Buonasera!
Dando una spulciata alle tue storie, mi ha colpito molto la categoria per la quale hai scritto e data una parte di me molto nostalgica e carica quando si tratta delle favole (e delle fiabe, anche se non è questo il caso), io mi emoziono a leggerle.
Saranno componimenti semplici con una ridondanza stilistica (più finale d'insegnamento) pressocché forte, ma comunque quando possiedono molte componenti variegate che si incastano bene, non posso che rimanerne affascinato.
Nel caso non l'avessi ancora capito, questa fa proprio al caso mio e di quello che ho appena detto!
Dunque, la figura del racconta favole, così come l'ambiente della foresta della Transilvania, hanno conferito all'introduzione un qualcosa di folklore regionale intimo e genuino, quasi riconducibile all'era medievale e al clima notturno, all'entusiasmo dei piccoli nel voler ascoltare un racconto che possa accontentare tutti, ma proprio tutti.
Elementi che comunque non vengono abbandonati durante lo sviluppo e con la fine, essendo presenti il drago, il mago, il re, la principessa e il "cavaliere" (che in realtà è uno stalliere); ma i nomi dei ragazzi, la presenza della Dea e anche il dare la ciocca di capelli all'eroe per adempiere al suo compito mi ha ricordato la mitologia greca, con alcuni Dei che premiano gli uomini per le loro virtù e alcuni miti importanti che hanno accompagnato i nostri studi e letture epiche.
Lo stile di scrittura è molto fluido e diretto, in modo tale che le strutture fiabesche siano narrate e descritte con quegli elementi classici che rendono vivaci e immortali i racconti, con l'aggiunta della sorpresa del drago che conferisce un chiarimento e un happy ending abbastanza tipico e che comunque non infastidisce.
Il re ha imparato dai suoi errori, la regina sembra perdonarlo e lo stalliere ha superato le sfide per poter avere a che fare con la principessa senza apparire uno interessato al guadagno e al potere, distinguendosi da chiunque altro per il suo cuore e il suo animo.
Il raccontastorie è gentile, disponibile e dolce e trova sempre le parole giuste, utilizzando i tempi corretti per poter essere in linea con la favola e poter attirare a sè i bambini, che sono curiosi ed innocenti come le azioni che avvengono all'interno delle sue storie: come dovrebbe essere un "capogruppo" che attira a sè l'attenzione grazie a quel qualcosa di spontaneo che incanta tutti senza sé e ma.
Sinceramente, leggere questa favola mi ha permesso di ricordare tutti quei minuti (anzi, quelle ore) passate a comprare libri nei negozi e leggere versioni su versioni di autori che mi hanno accompagnato, che in un modo o nell'altro mi hanno avvicinato alla scrittura e alla lettura di generi e di opere diverse tra loro, di lingue e di creatività diverse.
Per cui grazie, perché con la semplicità e con quei tratti innocenti e puri, sono riuscito a rendere questa serata qualcosa di magico ed emozionante con una semplicità pari a questo genere, con spunti riflessivi e di dolcezza assoluta e relativamente visibili e palpabili con la fervida immaginazione.
Complimenti!
Un abbraccio sincero,
Watashiwa |