Arrivo qui, imperdonabilmente, dopo più di due mesi dalla pubblicazione.
Ho letto per la prima volta questa storia, dopo una febbrile attesa, una sera al ristorante e tutti quelli che erano con me non riuscivano a capire perchè fossi così emozionata. Sembra successo ieri.
Quando ti dico che sei brava, che hai talento da vendere, non lo dico perchè ti voglio bene. No, lo dico perchè è la verità e non posso non pensare che tu ti sottovaluti sempre troppo. Sai che è così, non negare, ho deciso io.
Non si tratta semplicemente di "buttare giù qualcosa" con te, mai. Crei una storia, la fai tua e di chiunque la legga, e poi ci si ritrova invischiati in un vortice di colori ed emozioni incredibili. Hai uno stile che rende tutto vivido, ma anche incantato, in un certo senso. Forse direi incantevole, in questo caso.
Forse ho divagato un pò, per iniziare, ma adesso veniamo a noi. A me, te, Caterina e Daniela.
Per prima cosa non credo smetterò mai di ringraziarti per avermi scritto una cosa tanto bella. Ne abbiamo parlato a lungo e ti ho detto quanto riveda me in quella Daniela che abita a Forlì: i miei sogni disillusi, la mia vita che non è lì, l'umidità di Ancona, il guardaroba azzurro, i peluche, il tatuaggio, i braccialetti de'estate... e potrei continuare all'infinito, e questo tu lo sai bene. Molte cose che hai descritto; dettagli, emozioni, dialoghi e ricordi, sono proprio miei. Quella sono io, totalmente. Forse più spensierata, forse più coraggiosa, forse che si prende meno sul serio (e Dio solo sa quanto ne avrei bisogno), ma ci sono io, comunque. Molte cose le sapevi, ormai mi conosci fin troppo bene, ma altre sono cose che io non ti ho mai detto, ma che tu hai comunque capito, afferrato, saputo.
D'altronde siamo sorelle, e ciò non mi stupisce affatto.
Gli accenni alla danza, la mia timidezza e i miei sorrisi mentre arrossisco. William con la sua semplicità (tra le altre cose ci hai beccato anche con la sua descrizione, ah, William, quanto sei bello), le ballerine il Piccolo Principe in lingua originale, lui che è mezzo inglese, la fotografia. Tutto. Qui dentro c'è una parte non indifferente di quella che sono io, della mia vita. E questo è più emozionante di quanto tu possa immaginare.
Daniela è felice. Magari. Sai che adesso come adesso non lo sono per niente, anche se vorrei. Ma mi sembra comunque di buon auspicio, come se, un giorno o l'altro, potrò tornare a sorridere anche io. Magari grazie al mio William.
Tutta la parte sugli otto mesi dopo mi ha fatta piangere praticamente dall'inizi alla fine. Quello che scrivi tu, Frida, non posso che definirlo poesia. Sei poetica, evocativa, magica. Apri il tuo cuore per darlo ai tuoi lettori, e in questo caso mi hai fatto il regalo più bello che avessi mai potuto desiderare.
E il rimando a Noi siamo infinito. Non potevi scegliere finale più bello, adeguato e perfetto, lo giuro. Sai quanto quel libro (film) significhi per me. Sai tutto, ormai.
Sto piangendo di nuovo, mannaggia a me. Non sai quanto questa storia sia nel mio cuore, quanto mi sia piaciuta e per quanto tempo coninuerò a sognare, grazie a te, in attesa del mio William.
"E ora a noi due, Caterina. In realtà non so bene che dire, se non che spero con tutto il cuore che ti sia piaciuta, visto anche che te l’ho fatta agognare parecchio, questa storia. Quello che volevo specificare, però, è: anche se io non compaio, tu lo sai, che se mi farai un po’ di posto nel tuo monolocale in via Primavera, io sarò felicissima di essere la tua coinquilina. ♥"
Grazie a te. Di esitere. Sempre.
Love always,
tua Catalina♥.
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