Sublime (nel senso proprio della parola). Torno dopo quasi un anno a spulciare questa sezione... e trovo questo miracolo, questa storia straordinariamente intensa e originale. C'è rimpianto, dolore, gioia, amarezza, attesa, tutto insieme. Lo sbocco finale è perfetto, la lontananzs finisce in uno spaccato di romanticismo non troppo spinto, ma ricco di affetto palpabile. La storia vola naturalmente tra i preferiti.

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allora, in primis volevo esprimere il mio malcontento nei confronti della cancellazione del precedente commento, che era venuto proprio bene ma che sto maledetterrimo sito ha deciso arbitrariamente di cancellare.
Adesso, il primo commento che volevo fare, anche se forse non si può fare, ma se non si può fare appena lo scopro cancello questa parte, è relativo al fatto che dissento da quanto qualcuno ha scritto prima di me: trovo che le tue trame siano, se vogliamo, piuttosto banali: uno dei due muore o quasi, l'altro deve elaborare il lutto o il presunto tale, non ci riesce o non ci vuole riuscire - spesso entrambe le cose a dire il vero - perché farlo vorrebbe dire ricominciare a vivere. E questa trama funziona per quasi tutte le cose che hai pubblicato qui, ad eccezione di quelle adorabili perline che sono Overjoyed, Like the First Time e Greed, che devono appartenere al tuo periodo rosa condito di stelline e cuoricini brillanti anche al buio, e che sono così ccccoccolose...
Va bene, torniamo a noi; quella premessa sulle trame era per arrivare al punto che non la trama, ma lo stile rende le tue cose così interessanti e commoventi ogni volta. Anche nel leggere questa, lo ammetto, ho dovuto trattener le lacrime, ma non perché non mi aspettavo il risvolto che poi c'è stato - e no, gli spoiler nemmeno hanno la responsabilità - ma perché gestisci sempre con maestria il livello di emozione e di coinvolgimento, in cui il patetico si combina con una sorta di nobile intento al martirio... insomma, Kurogane che passa la vita nella casa pensata e non vissuta col compagno morto un po' martire si vuol sentire. Sembra nutrirsi e godere di quella disperazione nella quale sguazza fino alla morte... insomma, è un Kurogane molto toccante e molto intima, se così si può dire. La parte migliore è proprio questa, che riesci sempre ad arrivare in profondità e a toccare corde particolari, nei personaggi così come nei lettori - indi per cui fai arrivare quasi sempre alle lacrime, ma forse sono solo io che ho il pianto facile ultimamente. Per il resto posso solo farti nuovamente i complimenti, come al solito e come faccio alla fine di ogni commento. Bravo, ancora una volta una bella storia.

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Allora, ignorando per un momento che era una one-shot (io sono talmente pigra che mi sa fatica leggerle ^.^") alla fine ho deciso di leggere la fict. Non amo molto come scrivi (non perchè tu scriva male, è solo un gusto personale) ma le idee e le storie che tiri fuori sì, sono sempre belle. Mi è piaciuto molto come è stato presentato Kurogane, la sua tristezza, e, non so se era voluto oppure no, ma mi è piaciuta la scelta(?) di non nominare mai Fay per nome...penso dia un senso di intimità tra Kurogane e il suo maghetto morto molto commovente e appropriata.
Alla fine il rapporto tra quei due è sempre lo stesso, 2 giorni o 70 anni che cambia, sono comunque loro! "Quello è idiota pure da morto." Inutile dire la mia reazione (XD).
Ripeto di nuovo che quello che ho detto all'inizio non è una critica, ma anzi trovo che il tuo stile renda bene con le tue storie.
Quindi, in conclusione, devo dire che mi è piaciuta molto questa fict.  
(Recensione modificata il 04/04/2013 - 09:31 pm)

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Certo che tu... sparisci per mesi e po BAM! Una roba del genere. Come si fa? E' bellissima, te lo dico subito. Mi ha fatto piangere e ridere. Oh, l'idea di Kurogane di scrivere "idiota" sulla tomba e poi il suo commento "Quello è idiota pure da morto" mi hanno fatto rotolare per terra. E Kurogane è perfetto, è proprio lui, anche nella vecchiaia. E' lui nella sua malinconia, nel suo aspettare il momento giusto per crollare, nel costruire una casa per qualcuno che non c'è e non ci sarà mai più. Mi pareva proprio di vederlo muoversi a fatica, guardare con rimpianto la sua spada, trascinarsi fino ad una tomba senza nome e restare lì a parlare con un morto che finalmente ("scusa il ritardo"!) lo viene a prendere. E sono sempre loro che se ne vanno fra i ciliegi in fiore. Bellissima.

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