, come lo avrà anche Eleonora e, forse, se non avesse avuto la storia particolare che sappiamo, Cosimo non avrebbe avuto lo stesso riguardo verso la moglie come accadde davvero. L'assenza di tradimenti finché visse è lampante. |