La tua storia mi è piaciuta molto perchè hai saputo catturare l'anima e l'essenza dei fratelli Winchester, che io amo molto.
L'aver perso la madre prestissimo ed in circostanze più che drammatiche, l'essere cresciuti praticamente con un padre assente, sempre lontano per inseguire la sua ossessione e la sua sete di vendetta, ed aver seguìto loro stessi il destino di John, diventando a loro volta cacciatori e quindi, sempre in pericolo e sempre nomadi, ha unito ancora più strettamente Dean e Sam, che si sono sempre protetti a vicenda, sentendosi ogni volta, responsabili, l'uno della salvezza dell'altro. Dean pensa di dover portare su di sè il maggior peso, in quanto fratello maggiore e per questo vuol tenere al riparo suo fratello, il più possibile, da quello che potrebbe fargli male o distruggerlo psicologicamente: ecco forse, perchè Sam sente di avere il diritto di sbagliare o di prendere decisioni avventate, se questo può servire ad aiutare suo fratello, anche sacrificandosi (come ha già fatto Dean), se dovesse essere necessario.
Secondo il mio parere, hai tratteggiato efficacemente il loro rapporto, che spesso, è fatto di luci e di ombre: luci che li confortano nei momenti di dolore, di disperazione e di pericolo e che permettono loro, di trarre forza e conforto l'uno dall'altro ed ombre, perché ciascuno conosce i limiti dell'altro e li accetta, dando sempre il proprio amore fraterno e come hai ben scritto tu, "l'assoluzione" per i peccati eventualmente commessi, che sono stati compiuti solo per preservare al di sopra di tutto, il loro nucleo familiare.
Ognuno di loro vigila sull'altro come se fosse un prolungamento di se stesso, senza riserve e giocandosi il tutto per tutto...!
Spero di leggere altre tue storie altrettanto incisive.
Alla prossima.
Ciao.
Z.
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