Eccomi di nuovo qui.
I pensieri di Ayios sono forti, e purtroppo, poco condivisi: pochi sono disposti a mettersi nei panni degli altri, a chiedersi se quello che si fa avanti sia un uomo come lui, con le stesse paure e speranze.
Spesso il sangue annienta tutto questo, anche sé stessi.
Complimenti ancora.

Iris

Hey!
Ho trovato per caso questa storia, e mi piace, davvero!
La figura di questo amorevole padre mi ha già conquistato... e spero che la guerra lo risparmi, che suo figlio lo possa riabbracciare.
Ma si sa... la guerra non risparmia nessuno, neanche i vincitori.
Comunque sia, bel capitolo, e grazie per aver scelto di parlare di questo particolare evento, la guerra di Maratone, che io ho sempre amato.

A presto, Iris

E' un racconto emozionante. Dal punto di vista dello stile hai una qualità molto positiva: non ti lasci prendere dai sentimentalismi che porterebbero chiunque a utilizzare un'espressione troppo ampollosa, ma rimani sempre ancorata a un andamento paratattico che rende la narrazione lucida e chiara e che, secondo quello che ho imparato, può portare più facilmente allo sviluppo di un modo di esprimersi più complesso a partire da basi semplici e non eccessivamente elaborate. I momenti in cui la carica emotiva si fa più grande sono evidenziati da elementi stilistici non molto evidenti ma comunque efficaci. Ti consiglio, tuttavia, di cercare qualche altro modo per rendere ancora più forti gli effetti da creare, per esempio attraverso immagini particolari (similitudini, metafore, metonimie, ecc...) o accostamenti inusuali di diverse figure. In questa maniera i tuoi scritti potrebbero diventare ancora migliori. Un altro consiglio che ti potrebbe servire è quello di evitare colloquialismi nelle parti meno adatte del racconto (quelle, in parole povere, più serie e solenni), per poterle utilizzare invece in momenti più leggeri.
Sui contenuti ci sono alcune osservazioni da fare. La documentazione non presenta problemi dal punto di vista geografico e prettamente storico, ma dovresti curare di più alcuni particolari più minuti. Ho notato, soprattutto, che il protagonista prova un senso di compassione e sofferenza per le sue stesse vittime che è piuttosto insolito nel contesto storico in cui si trova, poiché l'azione culturale della letteratura e del governo tendeva a demonizzare il nemico Persiano come "Barbaro" (riferimento che avrebbe avvalorato molto di più il tuo testo, a mio avviso), col risultato che, tra tutti gli abitanti di Atene, la maggior parte era più che orgogliosa del suo ruolo nella guerra. C'erano, comunque, alcuni personaggi refrattari all'idea della guerra, ma erano soprattutto appartenenti ai ceti più elevati, poiché si potevano avvalere di una maggiore profondità culturale. Dunque, vista la posizione del tuo personaggio, direi che per rendere ancora più raffinato il testo sarebbe stato utile citare la posizione sociale del personaggio e anche qualcosa sulla sua educazione e istruzione.
Ma tutto questo è accessorio, alla fine. Il tuo racconto è un buon prodotto e ti auguro di continuare a scrivere, utilizzando, se vuoi, anche i miei consigli. Spero di esserti stato utile.

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Forse manca qualche piccolo dettaglio, come un'introspezione più approfondita, ma in generale sono un patito dei racconti storici quindi mi piace!
Verso la fine si avverte il senso di paura verso l'ignoto, ma aggiungici qualche periodo per enfatizzarlo!
A rileggerti!

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