Recensioni per
I misteri di Kanodian
di Lys40

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
23/03/13, ore 23:22
Cap. 2:

Finalmente, eccomi qui.
Che dire, anche in questo capitolo mi sono davvero goduta il tuo stile: è pulito, scorrevole, emozionante… Davvero, m’incanta.
Qui, ad aprire la narrazione, abbiamo l’introduzione di Shion (e, anche se forse in maniera minore, di Nantris). Ho adorato oltre ogni dire l’uso che hai fatto del verbo “asciugare” (il vento gli aveva pian piano asciugato la giovinezza dal viso e la lucentezza dallo sguardo). Rende davvero l’idea di qualcosa di (diamine, non so come spiegarmi!)… be’, di arido.
La crudeltà gratuita nei confronti del povero uccellino, devo dirlo, mi ha fatto increspare le labbra… E quando, nella scena seguente, Ary dice che non bisogna mai sottovalutare una forma di vita, non ho potuto fare a meno di ripensare al disprezzo che Shion aveva invece dimostrato nei confronti dell’animaletto. Insomma, ho avuto questa sensazione di trovarmi davanti a due comportamenti (o a due modi di pensarla) quasi opposti…
Per quanto riguarda Obi-Wan, il suo ricordo del saluto ad Anakin (“Non ti abbandono, Padawan, non pensarlo mai”) mi ha fatto venire un magone assurdo. Il rapporto tra questi due è un tema sul quale sono sempre più sensibile XD
Comunque sia, amo come tratti il personaggio del giovane Jedi. Per fare un esempio, ho trovato che nello scambio di battute: “Dimmi la verità tu ci sei già venuta da queste parti, vero?” “Cosa te lo fa credere? Nessuno sano di mente scende fino a qui dalle foreste.” “Non hai risposto.” emerga un’attenzione, una lucidità, che è assolutamente in linea col suo carattere.
Poi sì, non mi stancherò mai di adorare la prontezza di riflessi dei Jedi (forse perché io – al contrario – sono la personificazione di un bradipo), quindi capirai che lo spettacolo di Obi-Wan che affetta la sonda è stato graditissimo.
Per di più, scene come questa mi sembra di vedermele passare davanti agli occhi, grazie al modo in cui le descrivi, ed è davvero fantastico.
Per dire qualche parola su Ary… Nello scorso capitolo (non ricordo più se te l’avevo scritto o no) mi era piaciuta… E in questa seconda parte della storia ho avuto modo di gradirla ancora di più, nonché di adorare la maniera in cui lei ed Obi-Wan interagiscono. E qui credo entri in gioco anche la tua capacitò di gestire i personaggi: li fai agire in maniera perfettamente naturale, e le loro conversazioni sono totalmente realistiche.
Tornando alla storia, la descrizione del deserto è meravigliosa. Suggestiva e molto ben fatta. È un vero manifesto della spettacolarità della natura…
Sì, insomma, penso che questo deserto sarebbe una vista maestosa… Ma in tutta sincerità non invidio per niente Ary ed Obi-Wan che si trovano ad attraversarlo (la sabbia che s’infila dappertutto… Che fastidio!).
Anche il malessere del giovane Jedi, che sente limitata la propria capacità di toccare la Forza, è ben reso… Il pezzo: Ary, che era l’unica insieme ad Anakin (il pensiero non gli piacque affatto) a percepire il lato Oscuro di questa zona mi è piaciuto non solo perché fa capire che Ary e Obi-Wan, al momento, sono in condizioni differenti, ma anche perché è come se qui emergesse il lato protettivo di Obi-Wan nei confronti del suo allievo.
Il punto in cui Ary chiede al giovane se sente qualcosa, e lui d’istinto cerca qualche rumore, esasperandola un po’, mi ha strappato un sorriso. “Nella Forza, intendo.” XD
Ma ho avuto poco tempo per ridere, dato l’attacco arrivato subito dopo.
Non credo ci sia bisogno di menzionare la mia preoccupazione per Obi-Wan, e alla comparsa della spada laser di Ary mi sono un po’ raddrizzata sulla sedia… Di nuovo complimenti (ne sarai stufa, ormai, ma non posso evitare di farteli…) per il modo in cui rendi il giovane Jedi. I suoi veloci ragionamenti, il suo sgombrare la mente, riacquistando rapidamente il controllo… Mi è venuto quasi da pensare: “Che bello, sono nel film!” :D
Riguardo ai due avversari, il fatto che le vibrazioni del secondo guerriero fossero familiari, e che Ary riuscisse ad identificarle… Be’, aveva fatto nascere mille punti di domanda dentro la mia testa… Quindi congratulazioni anche per il modo in cui spingi il lettore a divorare tutto quel che segue, rivelando qualcosa e lasciando qualcos’altro in sospeso…
Obi-Wan ed Ary che combattono, in ogni modo, danno l’idea di potenza e di precisione che mi ispirano le lotte dei Jedi nei film… E ho trovato appropriato il fatto che Ary avesse un accesso di ansia e tensione che le impediva di concentrarsi al meglio (dopotutto, non dobbiamo dimenticare che il suo addestramento non è completo)… Vorrei dirti che gestisci benissimo anche lei. Forse sembra un po’ assurdo, visto che dopotutto è un personaggio inventato da te, ma in fondo anche i personaggi inventati vanno trattati con coerenza… E tu lo fai in modo egregio :)
Ed eccoci a uno dei punti “tadan!” (okay, dopo aver scritto questo posso ritirarmi dal mondo delle recensioni senza che nessuno senta più la mia mancanza XD) del capitolo: il momento in cui Obi-Wan riconosce, nello stile di Ary e nell’impugnatura della sua spada laser, l’impronta del suo Maestro.
Sul momento, però, la fuga non gli dà l’opportunità di indagare a fondo quel pensiero… E la cosa, devo dirlo, mi è piaciuto. Perché la sensazione è che questa sia una rivelazione che arriva come un colpo di fulmine, togliendogli il fiato per un momento, ma che giunga anche in mezzo a così tante altre cose che… be’, è difficile darle spazio per svilupparsi. Non so se mi sono spiegata…
Passando al pezzo successivo, mi è piaciuta parecchio la descrizione del nascondiglio dei due Sith, la spiegazione del motivo per cui era stato costruito…
L’interazione tra Maestro e allievo mi ha dato i brividi, e Shion è salito di molti gradini nella scala della mia simpatia… Vederlo incerto, un po’ esitante, sentirlo dire: “È come me, voglio dire…”, per non parlare degli accenni al suo rapporto con Nantris… sono tutte cose che mi hanno portato a provare un po’ di compassione per lui, a prenderlo in simpatia. (Persino il modo in cui dice: “La ucciderò, Maestro. Li ucciderò entrambi, se questi sono i tuoi ordini.” ha aiutato in questo… non so se è normale…)
Tornando ad Ary e ad Obi-Wan, la scena dei due accanto al fuoco ha un impatto bellissimo (di nuovo, potevo vedermela davanti agli occhi), e il racconto della donna mi ha rapito… Hai reso benissimo l’atmosfera: praticamente trattenevo il respiro…
Mi è piaciuto molto il punto in cui Obi-Wan riflette che è come se in Ary ci fossero due parti completamente diverse… Del resto, questo sembra emergere anche dal racconto, per il contrasto col rancore che lei evidentemente prova verso chi la abbandonata (e come darle torto, del resto?) e la gratitudine nei riguardi di Qui-Gon e della famiglia Jinn.
La battuta di Obi-Wan, “Qui-Gon aveva capito che eri una persona speciale, Ary”, mi è piaciuta da Dio. Forse perché, da parte di Obi-Wan, è davvero bello dire una cosa simile… E anche perché c’è il fatto che, se qualcuno è specializzato nel capire se ha davanti una persona speciale, quello è senza dubbio Qui-Gon ;)
Ma direi che non ho avuto molto tempo per crogiolarmi nella tenerezza.
Prima, Ary che mormora che non avrebbe voluto essere speciale, ma solo terminare l’addestramento, mi ha chiuso la gola. E il passaggio Venti anni di silenzio, non una parola. Sino alla fine è talmente colmo di rimpianto che… non lo so, ho provato un dispiacere immenso per Obi-Wan.
E giusto perché (ormai lo sai…) io faccio un collegamento dopo l’altro, il desiderio di Ary di conoscere la verità mi ha fatto pensare a un verso di Somewhere dei Within Temptations, “The truth will free my soul”. Perché diamine, davvero lei anela a sapere la verità, a scoprire come sono è andata tutta la faccenda, come se ciò potesse migliorare le cose.
Il flashback mi ha fatto l’effetto che mi fa vedere gli ultimi momenti del combattimento tra Qui-Gon e Darth Maul (mi ha fatto venire un'ansia assurda!). In particolare, mi è saltato agli occhi quel Non aveva corso abbastanza in fretta, perché una delle cose che più mi turba della morte di Qui-Gon (al di là della morte in sé…) è il fatto che Obi-Wan se ne senta in parte responsabile. Diavolo, per come l’hanno messa, non può che sentirsi in colpa…
E sarà anche per questo senso di colpa che di nuovo, da parte sua, non c’è il minimo desiderio di condividere il proprio dolore?
Quel tono distaccato, quegli occhi freddi… nonché le sue parole, “Questo non ti appartiene, ti sbagli, non hai bisogno di saperlo, non ti sarebbe utile saperlo”, che rifiutano l’ipotesi che conoscere la verità potrebbe far star meglio Ary… Be’, mi hanno ghiacciato il respiro.
Davvero straordinari.
Non parliamo poi del passaggio: Il dolore, la sofferenza e il senso di colpa erano una voce troppo forte. L’ho amato.
Nel pezzo seguente, la mia simpatia per Shion è cresciuta ancora (oddio, si vede che più uno è sfortunato più mi piace…), e non ho potuto fare a meno di provare un po’ di risentimento nei riguardi di Nantris. Avrebbe lasciato che il suo apprendista venisse divorato, eh? Lui sì che è l’apoteosi del Sith fatto e finito.
Ho trovato interessante il fatto che Nantris sia tutto soddisfatto… visto che nella sua soddisfazione è cieco di fronte al cambiamento, non vede Shion aprire gli occhi (ed è affascinante perché è una scena che sembra avere anche un significato metaforico) né il dubbio sul suo viso.
Tornando a casa Jinn, Liann continua ad avere tutta la mia simpatia… Quando pensa che, se fosse accaduto qualcosa ad Obi-Wan o ad Ary, Qui-Gon non gliel’avrebbe mai perdonato, io mi sarei lasciata scappare un suono simile ad uno “squeak”. Mi piace pensare all’affetto di Qui-Gon per i suoi allievi. Doveva amarli come figli, e questo Liann lo sa di certo.
Ed ecco qui che vengono rivelati i riti che stanno compiendo i membri della famiglia… E la scena con Anakin è assolutamente adorabile. Mi si è stretto il cuore, davanti al suo terrore… Credo che se fossi stata io a vederlo così sopraffatto, così spaventato, non avrei potuto fare a meno di cercare di consolarlo con tutta me stessa… Come del resto fa Liann, le cui carezze e la cui urgenza di consolare il piccolo sono davvero l’emblema dell’istinto materno…
Spostandoci ancora, quando Obi-Wan si è svegliato e non ha trovato Ary mi sono presa un colpo… In pratica la davo già prigioniera dei Sith (non sono una tipa ansiosa, insomma XD), quindi vederla appena fuori dalla caverna mi ha fatto tirare un sospirone di sollievo.
Interessantissimo il dialogo tra lei e Shion… Sia perché finalmente si ha la conferma che sì, questi due si conoscono, sia perché sentire le motivazioni di un “cattivo” dalla sua bocca è intrigante, e in questo caso ha definitivamente confermato la mia simpatia per l’apprendista Sith.
Un motivo in più per amare questo dialogo? La tentazione di Ary. Ary ha vissuto la stessa identica esperienza di Shion (l’ha vissuta con lui), quindi è nella pericolosa condizione di poter capire perfettamente come si sente l’altro. Ed è tentata.
E qui, per la nostra gioia (mia, almeno), Obi-Wan si rende conto che non può più rimandare, che è arrivato il momento di affrontare il suo dolore. Di condividerlo con Ary come non si era sentito di fare in precedenza.
Il flashback mi ha fatto venire il magone una volta di più, e mi è piaciuto molto come hai reso il fatto che Ary si trova a rivivere i ricordi di Obi-Wan (i suoi occhi che si muovono all’unisono con quello di lui, l’urlo disperato del giovane che forse è il suo…).
Il passaggio Ora lei finalmente sapeva cosa c’era dietro quello sguardo, cos’è che Obi-Wan non smetteva di fissare da sei mesi a quella parte è stato come un calcio nello stomaco. Che. Male. Ma in fatto di fanfiction sono masochista, quindi questo dolore non mi è dispiaciuto affatto. (Ah… In quel passaggio, l’uso del tempo presente per il verbo essere è una svista, o è intenzionale?)
E la verità, alla fin fine, serve davvero per liberare Ary (torno a citare i Within Temptation? XD). Semplice e naturale il modo in cui capisce di non poter diventare un Sith, perché ciò la renderebbe uguale all’assassino di Qui-Gon.
Ho trovato significativo che la voce che arriva a interrompere tutto questo non sia quella di Shion, ma quella di Nantris. E oddio, il mio povero Obi-Wan che si piglia una scarica elettrica D:
Il sorriso soddisfatto di Nantris, il suo vedere Ary ed Obi-Wan come due prede, è… azzeccato (per tornare al mio delirio sul fatto che bisogna essere coerenti anche con i personaggi che ci si inventa… Ho avuto la conferma che non sei in grado di farlo solo con Ary, ma anche con Nantris e Shion!).
Il duello pure mi è piaciuto tanto (l’aggressività dei due Sith lascia atterriti), ed è perfettamente comprensibile che Ary non sia al massimo della propria concentrazione… Mi è piaciuto che Obi-Wan riesca ad aiutarla, comunicandole calma ed equilibrio…
Ho scoperto che mi piace molto, leggere dei dialoghi tra Ary e Shion :D E qui appare evidente soprattutto una delle cose che li distingue: il fatto che Ary sia stata aiutata – da Qui-Gon ed ora da Obi-Wan – mentre Shion… per lui, “aiutato” non credo proprio che sia la parola giusta. E la donna, del resto, cerca di farglielo notare.
A questo punto, via di nuovo con l’ansia per Obi-Wan, incalzato senza tregua da Nantris… Ansia che qui è provata da Ary e che è stata assolutamente condivisa dalla sottoscritta…
Oh, mi è piaciuto che Shion, ad un certo punto, pensi ad Obi-Wan come al “maestro” di Ary… Perché in questo frangente, lei è stata davvero aiutata – guidata – dal giovane Jedi, quindi il termine suona del tutto appropriato…
E Shion, Shion… Parliamo un attimo del rimorso? Torniamo alla questione che lui Nantris ha fatto tutto fuorché aiutarlo? Shion è del tutto privo di sicurezza, in modo disarmante (e spero di non essere io che mi sogno queste cose XD).
Tornando ad Obi-Wan, qui bisogna spendere anche due parole sul fatto che Qui-Gon, combattendo Darth Maul, sapesse già di non poter vincere. Ti giuro, non l’avevo mai vista in questo modo… Ed è qualcosa che mi ha tolto il fiato.
In quanto ad Obi-Wan, la sua stanchezza è resa benissimo. Siamo tutti umani, e c’è un limite all’energia, c’è un punto oltre al quale non ce la fai più e punto, ed Obi-Wan è (o almeno crede di essere) sfinito proprio a questi livelli. Tremendo.
Tremendo ancor di più perché questo sfinimento è qualcosa che ha già vissuto, e l’esempio che ne ha non è un episodio con un lieto fine.
E credo che questo renda il tutto ancor più sfibrante, aiutando il logoramento non solo del suo corpo ma anche del suo spirito… Ed ecco che per poco non si arrende…
Ma arriva la voce di Qui-Gon a fermarlo.
YEP!
Guarda, quando ho letto la battuta dell’uomo, il mio cuore si è sollevato di colpo… come deve avere fatto anche quello di Obi-Wan. Il modo in cui il giovane supplica col pensiero: ‘Maestro?’ è toccante.
E le parole di Qui-Gon sono un balsamo, mentre le leggevo non potevo che avere l’impressione di trovarmi davanti a quel genere di frasi che danno forza ed energia.
Il modo in cui Qui-Gon ricorda al suo Padawan che ci sono persone che combattono e soffrono per lui, e che lui queste persone non può abbandonarle… be’, ha risvegliato tutta la mia venerazione per lui (e per te).
E Obi-Wan si volta verso Ary e pensa ad Anakin. Entrambe le azioni mi hanno riempito il cuore.
Poi non saprei dirti cosa mi abbia più commossa: se le lacrime inconsapevoli del giovane, o le sue parole che replicano ciò che Qui-Gon gli aveva detto: ‘Farò ciò che devo.’
In fondo, è questo che dovrebbe fare un Jedi, no? Ciò che deve.
A questo punto, passando alla scena successiva, devo dire qualcosa che conferma il fatto che sì, quando leggo qualcosa di così ben scritto mi faccio sempre coinvolgere più del dovuto. Insomma, ho provato un impellente bisogno di mostrare (molto poco educatamente) il dito medio a Nantris. Per non fare di peggio.
La sua codardia mi ha disgustato, e l’abbandono di Shion (per quanto ci fosse da aspettarselo) mi ha fatto fremere di indignazione.
In quanto all’apprendista Sith, la sua fine mi ha fatto provare una bella dose di pietà, ed è terribile la calma con cui risponde all’osservazione di Ary… E mi piace che, prima di uccidersi, abbia potuto sentire l’angoscia di Ary, sentire una simile reazione di fronte al suo gesto…
E di nuovo, la sensazione che mi dà il tuo stile: la sensazione che tutto sia al posto giusto. La delicatezza di Obi-Wan nell’estrarre la spada dal corpo di Shion, il fatto che Ary si allontani… Mentre leggevo di queste azioni, avevo la certezza che le cose non sarebbero potute andare in modo diverso.
E finalmente Obi-Wan ha trovato la pace, ha smesso di restare chiuso nel proprio dolore… Può riniziare a respirare, insomma.
Bella (dolce, in un certo senso) l’ultima scena con Ary e Qui-Gon… Io sostengo assolutamente le parole del Maestro Jedi riguardo al fatto che non tutto sia perduto per Shion, che nessuno possa sapere cos’abbia pensato nei suoi ultimi istanti… Bello il sorriso di Ary, sorriso che lei non può trattenere e che si fa sempre più grande… E bella la garanzia – la consolazione finale – offerta da Qui-Gon.
Quindi (devo dirlo?) tutti i miei complimenti!
Spero che la recensione non sia noiosa o troppo poco scorrevole, e che ti abbia comunicato quanto mi è piaciuta questa storia!
(Recensione modificata il 25/03/2013 - 04:26 pm)

Recensore Master
23/02/13, ore 02:29
Cap. 1:

E finalmente riuscii a leggere questo capitolo e... E non lo so, la sensazione è quella che tu mi stia facendo un gran regalo dopo l'altro.
Insomma, cos'abbiamo qui? Una storia ambientata poco dopo gli eventi del primo episodio, quindi una storia che contempla un giovane Obi-Wan e un Anakin bambino, e io adoro vederli agli inizi del loro rapporto... Poi tu condisci il tutto con una trama che parla molto di Qui-Gon... e il mio gradimento raggiunge le stelle della galassia lontana lontana di George Lucas.
Ma vediamo come l'hai sviluppata... Prima di tutto, l'introduzione del personaggio di Ary, che mi ha riversato addosso tutta una serie di interrogativi (del tipo: chi è, che legame avrà con Qui-Gon, e molti altri), oltre a mettermi addosso altra voglia di proseguire (così da poter inquadrare il suo ruolo nella storia).
E qui ci spostiamo in zone più conosciute, diciamo, e ho davvero adorato come hai presentato Anakin ed Obi-Wan. Mi piace come hai posto le differenza tra Tatooine e Coruscant... Dopotutto, penso che per il bambino sia del tutto naturale confrontare questo nuovo mondo con ciò che conosce. Per il resto, mi è sembrato molto volonteroso (in effetti diventare un Jedi è sempre stato il suo sogno) e pieno di energie, ma allo stesso tempo non è ancora del tutto inserito nella sua nuova vita (emblematica, a questo proposito, la sua uscita: "Yipee!" e la subitanea e imbarazzata correzione: "Chiedo scusa... sì, Maestro." Adorabile), e naturalmente gli manca la sua mamma.
Per quanto riguarda Obi-Wan, mi fa quasi tenerezza vederlo impegnarsi - tenacemente e costantemente - nel suo ruolo di insegnante. Tra l'altro, da vari passaggi emerge il suo affetto per il bambino... vedi il suo sorriso divertito ai tempi in cui doveva dargli una mano con gli abiti (e questo mi ha anche un po' immalinconito perché Obi-Wan non rideva più tanto facilmente, da sei mesi a questa parte... e posso ben immaginare il motivo... sniff), la sua pazienza e la delicatezza nel dirgli che nessuno gli chiede di dimenticare, nonché il suo rapido sorriso di fronte all'esclamazione di Anakin...
Riguardo all'incontro con Yoda, ciò che mi ha più colpito è stato il turbamento del maestro, il modo in cui Obi-Wan comprende che la missione riguarda Qui-Gon, e il profondo affetto con cui Yoda scruta il giovane (e poi, diamine, anche il fatto che capisca bene cosa si agita nell'animo di Obi-Wan... "Laggiù il tuo dolore affrontare dovrai e sconfiggere"...).
Passando al viaggio, mi è piaciuto il fatto che venga un aiuto da parte di Padmé... e l'incontro tra lei ed Anakin, per quanto magari non descritto nel dettaglio, basta a ricordare l'affetto tra loro due.
Mi è piaciuto come Obi-Wan considera l'aiuto dato da Palpatine alla popolazione devastata dalla guerra mercantile... Per ovvi motivi, non nutro una grande simpatia verso il Cancelliere, quindi vedere il mio personaggio preferito che ne pensa male è una goduria.
Ciò che mi ha più colpito del viaggio, comunque, è stato quello scambio di battute tra Anakin e Obi-Wan. Come se non mi avesse già deliziato fin da subito (l'interazione tra i due, qui, è davvero davvero tenera), la frase di Obi-Wan: "Hai ragione, è freddo... ma non è lo spazio a farci rabbrividire" mi ha totalmente conquistato. Ne La Minaccia Fantasma, dopotutto, il freddo che Anakin sente è velocemente identificato con la paura. È interessante come il bambino, in questa conversazione, non parli mai di paura, sempre di freddo, mentre Obi-Wan esplicita l'emozione, con un fare rassicurante che ho adorato. Bellissima e spontanea la domanda del bambino: "Maestro... anche tu hai freddo?" La risposta di Obi-Wan, poi ("Sì, Anakin, ho freddo." 'E ho anche paura'), è perfetta. Niente avrebbe potuto star meglio sulle labbra, e nella mente, del giovane. Emerge quella vulnerabilità che solitamente il giovane cerca di controllare, e fa pensare: "Cavolo, sì, è proprio così che doveva sentirsi". Insomma, la sua vita ha da poco subito un enorme e brusco cambiamento: non solo il suo maestro è stato ucciso davanti ai suoi occhi, ma lui si è ritrovato anche a divenire responsabile di un ragazzino. Non sono cose da poco... Ma okay, la smetto di speculare su quella conversazione, sappi solo che l'ho amata.
Altra cosa che vorrei ricordare è la descrizione di Obi-Wan tramite gli occhi di Zara, perché rende molto bene il personaggio... Il suo viso giovane ma segnato mi conduce inevitabilmente a pensare al post-battaglia di Naboo.
La descrizione di Kanodian mi è piaciuta molto, è davvero evocativa e ben fatta.
Bello il momento dei saluti, soprattutto per come Zara abbraccia Anakin on lo sguardo, raccomandandogli di fare attenzione. Sono dettagli, questi, che rendono realistici anche i personaggi secondari...
Comunque, l'idea delle famiglie Jedi... forse sul momento mi ha un po' confuso, date tutte le regole e i divieti riguardanti l'attaccamento, ma a conti fatti la trovo proprio intrigante.
La caratterizzazione di Liann Jinn mi è piaciuta parecchio... Così materna e dolce, è la mamma/nonna/zia che tutti vorrebbero. E naturalmente Obi-Wan coglie subito le somiglianze col suo maestro (ho il permesso di commuovermi? Spero di sì, perché l'ho già fatto...).
Il fatto che gli alberi siano stati definiti... non sicuri ha sbigottito anche me, e il fatto che Obi-Wan abbia preso un appunto mentale al riguardo mi ha indotto a fare lo stesso. Alla luce di ciò, credo sarei un'ottima apprendista Padawan. Certo, se escludiamo la mia pigrizia. E la mia goffaggine. E il fatto che, se Anakin era fuori tempo massimo a nove anni, io potrei essere defenestrata dalla torre del Consiglio da Mace in persona. Okay, perdonami questa raffica di idiozie, spero siano dovute al vizio di mettermi a recensire le tue storie a notte fonda...
Andiamo avanti, e sui campi di Kanodian dirò solo che mi è piaciuto come Obi-Wan, quando capisce che c'è qualcosa che non va, si preoccupa per Anakin.
Poi, poi... Ah! Il momento in cui lo sguardo di Liann ricorda al giovane quello di Qui-Gon ha decisamente preso a calci i miei cosiddetti feelings.
Per non parlare del momento in cui Obi-Wan nota la presenza di Tran Jinn e il suo cuore si ferma per un istante, prima che lui torni a imporre il solito controllo sulle proprie emozioni.
Riguardo al pasto svolto in silenzio, posso capire come possa rendere un po' irrequieto il piccolo Anakin (io non sono una che parla molto, di solito, ma penso che una situazione del genere mi metterebbe un po' a disagio), ed è bello come Liann trasmetta tranquillità al bimbo, guadagnandosi la gratitudine di Obi-Wan.
Il fatto che poi quest'ultimo ripensi alla risposta del suo maestro all'esclamazione di Anakin: "Nessuno può uccidere un Jedi!" non solo rende bene il tormento del ragazzo (per la cronaca, quella frase mi fa venire il magone ogni volta, sapendo ciò che accade dopo), ma mi ha colpito anche per il pensiero che Anakin abbia raccontato quell'episodio a Obi-Wan. Non so, mi fa pensare a
E dopo l'inconveniente con l'ebook reader, rieccomi qui a continuare la recensione!
Comunque, dicevo che l'episodio lassù, in qualche modo, mi faceva pensare alla fiducia che dev'esserci tra Anakin e Obi-Wan. Sarà una cosa banale, ma un episodio così, quotidiano e con qualcosa di significativo, non penso lo si vada a raccontare al primo venuto.
Passando avanti, devo dire che ho trovato adorabile il modo incuriosito in cui Anakin reagisce al visitatore che arriva alla sua finestra… Ah, ma perché non può restare bambino per sempre?
Quando lo sconosciuto (o Ary che dir si voglia) gli chiede se ha freddo, mi sono un po’ drizzata sulla sedia, pronta a scommettere che ciò che si manifestava come freddo era qualcos’altro… E infatti, il bambino ha percepito qualcosa.
Quando spiega che il suo maestro gli dice di concentrarsi sul momento presente ho avuto una reazione assurda… Come non pensare al fatto che Qui-Gon rivolgeva quelle stesse parole a Obi-Wan? Il giovane Jedi sta davvero cercando di seguire le orme del suo maestro.
Mi è piaciuto quando Ary chiede ad Anakin se è il Padawan di Obi-Wan Kenobi… Mi ha ricordato che è lui che la donna sta aspettando.
Ho apprezzato molto anche come, durante la scena, si colgano stralci dell’aspetto di Ary: due occhi scuri, i lineamenti sottili, e infine i lineamenti color del rame… E diamo anche un’occhiata al lato più affettuoso del suo carattere… Per dirla in modo un po’ gergale, si ha l’impressione che stia un po’ sulle sue, ma allo stesso tempo non manca di dispensare qualche gesto affettuoso al piccolo apprendista.
Per quanto riguarda la conversazione tra Tran e Obi-Wan, l’ho amata.
Riceviamo qualche informazione in più su Ary, ma allo stesso tempo spuntano fuori altre cose che fanno crescere a dismisura gli interrogativi e la sensazione di suspense.
Certo che l’affermazione: “No, vi sono cose che non puoi sapere”, unita all’espressione ansiosa di Tran, mi ha fatto provare non poca inquietudine.
Ciò che mi è rimasto impresso, comunque (e suppongo fosse intuibile), è stata la considerazione di Tran: “So che mio figlio ti stimava molto. E sono convinto che il suo affetto fosse pienamente ricambiato.” Senza dubbio, una buona rappresentazione del rapporto tra Qui-Gon e Obi-Wan. Tra l’altro, giusto perché non posso esimermi dal fare tutti i collegamenti possibili, le parole dell’uomo mi hanno ricordato quelle del Conte Dooku ne L’Attacco dei Cloni (“Qui-Gon parlava sempre con molta stima di te”).
La reazione di Obi-Wan, poi, quell’espressione cortese ma chiusa, mi ha stretto il cuore.
È chiaro che il giovane non è disposto a parlare né della morte del suo maestro né del loro rapporto… L’ho trovato molto azzeccato. Chiudersi a riccio non sarà forse la migliore delle reazioni, ma certamente è la più naturale per la situazione in cui Obi-Wan si trova, per il modo in cui Obi-Wan è fatto.
Anche la decisione di Tran di non proseguire è perfettamente realistica. L’ho trovata una cosa molto umana, non so come dire… Insomma, penso che tendenzialmente, tra due persone che conversano, si instauri un qualche genere di empatia… Non dico che divengano amici del cuore, ma è umano cogliere certi gesti, capire il proprio interlocutore… Ed è umano anche decidere di non forzarlo a parlare di un argomento che non vuole affrontare.
Ecco, sì, Obi-Wan non vuole affrontare quell’argomento… E ciò fa pensare che non si senta pronto – o non desideri – affrontare il proprio dolore per la perdita del suo maestro…
Ma andiamo avanti, prima di trasformare questa recensione in un trattato di psicologia.
Che dire, mi è piaciuto l’allarme di Obi-Wan nel vedere il suo Padawan intento a conversare con qualcuno alla finestra.
In quanto ad Anakin, dimostra nuovamente di essere adorabile oltre ogni dire (non è che possiamo rimandare al mittente l’Anakin adolescente e riprenderci questo bimbo?). Tra la sua preoccupazione di poter essere sgridato e il modo in cui specifica che il visitatore, prima di entrare, ha bussato… per poco non mi sono lasciata sfuggire un “aaaw” intenerito.
Tra l’altro, mi piace da morire la maniera in cui interagiscono lui e Obi-Wan.
Ed ecco che finalmente vediamo cos’hanno di speciale le stelle, e allo stesso tempo salta fuori qualcosa di meno piacevole (leggasi i lampi neri in fondo alla valle).
E la voce spaventata di Anakin ha stuzzicato una volta di più il mio istinto materno…
Bei tempi, questi in cui il bambino era bello obbediente e si infilava subito a letto!
E a questo punto, eccoci all’incontro tra Obi-Wan ed Ary… Non guasta mai vedere la prontezza di riflessi di un Jedi… E mi è piaciuto molto come Ary fissa la spada, riconoscendola, e come Obi-Wan capisca e le mostri l’arma.
La vicinanza tra i due è qualcosa di molto empatico, sembra che Obi-Wan finalmente senta più profondamente il dolore di qualcun altro per il suo maestro, non so come dire… Insomma, di questa vicinanza non posso che essere felice… Anche se, certo, è una vicinanza che porta con sé il ricordo di un giorno doloroso.
Obi-Wan che chiude gli occhi mi ha stretto il cuore… Probabilmente l’avrò già detto, ma adoro la tua capacità di gestire i personaggi… Fai far loro dei movimenti, magari anche piccoli, che fanno sentire tantissimo, e che danno al testo un realismo meraviglioso.
A fine capitolo, quindi, certe cose si sono fatte più chiare, altre sono tuttora un mistero.
Parlo in primis dei famosi lampi, ma anche di Ary… Lei mi piace, mi sembra un personaggio ben strutturato, complesso (vedi il lato più pericoloso che Obi-Wan vede emergere per un momento), che ha ancora molto da dare alla storia.
Insomma, complimenti!
Cercherò di leggere il seguito al più presto!
P. S. Quasi mi dimenticavo di segnalarti un paio di sviste:
“Con gli altri Padawans, Maestro...... gli ho concesso libertà per due ore.” Qui direi che hai abbondato con i puntini di sospensione…
E adesso scusa se ti riporto metà del testo, ma spero che così tu possa ritrovare più facilmente il passaggio in questione (l’errore comunque è quello laggiù in grassetto): L’umanoide li invitò a seguirlo e si incamminò verso l’edificio. Anakin osservava tutto con grande interesse, specialmente le grandi macchie di vegetazione che sembravano sovrastare l’intera zona e il colore pallido del cielo. Obi-Wan invece era più interessato alla costruzione, massiccia e circondata da campi di forza.
“Vi sono creature ostili qui?” chiese
“Solo alcuni tipi di forme di vita minori, che i campi di forza bastano a tenere lontani. Gli indigeni sono stati da lungo tempo organizzati sotto la famiglia del mio padrone e sotto quelle degli altre famiglie che risiedono qui.” rispose tranquillo l’uomo.
(Recensione modificata il 24/02/2013 - 03:48 pm)