"Lo sai che non è amore, che amore lo è stato, amore fortissimo, doloroso, spaventoso, speranzoso, solitario, agognato, frainteso, illuso, ignorato, sofferto, mostruoso."
Credo che questa frase riassuma in sè stessa tutto ciò che hai voluto esprimere con questa one shot.
Tralasciando il fatto - o forse no? - che io adori Saru, in tutto e per tutto, non riesco a non farti i complimenti per come tu abbia reso la sua interiorità, il suo modo di pensare così sofferente e contorto, quasi malato. Il suo legame con Misaki così assente, ma allo stesso tempo così pregnante, tanto da condurlo lentamente ed inesorabilmente alla pazzia. Misaki è ovunque, lo segue dappertutto, ma senza esserci mai: ed ecco il tormento che lo spinge a cercarlo persino nel colore rosso del sangue che, anche se vorrebbe, non appartiene alla fonte del suo incubo personale.
Sarà che io sono un'appassionata di questi "amori" contorti contornati dall'odio, dal rancore... ma tu scrivi proprio benissimo. Voli tra le ricordate, assolutamente.
Alla prossima!
~ Nexys. |