Recensioni per
Il tempo delle cattedrali
di OttoNoveTre

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/03/13, ore 13:12

Comincio col dire che, rileggendo questa storia, nella mia testa Céline ha parlato tutto il tempo con un adorabile accento francese. Il che, unito alla sua giovane età e alla sua vivacità, l’ha resa una pornobimba non da poco un personaggio davvero vezzoso e graziosissimo.
Quello che mi piace, di questa storia, è il modo in cui Edward viene travolto da Céline, da come non riesca a contaminare la sua prorompente vitalità con i suoi ragionamenti negativi. È realistica perché Céline non cerca di restituirlo alla vita tutto in un botto, ma procede a piccoli passi, un obiettivo alla volta: prima Parigi, poi il pianoforte, poi una cattedrale e un’altra e anche quella dopo… Ed è realistica perché è così che succede nella vita vera, i cuori infranti guariscono, basta dargli tempo e pensare ad altro. E poi arriva il punto che ti guardi indietro e capisci che in fin dei conti la Tragedia era in realtà una traggggedia, ci si può anche ridere su (e, malignamente, cosa che Edward non ha fatto perché è bbuono e tutto, essere ben felici di non essere stato quello che si è beccato la morosa che lo ama di più, ma comunque non al 100%).
Altra cosa che ho apprezzato moltissimo è la scelta di non far vedere baci, dichiarazioni d’amore o cose così: altri nel contest hanno scelto di narrare la storia in un arco di tempo breve, con Eddy che cade come una pera cotta davanti alla sua Bella 2. Edward. Quello che ci ha messo cento anni per innamorarsi, uscito da poco da una storia, quello che segamentalizza su ogni minchiata. Invece tu hai imbastito un incontro, una comunanza di spiriti, un interesse nascente e poi… que sera, sera. È come in quei film in cui lo sai che poi alla fine andrà tutto bene e si metteranno assieme, ma tu hai evitato la banalità e anzi, dovendo mettere una scena all’aeroporto, l’hai messa all’inizio.
Chapeau!

P.S. trovo comunque improbabile che non si siano messi a esaminare i portali di Chartres centimetro per centimetro, fotografandolo nel mentre, come chiunque farebbe. Mi sembra proprio OOC con il comportamento normalissimo in questi casi. No?
P.P.S. non ho sprecato una parola su Alain perché ci sbaverò su abbastanza in altra sede e non volevo compromettermi troppo…

Recensore Master
16/02/13, ore 12:11

Siamo sempre lì: più una storia mi piace, più trovo difficile recensirla. Proverò ad andare con ordine, indicando le cose che più mi sono piaciute, altrimenti non mi raccapezzo più.
Citazione iniziale di Petronio. Non so cosa sia arrivata prima quando ti sei dedicata alla stesura della storia, se la citazione o la trama, in ogni caso penso che sia il riassunto perfetto per le vicende che coinvolgono Edward e Celine. Nessuno obbedisce di malavoglia se viene obbligato a mangiare o a vivere. Ed è proprio questa l'impressione che si ha di Edward: un tizio che inizialmente fa il recalcitrante, ma che alla fine è felicissimo (anche se non lo ammetterebbe mai) di lasciarsi trascinare da Celine e dalla sua contagiosa voglia di vivere.
Celine. Come è ovvio che fosse. Tutto il personaggio è meraviglioso, ma quello di cui sono invidiosissima è il modo in cui hai reso i suoi pensieri ("aveva un flusso continuo di pensieri che si completavano nelle sue frasi"), che si sposa alla perfezione con il potere di Edward e che è coerente con il suo carattere (ho letteralmente adorato la descrizione di Edward della mente di Celine). Te la invidio, perché è una cosa a cui non ho pensato, quando ho creato Evangeline, ma alla quale avrei dovuto pensare, dal momento che il potere della lettura nel pensiero è un aspetto molto importante nella vita di Edward. E trovo affascinante l'idea che l'aspetto ("E cosa si vede nella mia testa?") della mente vari da persona a persona.
La scena del labirinto della cattedrale di Chartres. Perché non è solo un racconto divertente. Sei riuscita a inserire una bellissima metafora, che come se non bastasse è azzeccatissima per Edward e la sua traggggggica storia. Non so come ti sia venuta in mente, ma ti giuro che ancora oggi la leggo con la mascella pendula e gli occhi sgranati.
Alain. Che è un figo. Che è affascinantissimo. E non dico altro: tesserò le sue lodi tu-sai-dove, quando verrà il momento.
Perdere l'amore. Serve dire altro? Questa scena mi fa morire dal ridere, e stento a credere che ti abbia anche solo sfiorato l'idea di eliminarla. La canzone è fatta a posta per Edward. Punto. Non si discute. E questa scena doveva esserci.
Lo so, magari sarò irritante a ripeterlo per la millesima volta, e magari suona anche un po' paraculo, ma ti assicuro che lo penso davvero: per me dovevi vincere tu. Perchè Celine è un OC meraviglioso; perché la storia è divertente; perché hai inserito cose vere (questa fanfiction è un tour artistico XD); perché hai dato spazio anche a momenti più profondi; perché, sebbene tu dica di non sopportare Edward, penso che tu sia riuscita a trattarlo col dovuto rispetto e con la dovuta sensibilità, hai fatto emergere il suo tormento, senza risultare pensante (e questo è merito di Celine che sdrammatizza), facendoci conoscere il suo punto di vista; perché Edward qui non è solo un adolescente in crisi che viene preso in giro, è una persona che ha sofferto, che viene obbligata a vivere e che alla fine si scopre contenta di essere stata costretta.
Questa storia è un piccolo capolavoro.

(Recensione modificata il 16/02/2013 - 12:16 pm)

Recensore Master
03/02/13, ore 23:34



Seconda classificata: Il tempo delle cattedrali, di OttoNoveTre

Forma 

Sintetizzando direi: “non perfetta, ma molto buona” oppure “molto buona, ma non perfetta” e mi spiace perché qui un pochino ti devo penalizzare. Ho riscontrato degli errori nel francese: non è grave, ma se decidi di usarlo deve essere perfetto (soprattutto se la giudiCIA è laureata in francese XDXDXDXDXD). 
Ci sono alcuni errori di battitura, improprietà lessicali e un uso delle preposizioni non sempre adeguato, che ti ho segnato nel file delle correzioni. 
Il plurale di aura è aure, non auree, che è un aggettivo femminile plurale e significa “d’oro, dorate”. Tra l’altro su due dizionari non ho trovato “aura” con il significato di “alone luminoso attorno alle persone”; pare che anche i dizionari siano scettici in merito. 
Nel complesso, comunque, la forma è ben oltre la sufficienza. 

Struttura 

È semplice, lineare ed efficace, adatta al tono generale della narrazione che è… delicato, soave. Non sono un’esperta di musica ma userei l’espressione “allegro ma non troppo” per descriverla. 
…scena finale a parte, ovviamente. 
La soluzione narrativa, quindi, è efficace: mi permetto di segnalarti un solo inciampo, che è costituito a mio parere dalla comparsa di Alain. Alain l’ho sentito un po’ ingombrante e non necessario. Mi spiego meglio: è un personaggio BELLISSIMO che compare in scena solo un attimo e a mio parere interrompe il ritmo. Ricordi la faccenda del fucile di Cechov? Appare e poi… boh? Si lascia dietro domande a cui non dai risposte. Mi sbaglierò, ma ho l’impressione che con lui ti sia scappata la penna perché hai già in mente di scriverci su qualcos’altro. Alain, poi, fa un accenno alla sua amante e pronuncia una frase che per qualche ragione a me ignota mi ha colpito moltissimo:

Io sono un liutaio e un vampiro, so che i miei strumenti sono eccezionali e voglio che finiscano in mano a persone eccezionali. Uno l’ho regalato alla mia amante, uno al nostro signore, uno è quello che Céline si porta in giro.» 

Non so se ti rendi conto di cosa hai combinato qui! Adesso, come ti ho scritto anche nella correzione, ti toccherà scrivere una shot a partire da questa frase. Tornerò a parlarti di Alain più avanti. 
Anche tu in alcuni casi sei leggermente ridondante: soprattutto nei dialoghi, puoi togliere qualche spiegazione e rendere così un po’ più brioso il ritmo. 
I passaggi comunque sono fluidi, logici, non vi sono forzature. La storia scorre bene. Non è esattamente la commedia frizzante che ti fa spanciare dal ridere, ma hai centrato anche il genere. L’ultima scena è deliziosa e la scelta della canzone assolutamente perfetta. Mi è piaciuto, poi, il finale aperto: una soluzione facile non sarebbe stata plausibile, nel contesto da te creato.

Caratterizzazione dei Protagonisti 

Ho trovato Edward leggermente OOC in un paio di passaggi (tipo quando sembra prendersela perché Bella vive benissimo senza di lui) ma nel complesso è lui: è adulto, addolorato, un po’ lagnoso, intelligente, amante della musica, ed interagisce con Céline un po’ come farebbe con sua sorella Alice. Le due si assomigliano molto. Infatti Céline non mi convince del tutto. Sappiamo quali sono le sue caratteristiche più superficiali, ma mi sembra poco approfondita. Non conosciamo i suoi movimenti interiori più profondi (e non mi basta che Edward legga di tanto in tanto i fuochi d’artificio dei suoi pensieri), è come se ne mancasse un pezzo. Appunto: assomiglia molto all’Alice meyeriana, che secondo me ha un potenziale altissimo e quasi inesplorato. Avrebbe dovuto essere la protagonista della shot, e invece resta accennata. Avrei voluto sapere, per esempio, cosa c’è in camera sua, qualcosa in più del suo passato, di come ha imparato a suonare il violino… Boh? Qualcosa che le donasse la terza dimensione, ecco. 
Sappi che invece ho adorato Alain. Semplicemente adorato. Qui lo trovo fuori posto: i riflettori si sono girati autonomamente nella sua direzione e lì sono rimasti un po’ troppo a lungo. Comunque: con un paio di frasi, quella sui violini che ho già citato e questa: 

Aveva una bellezza completa da trentenne, la stessa che Edward invidiava a Carlisle o a Esme, e i pensieri sotto controllo di chi convive con la sua mente da molti secoli. 

hai creato un OC che ha molte, molte cose da raccontare. 

Gradimento personale 

Mi è piaciuta, al punto che mi sono spinta un po’ oltre il territorio della giudiCIA permettendomi di betarti la storia. Il che significa che alcune cose che troverai nella correzione le puoi lanciare dalla finestra, se credi. Ho riconosciuto il tuo stile, ho riconosciuto Edward, ho letto con molto piacere.

P.S.:  Le correzioni si riferiscono, ovviamente, ad una versione della storia precedente alla pubblicazione su EFP.