Recensione pubblicata su www.criticoni.net a cura di Melian.
A partire dall’introduzione e dal fandom a cui s’ispira, questa storia mi ha incuriosita. Così, reduce dalla lettura di “Figli del Nilo”, mi sono data la possibilità di gustarmi quella che si è rivelata una piacevole one-shot.
Shaida ci presenta quello che è, in pratica, un missing-moment: ritaglia, infatti, una finestra introspettiva in cui il giovane Meren, figlio d’un guerriero di grande fama nell’esercito del Faraone Tamose, mette a nudo i suoi sentimenti per Heseret, la figlia maggiore dello stesso Faraone.
Dalle labbra di Meren, sgorga l’accorato rimpianto del ragazzo innamorato che è stato rifiutato, che ricorda gli incontri segreti rubati alla sua “dolce Heseret” senza poterne fare a meno, quasi si rifiutasse di credere che la donna tanto amata ora rivolga ogni sua attenzione al suo futuro sposo. E, tuttavia, Meren non può che pensarla come un essere perfetto, una suadente serpe incantatrice che sa stillare veleno, come fosse miele, nelle ferite che ella stessa provoca agli uomini sui posa lo sguardo.
Si tratta di un dialogo che rimarrà inespresso e sepolto nell’anima del giovane, ancora incredulo davanti alla sua prima sconfitta d’amore.
L’uso della prima persona altro non fa che facilitare il lettore ad immedesimarsi nella voce narrante e risulta quanto mai evocativa.
Un linguaggio lirico e locuzioni che richiamano il mondo egizio (particolare che ho, personalmente, particolarmente apprezzato) si sono rivelate scelte felici e che consentono di incastrare questo flusso di pensieri nella cornice più ampia di “Figli del Nilo”.
La storia risulta discorsiva e curata, sia dal punto di vista stilistico che sintattico, e ha il pregio di portare alla luce i pensieri più intimi d’un personaggio del calibro di Meren, dandogli spessore e conferendogli la forza derivante dai sentimenti stessi: “Io saprò che aspide sei, saprò che dea malvagia sei.”, scrive Shaida.
E’ una storia capace di evocare i sentimenti del rimpianto, della tristezza, dell’amara dolcezza d’un amore perduto, confezionato in una veste che sembra perfetta per la stessa Heseret, altera e superba, tanto bella quanto pericolosa.
Voto: 8.5/10 |