Recensioni per
Moma-Son
di Lisa_Pan

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/03/13, ore 22:39
Cap. 1:

Mia cara, che bello leggere una tua storia sui Pearl Jam, finalmente!
Devo dirti la verita`, sono stata proprio contenta stasera di essermi collegata ad EFP e di essere tornata a fare un giro su questo fandom! Prima di entrarvi, vedo che il numero delle storie e` cresciuto, da 8 a 9: quasi non ci credevo! Da cosi` tanto tempo non venivano pubblicate nuove storie! Che piacere!
E poi, quando ho visto che la storia era tua, sono stata ancora piu` contenta e mi sono affrettata a leggerla tutta d'un fiato. Dunque, eccomi qui, in questa serata noiosa che tu hai fortunatamente ravvivato, a farti le mie congratulazioni per questo bellissimo racconto!
Mi ha coinvolta tantissimo, tant'e` che appena iniziato a leggere non mi sono piu` riuscita a fermare. Un piccolo capolavoro, sono davvero lieta che tu l'abbia pubblicato! Il fandom ne aveva bisogno, IO - da fan / fanatica quale sono - ne avevo bisogno *che egoista sono ;)*
Sai che mi pareva davvero di essere su quella tavola da surf con Eddie? Il che, per me, e` allo stesso tempo un sogno ed un incubo. Un incubo, perche` l'acqua agitata in grandi masse mi fa una paura terribile, e` una cosa piu` forte di me. Ecco perche` non vado quasi mai al mare e ho paura dei fiumi. E inoltre, diciamocelo, i sentimenti che deve avere provato Eddie in quel momento, e che tu secondo me hai reso con grandissima accuratezza, non dovevano essere proprio i migliori da vivere; dolorosi, profondi, laceranti, proprio come una ferita. No, grazie, se penso a quella surfata da questo punto di vista, mi viene voglia di scappare in cima all'Everest, lontana da mari oceani e laghi, giusto per sicurezza.
Pero`, insomma, immagini che sogno debba essere poter cavalcare quelle onde con Eddie? Certo che lo immagini, e questo racconto lo dimostra. Deve essere stata un'emoziobne unica, travolgente, e forse persino trascendente. Un'esperienza irriopetibile, di quelle che, se ti va bene, si presentano una sola volta nella vita. E dunque si`, vorrei proprio essere stata con Eddie su quella tavola, que giorno, in mezzo all'Oceano, a morire di paura per quelle onde, e di felicita` per la vicinanza con una persona meravigliosa ed una mente cosi` speciale.
Ecco, la tua storia mi ha fatto immaginare tutto cio`, come sarebbe potuta essere quell'esperienza, la paura, la gioia, la rabbia e la felicita` tutte insieme, l'adrenalina che scorre nel sangue; ti sono grata di questo. Spero pubblicherai presto altre tue idee, saro` qui pronta a leggerle.
Un abbraccio, alla prossima!
Icegirl46

Recensore Master
07/03/13, ore 09:22
Cap. 1:

Non so per quale motivo io sia qui, adesso. So che dovrei studiare, ricopiare gli appunti perché già dopo tre giorni sono indietro da morire e divento scema, perché prima o poi mi cadrà la mano. Ma per fortuna ho i cerotti da mettere sulle vesciche che mi crescono. Tra l'altro stanotte non ho dormito una mazza, e stamattina ho lasciato una recensione di nove punti alla smarties, ma ho deciso che la recensione da lasciare a te sarà breve. Per i miei standard. Per i miei standard a te, più che altro. Quindi la voglio sotto gli otto, chissà se ci riuscirò.
Dunque, non l'ho riletta, adesso. Mi è solo caduto l'occhio sull'immagine, l'ondina ("ina") con l'autografo di quel santo (?) uomo che ti fa scrivere queste cose così belle. Lui è il tuo Slash, Slash è il mio Eddie, capisco cosa ti scoppia dentro quando lo vedi o ne parli o ne senti parlare perché è la stessa sensazione che provo io, quell'orgoglio, per cosa è riuscito a fare e per quante sensazioni è riuscito a trasmetterti, quell'orgoglio di dire che tu capisci cosa lui abbia voluto dire nelle sue canzoni, quella stima per ciò che è diventato e quella devozione per cui, insieme a te tantissimi altri ma mai allo stesso modo, lui è diventato ciò che è. Alla fine si è tutti parte di una stessa famiglia quando si ama qualcuno, però nessuno lo amerà mai come lo amerai tu e tu non amerai mai come lo amano gli altri. Egoisticamente, mi piacerebbe dire che noi amiamo un po' di più... ma non si può sapere, quindi mi tengo nella mia mente quest'idea del mio amore diverso dagli altri e non lo dico, perché se lo dicessi allora non sarebbe più diverso. O forse sì.
Che cazzo sto dicendo?
Il punto è che ero venuta qui perché avevo visto che avevi pubblicato l'ultimo capitolo prima dell'epilogo di Imre ed Abi e volevo fare la conta delle recensioni che mi mancano da lasciarti. Solo che ho visto questa e mi sono detta: "l'ho già letta, so cosa volevo dirle da più o meno prima che nascessi e da prima che nascesse la storia, perché non dovrei farlo?".
E ti dico quello che ti avevo già detto a suo tempo, ma che continuerò a ripeterti perché non fa mai male e perché è bello sentirselo dire: tu non hai scritto niente di che, ne sei consapevole? Intendo, hai scritto il flash che ha Eddie per Moma-Son, mi sta bene, e mi sta bene anche che siano le tre canzoni più importanti, quelle che hanno dato l'input, ma in realtà... è una cosa semplice.
Eppure, nella sua semplicità, tu hai centrato in pieno quel grande avvenimento che è la lampadina, l'idea nella testa di un'artista, quell'idea che poi prende forma e noi veneriamo per anni e anni e sempre di più.
Magari ho detto una cosa sbagliata, non lo so, magari in realtà è un avvenimento grandioso e tutto il resto, magari sì, magari no, se, ma... io non ci vivo con i se e con i ma, io so solo che quello che hai scritto per me è davvero una figata, che riesci a trovare il lato sorprendente di ogni cosa, se anche scrivessi di te che vai a fare la spesa nel negozietto sotto casa lo scriveresti prendendo tutti i dettagli, esaminando tutto e facendoti un sacco di domande. Sarà la fotografia, sarà quel cazzo che vuoi, ma i dettagli spesso danno più la visione di insieme di quanto la visione di insieme possa dare da sola. E tu centri sempre il punto, cazzo!

Nuovo recensore
21/02/13, ore 21:19
Cap. 1:

Scrivi dannatamente, dannatamente, dannatamente bene. Non ti soffermi sui dettagli dell'azione ma infili le mani direttamente dentro le viscere di chi parli. I contorni sono quasi sempre sfocati, impalpabili...il dove, il quando, la posizione del sole, tutto ciò che sta intorno al sentimento è strappato via per ficcare gli occhi e la mente di chi ti legge dritto nella carne viva. Nelle sensazioni, nella verità di ciò che accade. Quante volte vediamo una persona seduta a un tavolo, magari con un bicchiere tra i denti. Ma vediamo davvero? Sappiamo davvero? No, mai. Quello che scrivi frammenta l'immagine fisica, che improvvisamente è solo un guscio fragile, un abbellimento inutile perchè quello di cui vuoi parlare è di come batte il cuore, di quanta aria esce dai polmoni e come, del suono che fa la musica non fuori ma dentro. Dentro di noi.
Potrei scrivere qui cos'è per me Alive...com'è stato sentirmi domandare se aveva senso che fossi viva e la risposta era solo una voce spiegata che dava finalmente significato a tutto. Ma vorrei solo leggere di più di quello che scrivi, perchè è meraviglioso...