Recensioni per
Per non dimenticare. Beslan tribute
di Sheylen
Recensione premio per il contest AAA Protagonista cercasi |
*Recensione Premio per il Contest: "Randagi Contest"* |
Oscar EFPiani 2014, questa storia si è aggiudicata il premio |
SHEYLEN: "Per non dimenticare. Beslan Tribute: Le due rose" |
Splendida. L'ho trovata grazie al fatto che partecipi al concorso "Frammenti di noi": ho visto il link e sono venuta a dare un'occhiata...
Che dire, mi hai fatto stringere il cuore. Beslan è stata... Più che una tragedia, credo. Si è trattato di qualcosa che il nostro cervello fatica a considerare come possibile, devo sforzarmi per trovare qualcosa di altrettanto sconcertante e incomprensibile persino se lo confronto con gli incubi del novecento: i campi di concentramento e gli altri terrori, errori ed orrori totalitari sono stati i primi del loro genere, e sembravano destinati a rimanere un apax, qualcosa che accade una volta per tutte e poi non la si trova mai più nel cammino della storia. Ci siamo creduti vaccinati contro tutto questo, ma Beslan è la prova che ci sbagliavamo, per questo ci suona inconcepibile: perché è vicino e perché ha avuto dei precedenti che avrebbero dovuto insegnarci qualcosa. Crediamo che tutte le brutture del mondo, che tutte le schifezze che l'uomo fa possano essere evitate tramite la nostra conoscenza della storia, usando il buon senso, ma non è così: la storia non è maestra di vita, è quello che rimane a chi non l'ha vissuta per illudersi di aver capito quello che è successo. Mi sono piaciuti moltissimo la cadenza dei versi, le parole lievi e indelebili, la tua capacità di dipanare l'accaduto senza essere didascalica (cosa che secondo me costringe il lettore ad andare a documentarsi)... Insomma, questa poesia è bellissima. Hai creato dei versi che sono come la punta di un fioretto: sono sottili, producono ferite piccole come i bambini che canti, ma sono estremamente precisi nel farti male. Una piccola nota al margine: l' "avean" dell'ultimo verso lo strasformerei in "avevan": hai usato un lessico e un'esposizione che, pur essendo tipici della poesia classica, hanno qualcosa di fanciullesco, e "avean" va forse un po' fuori. Non aver paura di scombinare la metrica, credo che allungare il verso lo faccia diventare una specie di singhiozzo finale, un improvviso essere colpiti dall'enormità di quello che è accaduto che fa perdere il ritmo. Ad ogni modo sarebbe perfetta anche così com'è, l'importante è come l'hai percepita tu scrivendola! Ho amato particolarmente il verso a conclusione del primo sonetto: "E Yara mai più sorrise: taceva". Semplice, abrasivo. In conclusione, complimenti. Sono io che sono tonta o questa è una raccolta? In tal caso va dritta tra le seguite. A presto, e grazie per la splendida poesia! |
Ma sei bravissima!!! |