Comincio col dire che non mi capita spesso (direi quasi mai) leggere fanfiction con Tenshinhan (e Lunch) protagonisti perché non so, non mi hanno mai conquistato del tutto, nonostante mi piacciano e non discuta assolutamente il loro ruolo (specie di Tien) all'interno della storia.
Inoltre non accade spesso che legga qualcosa dove questo personaggio sia calato in una veste piuttosto introspettiva e quasi angosciante perché te l'assicuro, la prima parte ha veramente molto di questo, almeno a parer mio.
Rileggendo con attenzione le prime righe si capisce piuttosto bene l'espediente letterario dell'incubo che, considerato il passato e il cambiamento repentino del guerriero Z, riesce veramente a sconvolgere la sua mente, così come l'ambiente, la figura demoniaca che non riesce ad inquadrare nonostante il numero di occhi e le sue abilità ormai conosciute e fuori dalla norma umana: ed è proprio questa qualità che viene maggiormente evidenziata, proprio perché tutti noi siamo sottoposti a dolori, stress e paure data la natura dei nostri sentimenti volubili e tremendamente impauriti dal corso della vita in sè e del male che il mondo riesce a farci fare o che ammutolisce.
La seconda parte è invece più distesa per via del risveglio, è la ripresa da tutto quel nero nel quale si era immersi per una marea di cose e la trattazione legata alla coppia è molto delicata e dolce, che unisce i due amanti con una semplicità e una riserva unica invidiabile per qualsiasi coppia, sopratutto reciproca e forte.
La storia ha una forza emotiva che a seconda dei pareri ha la sua forza o nella solitudine o nel momento dolce di Lunch e Tenshinhan ma comunque ho uno stile molto organico ed omogeneo nei termini e nella voglia di descrivere ogni sensazione possibile, parole tra l'altro ricercate e molto interessanti.
Complimenti per la posizione nel contest (anche se è stato tempo fa) e per aver scritto una fic di tutto rispetto che dona all'introspezione e alla delicatezza un posto d'onore e una marcia in più, specie se trattati così.
Un abbraccio,
Watashiwa |