Bella. Bella bella bella bella.
Se non fosse per qualche stupida ripetizione all'inizio della storia, sarebbe perfetta. Te la scrivo qui così puoi tranquillamente correggerla senza smadonnare troppo alla sua ricerca.
("Cammina con passo lento e leggero e mentre avanza fa ondeggiare i fianchi e il vestito leggero a fiori che porta la segue e ondeggia con lei.")
Una cosa da nulla, insomma. E insomma, x2, mi è piaciuta tantissimo. Ha un non so che di delicato, di etereo, di nascosto, di non detto. Io amo le storie così, quelle che ti lasciano quasi con una sensazione addosso di incompletezza, come se tu avessi lasciato qualcosa all'interno del testo. Il panorama, la brezza, il vestito a fiori che ondeggia, le scarpe da tennis del ragazzo che compra sempre lo stesso modello. Il manager che fa trekking parlando con il bluetooth che ha all'orecchio. La terra rossiccia del sentiero. Tanti piccoli particolari che dipingono un quadro, pennellata dopo pennellata, colore dopo colore. Un quadro che va a completarsi con due semplici battute.
Sei qui per il panorama?
Forse sì, forse no. Quel panorama che potrebbe essere inteso metaforicamente come qualsiasi cosa, ma davvero qualsiasi. Una persona che ammira un panorama ammira in contemporanea tante, tante cose, che lo riguardino o meno. Una persona che ammira un panorama forse vuole riflettere, vuole pensare, vuole stare da sola.
E la quiete della ragazza senza nome della tua one shot è interrotta dall'arrivo di un ragazzo - che potrebbe essere chiunque - che lei, semplicemente, riconosce.
Non so, non riesco a spiegare i pensieri ingarbugliati che ho nella mente, ma mi è piaciuta. Ho trovato tanti dettagli davvero belli dietro le tue parole, sono fatta così, mi metto sempre alla ricerca del dettaglio che ti cambia tutto, ma in fondo penso che sia questo a rendere speciali le storie. Quello che c'è dietro.
Che sia un vestito a fiori o un uomo che fa trekking parlando all'auricolare che porta all'orecchio, che sia l'immagine del vento che soffia sulla terra rossa di un sentiero che si perde in un bosco, sono queste piccole cose che rendono una storia speciale. Perchè riescono a catapultare il lettore all'interno della scena, all'interno del sentiero dalla terra rossiccia, assieme alla ragazza che non pettina i capelli e ondeggia quasi stesse ballando al suono di una melodia invisibile.
E quelle due, semplici, secche, incisive battute. Un colpo al cuore.
Bravissima.
Baci,
Hayley |
