Recensioni per
'Cute' without the 'e'
di Pwhore

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/04/13, ore 16:06

Stavo quasi per piantare la lettura in asso, non perché facesse schifo (anzi!), ma perché è una delle cose più triste e più vicine a me che abbia mai letto. 
Non ce la faccio. 
Piango, come mai prima d'ora. 
E' terribile come perdiamo le persone a cui teniamo. E' terribile come perdiamo il controllo di noi stessi. 
Ci sembra sempre di non fare mai nulla per nessuno, ci sembra quasi di trovare ogni sbaglio in ogni atteggiamento, in ogni parola, e questo ci porta spesso a perdere le persone che vorremmo accanto e che amiamo. 

La spensieratezza, la felicità, i bei momenti passati con quella persona tutto d'un tratto si trasformano in una delle più grandi "paure" (se così si possono definire) di un essere umano: l'apatia. 
S'incomincia a non trovare più positività nei gesti quotidiani; non si riesce più a provare nulla nei confronti del mondo intorno, trovando tutto inutile; non si riesce più a trovare il senso effettivo dell'esistenza su questa terra. 
E' come se tutto venga fatto tanto per, senza passione, senza più niente. Ci si stanca di tutto: persino di vivere. 

Inizia la depressione. Inizia la fine di tutto. Il desiderio di andarsene, di non lottare più, con la consapevolezza di non essere abbastanza forti per abbattere l'ostacolo che sta di fronte a noi. Ti dirò, gli ostacoli sono ovunque: molti li vedono, ma fingono di non vederli e continuano a vivere nella propria mediocrità; altri tentano di superarli, ma non riescono a superarli perché si arrendono; altri ancora, continuano a superare ostacoli da tempo e quello è solo uno dei tanti ostacoli che ha già superato ed è consapevole di farcela. 
Poi arriva un bivio, con due porte: uno indica la vita, l'altro il desiderio di morte. 
Ho sempre affermato che è molto più semplice morire, quando si arriva ad un punto di depressione totale: ci si dimentica di tutto, ci si lascia alle spalle tutto. Non dico , però, che il gesto sia da codardi. Se una persona sceglie di togliersi la vita, non lo fa perché ha paura o quant'altro, ma solo perché ha superato il limite delle sue passioni e della sofferenza, non riesce più a trovare un modo per uscirne fuori ed è più semplice uccidere i problemi togliendosi di mezzo. 



Sto piangendo perché questa ff ha un grande collegamento con F. Prima che se andasse, ero rimasta l'unica per lei. Tutti, e dico, tutti l'avevano lasciata da sola, con la sofferenza calcata addosso. L'avevano lasciata con i genitori che la odiavano e che si odiavano tra di loro, senza più la persona che amava, senza più nessuno che contasse su di lei. Io c'ero. 
Prima che morisse, c'ero. 
Mi sono sentita in colpa perché, nonostante tutto ciò che le consigliavo, l'ho persa per sempre. 

So perfettamente che ho parlato praticamente di altro, ma il tema del suicidio mi fa uscire di testa e mi fa anche allargare gli orizzonti (diciamo così) sul campo. 
Puntualizzavo sul fatto che qualunque cosa, se oltrepassa i limiti, può diventare oggetto di questa decisione. 
E' sempre difficile prendere una decisione razionale, che faccia star bene se stessi e gli altri, che venga reputata "giusta". Perché alla fine nulla è "giusto", nulla deve essere "dogmatizzato": si tratta solo di una decisione che viene presa in considerazione dal singolo, ma ripeto, nella mia opinione è meglio la strada più dolorosa, e io sceglierei comunque di continuare la vita nonostante tutto. 
Come ben sai, non è stato un grande periodo per me, anche se a dirla tutta... non lo è mai stato. Ci sono stati solo pochi attimi di pseudo-felicità nella mia vita, ma per il resto ho avuto un po' i bastoni fra le ruote. 

Ollie, spero che anche tu riesca a sentirti bene presto. E mi dispiace che tu abbia sempre quest'immagine durante la notte. Mi fa pensare che la mia ultima ff ti sia rimasta in qualche modo impressa nel cervello e puff. Mi spiace, davvero. 
Voglio che tu stia bene, se posso aiutarti in questo periodo, sai benissimo che sono qui per te. 
Una storia stupenda, mi ha fatta piangere e un volo tra i preferiti ci sta. 
Sei una grande scrittrice, è inutile che parli di me, lol. 
Scusa il poema, scusa tutte le cavolate che ho scritto, ma avevo bisogno di sfogare la tristezza che mi ha trasmesso questa ff. 

Ti voglio bene, a presto;

Pingu. 
(Recensione modificata il 04/04/2013 - 04:09 pm)

Recensore Junior
03/04/13, ore 18:40

Mi sento male.
So che probabilmente non avresti voluto né che leggessi né che recensissi, però sapevo che avresti scritto e ho controllato, avevo ragione.
Ciao Ollie,
vorrei scherzare un po' come sempre ma ti giuro in questo momento non mi scappa neache mezzo 'ç__ç'
Sai meglio di me quanto , esagerata e catastrofica, e ti assicuro che quel "mi rendo conto che leggerla o non leggerla, a voi non cambia moltosia completamente sbagliato.
Conoscevo il sogno, però ovviamente leggerlo così, messo bianco su nero, come una cosa tangibile, incredibile e sensibile allo stesso tempo, ma soprattutto riflettuta mi ha toccato più di quanto dovrebbe.
Detto sinceramente, non credo di aver mai letto un testo in vita mia che mi rispecchiasse di più, è terribile, ho pensato alle stesse cose e mi dispiace così tanto ti senta così, non voglio che tutto questo ti ossessioni così tanto, spero davvero passi presto, perché conosco la sensazione e so benissimo che non è la cosa più bella del mondo.
Ieri stavo vedendo l'unplagged e visto il momento famoso mi sono ricordata subito dell'immagine e soprattutto del sogno, ti giuro, nel momento stesso in cui ho acceso la televisione ho emsso da parte l'ora passata a ridere e scherzare perché la televisione non si accendeva -e si è scoperta la colpa fosse del cavo staccato (sto divagando)- in ogni caso, messo da parte tutto ero davvero entrata con anima e corpo nel sogno perché queste notti e anche quelle di qualche tempo fa ho avuto sogni simili di cui però me ne sono ricordata solo in quel momento e ho visto l'espressione da cane bastonato di Jack e la tranquillità assoluta di Alex e mi sono sentita morire da una parte.
La sensazione di preoccupazione, di perdere tutto; è spaventosa a livelli disumani.
Ti prende come niente riesce, ti senti completamente inutile perché sai che i mesi e gli anni e tutto quello che hai fatto per essere un minimo importante e magare considerato l'hai perso per una frase, una frase sulla quale magari stavi pensando da tempo e che è fruttata a caso, e al solo pensiero di scomparire per quella persona fa scomparire tutto, tutti e soprattutto te stesso, così come scompariva nel sogno.
Insomma, dopo tutto questo travaglio, mi hai dato la stroncata finale (positivamente) e non ti azzardare a ripetere che sia approssimativa o cosa, perché per essere un sogno è totalmente approfondito, esaminato, ma soprattutto sentito, che è la cosa più sentita.
Nonostante il tuo talento per la descrizione di dialoghi, situazioni generali e luoghi che qui non hai avuto modo di sfogare, sei rimasta comunque una scrittrice non professionale, molto di più, un concetto totalmente diverso: sei rimasta una scrittrice sensazionale, non credo ci sia termine più adatto per un elaborato come questo, anzi.
Credo che da una parte sia anche molto un esame di coscienza da parte del lettore, infatti non puoi evitare di chiederti, ma cazzo ci faccio qui? cazzo sto facendo? sto davvero riuscendo a tenere stretto ciò a cui tengo davvero?
Finirò mai così? Ci sono già finito?
E' qualcosa di angosciante, e non voglio tornare  a fartici pensare -anche se sto fallendo miseramente le mie intenzioni-, ma penso che essendo una recensione debba esprimere tutto ciò che mi è passato per la mente leggevo.
Sai che trascriverei anche ogni minima critica, ma come puoi solo pensare di criticare una cosa simile?
Sono entrata così tanto dentro il tuo lavoro che ora ho quasi paura di uscirne, nonostante era parecchio che non ci oensassi davvero, ho appurato che allora non ero l'unica a complessarsi un minimo sul fatto che un lavoro sudato come poco possa scomparire.
Ho preso questa parte come esempio, ma ogni singolo concetto, paragrafo, riga e parola è uno specchio sincero e soprattutto giudice di ogni singola azione e riflessione da secoli.
Penso che la vita di chiunque vada avanti per tutti, così anche quella di Jack, senza Alex, ma il problema è che non vuoi mai davvero che la tua vita continui davvero senza quella persona al tuo fianco.
E' un'ossessione.
Un'ossessione a dir poco struggente.
L'ho fatta un po' lunga in effetti, mi sento di aver fatto una predica inutile, infondata e di fartici pensare il doppio, ma le amni vanno avanti da sole e non riesco nemmeno a fermarle, ti chiedo scusa.
I personaggi di Jack e Alex ci stanno a dir poco benissimo, sono così belli, così amorevoli, così travolgenti e soprattutto così sdatti e spontanei che non puoi fare a meno di prenderli come esempio, è una cosa palese.
Starei qui a parlare le ore, e mi sento in colpa di dover chiudere, perché se potessi passerei un'altra mezz'oretta a complimentarmi per la correttezza del testo nonostante il travaglio della trama, delle immagini e soprattutto dei sentimenti, ma ora concludo davvero.
E' spettacolare, davvero, -ovviamente- uno dei tuoi lavori più belli e spontanei e sono tanto fiera di te, giorno dopo giorno.
Non mollare mai, lotta per te, per Jack, per far il modo che il finale cambi una volta per tutta.
Sai che io e gli altri ci siamo sempre, come possiamo, vero?
Mettici tutto quello che puoi, come hai sempre fatto, sono sicura che andrà tutto bene;
Delf.
(Recensione modificata il 03/04/2013 - 06:41 pm)