Recensioni per
Di vetri infranti e attimi rubati
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 143 recensioni.
Positive : 143
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 [Prossimo]
Recensore Master
29/04/23, ore 18:35

Ciao!
Poche righe, parole ben studiate che ti portano in un mondo in bilico di cui vorresti conoscere ogni anfratto nascosto e buio. Che farà male.
Complimenti!

GiunglaNord

Recensore Junior
26/12/22, ore 23:56

E adesso recensisco la Tom/Helena! Sai che era una coppia a cui non avevo mai ma dico davvero mai pensato, in otto anni passati a bazzicare fanfiction? Però mi hai convinto, o forse, per meglio dire, mi ha catturato il modo in cui la scrivi tu. Mi piace l'idea che Tom sia attratto da lei perchè lei è corrotta, disincantata, sconfitta, impossibile da possedere (e Tom vuole corrompere, incantare, sconfiggere, possedere- è il suo modo di rapportarsi agli altri rifugiandosi dietro l'immagine di Voldemort). E lei non può fare a meno di sentirsi attaccata a Tom perchè lui non solo la CAPISCE (anche e soprattutto nei suoi lati peggiori), ma addirittura si mostra, nel suo modo morboso, sbagliato e ossessivo, interessato a lei, dopo secoli e secoli in cui mille studenti diversi sono passati considerandola come parte dell'arredamento, donandole la stessa attenzione che si dona a una vecchia sedia, o a un tubo che perde. Dopo anni passati a non-vivere e non-essere in un limbo in cui Helena è morta senza poter ne rivedere i propri morti ne semplicemente cessare di essere, è tra i vivi ma non può toccarli ne essere toccata da loro, un sedicenne sociopatico che nota il suo marciume tra le unghie è la prima persona a riconoscerle un briciolo di umanità, anche se negativa, imperfetta.

Recensore Junior
26/12/22, ore 23:45

So che l'hanno già scritto in molti, ma mi piace davvero il modo in cui caratterizzi Gellert. Il tuo Gellert ha in se qualcosa di svagato, è pericolo ma anche giocoso e distratto, sognante. È canon, perchè le uniche due descrizioni che ci vengono date di Gellert da giovane nel settimo libro di Harry Potter lo presentano in modo opposto a Tom Riddle, evidenziando il fatto che sia un giovane *ridente*. Eppure mi piace come hai evidenziato in questo squarcio il fatto che, nonostante l'aria gioiosa di Gellert, si intuisce sotto la superficie che c'è qualcosa di *sbagliato* in lui. Essere carismatici e affascinanti non ha mai reso nessuno meno pericoloso, anzi- e il confine tra idealismo e fanatismo è pericolosamente sottile, soprattutto a diciassette anni. E Albus lo sa, Albus ha capito, Albus sospetta...eppure fa finta di nulla.

Recensore Master
03/01/21, ore 16:28

Dire che sono in ritardo è dire poco, mi consola solo sapere che già sai quanto ho amato questa drabble.
Sono stata super contenta che il mio pacchetto si sia aggiudicato il premio di tuo favorito, non me l'aspettavo affatto vista la coppia. Sai bene che quando l'ho scritto ero in piena crisi ops, ma sai che Louis e Rose sarebbero proprio una bella coppia?, e mentirei se dicessi di non pensarlo ancora, motivo per cui ho letteralmente amato questo breve componimento che mette in scena l'unico tipo di rapporto che immagino per loro.
Sei stata infatti bravissima nel tradurre in racconto la mia traccia, hai compreso il legame che ho immaginato, i caratteri di entrambi e hai dato vita a una storia che non è d'amore, ma è un'attrazione forte, irresistibile, che sa terribilmente di peccato, dove i due protagonisti sono due fiere affamate e nessuno è disposto a chinare il capo dinanzi all'altro.
Lo stile è pienissimo, trabocca di questa passione famelica che travolge Rose e Louis, le loro parole affilate, i loro baci esigenti.
E amo che Rose non sia ingenua, non riesco proprio a immaginarla così, ma a sua volta capace di muovere le fila del gioco.
Insomma, grazie infinite per avermi regalato questa storia! La coppia è praticamente impensabile, ma ero sicura che avresti colto quello che la rende interessante.
È sempre bello tornare a leggerti, bravissima ancora una volta!
Un abbraccio e buon anno nuovo!

Recensore Junior
02/01/21, ore 23:10
Cap. 11:

Terribile, ma così dannatamente reale. La violenza domestica è un tarlo subdolo capace di rosicchiare la tua sicurezza, il tuo cuore, la tua autostima, la tua libertà pezzetto per pezzetto. Ci si scivola dentro per svariati motivi che chi non sa non comprende fino in fondo. Ti ingloba nel suo miele appiccicoso per poi soffocarti. Scambi la gelosia per amore, le parole dure per reale interesse, gli schiaffi per disperazione e quando apri gli occhi può già essere troppo tardi. La violenza soffoca la responsabilità nei confronti dei figli, il loro diritto ad un'infanzia felice. Spesso sono proprio i bambini ad aprirti gli occhi e a farti scappare. il loro piccolo tentativo di frapporsi tra te il mostro a risvegliarti dall'incubo. Terribili le tue parole, ma così crudelmente vere.

Recensore Junior
02/01/21, ore 23:01

Wow...io adoro questa canzone dei subsonica, la voce di Samuel che si arrampica in volute di fumo, la musica che ti avvolge e ti porta lontano, ma vicino ai tuoi vizi segreti...di solito mi suscita pensieri legati ad amanti voraci, ma il suo inserimento in un contesto così torvo ci sta benissimo. Mi piace da morire il tuo modo di descrivere gli stati d'animo dei personaggi. Poche parole che descrivono una storia lunga mille pagine. Ho percepito chiaramente lo sconvolgimento di Rose e il rimpianto di Scorpius...ma sarà stato veramente sincero?

Recensore Junior
02/01/21, ore 22:51
Cap. 6:

Credo sia andata veramente così... un bambino nato nell'inganno, nel tradimento. Una donna disperatamente sfortunata che tentò di elevarsi dalla storpia vita a cui l'avevano condannata. Come poteva quel bambino riscattare una vita di stenti? Provo immensa pietà.
Grazie.

Recensore Junior
27/03/20, ore 10:22
Cap. 2:

Sono anche qui, te l'avevo annunciato che la mia è una lettura "a tappeto". x)
Questa raccolta mi ha commosso, è bellissimo vedere un progetto che va avanti per tutti questi anni, che cresce...
Questa storia, in particolare, è una delle mie preferite. Nella sua semplicità e brevità riflette tutto il dramma della storia fra Severus e Lily, il rimpianto ed il rimorso di lui. Proprio bella.

Recensore Master
02/05/19, ore 19:28

Prima recensione premio del contest "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)!"

Ciao, Mary!
Finalmente leggo e recensisco questa storia! Ancora una volta, non posso che essere felice di aver vinto vinto il premio speciale, leggere un racconto ispirato a un mio pacchetto è sempre bellissimo, è come essere spettatrice delle proprie idee che prendono forma e si tramutano in racconto. A riguardo, ho apprezzato la tua scelta di mettere in scena il prompt, anche perché so bene quanto sia complicato relazionarsi con questa coppia quando si hanno a disposizione centodieci parole al massimo, figurarsi farlo con un'indicazione così precisa cui fare riferimento.
Devo essere onesta, però: questa volta, ne avrei voluto di più! Più parole, più gesti, più Tom e Helena. Avrei voluto che l'alba non arrivasse così in fretta e che quella mezza falce di luna restasse ancora un po' a illuminare gli sguardi di Helena e Tom.
Ecco, soffermandomi sul titolo che stranamente torna ben due volte nel testo (in genere non usi sottolineare in maniera così evidente i concetti, questo tratto mi ha incuriosita e interessata molto!), mi sono chiesta come dovessi interpretare la mezza falce di luna che Tom scorge nello sguardo e nell'anima di Helena. Ho ipotizzato che si trattasse di una metafora che richiamasse i chiaroscuri della protagonista, le sue debolezze, il suo desiderio di splendere offuscato dalla sua indole buia – corrotta e perduta –; uno spiraglio di luce che Tom intravede assieme al marciume sotto le unghie (altra espressione che torna due volte!), e che sfrutta per circuire Helena, che non riesce a negargli nulla, neanche quel diadema che il mondo ha creduto perduto per secoli e secoli.
Sei riuscita in così poche parole a rappresentare le debolezze e le condanne di questi due complessi personaggi, così come il loro rapporto di incontro-sconto – lei che tenta di difendere il proprio autrocontrollo, lui che scaccia il pensiero di lei in carne e ossa dalla mente. Malgrado non si sfiorino neanche (e come potrebbero!), si percepisce l'attrazione che li lega l'uno all'altra, la tensione che loro tentano di ignorare e che, soprattutto nel caso di Tom, rifiutano.
Lo stile così incentrato sulle ripetizioni (rapportato alle centodieci parole, ovviamente) mi ha stupita molto, come ho già avuto modo di accennare; un'innovazione stilistica che hai saputo gestire bene, a mio avviso, perché riesce a porre in evidenza degli elementi che, tra tutti, sono i più caratterizzanti, quelli che il lettore proprio non può lasciarsi sfuggire.
I dialoghi mi sono piaciuti tantissimo! Quando ho letto “Ma davvero, Helena?” mi è parso di intravedere il sorriso malizioso di Tom, i suoi occhi neri brillare di consapevolezza, il suo volto assumere l'espressione di chi sa di avere dinanzi qualcuno che si arrenderà, che cederà.
Avrei davvero voluto che questa storia fosse più lunga, ecco!
Grazie infinite di aver dedicato una drabble così bella al mio pacchetto, spero che prima o poi dedicherai più parole a questa coppia!
Un abbraccio,

Rosmary

Recensore Master
04/04/19, ore 16:52

TERZA CLASSIFICATA: Mary Black
Luci nella notte
Stile: 15/15
A me il tuo stile piace sempre moltissimo. Questa drabble non fa eccezione. Devo dire che trovo molto piacevole la lettura che risulta scorrevole, ma che contiene in sé molti spunti stilistici. Le tue storie non sono mai banali e con il lessico riesci sempre a far intuire i sentimenti dei protagonisti al lettore. Le parti dialogate aprono e chiudono la storia e donano continuità al tutto, dànno indizi e enfatizzano la lettura. Già possiamo capire dal personaggio senza speranze e che odia il verde di chi parliamo… la parte narrata poi ci addentra ancora di più nell’introspezione, fatta molto bene. La lettura è entusiasmante, in poche parole trasporti il lettore dentro la mente di Sirius, la lettura è molto coinvolgente perché usi sempre il genere introspettivo in modo professionale (passami il termine, ma ormai credo che le tue storie abbiano un’impronta ben specifica e delineata e questa ti fa “un’esperta del genere”). Il tuo lessico introspettivo e crudo, forte, ma mai complicato e meccanico, rende la storia armoniosa e profonda. L’ho trovato adatto al personaggio.
IC: 20/20
Ho trovato l’IC perfetto. Le caratteristiche della drabble che fanno capire che è Sirius sono sicuramente i dialoghi… e gli occhi nocciola! Si capisce subito che si parla di qualcuno in trappola (in una prigione sia fisica che mentale), e i primi pensieri, forse, vanno a Grindelwald o Piton… ma gli occhi nocciola possono essere solo di James (Albus li ha azzurri, Lily verdi). E da lì la drabble diventa chiara… il verde ripudiato, le speranze abbattute, il personaggio tormentato per antonomasia della saga è proprio Siris Black. E nella tua drabble la disperazione e la colpa si leggono davvero molto bene e arrivano al lettore. Credo sia stata la drabble più IC, ma meno indovinata del contest. Non so perché, per me quel nocciola era un indizio palese.
Originalità trama e contenuti: 7/10
Devo dire che il personaggio scelto non è di per sé molto originale, è un personaggio molto conosciuto e amato dal pubblico di Harry Potter e molte sono le storie su di lui. Ma devo ammettere che lo stile lo rende fresco e per nulla banale. Lo hai associato a James, ovviamente, il loro rapporto è un tema sviluppato molto spesso, ma la tua drabble risulta essere comunque davvero coinvolgente e per nulla banale, anzi! Trasporta il lettore nella mente di Sirius e ci fa rivivere la loro amicizia tramite i dialoghi iniziali e finali e il cenno agli occhi nocciola (elemento che ho particolarmente amato della drabble). Non ci sono scene di azione, ma la storia si sviluppa più sul lato sentimentale e introspettivo, come detto più volte, ma questo non la rende noiosa o mediocre. C’è uno studio sotto, delle situazione e della caratterizzazioni sia di Sirius che di James, non hai raccontato il primo episodio che ti è venuto in mente, hai collegato la prigione e il senso di colpa di James al personaggio vero e autentico di Sirius.
Gradimento personale 14/15
A me la tua drabble è piaciuta molto. In primis perché parli di Sirius Black, che personalmente adoro (mi piacciono molto tutti i Malandrini e la vecchia generazione in generale) e poi perché amo il tuo stile introspettivo, sporco… che ti fa entrare nell’anima dei protagonisti. Complementi.
Totale: 56/60

Recensore Master
17/03/19, ore 16:57

Ciao Mary!
Finalmente riesco a passare anche di qua.
Come avevo accennato nel file delle soluzioni, la tua drabble, a prescindere dal contest, mi è piaciuta tantissimo: hai scritto un pezzo estremamente raffinato, dove ogni parola va al posto giusto a costruire una storia decisamente densa di emozioni. Ho apprezzato molto come l'hai strutturata, con quei dialoghi che racchiudono poche frasi estremamente struggenti e ben costruite.
Il ritorno del colore verde, che da speranza si tinge di morte, è un'associazione molto significativa.
E proprio questa cura, la bellezza e l'attenzione che hai posto su certe frasi, è quello che mi ha messo in difficoltà nel cercare una soluzione: mi sembrava tutto scritto talmente bene che credevo ci fosse chissà quale doppio o triplo significato dietro ogni singolo vocabolo XD
In realtà, pur non essendo stata troppo esplicita, hai inserito tanti dettagli utili alla comprensione del personaggio, sia attrarso una semplice "deduzione", sia attraverso il tono emotivo e la caratterizzazione.
Ti faccio davvero i miei complimenti, hai scritto qualcosa di veramente molto bello, d'un equilibrio raffinato e molto significativo.

Recensore Junior
16/03/19, ore 15:05

Ehilà, sono venuta a recensire questa drabble per dirti i miei pensieri contorti e come sono arrivati a Tonks 😂😂
Allora, prima di tutto chiariamo una cosa: questa drabble è stata una di quelle più ostiche per me, mi ci sono arrovellata per un bel pezzo😶😶
Sinceramente, la prima volta che l'ho letta ho detto "boh. Chi diamine è?"😂😂
Poi ho cominciato ha pensarci su. Ho raccolto gli "indizi" (gli occhi nocciola, le luci verdi, la morte... La speranza mai avuta...) e mi è venuto in mente Remus Lupin. Soprattutto per le frasi iniziali e finali (mi sembrava troppo da lui dire a Tonks "non ho mai avuto speranze", soprattutto prima di sposarla).
In effetti c'era il "resti a fissare le pareti per anni" che mi fregava, in quanto Remus muore insieme a Ninfadora, però ero talmente in alto mare da dire "va beh, o la va o la spacca"😂😂😂
Probabilmente ci riderai sopra (dai, più ci penso più mi dico che sono stata stupida) però era veramente ben fatta. Pensando a Sirius tutto mi torna.
Quindi complimenti, mi è piaciuta molto, ci sentiamo quando arrivano i risultati 😘
_viola02_

Recensore Master
15/03/19, ore 10:37

ciao, Mary! ecco una di quelle che non ha capito, ahahahaha!
ma in realtà si poteva benissimo, sono io che in questi giochi me ne vado in ansia. James era chiaramente lui, con lgi occhi nocciola chiaro, e qui ci siamo. Ma poi il "verde Avada kedavra" (andrà di moda quest'anno?)mi ha portata dal lato dei cattivi. starò più attenta al prossimo giro!
molto bella, per altro, con quella cupezza scura, quella della fotografia in grigio del terzo film, perchè l'ambientazione in quelle celle non deve dare molto entusiasmo di vivere...
Il dialogo è molto IC, pur se all'inizio, per "l'indovinello" rimane abbastanza vago; una volta saputa la risposta non c'era niente che portasse fuori dal binario
spero che ci sarà un'altra edizione, e inatnto lascio un abbraccio,
Setsy

Recensore Master
14/03/19, ore 10:53

Ciao Mary!

Questa storia mi è piaciuta moltissimo. Ho trovato audace e al tempo stesso efficace l'idea di inserire due stringhe di dialogo; è piuttosto insolito trovare dei dialoghi veri e propri nelle drabble (e questo, con quattro battute, per me è da considerarsi 'vero e proprio'), e fare questa scelta in un contest del genere trovo sia molto accattivante, specialmente visto il contenuto di suddetto dialogo: non è un riferimento a un episodio particolare, non riporta un'espressione tipica o caratterizzante di quel soggetto (come potrebbero essere il 'Miseriaccia' di Ron o il 'Vigilanza costante' di Moody o il 'In 'Storia di Hogwarts' dice che' di Hermione); è una 'semplice' conversazione, ma che personalmente trovo 'pregna di IC'. L'ottimismo di James contro il cinismo di Sirius sono perfetti; insieme al resto della drabble è lampante che siano loro due a parlare, tanto che sarei stata molto curiosa di leggere quelle quattro battute estrapolate dal resto e vedere se avrei comunque pensato a loro. Probabilmente sì!

Quanto al resto della storia, la prima frase in corsivo per me ha urlato James da tutti i pori, così come le pareti di pietra osservate per anni e il freddo che striscia e s'insinua mi hanno fatto immediatamente pensare a Sirius ad Azkaban. Anche i rimpianti ovviamente fanno pensare a Sirius; il fatto che parli di 'sangue che gocciola dalle sue mani' poteva magari essere fuorviante se interpretato letteralmente, ma avendo pensato a Sirius ho trovato naturale interpretarlo come una metafora.

Per tutte queste ragioni, Sirius è stato il primo personaggio a cui abbia pensato e fondamentalmente l'unico; forse senza i dialoghi mi sarei arrovellata un altro po' temendo che si trattasse di una 'trappola' (far pensare a Sirius ma aver scelto un altro personaggio), ma come dicevo i dialoghi sono così caratterizzanti (pur sembrando una – cupa – conversazione sul più e sul meno) da non lasciare grande adito a dubbi.

Non che non li abbia avuti proprio per niente, ma questa è la natura del contest, che spinge ad arrovellarsi più del necessario: mi era infatti rimasto solo un dubbio, nel senso che dal testo potrebbe sembrare che Sirius ricordi (invece d'immaginare) la morte di James, ma se non avessi dovuto sviscerare la drabble per il contest probabilmente non mi sarei mai posta la questione. Cioè, non sapendo il personaggio mi sono chiesta se dovessi pensare a qualcuno che ha visto quella specifica morte con i propri occhi, ma se avessi saputo da subito che era lui non l'avrei trovato affatto stridente.
Poi il fatto che più di una persona abbia scritto di essere in difficoltà sulla storia mi ha messo in ambasce, ma quello è solo colpa delle mie elucubrazioni mentali XD

Insomma, come sempre un ottimo lavoro, e poi io amo Sirius e James (e il loro rapporto), quindi non posso che apprezzare!!

Alla prossima,
Isidar

Recensore Master
16/10/18, ore 12:14

Valutazione del contest Sfida alle 100 parole – V edizione

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9.5/10
Come sempre, il tuo stile è pieno, ricco di sfumature che s’insinuano tra le righe, tra una parola e l’altra, nella trama semantica di un termine. Ho sempre l’impressione, soprattutto in storie brevi, che i tuoi testi non siano letture immediate né veloci, ma lente, complesse e colme di emotività. Anche in questa occasione hai scelto il presente e la prima persona: il presente attualizza tutto e dà l’impressione che la narrazione avvenga in contemporanea alla lettura – che anche il cuore del lettore debba affaticarsi come il cuore di ogni tuo personaggio –, mentre la prima persona è caratterizzante e caratterizzata, perché riesce in contemporanea a dare spessore al protagonista e a riprodurre tutte le sensazioni e le emozioni da lui provate. In questa struttura di base si incasellano poi i particolari dello stile, che sono la scelta di alternare presente (a sinistra) e passato (a destra) e quella di utilizzare quasi solo dialoghi. Partendo da questo secondo elemento, ossia dal discorso diretto che supera in percentuale quello indiretto, trovo che tu abbia fatto uso di una tecnica rischiosa, perché hai messo da parte le descrizioni per dare vita a un testo “tutto parlato”, dove persino i toni di voce e i gesti e le espressioni del volto sono taciuti e sottintesi, tutti da desumere solo attraverso le parole pronunciate; eppure sei stata bravissima, perché il discorso diretto è così efficace da riuscire a comunicare tutti i sottintesi e a restituire un’immagine completa dei personaggi e di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo – in più, la parte narrata tramite discorso indiretto, benché breve, è oculata, perché contestualizza la trama a livello spazio-temporale e così facendo cala tutti, anche il lettore, in un contesto preciso, cui ancorare tutto ciò che accade, è accaduto e accadrà.
Arrivando al primo elemento, vale a dire l’alternanza di passato e presente, è nel complesso ben gestita, perché il passaggio dall’uno all’altro è sempre ben scandito, quindi il testo risulta coeso e la sua comprensione non risulta compromessa da questa struttura su due livelli. L’unico passaggio che ho trovato meno efficace, e che pertanto rischia di compromettere la fluidità del testo e l’immediata comprensione, è quello in conclusione:

    • • l’espressione “Era mia sorella...” è preceduta da quattro battute collocate nel passato, lo scambio più corposo dell’intera storia; a una prima lettura, il passaggio da “E se non fosse così?” a “Era mia sorella...” disorienta, si ha la sensazione di aver perso qualcosa, perché tra la frase di Gellert “Albus, guardami! Noi siamo tutto. Questo non conta, non conta niente!” e la risposta di Albus vi è il dialogo collocato nel passato che rapisce l’attenzione con la sua lunghezza (rapportata, ovviamente, alle cento parole totali e agli altri scambi dialogati presenti nel testo). Questo disorientamento, chiamiamolo così, è l’unico passaggio che trovo meno efficace, il vero peccato è che sia anche quello conclusivo. Tuttavia, c’è da dire che superato l’ostacolo – che comunque non è insormontabile – emerge tutta la portata emotiva della conclusione e la concatenazione tra passato e presente: l’Albus del passato ha un presagio (“E se non fosse così?”, ossia “e se non porteremo anche la pace?”), la vera visione della storia, che si concretizza nel presente (“Era mia sorella...” ossia “insieme portiamo solo caos”, con quei puntini di sospensione che sembrano sospendere tutti i personaggi in un’attesa di giudizio per ciò che hanno fatto). Alla fine dell’analisi, ho optato per una penalità minima che riassumesse i pro e i contro spiegati relativi a questo passaggio, ed ecco perché il punteggio è 9.5/10.
Passando al lessico, è pieno e ricco quanto lo stile, d’altra parte è un elemento fondamentale ai fini delle sfumature di significato di cui ho parlato in precedenza. Un registro ricercato, quello usato, che riesce a inglobare un’espressione particolare come “figli del caos” senza farla apparire forzata né estranea. Sia i dialoghi che il discorso indiretto filtrato dalla prima persona fanno ricorso a scelte lessicali precise, che hanno il pregio di non apparire arcaiche né pretenziose – malgrado non appartengano a un registro d’uso –, perché al di là di tutto coerenti ai personaggi del tuo racconto. Tra tutte, ho trovato particolarmente efficace la scelta di utilizzare il verbo “irradiare” in apertura collegato al silenzio: oltre a dar vita a una splendida sinestesia, dà l’idea di una luce che esplode e avvolge tutto, ma è una luce cupa, invisibile, muta – è silenzio, appunto.

Concludendo, il punteggio in questa voce è 9.5/10 a causa dell’unico momento meno efficace rintracciato, per il resto posso solo farti i complimenti per lo stile e il lessico utilizzati. Come sempre, bravissima!

Titolo: 4/5
Il titolo scelto per la tua storia, “Di desideri e visioni”, ne richiama sicuramente il contenuto e in particolare la trama narrata nel passato del racconto attraverso quei dialoghi estremamente caratterizzanti per la drabble. C’è difatti la contrapposizione tra i desideri dei due giovani maghi e le visioni che hanno del futuro: e mentre Gellert sembra crogiolarsi in visioni fatte di trionfi e potere, Albus sembra percepire il buio in cui sono immersi e dubitare che il caos possa mescolarsi con la pace. Su questo sfondo si sviluppa il presente del racconto, dove sia i desideri che le visioni sono esplosi e ai due, e a Gellert soprattutto, non resta che vivere una realtà disillusa che li conduce su strade diverse. Per questi motivi, trovo che sia un titolo buonissimo per la tua storia. Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 4/5 è che il titolo non riesce ad anticipare l’atmosfera della storia, a primo impatto non dà l’idea di essere legato a un racconto drammatico – un fattore che trovo penalizzante perché il titolo potrebbe non attrarre l’attenzione di lettori interessati al genere e all’atmosfera della tua drabble. A parte questo dettaglio, però, il tuo è un buon titolo, perché coerente alla trama della storia e non scontato nell’associare il più comune “desideri” al quasi inedito “visioni”.

Utilizzo del prompt: 10/10
Sono stata a lungo indecisa sul punteggio da assegnare in questa voce, perché valutare questo prompt è complesso quasi quanto svilupparlo. “Figli del caos” è tutto e niente, è un attributo – condanna o valore? – o un’idea, ma non un concetto né un qualcosa di materiale cui ispirarsi. L’ho scelto per Gellert (e di riflesso per Albus) nella convinzione che solo un titolo così enigmatico e irrisolto potesse associarsi a lui. E tu sei riuscita a capire questo, a cogliere la prospettiva giusta, e allora hai intrecciato prompt e caratterizzazione e trama, mettendo in scena il caos e i suoi figli, dando risalto al figlio prediletto – quel Grindelwald destinato a sradicare tutto al proprio passaggio. “Figli del caos”, nella trama della drabble, è ciò che sono Gellert e Albus e in contemporanea ciò che Albus si illude di non essere: mentre nel passato del racconto i due dibattono su caos e pace, nel presente del racconto il caos stravolge tutto e tutti con la morte di Ariana (in quel “Era mia sorella” riecheggia “Siamo, Albus. Insieme”) – e vi ho letto una condanna in questo amaro alternarsi: i figli del caos non possono camuffarsi da figli della pace, il Caos li troverà sempre e li costringerà a vivere secondo le proprie leggi. Sei stata davvero molto brava, il prompt non è solo filo conduttore della storia, è anche l’elemento indispensabile per coglierne il significato più profondo legato all’introspezione dei personaggi. 10/10!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
A popolare la tua breve sono tre personaggi, due dei quali sono tra i più complessi della saga a mio avviso: Gellert, Albus e Aberforth.
Quella di Aberforth è una brevissima comparsa, per di più indiretta, ma la sua presenza è indispensabile alla contestualizzazione e a rafforzare la caratterizzazione del protagonista: il fatto che lui sia lì, accasciato sulla sorella, comunica al lettore che siamo nel giorno della morte di Ariana e riesce a riprodurre in maniera efficace il dolore acuto che di lì in avanti albergherà in Aberforth. Quanto alla caratterizzazione di Gellert, le sue parole prive di pietà riescono a porre in evidenza tutto l’astio che nutre nei confronti del fratello di Albus – fattore decisamente IC.
Passando ad Albus, abbiamo l’altro grande protagonista di questa storia, la sua caratterizzazione è vivida malgrado il punto di vista di Gellert. Trovo che sia stata molto abile con lui: nel passato del racconto ho rivisto il ragazzo che scrive a Gellert le parole rinvenute da Harry nel libro di Rita – un ragazzo che s’illude di essere nel giusto, di essere l’ago della bilancia, che forse teme l’irruenza di Gellert, la sua spregiudicata follia e il suo fascino incantatore, ma che non riesce a sottrarsi alla sua malia –, mentre nel presente del racconto ho intravisto il principio del Silente che siamo stati abituati a conoscere durante la saga, con gli occhi furiosi che annunciano fine e l’addio nelle uniche parole che pronuncia. Nulla da dire su questa caratterizzazione!
Arrivando al protagonista, come sempre accade quando leggo del tuo Gellert, ho l’impressione di avere dinanzi il personaggio creato dalla Rowling. Spietato, spregiudicato, “al di là del bene e del male”, un figlio del caos che non chiederà mai il permesso né il perdono per le sue azioni, che non riesce proprio a capire che la morte di Ariana ha cambiato tutto (“Questo non conta, non conta niente!”, e l’ho immaginato rabbioso e impotente, con lo sguardo accesso dall’ira per la stoltezza di Albus). Nel passato del racconto riesce a emergere anche l’amore che nutre per Albus (un amore che io immagino figlio dell’intelletto e dell’ambizione), perché è addirittura “tenero” – sottolineo il virgolettato, spero tu capisca ciò che intendo! – nel persuadere Albus che insieme possono avere tutto, che gli donerà anche la pace che tanto desidera; un frangente in cui riesce a emergere anche il lato più adulatore e seduttore di Gellert, che non ha remore a usare espressioni come “amore mio” – a riguardo, trovo che quel passaggio possa essere interpretato in due modi, a seconda della visione che si ha della coppia: o un amore reale o un amore artefatto usato al solo scopo di persuadere Albus. Inoltre e in ultima analisi, il Gellert della tua storia è impenitente come deve esserlo stato il giovane Gellert della saga: per lui, Ariana è ed era sacrificabile, i suoi sogni di gloria no, lui e Albus no (“Noi siamo tutto”) – il suo è un egoismo che non ammette eccezioni, senza possibilità di pentimento, che lo porterà a fuggire via quando capirà che il sodalizio con Albus è finito per sempre. Una caratterizzazione perfetta, non ho proprio nessun appunto da farti. Anche qui, quindi, 10/10.

Totale: 43.5/45

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 [Prossimo]