L'avevo promesso, e anche se in ritardo ho deciso di leggere una tua storia. Non amo giudicare gli autori, anzi se posso sto zitta, ma in questo caso non credo di aver molto da dire.
Non amo il tuo stile,mi sembra piuttosto monotono.
Fin troppo per una che schernisce gli altri autori.
In futuro ti consiglio di non darti tante arie.
Considerala una critica costruttiva da pari a pari.
Spero che questo commento possa successivamente aiutarti.
Dimea

Non credo che la mia recensione sarà altrettanto bella come quella di Nanael. Ad ogni modo, concordo perfettamente con le cose che ha scritto. Vorrei solo aggiungere qualcos'altro: questo racconto mi ha ricordato a tratti le atmosfere coinvolgenti d'amicizia del film "L'attimo fuggente" e a tratti alcuni passi dolcissimi di un'altro film bellissimo di cui, purtroppo, non mi ricordo il nome. Ma questa fiction va oltre: il modo in cui il libro si fonde con la storia dei Malandrini è meraviglioso ed al contempo commovente ed i nomi dei personaggi del romanzo cavalleresco sono stati scelti e creati perfettamente. Questo racconto è straordinario, complimenti, davvero!

Il tuo racconto esprime un senso di rispetto dei personaggi e dei loro sentimenti che è davvero notevole. Un episodio, attraverso il quale c'è una vita, c'è un destino; premonizioni accidentali e sensazioni che divengono vere nel momento più cupo... Un libro, un racconto storico, cavalleresco ed epico, che riesce ad unire, emozionare, a far fraternizzare chi appare più distante. E poi rivivere il libro, assimilarlo, renderlo proprio ed interpretarlo; riuscendo ad andare oltre l'apparenza superficiale. Comprendendone l'intento, ciò che ha da dire, nel momento in cui si trova in esso un significato personale. Difficile descrivere questo racconto. Ci sono dei particolari che devono essere colti dopo più letture. Quasi come il libro di cui hai parlato, che ha espresso se stesso in tutta la sua pienezza in quel tragico epilogo...