Eccoci al dunque.
Penso che ormai tu ti sia resa conto che sono emotivamente stitica (eddiosanto, forse è meglio così che sennò passeremmo le giornate a piangerci addosso), ma quando ce vuole ce vuole. Quindi ora preparati, prendi un peluche, prendi un rotolo di carta iggienica, prendi il cane da abbracciare, prendi quello che ti pare ma stai pronta perché io ora comincio.
Questa tua ultima - e non so fino a che punto tu te ne renda conto - è la cosa più visceralmente autobiografica che tu abbia mai scritto, concetto che molta gente di sicuro non ha mai avvistato neanche col binocolo (le bischerate su luogo e data di nascita non le considero perché sono pallose). E se questo è quello che ti frulla e ti rimbalza in codesta scatola vuota che ti ostini a chiamare cervello, allora devo venire costì e picchiare violentemente tua mamma o chi per lei - chiunque insomma si ostini a sommergerti nella melensaggine molesta. Lo so benissimo che potresti anche aver fatto tutto da sola, ma so anche che le montagne di pippe mentali che ti fai nascono sempre da qualcosa. E qua arriviamo al punto clou.
La dedico a tutte le persone che, al contrario di me, sanno amare.
Questa, ciccia, è da legnate. E ora ti spiego anche il perché, quindi apri le orecchie e cacciati 'sta spiegazione bene in testa perché mi ci sto impegnando come un maiale e tra venti minuti mi scade il timer del periodo emotivo (e dopo mi ritroverai stitica di sentimenti come sempre, che ti piaccia oppure no).
Te, per quanto ti possa sembrare incredibile, sei perfettamente capace di amare, e lo fai TUTTI I CAZZO DI GIORNI. Vuoi bene a me, vuoi bene al tuo cane, vuoi bene al tuo babbo, alla tua mamma, a tuo nonno, a tua nonna, a tuo cugino. Vuoi bene a tuo zio, e ti foghi come un maiale a ascoltare tutto il trash metal che ti passa alla radio e che ti piace. Ami ascoltare la musica, ami leggere, ami scrivere, ami guardare i film, ami commentare tutto con me come una cretina. Ami andare da Daria la Paria a appenderti per i piedi, ami fare le verticali a cazzo di cane su tutte le superfici verticali che trovi, e pure fare le bandiere in mezzo di strada al primo cartello che vedi. E qua potrei andare avanti un mese con la lista di cose che ami nella tua vita di tutti i giorni, ma tanto lo so che ormai ti è partita la vocina nella testa che dice "ma io non intendevo quello, non c'entra niente".
Ed è per questo che tirerei uno sgabello in testa alla tu mamma quando ti scassa il cazzo perché non hai il ragazzo (perché tanto lo so che è lì che il tuo cervello si è impaludato, e ormai anche la privacy di questo discorso è andata alle ortiche. Spero me lo perdonerai).
Un ragazzo non è uno status sociale, è una persona. Se ti stai facendo le pippe perché dovresti averne uno solo perché ce l'hanno anche gli altri o perché lo dice tua mamma, MALE. Essendo che di solito tende a essere una persona (uomo, donna, quello che cazzo ti pare. Pinnato, tentacolare, fai te) ha - o dovrebbe avere, speriamo - anche un carattere, un aspetto, un cervello, una vita, degli interessi. Interessi che sono comuni con i tuoi e che quindi ti senti di voler condividere con tale essere vivente di cui si parlava. Se poi è bello meglio ancora.
Adesso pensa: sei innamorata persa di qualcuno? Se sì, bene. Se no, VA BENE LO STESSO. Non puoi sentirti obbligata per qualcosa deve dipendere solo da te, e non da altri. Se in questo momento non hai perso il capo dietro qualcuno non è perché non sei capace di amare come ti suggerisce la melassa che ti riempie la testa, accidenti a lei. Funzioni benissimo. Ami tantissime cose, e tantissime persone, tutti i giorni della tua vita. Semplicemente non puoi inventarti dal nulla un qualcuno che ti debba piacere per forza, oppure chiederti perché non ti prendi quelle sbandate stratosferiche per la gente a caso. È perché hai un cervello, mi verrebbe da dire (e lo so che con questo mi contraddico da sola, ma vabbè), e quindi non sei governata soltanto dall'ormone impazzito.
Ora sto sbandando perché mi è passata la botta emotiva a mille, ma spero che il messaggio sia passato, tra tutti sti pensieri piantati lì un po' a bischero.
Ecco, ora non so come chiudere.
Arrivederci.
Stai melensa-free.
E non ascoltare tua mamma.
E picchiami se in realtà non ho capito niente, anche se credo di averci dato.
E sono anche scema perché mi faccio espirare il tempo di accesso e sbaglio a inviare. |