Ciao^^
Da quanto tempo che non mi degno di fare una recensione!
La verità è che ho avuto vari problemi personali; era da tempo che non visitavo EFP.
Bé, ma rieccomi qui per rimediare XD^^
( commenterò ciò che mi sono persa )
Andiamo in ordine; Keres e Toma hanno ufficializzato (anche se non volontariamente) la loro relazione, una verità che ha reso Bardack furioso, dopo tutto, per via dei loro litigi il povero generale si è quasi strappato tutti i capelli dalla testa.
Persino re Vegeta lo aveva capito già da un pezzo ( hehe, lui deve avere esperienza in certe cose; la sua relazione con la regina non era tanto diversa, si vede che aveva pronosticato la questione XD).
Dopo tutto, con le responsabilità, che il braccio destro del re porta sulle spalle, non poteva di certo preoccuparsi o immaginarsi una cosa simile!
I suoi due sottoposti sembravano più impegnati ad uccidersi a vicenda che procurare qualche tipo di approccio; per lui è stata irritante sorpresa.^^
Devo dire comunque che mi sono divertita un mondo nel vederlo sentirsi stupido dinanzi ad una scoperta quasi ovvia.
Senza parlare poi della battutina finale di Bardack: “...- Buon allenamento. – augurò, mentre i gemiti di dolore dell'amico gli davano la certezza che stesse ancora subendo gli attacchi di Keres – Ah, Toma. Se non muori ti voglio nella sala del consiglio tra massimo un'ora...”
Mitica la parte in cui sotto provocazione ( e vendetta ) di Bardack, Keres più inviperita che mai contro il damerino, si lancia all'attacco come una specie di cometa mortale.
Diciamo la verità Mary, gli uomini adorano fare gli sbruffoni credendosi il sesso forte, ma sappiamo tutti ( principalmente loro ) che quando una donna si arrabbia, rivelando il lato più oscuro, gli facciamo tremare come pivelli XD.
Keres ne è la prova in questa storia, e mi è sempre piaciuto il suo carattere fiero e indomito, è come se lei fosse, sotto alcuni aspetti, la versione femminile saiyan di Vegeta ( ecco spiegato perché ammiro tanto Keres come personaggio U.U ).
Keres e Toma, oltre ad essere diventata una coppia affiatata, l'uno accanto all'altro, combattono sincronicamente ( in parte, è una cosa che hanno imparato a fare in missioni passate ), tutto ciò compiace Bardack che vuole farli divenire una coppia che combatte uniti durante le battaglie, visto che il proprio generale, non ha potuto fare a meno di notare il talento che entrambi uniti formano.
Di certo li vede come un ottimo rinforzo per la rivolta contro Freezer, e notando i loro miglioramenti, ora che in un certo senso vanno “d'amore e d'accordo”( anche se esiste sempre quella rivalità infinita per imprimere chi è il più forte ), per usufruire di un tale talento dimostrato, Bardack si impegna ancora una volta e decide di allenare entrambi.
Si prospettano capitoli interessanti; sono curiosa di leggere le interazioni tra i tre saiyan durante gli allenamenti, ma soprattutto, vedere fino a che punto i nervi saldi di Bardack resisteranno ( speriamo che i suoi neuroni non si suicidino), per lui è già difficile riuscire a sopportare uno solo di loro, immaginiamoci adesso che deve farlo con entrambi! ( direi che per Bardack è una missione difficile, snervante quasi come se dovesse far ubriacare sua Magnificenza Lady Zarbon – la punta della mia vena demenziale vuole manifestarsi, non farci caso XD - ).
Adoro quando metti a dura prova la psiche degli scimmioni, punzecchiando quella loro natura poco paziente alle provocazioni che scoppia alla prima occasione propizia.
E visto che sto parlando del generale passiamo alla parte in cui Radish lo contatta per avvertirlo dello scontro tra Nappa e Kyros.
“...- Io... ho pensato che il re dovesse saperlo. – mormorò ancora Radish...Era di nuovo esitante, mentre gli chiedeva implicitamente se avesse agito in maniera corretta, e per un attimo sentì un sorriso sfidare la piega severa delle proprie labbra.
- Hai avuto una buona pensata, per un moccioso. – gli disse, senza rivelare la punta d'orgoglio che aveva cominciato a provare per quel figlio capace di dimostrarsi più sensato di un élite con il triplo della sua età
Non aveva bisogno di vederlo per sapere che sul suo viso dovevano essere comparse le tracce di un trionfo palpabile...”
Ai fatto una bellissima descrizione del dialogo tra padre e figlio, molto fedele ai modi saiyan, sempre freddi e distaccati, ma con quella sfumatura quasi tenera, rendendo quel piccolo momento intimo e speciale, principalmente per Radish che non si aspettava un complimento da parte del genitore.
Un dettaglio che dona alla storia quel tocco realistico che tu sai sempre dare con molta efficienza, perché dopo tutto, Radish, se pur saiyan cresciuto sotto le rigide regole del suo popolo, è sempre un bambino, e i bambini racchiudono dentro sé stessi il desiderio di render orgogliosi i propri genitori. Per il ragazzino, aver chiamato in quel modo l'attenzione del padre, è stata un'esperienza paragonabile ad una vittoria sul campo di battaglia.
Davvero brava ho apprezzato molto questa parte!
C'è poi una questione che mi pare ovvia dopo aver letto questi capitoli; ci sarà uno scontro tra Bardack e Kyros, che di sicuro sarà memorabile, visto che i due hanno praticamente quasi lo stesso livello combattivo.
Anche Nappa possiede una forza tanto devastante, ma a differenza del generale saiyan, quest'ultimo non è affatto strategico, tutta la sua tattica si basa principalmente sulla forza bruta, facendolo stare un gradino più in basso rispetto a Bardack.
Un po' come succede tra Zarbon e Budoria ( però devo aggiungere che persino Nappa è più efficace dell'abominevole ciccione rosa! ).
Passiamo adesso ad un'altra parte della storia; Nappa ha avuto la brillante idea di riprendersi la schiava persa ( un'azione tipica del gigante ) e questa decisione ha avuto le sue dolorose conseguenze.
Si è quasi fatto battere da Kyros, e in seguito le ha prese di santa ragione inutilmente da Budoria, per poi esser minacciato e pestato crudelmente dal responsabile di tutto; l'astuto stratega Zarbon.
E visto che sto parlando dei saiyan che vivono dentro il palazzo de tiranno, vorrei farti i complimenti per la descrizione che fai del Radish ragazzino.
Come ho già detto prima, pur se possiede la tenacia e fierezza tipica dei saiyan, non posso che applaudire la perfetta descrizione che fai di lui; un giovane guerriero che sta superando con volontà gli ostacoli della crudele vita da sicario, ma principalmente, sta imparando a fronteggiare le paure che quel nido di serpenti, in cui è stato inviato, gli suscita.
Per lui quello è un posto estraneo, pericoloso, persino per un saiyan.
Si sente mediocre dinanzi alla potenza devastante dei suoi nemici, una cosa che in parte ferisce anche il suo orgoglio, ma non può né impedirlo né negarlo.
Il fatto di esser stato inviato al palazzo di Freezer sotto richiesta del re per far da scorta proprio al principe Vegeta, non può che riempirlo d'orgoglio, ma di certo non immaginava i colossali rischi che avrebbe affrontato, uniti alla presenza schiacciante di individui tanto forti e pericolosi da mozzargli il respiro, facendo sorgere quel lato da bambino che ogni giovane saiyan vuole celare nel proprio essere.
Non contava con nemici tanto potenti, lui stesso riconosce il timore e l'insicurezza che quel luogo gli suscitano.
Detesta tutti i suoi antagonisti, vorrebbe fare di più, ma non potendo permetterselo con la forza, decide di usare il cervello, dimostrando prudenza e perspicacia fin da piccolo.
Tutte queste esperienze lo trasformeranno nel fiero guerriero di Stupida mezzo - sangue e Scritto nel sangue.
Il piccolo principe ai suoi occhi è qualcosa di tanto magnifico quanto inquietante, e ad ogni dimostrazione che Vegeta da dei suoi devastanti poteri, Radish si stupisce sempre di più.
Vegeta senza dubbio è qualcosa di stupefacente persino agli occhi dei suoi coetanei; lui rappresenta la prova che i saiyan sono capaci di raddoppiare il proprio potere ad ogni generazione, un popolo implacabile, senza confini di potenza, nati per superare i propri limiti.
“...Il principe sbuffò mentre si alzava in piedi dall'ammasso di cadaveri che aveva usato come trono. Ed era un trono più adatto di lui di qualsiasi altro seggio, un trono composto dal sangue delle sue vittime e dagli strascichi del loro dolore. Perché ancora non era nato un saiyan come quel bambino implacabile, perché lui era un essere che trascendeva la loro stessa razza, guerriero perfetto, arma spietata, assassino tanto oscuro da portare dentro di sé i germogli di quella leggenda antica...”
Si, il piccolo sovrano non può che suscitare tali constatazioni, una questione alla quale la maggior parte degli esemplari saiyan devono aver riflettuto; Vegeta non può che racchiudere in sé l'antica leggenda del super saiyan, tutto di lui porta a questa supposizione, e il giovane Radish non può fare a meno di notarlo, rendendola una supposizione sempre più concreta.
Ma adesso passiamo alla parte nemica: Zarbon non è riuscito a prendersi Keres, ma come ho detto prima si è vendicato di Nappa in un piano degno di un uomo astuto come lui.
Per riuscire nel suo intento usa Budoria, il suo alleato idiota, ( dopo tutto il mondo è dei furbi^^ ), in una strategia molto ben architettata che da i suoi perversi frutti; il ciccione rosa non ci pensa due volte ad andare a cercare Nappa e prendersela con lui, e Zarbon non deve fare altro che attendere che l'altro ufficiale di Freezer faccia il lavoro sporco al suo posto.
Praticamente trova il giusto babbeo capace di cadere nella sua ragnatela, che oltre a graziarlo nel suo piano riducendo Nappa a un ammasso insanguinato, si prende anche le colpe dinanzi a Freezer in modo che non si sospetti di lui, chiudendo l'assunto e denunciando al suo padrone l'accaduto e automaticamente rendendosi innocente di qualsiasi colpa, tanto nei riguardi di Freezer, come in quelli di Dodoria.
Solo il gigante pelato rimarrà consapevole della verità, una verità che non potrà rivelare.
“...- Avvicinati ancora a lei, e non ucciderò te. Ma farò in modo che al tuo piccolo protetto capiti qualcosa di male. Il respiro ansante del saiyan si velò di collera.
- Non oseresti... metterti contro il tuo padrone.
Lui rovesciò indietro la testa e scoppiò a ridere.
- Io ho un cervello, scimmione. – gli disse, una volta che l'eco della sua risata si spense – Non avrei alcuna difficoltà a farlo sembrare un incidente...”
Questa è stata un'avvertenza con doppio significato; Nappa non deve più avvicinarsi a ciò che appartiene a lui, ma è chiaro che si fa principalmente riferimento anche al fatto di cosa è capace di fare a chiunque intralcia il suo cammino.
Una dolorosa lezione che impartisce al gigante per imprimere chiaramente il potere di cui dispone grazie alla sua astuzia.
Si, Zarbon merita un trofeo della strategia per questo piano così ben architettato...e tu due trofei; uno per la creatività, l'altro per la genialità ( è grazie al tuo talento descrittivo se l'ufficiale è tanto arguto no? XD ).
E adesso passiamo ad una coppia che gradisco molto; Terok e Seyll.
C'è stata un'enorme evoluzione nel loro rapporto.^^
Cominciamo dalla parte in cui Seyll è indecisa e non sa come reagire al comportamento strano del saiyan, visto che lui, in un certo modo, la sta rispettando nel tentativo di riaverla come persona e non come marionetta inanimata e priva do volontà.
L'oresiana si confida con Aisha, colei che reputa un'amica e unica persona di fiducia in quel mondo di schiavitù.
La giovane donna aspre la mente della ragazza, dicendole che deve decidere; se lui davvero dimostra una certa affezione nei confronti di lei, allora Seyll deve cedere, e non dimostrarsi distaccata col suo del padrone, ma compiacerlo.
Lei tuttavia, non vuole sedurlo come se di fatto fosse una puttana, una cosa che la sua mente non si era mai concessa di accettare.
Aisha la pone una semplice via di fuga; deve decidere se vuole ancora vivere.
Ma Seyll non vuole morire, la volontà di sopravvivere è più forte di qualsiasi altro timore, per quanto un tale desiderio di liberazione le abbiano già sfiorato la mente in varie occasioni, lei vuole vivere, non è in grado di suicidarsi o chiedere la morte, neanche di arrendersi ad essa.
E nonostante i sentimenti negativi che sente dentro al cuore, ancora una volta decise di vivere.
La vita, l'unica cosa di cui ancora dispone in quel mondo di assassini.
Seyll permette che Terok si riavvicini a lei di nuovo, senza dimenticare che lui, anche se si dimostra gentile e premuroso nei suoi confronti, è sempre un saiyan, uno di quei carnefici distruttori di pianeti, e non illudersi più con l'immaginazione che Terok possa essere una specie di protettore, lei adesso vuole vivere la realtà e guardarla in faccia senza nascondersi.
Le cose sembrano starsi stabilizzando fino alla morte di Aisha.
A questa scoperta la ragazza si sente di nuovo sola in quel mondo fatto di dolore,una realtà crudele, Aisha rappresentava il suo punto d'appoggio, l'unico alla quale poteva aggrapparsi, perché la donna era come lei, entrambe nella stessa orrenda situazione.
In un primo momento si sente incredula, scioccata da quella opprimente scoperta, poi, nell'instante in cui focalizza Terok tutto l'odio, il rancore, la repulsione, per quella razza di assassini si manifestano insieme alle immagini raccapriccianti delle morti dei suoi cari, persone che amava e che non si era mai soffermata a ricordare per non sprofondare nel dolore più totale per quelle perdite.
L'odio per i saiyan e il dolore per tutte le persone che aveva perso la invadono, le lacrime le solcano il viso, le parole che non aveva mai osato pronunciare le escono dalle labbra, non gli importa la reazione del saiyan, vuole appena rinfacciargli tutti i torti di lui e della sua oscura razza.
Ma Terok non reagisce con la rabbia, come sarebbe stato normale ad un saiyan, la consola, abbracciandola, come se quelle parole l'avessero ferito al punto di non riuscire a reagire violentemente.
Il saiyan non si importa delle offese contro la sua intera stirpe, ma comprova ancora una volta il suo cambiamento consolandola, preoccupandosi col suo stato d'animo.
Il comportamento di Terok sorprende Seyll; lo guarda e vede un ragazzo imbarazzato e impacciato, un'immagine del tutto erronea se paragonata all'assassino che lei sa di avere di fronte.
“... Lo fissò per un istante in cui il vuoto che si era allargato nel suo animo si velava di sorpresa, mentre per la prima volta in assoluto il suo aguzzino dotato di forza mostruosa le sembrava qualcuno di terribilmente fragile...”
Alla fine anche lei se ne accorge e si stupisce; come può quello stesso carnefice, che con la sua doppia identità l'aveva ferita più di qualsiasi altro saiyan avrebbe mai potuto fare, potesse sembrare tanto fragile?
Alla fine lei si arrende alle braccia di Terok troppo stanca e addolorata per rifiutarlo, presa dalla voglia di una consolazione, qualcuno che l'accudisca.
Piange per tutto quello che ha perso, per un passato divenuto cenere, e d'altra parte si spaventa per quella nuova e sofferta vita che vede, poco alla volta, sfuggirgli dalle mani.
E non finisce qui, come vedi mi sono persa moltissime cose^^XD.
Terok parte in missione, sempre un po' sconcertato per le emozioni e i sentimenti che l'oresiana gli risvegliano, una parte di sé che credeva di possedere.
Ed è qui, durante la conquista, che lui stesso, si rende conto di quanto sia davvero cambiato; l'incontro con una aliena sconosciuta che prova a salvare il fratello gli dimostrano quanto il suo spirito crudele e spietato da saiyan non è più lo stesso.
Vuole ucciderla, deve ucciderla ,ma non ci riesce.
Vede il suo caposquadra violentarla, un atto così abituale per lui, ma la scena lo nausea; l'aliena lo fissa, i suoi occhi sono supplichevoli, gli chiedono di non uccidere il neonato, di risparmiarlo.
Eppure lui è un saiyan, perché dovrebbe aspettarsi il suo aiuto, il suo sguardo è da mercenario non da salvatore.
Lui non salva, lui uccide.
Guarda l'espressione dell'aliena, si ricorda Seyll, vede lui al posto dell'ufficiale sopra la sua oresiana.
Quell'immagine lo sconvolge, e per quanto già sia cosciente del male che abbia fatto alla sua schiava, in quel momento, ne è nettamente consapevole.
Vede chiaramente tutto il male che le ha fatto, quasi lo prova lui stesso e si inorridisce.
Ma il suo lato saiyan lo richiama; non si riconosce più cosa gli sta succedendo?
Deve eliminare lei e il neonato non torturarsi con certi pensieri, deve seguire il suo istinto di assassino.
Non ci riesce, la sua mano non si muove, il suo corpo sembra congelato, e l'aliena continua a guardarlo supplichevole, come se davvero pensasse che lui gli risparmiasse.
Come se avesse visto qualcosa qualcosa di diverso nello sguardo di Terok, qualcosa che lo contraddistingue dai suoi coetanei.
E alla fine lui non riesce ad ucciderli, ma se ne va, scappando dalla sua stessa debolezza.
L'altra scena si centra su Seyll nuovamente tentata dalla voglia del suicidio; vuole liberarsi della sofferenza, lasciare quel mondo crudele, ma la volontà di vivere sempre l'avvolge, dando spazio all'indecisione.
Vorrebbe trovare arrendersi alla forma più facile di fuga, ma il desiderio di esistere non si è ancora frantumato.
A perso tutto, eppure non può negare di possedere ancora Terok, che se pur è il suo aguzzino, le ha dimostrato affezione nei suoi confronti.
“...ma Terok era tutto ciò che le rimaneva...con la morte di Aisha, non c'era nessun altro che avrebbe desiderato in quella stanza, a farle compagnia e a offrirle l'irrinunciabile conforto di una voce capace di scacciare la solitudine e di un volto dove avrebbe potuto leggere nei propri confronti una preoccupazione e un affetto del tutto umani...”
Seyll si sente dipendente della presenza di Terok, e alla fine non si uccide attende il ritorno del suo padrone, non vuole precipitarsi, tiene alla sua esistenza, e vuole vedere come sarà la sua vita a partire da quel momento prima di prendere una simile decisione.
Io comunque, credo che Seyll non sia davvero capace di togliersi la vita, per lo meno non è successo ancora niente capace di distruggere al tal punto le sua speranze e portarla al suicidio.
Molte cicatrici sono state solcate nel suo animo, ma nonostante tutta la sofferenza, non è stata completamente distrutta in tal maniera da farla davvero desiderare la morte.
Per quanto la tentazione le attraversa la mente, non è un desiderio esplicito.
In fine l'ultima parte.
Terok ritorna dalla missione più nervoso che mai; non è riuscito a uccidere l'aliena col neonato e la colpa è tutta di Seyll, è stata lei, da quando è entrata nella sua vita gli fatto conoscere tutte quelle debolezze.
L'afferra con ferocia, la vorrebbe colpire, sfogare tutta la sua rabbia e il tormento per la sua debolezza, ma poi, vedendo l'espressione spaventata della ragazza, gli aloni che marchiavano le sue braccia, la rabbia si scevra.
L'abbraccia, nemmeno lui sa se è per calmare lei o per rassicurare sé stesso.
“...- Non volevo farti male. – chiuse gli occhi, uno strano bruciore nella sua gola che ridusse le sue parole a un sussurro – Non ho mai voluto...- E allora perché?...- Dovevo assicurarmi che tu fossi mia. – ammise infine. Negli occhi dell'oriesana passò un lampo, anche se non avrebbe saputo dire se si fosse trattato di rabbia o di dolore.
- E dovevi violentarmi per questo?...”
Ed ecco che in questa parte le carte sono messe in tavola, Seyll ancora una volta gli fa vedere quel lato che nessun saiyan dovrebbe possedere.
“...questa conversazione lo stava sfiancando, costringendolo a guardarsi dentro in un modo sconosciuto e per nulla piacevole...”
I saiyan non sono abituati a provare certe emozioni, percezioni e sentimenti che sono visti come debolezze, intralci alla loro vita intrisa del sangue delle loro vittime.
La consapevolezza di scoprirsi diverso, perdere quella parte tanto importante di cui ogni saiyan va fiero, gli ferisce l'orgoglio, si sente debole, come se non fosse nemmeno più sé stesso, vede un estraneo e non il saiyan che è sempre stato.
Tutto questo lo confonde e allo stesso tempo lo colpiscono come una pugnalata al petto.
Oso anche dire che nella parte in cui Terok è in missione e si scopre incapace di uccidere, lui si sente totalmente fuori posto, come se non fosse neanche più un saiyan.
Ed ecco che alla fine Seyll lo affligge con quelle ultime parole, una vera è propria constatazione.
“...Mi avevi detto che non avete legami, voi saiyan. Che, al contrario delle altre razze, non ne avete bisogno. E invece siete come noi. Solo che non lo sapete.”
E infatti è vero, adesso senza dubbio Seyll conosce più a fondo l'animo di un saiyan, non è più confusa dalle azioni di Terok, anzi direi che il confuso adesso è proprio lui.
Come sempre ti meriti tutti i complimenti del mondo per l'eccellente descrizione che fai di loro.
Ma devo dire che il rapporto tra Seyll e Terok è uno dei più complicati, più difficili da gestire, ma tu rendi tutta l'evoluzione della loro storia assolutamente plausibile.
Bravissima e geniale come sempre per la credibilità e naturalezza che doni ai tuoi personaggi.^^
Tanti saluti, ci sentiamo al prossimo aggiornamento.
Marylacerda. (Recensione modificata il 17/05/2012 - 05:21 am) |