Recensioni per
In sintesi: 90 parole per un IC
di Bab1974

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 45
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
25/03/19, ore 18:22
Cap. 13:

Ciao monnalisa!

Eccomi qua a recensire la tua drabble, una delle mie tre bestie nere e alla fine l'unica tra queste che non sono riuscita a inquadrare (poi ce ne sono altre due che non ho capito, ma lì ero convinta di averci preso XD)

Ero convinta che una tra questa e la Penna fosse tua, perché ci hai quasi sempre abituati a drabble toste e molto enigmatiche (proprio nel senso che hanno il sapore di un indovinello!). Ancora mi ricordo quella su Algie Paciock, una delle mie preferite di sempre del contest, che goduria era stata capirla!

Alla fine dei conti, però, ammetto di essere un po' combattuta su questa storia: da una parte mi sento di dire che in effetti letteralmente più o meno tutto torna (soprattutto se non ci si fa troppe pippe mentali come me :P), dall'altra mi è come rimasta la sensazione che l'impressione 'a pelle' lasciata dal questa drabble (il 'tono', diciamo) non si sposi poi così perfettamente con il personaggio. (Un po' come il 'tono' della storia su Squarta in effetti è perfetto per quel cane, ma non si sposava poi così bene con Nagini, anche se meccanicamente gli indizi erano adatti anche a lei).

Probabilmente, però - anche considerando che qualcuno ci è arrivato - questo è solo un mio retropensiero dovuto al fatto che avevo pensato a Goyle per poi escluderlo, forse perché ormai troppo fissata su un personaggio non umano quando ho pensato a lui (anche se un po' di umani ne avevo sparati... ma appunto, forse li ho solo 'sparati', senza reale convinzione).
Anche perché col senno di poi Goyle era comunque una soluzione più plausibile dell'occhio di Moody XD insomma, non è che quella fosse perfetta, anzi, ero convinta fosse sbagliata!

Le mie perplessità anche col senno di poi sono su questi punti:

- 'anime gemelle': pur avendo io stessa nominato alcuni amici tra le mie ipotisi (tipo Sirius-James), per me questo concetto è abbastanza univocamente riferito a coppie innamorate (o gemelli); davvero faccio fatica a pensare a Tiger e Goyle come anime gemelle, e ancor di più mi stride un po' che Goyle potesse considerarsi anima gemella di Tiger; ma in realtà faticherei anche a parlare di Harry e Ron o Harry e Hermione come anime gemelle! (mentre magari che Sirius potesse considerare James sua anima gemella mi sembra più accettabile: parlo sempre di sensazioni a pelle, non saprei spiegarti bene il perché!); ovviamente ho indagato anche 'anime gemelle' non umane, e lì mi sono abbastanza sbizzarita; forse ho finito per propendere per un oggetto/creatura proprio perché non ero riuscita a pensare a nessuna coppia di anime gemelle che funzionasse con un uno dei due morto e l'altro senza anima e cervello... non so! Non ricordo nemmeno benissimo a cosa ho pensato prima e cosa dopo...

- 'nessuno mi consola per la sua perdita': questo è stato uno degli elementi che più mi ha fatto pensare a un non-umano, e onestamente anche con il senno di poi è forse la cosa che fatico di più ad associare a Goyle: che sia convinto che gli altri lo considerino senz'anima e senza cervello ci sta tutto, ma che nessuno l'abbia consolato mi sembra troppo assolutistico e a dir la verità anche poco plausibile; oltre a Malfoy, che ricordo abbastanza disperato per la morte di Tiger, Goyle avrà pure una madre che possa un minimo consolarlo, ma io immagino anche un Lumacorno, una McGranitt o una Sprite (per non arrivare addirittura a Harry o Hermione) concedergli una parola di conforto, un mi dispiace, qualcosa...

- infine, se in generale non avevo poi troppi problemi a considerare la storia come una pagina di diario metaforica, il fatto che Goyle sia il protagonista la rende ai miei occhi una pagina effettivamente scritta di suo pugno; e se per gran parte è assolutamente plausibile che sia stata scritta da Goyle, trovo che l'ultima frase sia invece troppo 'aulica' per lui... potresti ribattere 'ma tu hai pensato a un oggetto! Se la può dire un oggetto può dirla anche Goyle!' e avresti ragione, ma alla fine nel momento in cui decidiamo di personificare un oggetto mi sembra accettabile che si vada un po' oltre (anche perché sarebbe stato un pensiero e non una cosa effettivamente scritta), mentre se restiamo sul personaggio mi aspetto che i suoi pensieri e a maggior ragione le sue pagine di diario siano perfettamente compatibili, ecco...

Spero di essere riuscita a spiegarti i miei dubbi, ma ribadisco che si tratta principalmente di sensazioni soggettive, quindi capirei se ti sembrassero insensate!

Tolte tutte le questioni che probabilmente non sarebbero mai emerse se la storia non fosse stata scritta per questo contest, devo dire che mi è comunque piaciuta molto la scelta del personaggio: non credo di essermi mai soffermata a pensare al dolore di Goyle per Tiger (Pensa che sono anche dovuta andare a controllare quale dei due fosse morto perché mi era venuto un dubbio amletico!), anche se paradossalmente magari ho pensato a quello di Malfoy, e mi sono anche chiesta in passato se e come Tiger sia stato seppellito/ ricordato: insieme agli altri studenti combattenti, come un Mangiamorte, con un funerale privato... (di solito immagino un grande memoriale stile funerale di silente per tutti i morti del lato 'buono', alcune cremazioni segrete per voldemort e i seguaci più stretti onde evitare di creare luoghi di culto sulle loro tombe, e magari funerali privati per vittime 'nel mezzo'...)

Tutto questo mi ha fatto realizzare che in fondo anche io sono tra quelli che in qualche modo non lo considera capace di provare dolore per la morte dell'amico, e mi è piaciuto molto questo spunto di riflessione (nonostante ritenga - come ti scrivevo - che qualcuno più empatico di me si sia preso la briga di consolarlo un po' ^^)

Alla prossima!!
Cloe/isidar
(Recensione modificata il 26/03/2019 - 01:35 am)

Recensore Junior
24/03/19, ore 09:26
Cap. 13:

Ciao Monnalisa1974, sono _viola02_😁
Ho visto che siamo state in 2 ad azzeccare questa drabble che, seriamente, ritengo fosse abbastanza fuorviante (non nel senso di sbagliata, ma nel senso che sei stata bravissima a far sviare gli indizi).
All'inizio ero convinta centrasse Ginny. Dai, siamo seri, con un titolo così si pensa subito a lei😂😂
Ho cercato di farcela inquadrare, ma non mi tornavano troppe cose. Quindi l'ho scartata.
Poi ho cominciato a guardare i termini che hai usato e mi sono saltati all'occhio "Lui", "anime gemelle", "perdita", "non abbia abbastanza cuore", "non abbia abbastanza cervello" e "un'anima che gli altri pensano che abbia".
Pensando a questi, mi è venuta istantaneamente in mente la parola "Mangiamorte".
C'era tutto, "Lui", "non abbastanza cuore", "niente anima"... Solo che non mi venivano in mente Mangiamorte che erano stati "gemelli" con il Signore Oscuro! Forse Bellatrix (dal suo punto di vista)...
Poi, mentre ripassavo i nomi dei Mangiamorte ho pensato a Draco, e lì mi sono ricordata di due persone, NON gemelle ma che lo sembravano, SENZA cervello e che gli altri NON credevano avessero cuore. Tiger e Goyle.
A quel punto ho pensato alla "perdita". In effetti Tiger moriva, nel settimo libro...
E allora ho deciso di puntare su Goyle. E ho fatto bene😊😊😊
Ecco, questi sono stati i miei ragionamenti su questa drabble.
La storia in sé mi è piaciuta molto, particolare e con un fondo amaro (soprattutto sul finale).
Complimenti,
_viola02_

Recensore Master
22/03/19, ore 00:11
Cap. 13:

Buonasera, cara.
mai, mai avrei capito la soluzione, accidenti a me! ero fissata con un oggetto, e che cercassi di depistarci dicendo parole che potevano funzionare sia per una persona che per una cosa. Che vergogna quando sbagli alla grande, aahahhaha! Lo specchio!
E' vero per altro, che Tiger e Goyle erano legatissimi, anche se non sembrano capaci di provare grandi affetti. Ma alla fine è il loro essere gemelli anche in questo che fa sì che nessuno dei due concepisse la vita senza l'altro
sei stata molto sottile e molto complessa!
baci doppi,
Setsy

Recensore Master
21/03/19, ore 13:36
Cap. 13:

Ciao!
Passo finalmente anche da te :)
La tua drabble è stata proprio una di quelle che mi ha mandato fuori strada... non credo ci sarei mai arrivata! Anche se, ora che so la soluzione, mi rendo conto che gli elementi per arrivarci c'erano. La mancanza di cuore e cervello avrebbero dovuto farmi riflettere un po' di più, e anche i dubbi sull'anima del protagonista. Lui proprio non mi sarebbe mai venuto in mente!
A buttarmi un po' fuori strada credo sia stato più che altro il fatto che si trattasse di una pagina di diario, e insomma, diciamo che non ce lo vedo un granché a mettersi a tenere un diario, ma è anche vero che di lui sappiamo talmente poco che potrebbe sorprenderci con un'indole artistica insospettabile.
In bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
23/04/18, ore 19:48
Cap. 5:

Seconda Recensione Premio per il contest "Ignotus - Telefono senza fili"

E rieccomi per la seconda. Ancora una volta, è stato il titolo a guidarmi, ma stavolta... confesso umilmente... non ho indovinatoXD
Io avevo pensato alla "stanza delle necessità" (all'inizio, con quel "tranquilla e beata" mi era venuto in mente la voce di Mirtilla Malcontenta), pensando all'essere sommersa di oggetti della stanza e al patimento di chi nasconde e si separa dagli oggetti a cui tiene.
Ho dovuto guardare nella pagina del contest per rendermi conto di averla cannata alla grandeXD Ovviamente il senso era più profondo e angst di quanto l'avessi creduta io, forse perché anche qui, a causa di certi termini che usi, avevo considerato il tono "esasperato ma leggero".

Andando con ordine, qui ho trovato alcune sviste:
Ero qui tranquilla e beata, nella mia quieta solitudine e all'improvviso mi sono trovata sommersa da quei -> io metterei una virgola dopo "solitudine", perché è la coordinata del primo verbo.
Inoltre - e questo è solo un suggerimento, non errore - io userei i trattini nell'ultima frase, per evidenziare la parentetica, ovvero:
Non so se sarà in eterno - per me questa è una parola vacua - ma di certo sempre troppo durerà questo patimento.

Come ti dicevo prima, mi ha fuorviato il tono della drabble. Vero è che l'isola deve avere una sua "personalità" in questo caso, ma visto che tecnicamente è un'isola, e quindi senza "anima" un tono più serio e angoscioso avrebbe creato una coerenza più marcata con il ruolo che poi lei ricopre all'interno della comunità magica. Figurati che io l'ho letta avendo in mente la voce di Mirtilla Malcontenta, quindi, pensavo a un qualcuno o qualcosa molto melodrammatico e stufo, più che propriamente sofferente. Secondo me, è mancato questa affinità, che invece nell'altra drabble era perfetta, come ti ho detto:)
Fatto sta che, detto questo, gli indizi c'erano e andavano tradotti in una chiave più diretta e meno metaforica di come ho fatto io, ovvero dando al senso di "patimento" un significato più forte e pressante e intendendo il termine "sommersa" come riferimento al mare che la circonda, visto che richiama l'elemento dell'acqua.
Anche la scelta dei puntini di sospensione: pensavo fossero usati per non dire "oggetti" e rendere la protagonista misteriosa meno palese, invece erano da intendere in maniera più diretta, proprio come tu li hai intesi, presumo; ovvero, una confusione dell'isola nel capire cosa realmente fossero quelle sensazioni che la pervadono, il dolore dei prigionieri e il potere dei dissennatori, un qualcosa a cui lei, effettivamente, non riesce a dare un nome (un dolore a cui nemmeno i maghi stessi riescono a dare nome).
La penultima frase, invece, ha un tono più dolorante, ed è quella che trovo più affine con il personaggio. Esprime al meglio il dolore di un luogo violato dagli scopi degli uomini, soggetto a un male che non le appartiene. E questo mi ha dato anche da pensare, quindi brava.
A presto!

Recensore Master
23/04/18, ore 19:01

Prima Recensione Premio per il contest "Ignotus - Telefono senza fili"

Eccomi qua per la prima recensione che hai vinto a questo contest.
Ho scelto questa storia perché il titolo mi ha attirato e devo dire che è stata più che soddisfacente.
Grammaticalmente non mi sembra di aver riscontrato errori. Quindi, brava già per questo.
Sono due le cose che ho notato nello stile adottato: il poetico e l'ironico di questa drabble. Mi è piaciuto l'inizio melodrammatico, perché in qualche modo ha conferito un po' di "leggerezza" allo scritto, quasi le riflessioni che il narratore rivolge verso il personaggio fossero, sì, importanti ma anche di poco conto, a testimonianza, appunto, che la vita vale poco, come esaltato dal titolo. C'è anche dell'irriverenza e un po' di "sana rozzezza" da Mangiamorte quando definisci Alastor "mentecatto sfigurato". La stessa irriverenza che permea l'intera prima parte, dove fai la battuta che a Malocchio perdere un pezzetto di naso è dispiaciuto un poco (quanto se l'è presa, poiXD).
Mi sto innamorando sempre più del narratore in seconda persona, e qui parte il complimento più grande: lo hai utilizzato bene, e aggiungo, lo hai utilizzato al meglio, sfruttandone tutte le sfumature, come l'irriverenza che fai trasparire, o il prendere con un sospiro rassegnato la morte del mangiamorte; ci sono anche riflessioni serie nella parte centrale, ma credo che il punto forte sia il fatto che hai adattato il tono narrativo "sboccato e irriverente" proprio per andare a caratterizzare il mangiamorte.
Ed ecco che anche la caratterizzazione di questo personaggio "comparsa" viene esaltata. Dipingi un Evan Rosier rozzo quasi, dalle buone maniere discutibili, uno che non si farebbe scrupoli a fare qualche commento poco lusinghiero verso una ragazza che gli passa accanto o a bersi un boccale di birra tutto d'un fiato. Sembra che ne esalti un'atteggiamento sadico e allo stesso tempo bramoso, uno che scherza in maniera pesante, potendo arrivare a definire uno sfregio causato sul volto di una persona, un pezzetto di carne rubato, quasi per divertimento. C'è anche la sua leggerezza come uomo, del tipo che si butta nel mezzo della mischia per denaro, o in questo caso per potere e ricchezza, e che della vita si fa una grande risata.
Devo davvero farti i miei più sinceri complimenti per come hai saputo, attraverso l'introspezione fatta con questo tipo di narratore, esaltare in maniera così vivida un personaggio sconosciuto. Davvero, è stato il tuo miglior lavoro che ho letto finora. Mi è piaciuta tantissimo.
A presto!

Recensore Master
09/02/18, ore 12:02

Terzo Posto
Essere o non essere
di Monnalisa1974










Grammatica e Stile: 12.9/15

La grammatica è piuttosto buona, ma si è rovinata nel finale. La sintassi invece va rivista un attimo.
Nel dubbio è meglio tenerti al sicuro, che a qualcuno non venga in mente di usarti a proprio favore. → -0.3 (Allora, la seconda parte è una proposizione esclamativa indipendente
In cuor mio, a sapere chi ti mise al mondo, non ci avrei messo mezzo giro di clessidra a darti fuoco, il suo solo nome mi fa venire i brividi. → -0.55 (Su questa frase ho lavorato parecchio. Allora, essendo scritta in seconda persona, deduco che ʻil suo solo nomeʼ si riferisca a colei che la mise al mondo, ovvero la Cooman. Quindi, tu sai chi la mise al mondo! Ecco, questo concetto fa a pugni con ʻa sapere chiʼ, che intende che tu/narratore non lo sappia. Quindi, la forma giusta è ʻsapendoʼ. Inoltre l’ultimo periodo non fa parte della logica della frase; sarebbe meglio separarlo con un punto o, meglio, con i due punti, poiché ʻil suo solo nome…ʼ dà una motivazione alla frase che la precede.)

In generale la punteggiatura poteva essere gestita meglio. Il ritmo della drabble è scoordinato, non ha le giuste pause, e la lettura risulta slegata, poco fluida. Gli “accenti” non sono messi al punto giusto, nel senso: c’è l’esclamativa mancata che smorza il tono, e anche l’ultima frase non è esaltata al meglio, tanto che il ritmo finisce in una sfumatura senza coinvolgere.
Il lessico è semplice, credo che sia una buona cosa visto che il personaggio misterioso sia un oggetto piuttosto recente, e quindi non ha bisogno di essere esaltato da termini più ricercati. In alcuni passaggi l’ho trovato semplice ma significativo, come quando accenni allo specchietto per allodole: mi ha richiamato alla mente tutto il discorso di Silente sull’importanza di una profezia e sul destino e la volontà di un uomo. La profezia in sé non ha potere, sono gli uomini che la usano o vi si affidano che la investono di importanza. Solo in un caso la scelta lessicale mi ha confuso: ʻLa tua metà è piuttosto oscuraʼ. Di solito con l’espressione ʻla tua metàʼ si indica qualcosa di esterno al soggetto che va a completare il soggetto stesso, come quando si parla di anime gemelle (non so se riesco a spiegarmi). In questo caso, invece, io ho capito che ti riferissi alla prima parte della profezia, quella che dice ʻnato all’estinguersi del settimo mese, da genitori che lo sconfissero tre volteʼ, ovvero la parte di profezia che per prima si conosce. Ma la mia prima interpretazione era stata che ʻla tua metàʼ si riferisse a Voldemort, perché cercavo quella metà in qualcosa esterna alla profezia. Per questo motivo, credo che sarebbe stata una scelta più felice usare l’espressione ʻuna tua metàʼ, credo che in questo modo il concetto sarebbe stato più chiaro.
Un po’ insolita come scelta è quella del narratore interno indefinito che parla all’oggetto. Posso dire che ha reso l’ambientazione magica? Io credo che sia proprio questa la capacità della seconda persona. Non sappiamo chi sia a parlare, se è il narratore esterno alla vicenda che parla con l’oggetto oppure un personaggio di HP, però rende l’idea di riflessione a cui chiama la profezia. Il tono colloquiale si adatta al lessico semplice, mentre le metafore intrigano e arricchiscono.


Titolo: 6/8

Il dubbio amletico non è proprio il titolo più originale, nel senso che questa frase è stata talmente usata e sfruttata che è facile che passi un po’ abusata, alla fine. Il titolo, in sé, non mi attirerebbe ad aprire, proprio per questo motivo.
Per quanto riguarda l’attinenza alla trama, richiama in generale la natura ambigua e spezzata a metà della profezia, il suo non essere qualcosa di definito ma soggetto a interpretazione, soprattutto per quanto riguarda sempre quel discorso famoso di Silente, che getta una luce sull’interpretazioni delle profezie in generale che non gusta mai tenere a mente.
In definitiva, il titolo è buono per intendere la dualità della profezia, ma poco attraente all’occhio di un lettore alla ricerca nella lista dei fandom.


Caratterizzazione dei personaggi: 19/20

L’incipit è stato d’impatto, lo devo ammettere. Partire dicendo che ʻil parto di una mente malataʼ mi ha pensare a un qualcosa di oscuro e inquietante, e credo che questo rispecchi molto la natura delle profezie. La frase poi continua subito con una seconda possibilità: la verità aleggia nelle tue trame? E anche questa parte è altrettanto inquietante, perché odora come una sentenza che pende sul collo del protagonista.
E la profezia ha in sé questo effetto su Harry. Questo passaggio è stato davvero ben sfruttato, secondo me. Con una frase hai racchiuso il cuore di un’intera riflessione che la Rowling segmenta in tutto il quinto libro.
Hai reso anche molto bene quanto fuorviante siano le sue parti, e come sono un occhio completo alla sua forma possa dare comprensione della sua esistenza e dei suoi significati. E ancora ci sono rimandi al discorso di Silente e al peso che aleggia su Harry: lo porterà a subirne gli effetti o la brandirà cosciente del fatto che essa è solo un guscio vuoto a cui sono gli altri a dare importanza?
Non ho dato punteggio pieno perché mi è sembrato che la profezia non fosse l’unico personaggio che tu stessi usando in questa drabble. Infatti ci sono diversi riferimenti alla Cooman, che restano ai margini ma che tu utilizzi per dare indizi indiretti sull’oggetto in questione. In qualche modo, però, se i riferimenti alla donna ti sono stati utili per questo ultimo frangente, hanno però aperto diversi punti di domanda. L’ultima frase, per esempio, non l’ho molto capita: il suo solo nome mi fa venire i brividi… perché? La caratterizzazione che ne dai in forma indiretta sembra inesatta, o meglio soggettiva, e questo rende il personaggio femminile incompleto.


Gradimento personale: 3.5/5

La prima frase in sé dà poche possibilità di scelta: mi porta subito a pensare a un oggetto o a un’idea. Nella sua natura, la profezia è entrambi: un oggetto che contiene delle parole profetiche ma anche un messaggio partorito da una mente.
In un certo senso è stato facile indovinare quindi la risposta alla tua drabble. Da un altro verso, però, ho trovato alcuni passaggi ostici, come quella sbagliata interpretazione che ho dato a ʻla tua metàʼ, mi ha portato a cercare un oggetto spezzato in due, che avesse un gemello, tanto che per un attimo avevo pensato alla coppia di armadi, che non c’entrano proprio niente.
Insomma, l’idea di questa dualità e dell’importanza che si dà alle profezie era davvero carina, e mi piace, però la resa poteva essere curata un pochino di più.

Attinenza al bando: 2/2

Non so se parlare di mistero o ambivalenza, sicuramente l’uso della seconda persona, il narratore che parla all’oggetto, unito al fatto che non si sa quale sia l’oggetto, aiuta a creare un’atmosfera misteriosa e magica, quindi va bene. La tua è stata un’alternativa che ha sopperito alla mancanza di una drabble più velata.
L’introspezione per un oggetto è praticamente impossibile, ma l’insistere sulla sua natura ambigua e sulla possibilità di interpretare il suo messaggio, credo che ha reso molto bene la “personalità” duale dell’oggetto.
Il bando è stato rispettato, non hai descritto né dato informazioni dirette al lettore.

Totale: 43.4/50




Primo Posto
Per un bene superiore
di Monnalisa1974










Grammatica e Stile: 14.8/15

La grammatica è perfetta, c’è solo un errore di punteggiatura. Anche la sintassi non ha problemi.
poi si rannicchiò in un angolo, in posizione fetale e cercò di darsi sollievo dormendo → -0.2 (rannicchiò e cercò sono collegati logicamente, quindi non vanno separati da virgola. Puoi metterne un’altra dopo fetale, ma secondo me va benissimo togliere quella già inserita, risulterebbe più fluido il periodo.)

Il narratore in terza persona e la scelta di narrare un momento in particolare fanno sì che la lettura risulti fluida e scorrevole, piacevole da leggere. È il momento, seppure privo di soggetti riconoscibili o descrizioni, a far cogliere il personaggio e il luogo. Sei stata molto brava a non piegare la narrazione all’esigenza del bando particolare, nonché allo scopo di rendere misterioso il personaggio. Essa, infatti, rimane fluida e coinvolgente. È ciò che narri a fare il resto del lavoro.
Non hai puntato su un lessico ingarbugliato o particolarmente evocativo, ma hai lavorato molto per aggettivi e immagini, dando una dimensione descrittiva, sì, ma soprattutto introspettiva al luogo, facendo sentire il modo in cui viene vissuto dal personaggio, le sensazioni negative che emana. Da questo punto di vista, hai scelto con molta cura gli aggettivi da utilizzare: ʻondate di sensazioni negativeʼ sintetizzano perfettamente le sensazioni che si provano mentre i dissennatori volteggiano tra una cella e l’altra; il tempo che non passa mai e il fatto che sia un luogo dimenticato da Merlino, ovvero da una magia benefica, mi ha portato subito ad Azkaban; e infine ʻil corpo enorme dava una sensazione stranaʼ è emblematico per far apparire suddetto corpo come qualcosa di estraneo e che non è suo, proprio come negli effetti della pozione polisucco. Complimenti.
Le frasi, soprattutto il primo periodo, sono lunghe, scorrevoli, e danno al tutto un tono molto introspettivo. Inoltre mi piace quest’alternanza tra il dolore – sia fisico che psicologico – e la soddisfazione che ella segretamente prova.
Un’altra cosa per la quale mi complimento è il fatto che non hai usato soggetto: esso resta sempre sottinteso. Inoltre, quando il soggetto è il personaggio, usi verbi transitivi, i quali non fanno capire neanche il genere del personaggio misterioso. Questo contribuisce a rendere il tutto più delicato e celato.


Titolo: 8/8

Nel momento in cui ho letto il titolo ho pensato: no, Silente o Grindelwald, ha toppato con il titolo.
Che dire se non che mi hai fregato? E presumo che lo scopo fosse proprio questo: spingere il lettore a pensare a uno dei due. Infatti molti indizi spingono anche verso Grindelwald e la prigione in cui è rinchiuso. E questo rende ambigua, per certi versi la drabble, il che non fa che darti crediti in quanto a genialità usata per questo testo.
Il titolo, però, si piega a un’interpretazione più introspettiva: ovvero quella di una madre che protegge suo figlio, che sacrifica se stessa morente per tirare fuori la sua ultima ragione di vita, ciò che la tiene in vita.
Il titolo l’ho trovo “fuorviante”, ingannevole, il che rende il tutto ancora più divertente. Il fatto che tu usi, poi, l’articolo indeterminativo piuttosto che quello determinativo, dà al significato un senso più soggettivo e sentimentale, legato al personaggio piuttosto che a un obiettivo condivisibile con altri, come nel caso del “bene superiore” di Silente e Grindelwald.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Il verbo rannicchiare, nella prima parte, fa apparire il corpo con le mani grandi e pallide più piccolo di quello che non è all’apparenza. Questa sensazione che mi trasmetti mi ha dato il senso di fragilità della donna, che si va a sommare con la sua sensazione estraniante nelle vesti di un corpo che non è il suo.
La caratterizzi come una donna risoluta, malata, stremata, in un luogo solo e abbandonato quasi, dove non arriva alcun conforto.
Ma è l’ultima frase quella più emblematica sul personaggio: il misto di dolore fisico per la malattia unito alle ondate di veleno che giungono a lei a causa dei dissennatori, e che dovrebbero in qualche modo buttarla giù, toglierle il senno, ma è il suo scopo superiore a non rendere questo possibile, quella soddisfazione intima che funge da luce in mezzo a quello squallore.
L’ultima frase, quel suo ʻla sua morte, almeno, non sarebbe stata vanaʼ è molto profonda. Mi fa immaginare una donna che ha perso tutto, che ha sofferto molto e poco ha potuto fare per questo. Una donna che ama il figlio sopra ogni cosa, e che se in vita non ha potuto eliminare la distanza tra lui e il padre, almeno la sua morte lo ha potuto salvare da quel luogo, una tomba aperta per vivi.


Gradimento personale: 5/5

Mi è davvero piaciuta molto, soprattutto perché è una delle più introspettive che mi sono state inviate per questo contest. Credo che incarni molto bene introspezione e mistero allo stesso tempo. Inoltre ho amato tantissimo il modo con cui hai giocato con i significati, dando al lessico semplice una grandissima importanza; persino il titolo gioca con ambiguità con il lettore.
Hai curato molto questo lavoro, e si vede. È stato divertente e molto soddisfacente indovinare.
E per finire, cosa non meno importante, il testo è molto coinvolgente, la narrazione spinge a immedesimare con il protagonista, e ogni sensazione è passata alla grande.
Brava!


Attinenza al bando: 2/2

Come credo di aver già detto, introspezione e mistero sono stati ben dosati e usati molto bene. Soprattutto l’introspezione: è davvero incredibile come in così poco spazio tu abbia saputo esprimere un pensiero così complesso e contrastante, il dolore e la soddisfazione, la malattia e l’amore di una madre.
Per quanto riguarda il mistero, hai giocato sull’ambivalenza, sei stata brava a non usare un soggetto e a non dare una dimensione sessuale al personaggio, così da far passare alcuni indizi tra Grindewald e la signora Crouch. Alla fine, una volta identificato il luogo come Azkaban, ogni indizio va al suo posto.
Non ci sono descrizioni particolari, quelli sul corpo che dai non sono esplicativi o diretti, non sono atti a indentificare un personaggio in particolare, è più la sensazione di trovarsi in un corpo che non è il proprio a prevalere, quindi il bando è stato rispettato.

Totale: 49.8/50
(Recensione modificata il 09/02/2018 - 12:08 pm)

Recensore Master
04/12/17, ore 14:14

come una brava tonta, non l'ho capita... ma è bellissima, che è un'altra cosa!
Buonasera, cara, finalmente si trovano un po' di liink
La scelta della profezia è stata sottile e ingeniosa, perché è un elemento importantissimo, - anzi proprio fondamentale - ma nel contempo essendo non tangibile era difficile da visualizzare leggendo.
E' vero, una parte si capiva, ma l'altra metà della profezia sembrava in contraddizione, o comunque troppo torta per seguirla
ma alla fine, chi parla? abbi pazienza, mi sa che sono un po' arrugginita,
per questo ho rinunciato a tentarle tutte
non vedo l'ora di leggere la prossima!
baci,
Setsy

Recensore Master
25/04/17, ore 18:46

Terzo Posto

Ognuno ha il suo destino

di Monnalisa1974











Grammatica e stile: 4.7+5/10

Osservi i tuoi uomini, la tua armata personale e speri che → -0.1
Ora l'attendi con serenità che tutto si compia e che la giustizia vinca. → -0.2

Nel primo errore segnalato ti sei scordata di chiudere l'inciso; quindi va messa una virgola prima del "e".
Nel secondo errore, invece, c'è un errore di sintassi: il pronome personale "la" indica che ciò che attende è la morte, mentre l'uso del "che" indica che egli attende che tutto si compia etc; quindi, se ho ben interpretato il tuo intento, devi togliere il pronome personale legato ad "attendi".

L'uso della seconda persona per narrare i sentimenti o le intenzioni di un personaggio, soprattutto quando si tratta di drabble e flash, mi intriga molto e mi piace l'effetto che riesce a dare alla lettura. In questo modo il narratore è a "tu per tu" con il personaggio, sembra spogliarlo e metterlo di fronte ai suoi stessi pensieri. Una simile tecnica con una figura di spicco o antica o complessa come quella del personaggio da te scelto rende al meglio e crea un effetto intenso e coinvolgente che va a dare profondità al complesso meccanismo che muove le azioni dell'uomo.
Ho apprezzato anche la "franchezza" con cui il narratore sembra parlare con Silente:

- Sai di essere nel giusto, sai che ogni mossa nella scacchiera che hai disegnato nella tua mente è necessaria e sei disposto a rischiare tutto pur di vincere.

L'anafora che utilizzi in questo periodo crea un senso di contrasto e di "rimorso". Il fatto che continui a dire per due volte "sai" indica che Silente è combattuto dalle sue scelte ma che comunque andrà avanti; questa sensazione è rafforzata proprio per l'uso di seguito del "bisticcio", ovvero il contrasto di suono e di forma che si viene a creare tra il verbo "sai" e il verbo "sei".
Il narratore onnisciente non mi ha mai fatto impazzire, perché rovina un po' il gusto di scoprire le cose insieme al protagonista, ma in questo caso rende al meglio, non solo perché ti permette di dare una caratterizzazione del personaggio a tutto tondo e su diversi livelli ma proprio perché è affine alla figura di Silente, il quale non ha problemi a confrontarsi con una simile possibilità.


Originalità e trama: 10/10

Per trama intendo tutti gli indizi che hai utilizzato per indirizzare il lettore verso il personaggio misterioso.
La prima frase può apparire ambigua, considerata la presenza della parola "armata" e "marionette", ma è il verbo "sperare" il vero indizio, quello che cambia totalmente il senso di queste parole e dell'intera frase. Grazie a esso si respira un'aria di angosciosa titubanza, dove l'armata non è solo un oggetto ma è comunque il fine necessario per giungere ai propri scopi.
La seconda frase, come già detto, grazie all'anafora e al "bisticcio" ti permette di creare una specie di autoconvinzione che il personaggio si ripete (che il narratore ripete a lui) per spingersi a portare a termine la sua missione, la battaglia. Fino a qui si potevano avere quattro opzioni: Silente, Grindelwald, Voldemort e Harry. I due di mezzo non combaciano molto col senso di tentennamento e peso che grava sulla coscienza del personaggio – entrambi hanno combattuto la loro battaglia al di là del senso di giustizia ed empatia; l'ultimo, invece, non collima con il senso di necessità e importanza che si percepiscono aleggiare sulla mente del personaggio (ricordiamo che l'Esercito di Silente era più una sfida e una ribellione verso il regime, e che serviva per imparare a combattere e non entrare in azione). Rimane, quindi, solo Albus Silente, persona che ha tessuto le trame di un piano complesso e a tratti anche incerto, che ha dovuto "sfruttare" e "manipolare" gli uomini, i suoi amici, pur di veder trionfare il bene e sconfiggere il Signore Oscuro.
Il narratore prende possesso della seconda parte della drabble, spostandoci sul futuro e mettendo a nudo la serenità che questo personaggio prova nei confronti della vita e della morte. L'uso del termine "la nera signora" dona un senso di rispetto e di "onore" alla morte che è in linea solo con il suo personaggio, e questo ha eliminato la concorrenza (Grindelwald voleva sconfiggerla la morte, Voldemort la temeva, mentre Harry è troppo giovane per aver un pensiero così "superiore" nei confronti di una simile forza).


Titolo: 4/5

Il titolo mi piace, è fatalista, richiama quell'aria di serena rassegnazione che pervade la drabble ed è in linea con il personaggio di Silente, con il suo modo di affrontare gli imprevisti e le tante possibilità della vita, con sguardo critico ma sempre distaccato, "superiore".
Ciò che non mi ha convinto del tutto è stato il termine "destino", perché non combacia perfettamente con l'idea che ho del personaggio misterioso. Silente spiega a Harry quando non sia per una forza del destino che debba combattere contro Voldemort alla fine, ma che è una scelta dovuta alle circostanze, dai sentimenti e da una serie di avvenimenti che lo hanno portato a incrociare la sua strada. Si può concludere che il preside non creda in questa parola, ma nel senso di concatenazione degli avvenimenti che spingono verso una decisione precisa e emotivamente logica. Avrei visto meglio un termine più di dovere o necessità, come "strada" o "fine" o "fato".
Inoltre, proprio per una questione grammaticale, l'uso di "suo" in una frase con soggetto indefinito è da evitare; quindi la forma corretta è "ognuno ha il proprio destino".


Caratterizzazione dei personaggi: 14.5/5

Silente è una figura complessa e mossa da molti dubbi; dubbi che, però, non ci vengono rivelati fino a quando Harry non ha il suo dibattito alla stazione di King's Cross. Qui vediamo Silente preda delle sue paure, bisogno di consolazione e comprensione, un bambino desideroso di essere perdonato per la sua freddezza calcolatrice, che scopriamo essere piena di rimorsi e incertezze, quest'ultime celate dalla responsabilità che gravava su di lui quando era vivo. Sappiamo tutti che quando si ha una posizione di rilievo, ogni scelta non è mai del tutto giusta o sbagliata, ma dev'essere comunque presa e, una volta presa, va portata fino alla fine.
Ed è questo concetto, e di conseguenza questo aspetto del personaggio, che tu delinei con molta cura e precisione. Hai mostrato come esso sia preda di un peso che deve nascondere, dubbi che deve mettere a tacere. Con maestria hai disegnato un personaggio solitario nell'alto della sua posizione, che deve farsi forza con dibattiti interni che lo lacerano ma lo lasciano più integro che mai.
Hai narrato della sua fermezza, del suo vedere oltre il momento attuale e cercare di raggiungere un fine comune che può vedere solo lui. Mi piace come lo hai descritto, un giocatore di scacchi che ha posizionato con cura ogni pezzo sulla scacchiera, e sono d'accordo su come hai reso ambivalente la sua considerazione degli uomini che fanno parte della sua armata: marionette per necessità, ma amici per affetti. Ed è quest'ultima parte che, terribilmente, deve mettere a tacere. Allo stesso tempo, però, tu ci dici che spera che non se ne accorgono, come se egli stesse facendo la cosa più brutta e non vuole che le persone care intorno a lui sappiano quanto orribile siano le sue intenzioni. Questo contrasto è reso molto bene ed è stato perfetto.

- sei disposto a rischiare tutto pur di vincere

L'unica cosa su cui ho da ridire – è un piccolissimo particolare che probabilmente è questione di interpretazione – è quanto dici in questa frase. Silente non è disposto a mettere tutto in discussione pur di vincere, ma pur di sconfiggere Voldemort. È una piccola differenza che ha un certo peso per me, e credo anche per la mentalità del personaggio. Questo concetto lo rimarchi a fine drabble, e quindi so che è solo una questione di impostazione della frase, ma ha leggermente influito sulla visione complessiva.


Gradimento personale: 4.5/5

Mi è piaciuto molto il tuo stile, come hai calibrato gli indizi e come hai reso questo personaggio. È vero che la soluzione non era molto complicata ai miei occhi, però hai dato la giusta profondità a trama e personaggio, e questo l'ho apprezzato molto. Hai saputo racchiudere l'anima complessa di questo personaggio mettendolo di fronte a problemi che, per chiunque altro, sarebbero stati insormontabili o difficile di affrontare; invece Silente li guarda in faccia, li osserva e risponde loro con pacata fermezza.
Non ti do punteggio pieno perché alcune cose sono da rivedere, come il titolo, e perché per contro non ho avuto dubbi e quindi mi è mancato un pezzo del divertimento, quello che mi avrebbe fatto dire: è lui, wow, ce l'ho fatta.


Attinenza al bando: 5/5

Qui hai fatto un ottimo lavoro, nulla da eccepire.
L'introspezione del personaggio, messo di fronte a quelli che sono i suoi tratti peculiari che lo distinguono dallo sfondo di personaggi che si muovono nell'incertezza e preda delle loro emozioni, ti è riuscita benissimo. Gli indizi c'erano tutti ed erano mirati, lo stile era leggero e pulito e ha contribuito a delineare questa figura complessa e fuori dagli schemi.
Il mistero non è ai massimi livelli come io avrei voluto, ma hai comunque rispettato il bando, dosando bene informazione ed enigma. Complimenti!

Drabble di 97 Parole: 0 Punti Bonus!

Punteggio: 47.7/52

Nuovo recensore
06/04/17, ore 10:43

Non c'è dubbio, è decisamente Silente!
Mi è piaciuto il riferimento alla sua capacità di manovrare le persone attorno a lui, senza che se ne accorgano del tutto, pur di sconfiggere Voldemort e far trionfare ciò che è giusto; così come il riferimento all'armata personale... è l'ES, o ciò che ne rimane dopo, giusto?

Recensore Master
07/10/16, ore 23:19
Cap. 10:

10 - “L’incognita” di Monnalisa1974.
Totale: 36.8/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.

La grammatica va bene, ma c’è un piccolo errore.
“Ognuno ha la sua preparazione, più o meno lunga e ingredienti di tutti i generi vi vengono usati.”: ci va una virgola dopo “lunga”, gli incisi una volta aperti vanno anche chiusi (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Devo dire che lo stile di questa storia è piuttosto difficile da valutare, dato che, per la maggior parte, è un elenco di pozioni e relativi ingredienti – che, per altro, è intrigante come un roditore morto stecchito. Hai fatto decisamente troppi esempi, il concetto era chiaro anche dopo tre, e hai appesantito il testo e tolto spazio che potevi utilizzare per chiarire meglio il personaggio per un motivo, a mio parere, non solo futile, ma anche controproducente, in quanto rallenta il ritmo e annoia il lettore.
Non so, mi hai un po’ dato l’impressione di non sapere cosa scrivere, visto che, tolto l’elenco, rimanevano sì e no tre righe di testo.

3) Titolo: 5/5.
Il titolo è decisamente la cosa più bella della storia. Lo trovo incisivo, intrigante, interessante: racchiude bene il senso della storia, senza svelare troppo né troppo poco, ei penso invoglierà i lettori a leggere.

4) Caratterizzazione del personaggio: 7/10.
In linea di massima, si capisce che stai parlando del Calderone. Ci sono tuttavia alcuni aspetti della tua storia che non mi hanno convinta.
Come ti dicevo sopra, sette esempi mi paiono un po’ troppi: quel pezzo è ridondante, eccessivo, persino noioso, ma soprattutto tolti quelli non resta quasi nulla. L’elenco si assorbe il grosso della drabble, così che per la caratterizzazione vera e propria – che mi rendo conto possa essere difficile, visto il personaggio – restano poche frasi non particolarmente calzanti.
L’altro problema della storia è proprio questo: è molto vaga. Dalla tua descrizione, poteva essere anche la Bacchetta o la magia, e – un po’ tirato ma accettabile – il professore di Pozioni e altre cose di questo genere.
Penso che avresti dovuto concentrare per renderlo meno nebuloso e più chiaro, magari sfoltendo l’elenco per attingere a dello spazio in più.

5) Attinenza al bando e alla categoria: 8/10.
Senza dubbio, la storia è difficile da indovinare.
Il lungo elenco di ingredienti e i profumi che citi ci fanno capire che il personaggio in questione ha a che fare con le pozioni. La prima frase (“Ogni incantesimo è diverso. Ognuno ha la sua preparazione, più o meno lunga e ingredienti di tutti i generi vi vengono usati.” – che poi, piccolo appunto, “ognuno ha la sua preparazione” sembra si riferisca ancora a “incantesimi”, e non è esattamente appropriato visto che gli incantesimi non vanno preparati) è fuorviante, il giusto, perché dà l’impressione che tu ti riferisca a qualcosa di diverso, come una bacchetta.
Purtroppo, la storia vera e propria si articola solo di tre frasi, per cui non c’è una bella descrizione del personaggio, come mi sarebbe piaciuto vedere.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché la difficoltà della storia non sta tanto nella tua bravura a mascherare l’identità del protagonista, ma piuttosto perché essa è calzante per più di un personaggio.

6) Gradimento personale: 5/10.
Sono sincera, la storia non mi è piaciuta.
Sicuramente era difficile da indovinare, ma non tanto perché sei stata brava a nascondere e disseminare indizi, piuttosto perché si applicava abbastanza bene a più di un personaggio.
Lo stile anche non mi ha conquistata e, come ti ho già detto sopra, il lungo elenco a mo’ di esempio mi ha tediata.

- Parere dell'altro giudice: 20/30.
La scelta del protagonista è curiosa, credo che indovinarlo non sia poi così scontato perché il calderone appartiene a una categoria diversa rispetto a tutto ciò che viene nominato in precedenza: bisogna infatti spostare l'attenzione dal contenuto al contenitore, per indovinare. Lo stile è semplice e lineare, la frase finale incisiva e rivelatrice al punto giusto. A livello di gradimento personale, però, la drabble non mi ha conquistato, mi è sembrata una lista della spesa. Leggere i nomi di tutti quegli ingredienti a lungo andare diventa stancante; al tuo posto avrei sfoltito l'elenco per ricavarne uno spazio prezioso in più, dove inserire qualcosa di tuo per approfondire l'indovinello e impedire che il lettore si annoiasse. Carino lo spunto di partenza, ma sviluppato in maniera poco a
ccattivante.

Recensore Master
27/09/16, ore 12:10
Cap. 10:

Ciao Monnalisa!

Idea molto carina, anche se confesso che ho trovato l'elenco centrale di pozioni e ingredienti un po' pesante/piatto, per quanto necessario a indovinare.

Alla fine il calderone è la prima cosa a cui ho pensato; anche se potevano andare bene altre cose come 'mestolo' tutto sommato il calderone mi sembrava la più plausibile quindi ho optato per quello cercando di non farmi troppe pippe mentali (anche se un po' sono riuscita a farmele lo stesso xD).

L'unica cosa che continuo a non capire è quell' 'ogni incantesimo diverso': perché incantesimo e non pozione (tanto risulta chiarissimo dopo il contesto) o al massimo – come suggeriva qualcun altro nelle note – un generico 'magie'?
Ho sinceramente temuto che questa cosa (che ai miei occhi era un'incongruenza, poi magari c'è una perfetta spiegazione dietro che io non vedo come è accaduto per altre cose, tipo i Dissennatori della lampante di Lalani che alla fine erano i giudici del Wizengamot xD) fosse un elemento che doveva farmi propendere per qualcosa di diverso dal calderone: mi ha fatto penare un po' ^^'

Ciao e alla prossima!!
Isidar

Recensore Master
22/09/16, ore 14:11

Ciao Monnalisa!

Incredibile come ogni volta ci siano almeno due persone che scelgono lo stesso personaggio xD La tua per me è stata indubbiamente più lampante di quella di Mary :P, forse addirittura troppo lampante, nel senso che quel 'stretti condotti' già da un grosso suggerimento su chi fosse il protagonista: ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto se avessi provato a nascondere un po' di più la cosa prima del divertente finale con la 'vocina lamentosa', ma pur sempre lampante doveva essere quindi anche così è godibile!

Insomma, una drabble semplice dallo stile lineare che ben si presta al tono 'leggero' che hai dato alla storia e che fa sorridere con il riferimento finale a Mirtilla ^^

Alla prossima!
Isidar/cloe

Recensore Master
21/06/16, ore 22:07

E' stata un po' una sorpresa trovare due drabble - entrambe assurde - con protagonista la mamma di Luna :D
Il momento della sua morte è certamente un momento toccante che mi ha sempre incuriosito, quindi sono stata contenta di aver potuto leggere qualcosa su di esso!
Alla prossima :)

Recensore Master
21/06/16, ore 21:55
Cap. 7:

Ciao!
Se devo essere sincera inizialmente non mi ricordavo del bacio dato come regalo di compleanno, ma poi mi è venuta in mente la scena del film e sono riuscita a ricollegare il tutto xD
Comunque credo che la frase "Attendere con pazienza non faceva parte del suo carattere" rispecchia perfettamente l'idea che ho di Ginny, e - a parer mio - toglie ogni dubbio sull'identità della protagonista della drabble.
Alla prossima!

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