E finalmente ce la fece. Be’, che dire? Questa è probabilmente la mia preferita delle tue storie, seconda solo a “You’ve got mail”. L’idea da cui hai scelto di partire è semplicemente divina e si inserisce perfettamente sia nella dicotomia del contesto sia nell’IC dei protagonisti.
Ciò che ho sicuramente amato di più di tutta la storia è, innanzitutto, la scelta della pioggia come ambientazione generica – il modo in cui l’hai descritta, poi, con quella minuzia di particolari che non solo rende realistico il luogo concreto in cui tutto si svolge, ma che diventa man mano anche riflesso fedele delle sensazioni dei personaggi – e poi sicuramente come questa sorta di prompt si ricollega, in maniera quasi del tutto antitetica, ai protagonisti.
La prima parte è quella che forse ho addirittura preferito perché dimostra a fondo la profondità e l’intensità del legame tra Tony e Pepper da prima che questo si trasformi in una vera e propria relazione nel senso più, come dire, “romantico” del termine. ;) La reazione di Pepper è in parte condivisa da me perché io, da piccola, nutrivo un grandissimo timore per i temporali e tu sei stata in grado di introdurre in modo immediato e, a livello narrativo, sublime la forza della sua fobia. A questo si affianca l’atteggiamento completamente diverso di Tony, il quale scopre nel temporale quasi una liberazione, ne sente la realtà, come se fosse un segno del suo ritorno alla normalità. Questa scena, di lui che si lascia bagnare dalla pioggia, dopo tutti quei mesi senza cielo e solo con il caldo, è stata una delle più belle, commoventi e significativa; l’arrivo di Pepper, che come sempre si prende cura di Tony, mi ha entusiasmata moltissimo perché per la prima volta è stata messa in evidenza una parte di lei fragile e lui si è trovato al suo posto, a doverla “curare”, diciamo, lol XDD.
La seconda parte si colloca in perfetta logica e di nuovo la pioggia assume un ruolo ideale. L’ancora presente fobia di Pepper per i temporali e le funzioni del marito – aaw, come mi piace questa parola su Stark *saltella e non capisce più niente* – e della figlia – ma quanto è adorabile quel batuffolo rosa ♥ – sono descritte in modo impeccabile. La trasmissione quasi genetica della paura di Pepper ad Arya è deliziosa e il riferimento a Thor mi ha fatto morire dalle risate; già immagino una scena in cui la figlia dei Pepperony incontra i Vendicatori e, alla vista di Thor, si nasconde dietro uno dei genitori perché è terrorizzata dato che è lui che evoca i temporali con i tuoni e i fulmini, XDDD.
Il finale è delizioso e consentimi di mettere in evidenza due parti collegate tra loro e che ho ritenuto tra le più belle dell’intera shot. *-*
Tony stava per fare una battuta quando vide l’espressione di puro panico e di vergogna della ragazza e si fermò, incerto.
- Non è niente – le disse appoggiandole imbarazzato una mano sulla spalla per confortarla, per poi toglierla subito dopo. – Il tuono è solo…
- Non sono una bambina, Tony. Lo so cosa sono – rispose piccata Pepper. – E’ solo che il rumore improvviso mi spaventa – ammise.
- Lo capisco.
- No, non credo.
- Davvero.
- Solo mezz’ora fa era fuori in mezzo alla bufera e non sembrava che la cosa le desse fastidio – gli disse.
- Capisco le angosce, Pepper. Tutti abbiamo le nostre fobie.
La mano di Tony che saetta sulla spalla di Pepper e poi, per l’imbarazzo, viene ritirata è una delle cose più belle che abbia mai letto in tutta la mia esistenza. *PIANGE*.
Pepper si svegliò al rombo dell’ennesimo tuono scattando a sedere nel letto, spaventata.
- Tutto bene? – chiese una voce di fianco a lei mentre una mano calda e rassicurante si posava sulla sua schiena, cominciando a massaggiarla lentamente.
- Si, bene – mormorò Pepper girandosi verso Tony che, nel frattempo, aveva acceso la luce.
- E’ stato il tuono? – le chiese.
Pepper annuì lentamente, vergognandosi ancora una volta per la sua paura irrazionale. Il tuono successivo la fece sobbalzare ma, pur continuando a non capire come Tony potesse amare le tempeste, dovette riconoscere che il suo panico era molto meno intenso rispetto a quello provato un tempo. La vicinanza del marito, il fatto di sapere di potersi sempre rintanare tra le sue braccia al sicuro, aveva avuto un effetto positivo su di lei.
- Vieni qui – le disse infatti attirandola verso di sé e stringendola in un abbraccio protettivo mentre un altro tuono rombava all’esterno. Pepper si accoccolò contro di lui posandogli una mano sul petto e si ritrovò a fissare la porta della camera da letto, in attesa.
Be’, qui non ho niente da dire. La mano calda e familiare sulla schiena e poi quell’abbraccio mi hanno decisamente fatta sciogliere e sto ancora cercando di riprendermi dal mare di amore che è questa storia. ♥ Non posso che congratularmi per questa perché è semplicemente sublime e l’ho riletta già due milioni di volte e penso che continuerò a farlo, anzi vado subito. *Annuisce convinta e manda tanti baci*.
Complimenterrimi, sappi che anche se poi arrivo in ritardo, recensisco sempre e, soprattutto, ti seguo anche se non mi vedi, asd. *Mette su aria minacciosa e allusiva*.
Attendo nuove tue preziosissime opere! Baci baci,
Mary. |