Eccomi qui, alla fine della storia, ancora non riesco a crederci :’(
Quando ho iniziato a leggerla, penso di aver totalmente frainteso il tipo di storia di cui tu volessi narrare: mi sembrava, più che altro, una slice of life, momenti di vita quotidiana di coppie molto carine e dolci. Mi è piaciuta fin da subito, la trovavo una lettura dolce e rilassante, perfetta per un po’ di relax.
Salvo poi ricredermi completamente col capitolo 19!
C’è poco da dire, quello è stato davvero il capitolo di svolta di tutta la storia. Hai tessuto abilmente la trama fino a quel punto, ingannando il lettore con gli stessi indizi che lasciavi, i flashback di Elhaz che sembravano invece quasi visioni, di un passato molto più remoto. Da lì in poi questa storia si è trasformata in montagne russe di emozioni, a tratti davvero strazianti nel coinvolgimento emotivo che hai suscitato, a tratti la speranza predominava, altre volte la dolcezza, quest’ultima soprattutto per Roshan e Trahern, visto che nella storia di Elhaz e Feoh la dolcezza per molto tempo è rimasta solo un miraggio.
Penso che i personaggi che ha creato in questa storia abbiano tutti compiuto un percorso di maturazione non indifferente, diventando, alla fine, persone nuove, più consapevoli. E’ stato bello leggere di questo percorso di crescita e, senza dubbio, molto coinvolgente.
Partiamo da Trahern. La prima volta che ce lo mostri è in un contesto di buia disperazione per la propria situazione. Questo è un periodo davvero buio per lui, in tutti i sensi. La vita gli sembra finita, non ha la forza di vivere, non ne vede il senso. Grazie all’amore per Roshan, tuttavia, matura, cambia, tanto da abbandonare ciò che per lui era sempre stato di primaria importanza, il suo ruolo di erede, solo e soltanto per inseguire il suo sogno di amore in pura libertà con Roshan. I sentimenti per lui lo hanno cambiato, lo hanno reso meno rigido e più incline a seguire il suo cuore, con un certo egoismo che però a me sembra sano. Una persona non può votarsi a una vita di obblighi, condannandosi all’infelicità, per puro senso del dovere. Sono contenta che alla fine lui abbia deciso di accantonarlo per qualcosa di più importante. Certamente la loro relazione non è una certezza, ma quantomeno così si è lasciato la possibilità di vivere liberamente la propria vita, con tutta l’impulsività e la libertà di cui questa dovrebbe essere caratterizzata.
Veniamo poi a Roshan, il piccolo e ingenuo Roshan. Tante volte la sua ingenuità è davvero predominante, il modo in cui si fa dominare dalle emozioni, totalmente inesperto. Forse a tratti mi è sembrata un po’ eccessiva, ma questo perché a 17 anni per me non si è poi così “piccoli”, anche se forse parlo a sproposito visto che ne ho 20 e della vita non so niente XD. Comunque, mi è piaciuto tanto leggere della sua maturazione. Se all’inizio non voleva pensare al futuro, ma solo concentrarsi sull’ebbrezza del presente, la realizzazione dell’importanza della sua relazione con Trahern lo ha poi portato a rivalutare con occhio critico la loro situazione. Stare con lui, ma soprattutto imparare ad amare, lo ha portato a crescere, a non dare per scontato che la vita gli avrebbe sempre sorriso. Non sempre è stato in grado di sopportare tutte le terribili situazioni in cui si è ritrovato, e qui la sua emotività traspare molto, ma ci ha quanto meno provato, a dominarle. A pensare al bene degli altri prima del suo, tanto da voler condannarsi a una vita di infelicità solo per affetto verso il dezar.
E per quanto io abbia amato leggere di Roshan e Trahern, nulla può competere con l’uragano emotivo della tormentata love story di Feoh ed Elhaz.
Il modo in cui hai coinvolto il lettore in ogni singolo capitolo, le emozioni di Feoh che, prepotenti come un pugno in faccia, stordiscono chi legge, ecco, questa non è affatto una cosa semplice da fare e qui traspare tutta la tua grandezza come scrittrice e io posso solo inchinarmi a tanta palese superiorità. Ho apprezzato che tu ti sia presa il tuo tempo, nell’evolvere delle emozioni di entrambi. Soprattutto Elhaz, per arrivare anche solo al punto di accettare di amare Feoh ce n’è voluto!
Penso che la caratterizzazione del suo personaggio sia qualcosa di strepitoso in tutta la sua originalità. E’ una persona dalle mille sfaccettature, oscuro, uno stregone all’apparenza insensibile. Salvo però essere tutt’altro: è una facciata quella che si è costruito, una protezione inconscia. Trova sicurezza nel timore che suscita e fin’ora questo ha funzionato perfettamente, se non fosse che un certo selvaggio lo ama alla follia e non è affatto disposto a lasciarlo andare. C’è un che di ammirevole nell’ostinazione di Feoh, non so se io sarei riuscita a insistere tanto a lungo, a non arrendermi di fronte ai palesi rifiuti ripetuti. Penso però che Feoh stesso si sarebbe arreso, se però Elhaz non avesse lasciato trasparire, di tanto in tanto, l’emotività che era in grado di suscitargli il suo selvaggio.
Capisco come si sia sentito Elhaz: doveva essere una vendetta, di quelle atroci e piena di soddisfazioni. Tuttavia questa ha finito per torcerglisi contro e alla fine, dopo tanto tempo, innamorarsi dell’uomo, ben diverso dal ragazzo, è stato inevitabile. Come poteva non essere così, quando i sentimenti di Feoh erano tanto puri e sinceri, totalizzanti? Un cuore avvolto dall’oscurità, che però a poco a poco ha lasciato passare quei sentimenti tanto intensi, per poi finire per ricambiarli. E accettare tutto questo non poteva certo essere facile, per lui. Feoh doveva solo quasi ammazzarsi per fargli finalmente crollare tutte le difese!
In conclusione, è stata una delle storie più belle e avvincenti che abbia letto su questo sito, ma sicuramente, ancora di più, una di quelle che mi ha più emotivamente destabilizzato. Se a questo aggiungiamo una scrittura matura, perfetta, scorrevole, non posso che ritenermi davvero soddisfatta e felice di aver avuto modo di immergermi in questo modo tanto abilmente costruito. Complimenti davvero, hai creato qualcosa di stupendo :)
Ci rivedremo!
Anna |