MA.
Insomma.
I-n-s-o-m-m-a.
Frida.
Un capolavoro.
Cioè.
Boh.
Lo so che sono una cattiva - cattivissima - persona a presentarmi dopo tutto questo tempo così, iniziando una recensione senza senso, senza un filo logico, ma purtroppo di tempo ne ho avuto davvero poco per leggere tutto quello che avrei voluto. Sono una cattivissima persona ma oggi avevo davvero voglia di leggere una delle tue storie, che sono sempre così belle e delicate e semplici, degli spicchi di vita intravisti quasi dal buco di una serratura tanto che sembrano essere intimi e quotidiani. Entriamo nelle case di ognuno dei personaggi che descrivi, nelle loro esistenze, però lo facciamo in punta di piedi, perchè tu descrivi sempre le tue storie in una maniera così fiabesca da sembrare irreale.
Le tue storie sembrano dei sogni, tanti sogni nascosti in altrettanti cassetti che sembrano starsene lì a fare la muffa assieme ai calzini ma che in realtà sono animati da vita propria, respirano, si muovono, si scrollano la polvere di dosso e vivono. E' una sensazione strana leggere le tue storie, lo è sempre stata, perchè ci mostri i personaggi sotto un'altra luce, una luce più soffusa, mostri sempre il lato umano delle persone che analizzi ed è una cosa che ho sempre amato tantissimo.
In questa storia, ad esempio, stravolgi completamente la natura di Seamus e Susan - due maghi - e li trasformi quasi in persone comuni che girano per il mondo seguendo il soffio del vento. Mi è piaciuta così tanto l'ambientazione immersa tra sogno e realtà - sembra un clichè ma non c'è citazione più adatta in questo momento - della casa sulla scogliera, del vecchio lupo di mare, delle onde, delle stelle, del loro amore che sboccia e boh non lo so sono stata travolta da tantissime sensazioni mentre leggevo la tua storia che ora, come al solito, non so spiegarmi.
E' una storia troppo bella, Frida, davvero, una delle migliori che tu abbia mai scritto. E' sospesa nell'aria, è quasi ermetica, è indescrivibile, ed è stupenda.
Avrei voluto farti una recensione molto, molto più bella e articolata di questa, ma poi davanti al foglio bianco dell'editor ho perso tutte le parole.
Ti voglio bene,
Hayley. |
