Recensioni per
Il tempo delle cattedrali
di OttoNoveTre
Comincio col dire che, rileggendo questa storia, nella mia testa Céline ha parlato tutto il tempo con un adorabile accento francese. Il che, unito alla sua giovane età e alla sua vivacità, l’ha resa |
Siamo sempre lì: più una storia mi piace, più trovo difficile recensirla. Proverò ad andare con ordine, indicando le cose che più mi sono piaciute, altrimenti non mi raccapezzo più. |
Seconda classificata: Il tempo delle cattedrali, di OttoNoveTre Forma Sintetizzando direi: “non perfetta, ma molto buona” oppure “molto buona, ma non perfetta” e mi spiace perché qui un pochino ti devo penalizzare. Ho riscontrato degli errori nel francese: non è grave, ma se decidi di usarlo deve essere perfetto (soprattutto se la giudiCIA è laureata in francese XDXDXDXDXD). Ci sono alcuni errori di battitura, improprietà lessicali e un uso delle preposizioni non sempre adeguato, che ti ho segnato nel file delle correzioni. Il plurale di aura è aure, non auree, che è un aggettivo femminile plurale e significa “d’oro, dorate”. Tra l’altro su due dizionari non ho trovato “aura” con il significato di “alone luminoso attorno alle persone”; pare che anche i dizionari siano scettici in merito. Nel complesso, comunque, la forma è ben oltre la sufficienza. Struttura È semplice, lineare ed efficace, adatta al tono generale della narrazione che è… delicato, soave. Non sono un’esperta di musica ma userei l’espressione “allegro ma non troppo” per descriverla. …scena finale a parte, ovviamente. La soluzione narrativa, quindi, è efficace: mi permetto di segnalarti un solo inciampo, che è costituito a mio parere dalla comparsa di Alain. Alain l’ho sentito un po’ ingombrante e non necessario. Mi spiego meglio: è un personaggio BELLISSIMO che compare in scena solo un attimo e a mio parere interrompe il ritmo. Ricordi la faccenda del fucile di Cechov? Appare e poi… boh? Si lascia dietro domande a cui non dai risposte. Mi sbaglierò, ma ho l’impressione che con lui ti sia scappata la penna perché hai già in mente di scriverci su qualcos’altro. Alain, poi, fa un accenno alla sua amante e pronuncia una frase che per qualche ragione a me ignota mi ha colpito moltissimo: Io sono un liutaio e un vampiro, so che i miei strumenti sono eccezionali e voglio che finiscano in mano a persone eccezionali. Uno l’ho regalato alla mia amante, uno al nostro signore, uno è quello che Céline si porta in giro.» Non so se ti rendi conto di cosa hai combinato qui! Adesso, come ti ho scritto anche nella correzione, ti toccherà scrivere una shot a partire da questa frase. Tornerò a parlarti di Alain più avanti. Anche tu in alcuni casi sei leggermente ridondante: soprattutto nei dialoghi, puoi togliere qualche spiegazione e rendere così un po’ più brioso il ritmo. I passaggi comunque sono fluidi, logici, non vi sono forzature. La storia scorre bene. Non è esattamente la commedia frizzante che ti fa spanciare dal ridere, ma hai centrato anche il genere. L’ultima scena è deliziosa e la scelta della canzone assolutamente perfetta. Mi è piaciuto, poi, il finale aperto: una soluzione facile non sarebbe stata plausibile, nel contesto da te creato. Caratterizzazione dei Protagonisti Ho trovato Edward leggermente OOC in un paio di passaggi (tipo quando sembra prendersela perché Bella vive benissimo senza di lui) ma nel complesso è lui: è adulto, addolorato, un po’ lagnoso, intelligente, amante della musica, ed interagisce con Céline un po’ come farebbe con sua sorella Alice. Le due si assomigliano molto. Infatti Céline non mi convince del tutto. Sappiamo quali sono le sue caratteristiche più superficiali, ma mi sembra poco approfondita. Non conosciamo i suoi movimenti interiori più profondi (e non mi basta che Edward legga di tanto in tanto i fuochi d’artificio dei suoi pensieri), è come se ne mancasse un pezzo. Appunto: assomiglia molto all’Alice meyeriana, che secondo me ha un potenziale altissimo e quasi inesplorato. Avrebbe dovuto essere la protagonista della shot, e invece resta accennata. Avrei voluto sapere, per esempio, cosa c’è in camera sua, qualcosa in più del suo passato, di come ha imparato a suonare il violino… Boh? Qualcosa che le donasse la terza dimensione, ecco. Sappi che invece ho adorato Alain. Semplicemente adorato. Qui lo trovo fuori posto: i riflettori si sono girati autonomamente nella sua direzione e lì sono rimasti un po’ troppo a lungo. Comunque: con un paio di frasi, quella sui violini che ho già citato e questa: Aveva una bellezza completa da trentenne, la stessa che Edward invidiava a Carlisle o a Esme, e i pensieri sotto controllo di chi convive con la sua mente da molti secoli. hai creato un OC che ha molte, molte cose da raccontare. Gradimento personale Mi è piaciuta, al punto che mi sono spinta un po’ oltre il territorio della giudiCIA permettendomi di betarti la storia. Il che significa che alcune cose che troverai nella correzione le puoi lanciare dalla finestra, se credi. Ho riconosciuto il tuo stile, ho riconosciuto Edward, ho letto con molto piacere. P.S.: Le correzioni si riferiscono, ovviamente, ad una versione della storia precedente alla pubblicazione su EFP. |