Recensioni per
Il labirinto delle anime.
di Meredhit89
Bellissima storia , peccato che ti sei fermata proprio in cui si doveva sviluppare l'amore tra i due .. E in cui ancora una volta potevi dimostrare le tua capacità di scrittrice !!! |
Bellissima e anche originale |
Questa storia è molto bella e interessante. Ma ho solo un dubbio. Quella della liberty damon,elena,jeremy,stefan sono umani o vampiri? |
Ho letto questa storia d'un fiato e mi è piaciuta moltissimo! L'ambientazione, questo futuro così strano, spero davvero che tu possa aggiornare e non lasciare questa storia incompleta perché sarebbe davvero un peccato :( Sono troppo curiosa di sapere come andrà a finire! |
mi manca un po' non leggere piu' la continuazione della tua bellissima storia...ritornerai? |
Che fine hai fatto? mi manca leggere i tuoi capitoli la curiosita di sapere come continua il tuo racconto mi sta logorando e detto cio mi auguro che presto posso leggere un altro capitolo emozionante . |
complimenti!!! stile, scrittura, trama..... ci piace un sacco sta storia..... |
Questo capitolo mi piace molto ma ho notato che fai un po' di confusione fra "a" "ha" "lo" "l'ho". É una cosa che odio nelle storie sinceramente. "A" é una preposizione semplice, "ha" é verbo avere. Se hai dei dubbi su qual'è il verbo giusto, basta che ti chiedi se vuoi esprimere il concetto di avere "Lo" è articolo maschile, "l'ho" é un composto di "lo" e "ho", verbo avere e si usa sopratutto nei tempi composti. Es= "Hai visto Marco? "Si, l'ho visto ieri." "L'ho" in questo caso ha funzione di "ho visto lui". Fai attenzione, é un peccato vedere una storia così bella, scritta così bene, rovinata da questi errori:) |
Ehy! Mi piace molto la tua storia, anche se sono solo al secondo capitolo. Vorrei però farti notare un errore in questo pezzo. C'é una ripetizione di quasi un intero paragrafo p meglio, ci sono due versioni della stessa situazione. E’ desiderata al piano di sopra» mormorò, avanzando minacciosamente. Si appiattì al muro, tremando. I polsi le dolevano e bruciavano, c’era della verbena nell’acciaio delle catena, poca, ma c’era… quel tanto per indebolirla. Respirò affannosamente e si pentì di non possedere nessuna arma di autodifesa. Anni prima, quando era ancora umana, gli insegnamenti di sua madre, poliziotta irreprensibile, l’avevano abituata a portarsi sempre dietro uno spray al peperoncino. Ma quando era diventata vampira aveva trovato semplicemente sciocco continuare con quel rituale – non sarebbe servito a nulla lo spray contro il vampiro dagli occhi rossi o un’altra creatura sopranaturale – ma magari un coltellino bene affilato o un paletto di legno, ficcato in mezzo al suo reggiseno di pizzo bianco sarebbe servito. Non aveva tempo per rivangare il passato, ma le sarebbe piaciuto ritornare a quei tempi, quando la sua unica preoccupazione erano i compiti per scuola. «Va al diavolo» mormorò al vampiro dagli occhi rossi, che non gradì troppo quella risposta. «E’ desiderata al piano di sopra» rispose comunque il vampiro, mal celando il suo disappunto. Caroline smise di respirare in modo affannoso e cercò di calmarsi, ma prima che ne ebbe il tempo, il vampiro l’afferrò per un gomito, trascinandola fuori dalla cella. Scoprì il luogo in cui era relegata, e un brivido insieme a un fiotto di vomito le fecero venire la voglia di piangere. Un lungo corridoio buio si destò ai suoi piedi, c’erano varie porte di legno, suppose che fossero altre celle, da dove provenivano lamenti, sussurri, pianti. Chiuse gli occhi, sperando di poter diventare sorda nel giro di qualche secondo. Il vampiro la trascinò sempre più velocemente sul pavimento di pietra, tanto che incespicò un paio di volte con il rischio di cadere e slogarsi una caviglia. «E’ desiderata al piano di sopra» mormorò, avanzando minacciosamente. Caroline si appiattì al muro, tremando. I polsi le dolevano e bruciavano, c’era della verbena nell’acciaio delle catene, poca, ma c’era… quel tanto per indebolirla. Il suo istinto la fece bloccare quando il vampiro la liberò dalle catene ai polsi, per poi afferrare con forza il suo gomito. La trascinò fuori dalla cella, percorrendo un sotterraneo buio e umido. Attraversò a piedi nudi il pavimento in pietra e si guardò attorno, notando con sua grande amarezza altre celle, tutte con sbarre. Da alcune, provenivano gemiti dilanianti. Ti consiglio di aggiustarla, é l'unica nota stonata :) |
naturalmente bellissimo cap...non so proprio come complimentarmi pià davvero...mi piace questo klaus autoritario possessivo e geloso di stefan non vedo l'ora di leggere il pross un bacione |
"- Tu e i tuoi misteri mi stanno confondendo. Sono semplicemente la tua schiava, potresti dirmi direttamente che cosa succederà. |
Caroline vorrá pure far unnamorare Klaus, ma ho paura che rimanga intrappolata nella sua stessa rete. |
che dirti ... questo Klaus mi piace e mi piace Caroline... attendo con ansia i risvolti di questa storia... Alla prossima che non sarà mai troppo presto. |
miodio, continua prestoooooo. io amo infinitamente il klaroline, poi questa storia è a dir poco fantastica. dovresti farne un libro, lol |
ciao! :) |