Recensioni per
Brothers in arms
di Laylath
Che bel finale… ho gli occhi lucidi. Se il capitolo precedente voleva segnare un punto momentaneo alla loro carriera militare, questo ne pone uno alla loro bellissima amicizia, che vedremo continuare nel manga, consci – grazie a te - di tutto quello che c’è stato dietro. Che meraviglia, non ho parole per come hai sviluppato questa fan fiction. Tra suspense e colpi di scena, è stato un continuo svolgersi di eventi che invogliano a sapere cosa accadrà nel capitolo successivo. Oltre a questo, la caratterizzazione dei personaggi è, come sempre, superba e coerente con il profilo che l’autrice originale ha tracciato per loro. |
Bello! Bello! Bello! *__* È stato bellissimo veder comparire pian piano ogni membro della squadra di Mustang, a partire dal mio adorato Falman <3 |
Wow! Questo capitolo è pieno zeppo di avvenimenti interessanti, ma partiamo con ordine: la fine della guerra. Dopo una notizia del genere, festeggiare è il minimo che ci si possa aspettare, e invece nessuno dei superiori sembra accusare questo tipo di reazione, primo fra tutti il capitano Harris. Il discorso che fa ai suoi uomini fa venire i brividi per quanto suona profondo e realistico. Sono le parole di un uomo che, nonostante la liberazione del paese per cui combatte, non dimenticherà facilmente quanto avvenuto per raggiungere il proprio obiettivo: “Sette anni di guerra che hanno portato centinaia di morti, tra i soldati e tra i civili. Fame, disperazione […]” le sue parole non sono un rimprovero, ma un promemoria su quanto avvenuto, qualcosa che i suoi soldati non dovranno mai dimenticare – e che certamente non dimenticheranno - “Adesso godetevi la fine della guerra: godetevi le vostre famiglie, le vostre spose, i vostri figli… ma non dimenticate mai qual è stato il prezzo per questa pace” è solo alla fine di quest’ultima raccomandazione che i ranghi possono essere sciolti e i soldati tornare alle loro vite di sempre. |
Oh, che bello, finalmente una missione svolta con soddisfazione e priva di morti! La squadra Falco ha avuto quello che meritava, dimostrando che non è capace solo di uccidere, ma anzitutto di saper collaborare. |
“Quanto può essere drastica una guerra di sterminio?” |
Ecco che il capitolo su Giyoir si conclude. La guerra s’interrompe per i nostri eroi, ma io non posso che provare un’immensa malinconia di fronte a ciò che è successo. La scena del cimitero è di una tristezza tanto intensa da toccare il cuore, con quelle lapidi paragonate a “grigi fiori sbocciati dal seme della guerra”. In particolare, fra tutte spicca quella di Henry, con quelle due date maledettamente troppo vicine fra loro. |
Già dal titolo si può intuire che è in questo capitolo che verrà mostrato il destino di Henry. |
Molto coinvolgente questo capitolo! Sai che te la cavi proprio bene con le scene di guerra? Anche rispetto alle prime fanfiction che ho letto, hai fatto molti progressi su questo tema.
La situazione iniziale ci cala subito in un'atmosfera negativa, triste. Heymans ha appena capito che i rinforzi non arriveranno in tempo, e la prima cosa che sente il bisogno di fare è tornare a casa a salutare sua madre. Ma non solo: il pensiero che gli preme di più in questo momento è Henry. Breda sa che probabilmente suo fratello non sarà fra quei ribelli che affronterà fra poco, ma è comunque molto preoccupato per il futuro: non trovarlo a casa è la conferma che prima o poi si scontrerà con lui, e questa volta non si tratterà di una semplice lotta verbale. Qui apro una piccola parentesi sulla madre di Breda: non mi piace molto come donna. Trovo che sia una figura molto debole e succube delle decisioni prese dagli uomini di casa. Potrei anche sbagliarmi, ma l'atteggiamento che ha avuto negli scorsi capitoli sommato a ciò che si è visto in questo non fa che confermare la mia idea. Penso che non sia mai stata in grado di opporsi alle decisioni di nessuno: non alla decisione di Heymans di arruolarsi nell'esercito, né a quella di Henry di aggrapparsi ai rivoltosi. Non dev'essere stato un esempio di forza per Breda, e forse ha contribuito in parte e a suo modo a fargli odiare quel posto che dovrebbe teoricamente considerare casa sua. È certo che lui le voglia molto bene, ma forse nutre nei suoi confronti anche un po' di rabbia. Non per il fatto di essere una cattiva madre, assolutamente, quanto per la sua totale incapacità di affermarsi all'interno di un nucleo familiare molto maschilista. Ovviamente sei liberissima di contraddire questa mia opinione, i personaggi sono tuoi ^^' Fine della critica a questa povera donna, andiamo avanti xD Il resto del capitolo procede con un'ansia crescente: giunta la conferma che i rinforzi non arriveranno in tempo, Breda decide di muoversi per primo, anticipando il nemico lontano dalla città. Una decisione giusta, che si rivela essere la scelta migliore. È agghiacciante come si passi dal momento del dialogo fra lui e Patrick alla morte immediata di ben tredici militari (fra cui quest'ultimo). Rimangono in dieci, ed è qui che cito la frase che a mio parere è la più rappresentativa dell'intero capitolo (titolo a parte): "Allora non gli ha preso l’arteria… [...] oddio ma che cazzo sto pensando?… siamo tutti morti!" Qui emerge una sacrosantissima verità: nonostante l'evidenza di una realtà inevitabile, l'uomo non accetta l'idea di morire. Breda e i suoi compagni sanno bene che quella missione è un suicidio, eppure nel momento in cui Denis viene colpito al braccio, il sergente non può che tirare un sospiro di sollievo, pensando che la ferita non è grave e che quindi qualcuno riuscirà a salvarlo. Una reazione perfettamente umana che dura appena qualche millesimo di secondo, quando la realtà degli spari riesce a svegliarlo. E poi, l'arrivo improvviso dei rinforzi quando tutto sembra perduto: ovviamente sapevo che Heymans si sarebbe salvato, ma non immaginavo che il suo "aiutante magico" fosse proprio Havoc, "quel soldato alto e biondo che teneva il fucile in spalla con sfacciata disinvoltura [...] facendosi beffe del clima freddo" Dalla descrizione che ne fai sembra quasi un miraggio, una chissà quale divinità venuta dal cielo per salvare il nostro eroe. E invece, proprio questo si rende subito conto che si tratta di Jean Havoc, ed è qui che entra in gioco la famosa promessa che fa anche da titolo al capitolo "Quando avrai bisogno di me, io ci sarò sempre e so che anche per te sarà così" *-* Il dialogo finale mi ha fatto proprio tirare un sospiro di sollievo. Un momento di quiete che ci voleva, in cui i nostri "fratelli" dialogano dopo quasi un anno in cui sono stati distanti. È bello che Havoc, nonostante il carattere vivace che ben conosciamo, sia in grado di infondere tanta fiducia a un uomo determinato come Breda, che può giustamente avere i suoi momenti di "difficoltà emotiva". Adesso voglio sapere come andrà con Henry... spero che in qualche modo riesca a salvarsi e a capire il suo errore. Strato. |
Grande Breda, ottima mossa! Non me l'aspettavo per niente, è stato un gesto molto coraggioso quello di prendere in mano la situazione facendo arrestare Rhea. Purtroppo, sappiamo che il capitano non è l'unico elemento marcio nell'esercito: in fin dei conti, anche nel nostro mondo troviamo situazioni simili, un'altra cosa che rende FMA un manga molto attinente alla realtà. Tornando all'arresto di Rhea, è comunque un bene sapere che una persona del genere si trovi dietro le sbarre. Ora, vorrei capire come andrà avanti la situazione, spero che il sergente non perda molti uomini... |
Oh caspita! Questo capitolo mi ha letteralmente ipnotizzata davanti allo schermo, soprattutto nella parte finale! |
Ti capisco, anche a me è successo di cancellare tutto e ricominciare daccapo perché capivo troppo tardi che l'errore stava nell'idea, e non nell'ispirazione (poverina, finisco sempre per incolparla di solito). |
Non è strano per niente che Breda sia stato fra i due il primo ad avere una storia importante. Come dice verso la fine del capitolo: è un bene che Havoc sia ancora così ingenuo nei confronti dell'amore vero, proprio perché è troppo immaturo per accettarne l'ipotetica fine. E lo fai capire ancora meglio nelle righe finali, che stacchi giustamente dal racconto come una nota a parte: la prova che ciò che diceva Breda è vero, e non serve un capitolo intero per dimostrarlo. |
Ed ecco il tanto atteso (ma che dico, non volevo che si arrivasse all'epilogo!) finale. |
Eccomi arrivata! Scusa, forse ho ritardato. |
Non ci crederai, ma stavo per chiudere quando ho visto il tuo aggiornamento e allora ho fatto salti di gioia! A quanto vedo ieri hai lavorato sodo! *-* |