Recensioni per
Nymphomaniac
di Princess of Dark

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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31/08/14, ore 22:48
Cap. 1:

Comincio dicendo che adoro le citazioni, specie se azzeccatissime e perfettamente calate nel contesto come in questo caso: purtroppo, spesse volte, autori come Shakespeare vengono letteralmente "sfruttati" senza un briciolo di dignità, ma tu gliel'hai restituita sotto ogni singolo punto di vista.
Una storia che sì, è piena di passione, passione ossessiva, coinvolgente, profondamente malsana.
Una passione che ti tiene legata letteralmente ad ogni singola parola senza darti la possibilità di staccartene.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, lei una predatrice che sa sempre cosa vuole e come lo vuole, rigirando la situazione sempre a proprio favore, contrariamente al ragazzo che pare sottomesso come non mai.
Una situazione malsana e psicologica che, a mio avviso, hai trattato molto molto bene, senza tralasciare dettagli nè banalizzare la condizione dei due.
Complimenti!

Recensore Junior
10/01/14, ore 21:33
Cap. 1:

Eccomi qui: so che me l'hai linkata ieri, ma solo oggi ho trovato il tempo di recensirla, scusa :( sempre meglio che mai comunque xd.

Per quanto i due personaggi siano entrambi avvolti nel mistero, hai descritto molto bene e minuziosamente la donna.
L'uomo poco, ma si percepisce comunque quanto odi sé stesso per essere caduto in quella trappola e la donna stessa, in quanto tentatrice.

Mi piace molto il tuo modo di descrivere e poi io adoro le persone misteriose, con l'alone di mistero che aleggia attorno a loro.
Questo prompt é più facile da percepire rispetto all'altra fan fiction.
Brava, continua così.

Recensore Veterano
28/12/13, ore 19:01
Cap. 1:

SESTA CLASSIFICATA AL CONTEST "QUADRI E PICCHE" di phoenix_esmeralda, Gaea e S.Slappy

Valutazione di phoenix_esmeralda

Grammatica: 9.8/10  

 
Praticamente perfetta la grammatica, niente da segnalare a parte qualche vaga imprecisione che non influisce in alcun modo sulla scorrevolezza del testo; infatti ho tolto solo uno 0,2 simbolici al punteggio.
Le imprecisioni che ho notato sono le seguenti:
Pag. 1 “mostro si nutriva delle mie sensazioni, non ne avevo dubbi”: si dice “non avevo dubbi”, o “non ne dubitavo”;
Pag. 2: “non avevo avuto il tempo per mettermi in piedi”: di mettermi in piedi.
Pag. 2: “Afferrò i due calici e mi guardò sbieco”: mi guardò di sbieco
Pag.4: “in segno di arresa” : resa (è più corretto)
 
Sviste (che non influiscono sul punteggio):
Pag. 2 “o a limite”: al limite
Pag. 3 “uscì fuori al naso”: dal
Pag. 3 “affondò le unghia”: unghie
 
Complimenti!
 
 
Stile: 8.5/10  Allora... Da un lato penso che in questa storia il tuo stile risulti raffinato, soprattutto per certe scelte lessicali o  determinati accostamenti. Dall’altro lato però, ci sono elementi che fanno abbassare un po’ il punteggio. Tra questi, rientra la presenza di alcune ripetizioni, che potrebbero essere tranquillamente aggiustate con l’utilizzo di più sinonimi. Purtroppo, in una storia così breve, questo si sente. Ti faccio l’elenco di quelle che ho trovato:
 
Pag. 1: “incuriosito e affascinato. Poi lei si accorse del mio sguardo e alzò il capo. La prima volta che incrociò il mio sguardo sentii il cuore perdere qualche battito” (sguardo, sguardo)
Pag. 1: “e lei mi guardò quasi a volermi invitare ad avvicinarmi a lei  (lei, lei)
Pag. 2 “La vedevo chiaramente con il bagliore della luna e delle cento candele che avevo acceso per illuminare la stanza: conservava lo stesso aspetto della prima volta che la vidi” (vedevo, vidi)
Pag. 3 “non prendeva mai nulla, ma mi ordinava di offrirglielo. Mi aveva ammaliato a tal punto che ero io a offrirglielo ancor prima che lei lo chiedesse”  (offrirglielo, offrirglielo).
Pag. 3: “Si staccò bruscamente di me dopo che le nostre lingue ebbero danzato secondo la sua danza infernale” (danzato, danza)
Pag. 3: “e feci scivolare le mie mani sulle spalline dell’abito candido. Il nastro non mi permise di farlo scivolare” (scivolare, scivolare)
Pag.4: “la guardai fieramente negli occhi, osservando il bagliore delle fiamme sul suo viso che era un misto di ebbrezza e confusione. Spalancò gli occhi”  (occhi, occhi)
 
Oltre a questo, sono incappata, durante la lettura, in frasi la cui formulazione non mi convinceva del tutto o che mi sembravano poco scorrevoli. Mi spiego:
 
 
Pag.2  “La vedevo chiaramente con il bagliore della luna e delle cento candele che avevo acceso per illuminare la stanza: conservava lo stesso aspetto della prima volta che la vidi, senza mutare nel corso dei giorni. A volte temevo che fosse soltanto una maschera che celava un altro volto e forse a me stava bene così.”  È una frase un po’ in bilico, non so bene come dire... Non è che ci si trovi qualcosa di scorretto: semplicemente, leggendola, ho la sensazione che potrebbe essere formulata meglio, in modo più chiaro, più limpido, meno contorto e più “stiloso”.
 
Pag. 2 “scacciando ogni pensiero che si trattasse soltanto di un altro sogno.” “pensiero” non mi sembra adeguato in questa frase, starebbe meglio “dubbio” o qualcosa di simile
 
Pag. 2 “Non lo cambiava mai, metteva sempre lo stesso, quasi come se volesse che divenisse il suo profumo” Quel “quasi come se volesse che divenisse” appesantisce la frase e rende la lettura poco immediata, starebbe meglio una formulazione più semplice.
 
Pag. 3: “Mi fece voltare con il viso verso il fuoco e lei mi abbassò la zip dei jeans”: quel “lei” è di troppo, perché è già “lei” il soggetto sottinteso della frase, ribadendolo si ha un effetto di forzatura.
 
Pag. 3: “Le strappai con prepotenza il reggiseno che la copriva, impedendole di ribellarsi e di sicuro sui suoi polsi le avrei lasciato dei lividi.”   L’intera frase non ha una bella formulazione, quel “che la copriva” dà la sensazione di ribadire l’ovvio; inoltre quell’ultimo pezzo “e di sicuro le avrei lasciato dei lividi” presenta un tempo verbale piuttosto incerto. Starebbe meglio “impedendole di ribellarsi e lasciandole dei lividi” o “e di sicuro le sarebbe comparsi dei lividi”.
 
Pag. 4: “Il fuoco scoppiettava nel camino e non si poteva dare di certo a lui la colpa se eravamo entrambi bagnati di sudore:”  Mi sembra una frase con qualche problema a livello “logico”... cosa intendevi dire precisamente? Che anche se il fuoco scoppiettava, non stavano sudando a causa sua? Se è così, allora quella “e” andrebbe sostituita con un “ma”, perché altrimenti l’intero periodo assume un significato piuttosto oscuro...
 
Tolto questo aspetto, credo che tu abbia davvero una buona abilità di creare atmosfera e di soffermarti sulle descrizioni. Ti ho trovata anche molto efficace nei dialoghi, peccato ce ne fossero così pochi, perché sono le parti che ho apprezzato di più! J
 
Caratterizzazione: 9/10 
 
La caratterizzazione è senza dubbio buona, ti sei soffermata a lungo sui pensieri, sulle sensazioni e sulle emozioni del protagonista; ogni movimento della ragazza viene da lui analizzato con millimetrica precisione, quasi a rallenty. Per questo ti ho dato un punteggio alto, anche se non massimo, perché il tuo personaggio sembra iniziare e finire in quella stanza, in quel momento, in quell’atto... Ci si domanda come possa lui sopportare la prigionia, come faccia ad amare questa donna, quali siano i meccanismi malati che lo portano ad accettare tutto questo... In parte li vediamo, ma sono come sospesi in aria, non approfonditi e proprio per questo rendono la trama leggermente meno credibile. Vediamo la sua passione, a tratti la sua rabbia, che esplode e poi si smorza... ma, ecco... la sensazione che mi è rimasta è che mancasse un pezzetto, che bisognasse approfondire un filo di più.
Comunque brava!
 
 
Originalità: 6/10   Ecco, ammetto di aver trovato la storia poco originale, nel senso che la particolarità si può ritrovare nel rapporto “malato” che esiste fra questi due protagonisti e che emerge e incuriosisce, soprattutto dopo aver sentito il dialogo fra i due. Invece l’episodio si risolve alla fine la scena erotica, e la buona introspezione non salva l’originalità, perché non dice niente di particolarmente insolito... Ecco, forse ne ho già lette tante e quindi questa mi sembra che non aggiunga molto a ciò che già conoscevo. Peccato, perché a parer mio, allungando la storia, si poteva raggiungere molta più originalità.

Adesione alle regole della squadra: 4/10
  
Dunque, relativamente a questa voce, i punti verrebbero così distribuiti: 4 per il romanticismo, 3 per il segreto-colpo di scena e 3 per l’introspezione. Ti ho dato tutti e 3 i punti dell’introspezione, perché è buona e ben curata e ha larghissimo spazio all’interno della storia. Ti ho dato zero invece per il segreto che dovrebbe ribaltare la prospettiva della storia... perché non l’ho visto! O_o  Infine, un punto per il romanticismo... perché l’ho colto un po’ pochino. Poi mi rendo che il concetto di romanticismo è assolutamente soggettivo e ognuno lo intende e lo vive a proprio modo... E probabilmente io e te lo viviamo diversamente, perché qui io ne ho colto davvero poco... Ho visto la passione e la parte malata della passione, ho visto la dipendenza, la difficoltà a uscire da un circolo vizioso, l’attrazione... Ma il romanticismo, ecco... mah... o_o
 
Pacchetti Punti : 0.5/4  Per quanto riguarda il pacchetto intollerante, ti ho dato 0 (non essendo un pacchetto del tuo giudice, il punteggio andava da -2 a +2, quindi mi sono tenuta nel mezzo), perché sì, la storia non ha un lieto fine e ti dà la sensazione che ‘sto povero diavolo non sia in grado di salvarsi da una situazione spiacevole. Ma dire che il finale sa tragico... beh, mi sembra un po’ eccessivo. ^^’   Per quanto riguarda il mio pacchetto invece, dove ti chiedevo di analizzare, all’interno della trama, il concetto del senso di colpa che spinge le persone a darsi maggiore responsabilità di quanto ne abbiano veramente... Ecco, non l’ho vista questa analisi. Ci ho anche meditato su un po’, perché ho visto che alla fine della storia il concetto di colpa viene menzionato... ma in modo che a me pare si discosti parecchio da quello richiesto. Il tuo protagonista si sente colpevole di aver condizionato la sua vita a quel modo... colpevole di ciò che gli sta accadendo... ma questo non è una responsabilità eccessiva: sta veramente lasciando che la tipa gli faccia tutto ciò che vuole. A un certo punto, lui stesso dice che dovrebbe denunciarla, ma si guarda bene dal farlo. Il tipo di svisceramento della frase richiesto era più profondo, più psicologico. Per questo ti ho dato solo mezzo punto.
 
Gradimento personale: 5.5/10   Che dire, su questo punto... Mi dispiace tantissimo dare un punteggio così basso, perché penso che la storia abbia un suo perché e possa risultare molto gradevole agli amanti del genere. Ma il problema è che... non è per niente la mia storia. Sia per la lentezza narrativa, che mi pesa moltissimo mentre leggo – e questo è un problema puramente mio - sia per l’erotismo che non è affatto il mio genere. Normalmente, quando leggo un libro, questa è una di quelle scene che leggo frettolosamente o che, addirittura, salto di peso. Non è quindi un problema della tua storia, ma solamente mio e del mio gusto personale. Questa storia rispecchia molto poco i parametri richiesti e sfocia in un genere che non mi appartiene... mi spiace. L  Tuttavia ho trovato davvero piacevoli e in parte geniale i dialoghi e ho apprezzato molto anche questo pezzo:
“E mi ritrovavo lì.
Ero felice?
Sì, lo ero quando tornava, ma allo stesso tempo la odiavo per avermi tagliato le ali della libertà.
Ero felice?
No, non lo ero quando se ne andava”
 
Tot: 43.3/64

 

Recensore Junior
16/12/13, ore 16:38
Cap. 1:

Sesta Classificata a "Quadri e Picche - Il contest delle sorprese!": NYMPHOMANIAC - Pricess of Dark

Grammatica: 8.75/10
Attenzione alle ripetizioni e al lessico ridondante: gioca con sinonimi e pronomi, rendi lo scritto più musicale possibile. Grammaticalmente parlando, invece, sei stata abbastanza impeccabile, ti segnalo solo questo paio di errori in modo che tu possa correggerli:
- “[…] e la seguii per quel vicoletto che -per me- poteva condurre la felicità”, “condurre qualcuno/qualcosa” significa “guidare/accompagnare qualcuno da qualche parte”, mentre nel tuo caso è il vicoletto che conduce alla felicità il protagonista (e non la felicità stessa), quindi è da sostituire con un “alla”;
- “Di quel travolgente orgasmo, non ricordo più nulla”, la virgola è di troppo, nonostante nel parlato “compaia” spontaneamente, perché “di quel travolgente orgasmo” è strettamente legato al verbo “ricordare”, che risponde alla domanda “cosa? di che cosa?”;
Stile: 9/10
Hai uno stile naturale e facilmente digeribile, usi bene la prima persona senza abusarne e trovo che isoli frasi e pensieri giusti, ad effetto. Una cosa che però non ho potuto fare a meno di notare è stato che spesso nei discorsi diretti tendi a non andare a capo una volta che il personaggio ha finito di parlare, continuando invece con la narrazione. Due esempi a caso:
-“«Cin cin», canticchiò, bevendo. La imitai poco convinto, gustandomi l’eccellente bevanda. Lei finì prima di me e […]”, dopo “bevendo” avresti dovuto, a mio parere, andare a capo ed iniziare un nuovo paragrafo;
-“«Vieni ad aiutarmi, per favore?», sussurrò innocentemente, porgendomi la bottiglia di champagne dopo aver tentato invano di aprirla. La guardai esitante prima di alzarmi facendo peso sui talloni e strisciando la schiena contro il muro”, qui invece andrei a capo dopo “aprirla”.
Perché si cambia prospettiva, in un certo senso, smetti di descrivere come il personaggio sta pronunciando la frase per soffermarti su altro.
Originalità: 9/10
Ho trovato che sei stata molto originale più sulla modalità di racconto che sulla trama in sé. Hai deciso di descrivere una scena che, agli occhi del protagonista, è di semplice routine, trasformandola in una sorta di episodio che alla fine riassume la situazione che sta vivendo. Non c’è una vera introduzione, un vero svolgimento, una vera conclusione con i suoi risvolti tragici o il suo lieto fine. E questo ha reso la tua storia particolare e diversa, anche se, di per sé, la trama non è niente di innovativo e mai visto prima: l’uomo vittima del piacere che si lascia assoggettare da un donna sensuale e incredibilmente accattivante. Però, ripeto, il come hai deciso di raccontare il tutto ha avuto la meglio sul cosa.
Caratterizzazione: 6.5/10
Sebbene lei sia descritta alla perfezione come una donna erotica, potente, micidiale e  ammaliatrice, con i suoi modi di fare che la fanno sembrare a volte una bambina altre una puttana, Adrian è invece lasciato da parte. Tutta la storia viene vissuta e narrata attraverso i suoi occhi, le emozioni che prova sono forti e contaminano notevolmente un possibile parere neutro ed esterno sulla vicenda, ma di lui non si sa molto. Se da una parte hai guadagnato punti con la scelta narrativa poco peculiare, dall’altra ne hai persi tagliando di molto possibili risvolti che avresti potuto dare al protagonista se avessi ampliato il raggio della situazione che lo circonda.
Adesione alle regole della squadra: 7/10
Sull’het romantica mi trovi pressoché d’accordo, anche se l’accezione erotica ha posto la storia sotto tutt’altra luce. Ma comunque l’amore incondizionato di Adrian (che forse prova più verso il piacere carnale stesso) e questo suo continuare a cedere alla tentazione è molto passionale, intenso e, in qualche modo, diverso (positivamente parlando) dal solito che colora una qualsiasi storia romantica. L’introspezione di Adrian, come detto sopra, è molto forte, fa vivere al lettore il suo stesso piacere e gli fa capire perché non riesce proprio a resistere, a scappare da quella prigione. L’introspezione di lei, invece, l’ho trovata molto ambigua, anche perché viene da pensare che nemmeno Adrian stesso riesca a capire cosa le frulla nella testa e perché lo tratti così (anche se è chiaro che lui per lei sia soltanto un mero giocattolo erotico).
Per quanto riguarda il segreto scoperto a metà, non sono stata in grado di scorgerlo. Forse è il fatto che lei sia una ninfomane che lo tiene segregato in casa propria da giorni? Se così fosse, non mi ha sorpresa, né ha cambiato le sorti del protagonista. Spero di non essermi persa parti importanti nel mezzo!
Gradimento personale: 7/10
Ciò che ho apprezzato di questa storia è stata, come più volte detto, la scelta narrativa, questo “estrapolare” spezzoni di vita del protagonista e metterli in piedi, da soli, dando forma alla sua personalità e dandogli un perché. Inoltre le parti erotiche le ho trovate coinvolgenti e poco artefatte, solitamente è difficile calarsi nella parte senza abusare di termini volgari o fin troppo pudici. Quello che invece mi ha fatto storcere il naso è il rapporto che c’è tra Adrian e lei, da cui dipende praticamente tutto il senso della storia. Non ho capito bene il nesso che lega i due, perché lei abbia scelto esattamente lui per soddisfare i suoi bisogni carnali e perché lui non riesce a dirle di no, a fuggire in qualche modo. Questo può essere visto come un’atipica e quasi paradossale storia d’amore molto originale, che però personalmente non apprezzo appieno, forse perché priva del “motivo” per cui tutto ciò accade.
Pacchetti: 3
Per il finale tragico e triste, beh, devo ammettere di non averlo sentito molto. D’accordo, Adrian è incastrato in quella casa, in quella routine erotica e senza fine, da solo e logorato da questo piacere che a lungo andare si trasforma in un morboso dolore, e basta. Non ho percepito tutto questo sulla pelle, il tuo è un tipo di tragedia che ti sfiora di striscio, diciamo.
L’affermazione da sviscerare, invece, sei riuscita ad interpretarla molto bene, da entrambi i lati: il senso di colpa di Adrian è molto forte, quasi sovrasta il suo ego. È schiavo del piacere, si sente sporco e colpevole, eppure rimane lì, senza combattere abbastanza per farsi valere, per scappare da quel circolo vizioso. Invece lei, beh, lei non si sente per nulla in colpa, lei agisce e basta, pensando solo a se stessa. Usa Adrian come un mero oggetto sessuale consapevolmente e senza il minimo rincrescimento, come se non avesse coscienza, ma solo il suo insaziabile egoismo.

Slappy

Nuovo recensore
29/11/13, ore 18:01
Cap. 1:

La storia ingloba in sé molti spunti interessanti. Dall’ottima grammatica – un paio di sviste, che mi sono guardata dal considerare errori, e un “un occhiata” che ti è valso una piccola detrazione –, si snoda, in termini relativamente nuovi, la trattazione di un tema abusato, con un punto di vista maschile non comune in certe occasioni e uno stile che si lascia apprezzare.
Niente è il massimo, tutto è piacevole. La storia scorre bene, crea un’atmosfera interessante che mantiene la sua costanza nel tempo. La luce che si dipana è quella del fuoco che crepita e guizza, con un ampliamento nella parte conclusiva in cui Adrian cerca, inutilmente, di prendere le redini di se stesso e della relazione padrona della sua vita.
L’originalità non è pregnante nella scelta del tema – troppe volte ho sentito trattare della dipendenza psicologica –, né nella parte della donna dominatrice in sé. Il modo in cui hai invece deciso di legare i fili è stato piuttosto interessante. Ha creare ciò che c’è di nuovo è stato il castello – la stanza – costruito attorno ai personaggi. L’attenzione nella descrizione di oggetti o sensazioni ha arricchito un tema conosciuto di elementi nuovi, che hanno aperto le porte a un approccio personale anche nel conosciuto, a riprova che il come si decide di trattare un tema è importante, senza eccezioni.
La caratterizzazione è molto buona: lei fisica, senza nome, volatile e bellissima – che poi chissà se lo è davvero, dopotutto noi la conosciamo dagli occhi di lui, velati d’amore corrotto –; lui astratto, fatto di un nome e dei pensieri che rivolge a lei. Più che insicuro e senza autostima, io l’ho percepito del tutto assoggettato, quindi incapace di recuperare le redini di se stesso. La lettura è interpretazione personale, un veicolare se stessi e le proprie esperienze nel personaggio di cui si legge. Adrian, in questo caso, è stato l’uomo che comincia ad agire e si affloscia poi, perché neanche lui riesce a dare pieno significato alle sue convinzioni. In lui c’è sempre un principio di ribellione che muore sulle labbra e sul corpo di lei. Si rende conto che c’è qualcosa di malato in come sta gestendo la sua relazione, ma non riesce a imporsi per cambiare le cose.
Ultimo argomento che vengo ad analizzare è quello dello stile, uno stile piacevole nella sua complessità che, di tanto in tanto, si perde un po’ nel desiderio, da parte tua, di arricchire la storia, incorri, così, in inutili ripetizioni come nel caso di:
“…indossava delle mutandine nere merlettate coordinate al reggiseno.”
ripetuto futilmente poco dopo con:
“…lasciandogli piccoli baci mentre le sfilavo anche le mutandine nere elaborate.”
Descritto una volta l’aspetto di un capo d’abbigliamento, ripeterlo una seconda, soprattutto a poche righe di distanza, risulta futile e ridondante, un freno alla scorrevolezza della lettura. Sorge l’implicita domanda “ce n’era davvero bisogno?”
Qualcosa di simile si realizza in questo caso:
“Con un fiammifero accese il fuoco del caminetto che solo una volta avevo già visto acceso.”
Non sono riuscita a cogliere la necessità di specificare che il caminetto era stato visto acceso solo un’altra volta prima, non mi dà nessun indizio fondamentale, non aumenta in nessun modo la mia conoscenza della vicenda, dei personaggi o della situazione, quindi è un elemento inutile, volto solo ad appesantire la scena.
Ma se si escludono alcune incertezze sporadiche, in cui sei andata un po’ divagando, nel complesso il tuo stile è piacevolmente fluido. Si adatta bene all’atmosfera che intendi creare e aiuta il lettore nel mantenere viva l’attenzione anche quando, come nel mio caso, il tema trattato non è dei preferiti. Se hai un merito, è quello di saper accogliere il lettore nella storia. Hai uno stile coerente e limpido, non frettoloso, non lento, mantieni quell’andatura giusta perché si possano apprezzare i passaggi e conoscere i personaggi quel che basta per gradire la lettura fino alla fine.
Una storia che ho letto con piacere, che mi ha portata fino alla sua conclusione, senza la necessità di incespicare troppe volte per strada. Se non si può definire capolavoro, si colloca sicuramente fra le storie di piacevole lettura, in cui è sempre una fortuna incappare.

Recensore Veterano
22/10/13, ore 19:45
Cap. 1:

-Grammatica e sintassi: 10 /10
Ti faccio i miei complimenti, perché non credo di aver mai letto un testo così corretto dal punto di vista grammaticale e sintattico come il tuo. Quindi, su questo punto non ho null’altro da dire, visto che il tuo testo è pressoché  perfetto. Tanto per trovarti un difetto, non mi piace molto vedere i puntini di sospensione attaccati alla parola precedente, ma è una cosa talmente microscopica che non ho nemmeno preso in considerazione l’idea di toglierti punti per questo.

-Stile e lessico: 9,5/10
La storia è scritta davvero molto bene, anche senza contare la grammatica. Le descrizioni sono belle, particolareggiate e intriganti: insomma, si può dire che, in linea generale, non annoiano. Tutto è chiaro, semplice, descritto in maniera lineare; le frasi non sono troppo lunghe, in questo modo non ci si “perde” e si riesce a venire bene a capo del discorso.
Devo dire che, nella prima parte del testo, il lessico è piuttosto “ricercato”, non so se mi spiego, sembra tutto appunto fuori dal comune, o misterioso, come dici tu stessa nelle note dell’autrice. Alla fine, invece, tutto mi sembra “scendere” ad un livello più colloquiale, ed è una differenza che, almeno io, ho percepito molto chiaramente. Per farti un esempio, la parola “scopare” sulla bocca di lui è molto in contrasto con tutto il resto. Non capisco se sia una cosa voluta o meno, ma è comunque uno stacco molto brusco, che io avrei preferito evitare.
In ogni modo, complessivamente il tuo stile mi piace, quindi non mi resta che farti i complimenti anche qui.

-Uso del pacchetto e attinenza ad esso: 10/10
Il pacchetto l’hai rispettato, e su questo non c’è molto da dire. La coppia è una sola ed è het, quindi va tutto bene. La situazione di prigionia c’è, perché lui è, di fatto, tenuto prigioniero da questa donna misteriosa.
Quindi ti do il punteggio pieno anche qui.

-Originalità: 9/10
Ho apprezzato molto l’idea, soprattutto perché di solito sono le donne ad essere sottomesse agli uomini e non viceversa, soprattutto nelle storie. Intendo dire che, in ogni libro che leggo, sono le donne quelle che vengono rapite e molestate, e che, in generale, subiscono violenze. Qui invece è la donna che comanda sull’uomo, e mi sembra una cosa “nuova”, o perlomeno lo è per me.
Tuttavia, quella di una persona che imprigiona l’altra e ne “abusa” (quello della tua storia non è proprio un abuso, ma non so come meglio definirlo) sessualmente non è una cosa del tutto nuova. Ammetto comunque che io, sicuramente, non avrei saputo fare di meglio, quindi ti ho comunque dato un punteggio piuttosto alto.

-Gradimento personale: 4/5
In linea generale, la tua OS mi è piaciuta. Come ho già detto commentando i giudizi precedenti, è scritta veramente molto bene, e leggere storie scritte in un certo modo mi fa sempre molto piacere.
Purtroppo, non sono una malata delle storie di genere erotico, quindi tutte le descrizioni degli atti sessuali non mi hanno lasciata senza fiato. Sono comunque scritti ed inseriti bene, quindi ho comunque letto volentieri tutto.
Tralasciando tutto questo, ho apprezzato soprattutto il personaggio di Adrian.
Nelle note dell’autrice, tu hai scritto che lui è un personaggio secondario, che non è il vero protagonista, e che forse è inutile. Io non la vedo così. Credo che Adrian rappresenti, in un certo senso, la debolezza umana.
Quindi, nonostante ciò che rappresenta non sia proprio il lato migliore degli esseri umani, non posso fare a meno di lasciarmi un po’ prendere da lui.

Totale: 42,5/45

Recensore Master
09/10/13, ore 13:34
Cap. 1:

Recensione/valutazione valida per il contest "In direzione ostinata e contraria" indetto sul forum di EFP

5° posto: Princess of Dark- Nymhomaniac
Grammatica e ortografia: 10/10
Nulla da dire, a parte un “le unghia” (io avrei scritto “le unghie”) ma è davvero troppo poco per pensare di togliere dei punti.
Stile: 10/10
Anche qui nulla da dire, viene trasposto molto bene il punto di vista del protagonista, che ha un atteggiamento estasiato e di venerazione verso la persona amata nonostante che sia oppresso in vincoli non meno forti solo perché non sono materiali, anche il lessico mi sembra usato con proprietà, soprattutto nella descrizione della scena di sesso che è il punto centrale della vicenda, nonostante l’aspetto scabroso della situazione, non mi appare né morboso né volgare.
Originalità: 7/10
Forse è il punto dolente della storia, il tema della “dama crudele” e del suo amato disposto a tutto per il suo amore non è proprio una novità.
Gradimento personale: 8/10
Mi è piaciuta molto, soprattutto per il tema, che può sembrare bizzarro, della degradazione, il protagonista si è ritrovato a essere oggetto di piacere senza che nemmeno la protagonista abbia dovuto ricorrere a sistemi violenti, più che altro la storia mi sembra insegni che si può essere schiavi anche senza bisogno di catene e frustate, basta sapere essere esperti/e in voluttà e il proprio amor proprio, dignità, orgoglio vanno in vacanza…
Ah, dimenticavo, complimenti per l’immagine, direi che è decisamente adatta, come anche le citazioni del Bardo mi sembrano appropriate.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Da quel che ho capito, lei sembra una mangiatrice d’uomini, probabilmente il malcapitato (anche se sul “mal” non sarei del tutto convinto) non è stato il primo né sarà l’ultimo a cadere nella sua trappola, deve essere dotata di un fascino che trascende la sua avvenenza (un bel visetto aiuta, ma da solo non può produrre effetti così molesti sulla salute mentale del protagonista); quanto a lui, non è uno sprovveduto (o almeno non si dichiara tale), ma evidentemente nelle precedenti relazioni non aveva avuto partner di tale levatura, forse ha voluto provare il fascino del cambio di ruolo, più o meno come l’insetto attirato dal profumo non si accorge che diventerà di lì a poco cibo per una pianta carnivora.
Attinenza al tema: 3/5
Credo che dovrò spendere qualche parola in più su questa parte della valutazione: sono stato a lungo indeciso su quale voto dare, oscillavo tra il 2 e il 4, alla fine ho fatto la media aritmetica, optando per il 3, il motivo? Presto detto: a una prima lettura la storia mi è parsa, se non completamente fuori tema, almeno poco consona con lo stesso: il protagonista si limita a eseguire gli ordini della sua amante/mistress (venendone generosamente ricompensato dal godimento della sua persona, del resto descritta come molto desiderabile) certo un po’ si lamenta della sua condizione di “recluso” (e non mi riferisco solo al lato “materiale” della faccenda, il tanghero si trova completamente invischiato anche, se non soprattutto, dal punto fi vista psicologico, la protagonista lo ha asservito, ma senza bisogno di corde e catene) ma poi basta un sano momento di “relax” per dimenticare tutto o quasi).
In un secondo momento ho realizzato che il tema lo si ravvisa non, come sarebbe stato prevedibile, nel desiderio di fuga, ma nella volontà di restare attaccato a questa versione metropolitana della “belle dame sans merci” e al suo ruolo di servitorello apparentemente ritroso ma non al punto di rifiutarsi al momento opportuno di fare l’animale da monta.
Una variazione sul tema molto interessante, ne convengo, ma io pensavo ad altro tipo di storia, forse, se il contest si fosse chiamato “Luna di fiele” o “La natura molesta dell’amore”, la valutazione avrebbe potuto essere più alta.
Totale:42/50

Recensore Veterano
01/10/13, ore 22:14
Cap. 1:

E finalmente venne il giorno della recensione premio per il terzo posto del contest... innanzitutto ti chiedo profondamente scusa per il ritardo... sono stati mesi alquanto complicati questi. Cmq non voglio perdermi in chiacchiere e ti lascio qui la valutazione...


Stile: scorrevole e pulito. Leggendo si avverte la sofferenza quasi fisica di Adrian, nel vedersi rinchiuso quasi come un condannato, e forse è proprio così che si sente. Costretto da una donna per lui (sconosciuta?) a vivere da recluso, sempre e comunque pronto per lei.
Errori grammaticali non è ho trovati di rilevanti.
Voto: 21/25

Sviluppo della trama: i protagonisti sono perfettamente centrati all’interno della storia, man mano che si legge si percepisce l’angoscia di Adrian nel sentirsi usato e sfruttato da Lei. Anche la protagonista è ben centrata nella sua parte di “dominatrice”, ruolo che a quanto pare le piace parecchio.
Voto: 15/15

Caratterizzazione dei personaggi: Adrian si dimostra essere una persona insicura - dal mio punto di vista -, una persona che non impone le proprie idee, che non s’impone contro di Lei. Ci ha provato certo, ma alla fine ha ceduto. Di nuovo.
Voto: 10/15

Originalità: la storia è davvero originale, l’idea di quest’uomo che viene ammaliato dalla bellezza - sconvolgente - di questa bellissima donna e cade ai suoi pedi, letteralmente. Il suo infuriarsi quando lei lo tratta come un oggetto è molto più che realistico.
Voto: 18/20

Gradimento personale: La storia mi è piaciuta parecchio, come mi piace moltissimo la canzone da te scelta. Il tuo modo di scrivere - almeno in questa storia - è stato scorrevole e il tutto ben inserito nel contesto; mi è piaciuta la donna, forte e dominatrice da un lato, dolce e sensibile dall’altro, almeno in teoria. Cosa poco gradita, devo essere sincera è l’essere troppo insicuro di Adrian, il suo abbassare la testa ogni volta, anche quando finalmente da sfogo alla sua rabbia e le urla contro… alla fine abbassa la testa e acconsente, di nuovo, a tutto quello che Lei vuole e decide.
Voto: 22/25

TOTALE: 86/100

Che altro dirti se non complimenti e spero di leggere presto altri tuoi lavori.
ledy(efp)

Recensore Master
23/09/13, ore 20:06
Cap. 1:

II recensione premio

Immagino che in tanti ti abbiano chiesto dei personaggi, visto che hai creato delle note a fondo storia per parlarne ^^ quindi io eviterò - perchè se di Adrian avevo già capito il senso, la donna mi è sembrata, più che misteriosa, un po' troppo Mary Sue. Ma se hai detto che è una scelta, bene così!
Vorrei soffermarmi un attimo sulla parte critica: lo stile. Sembrerà assurdo, dato che in altre tue storie l'ho trovato estremamente piacevole e dettagliato nelle descrizioni... qui, però, il genere che hai scelto e il ritmo che hai voluto dare alla storia, non funziona. Ovviamente è solo un'opinione personale: è il tuo stile e non pretendo certo che tu lo cambi alla prima critica! Ma l'uso di aggettivi e avverbi è abbondante, troppo abbondante, e l'idea di ricercatezza che la maggior parte delle parole vuole dare finisce per passare invece per un arzigogolo barocco. Anche l'aura di mistero ne viene intaccata a mio avviso, un linguaggio più scarno - soprattutto nel descrivere lei - avrebbe aiutato molto di più ad identificare la donna "con una qualsiasi". Anche perchè, sebbene il tuo intento di descriverla solo attraverso gli occhi del protagonista sia chiaro, in realtà tu come narratrice ti sei intrufolata spesso nella narrazione. Il finale, quella rabbia, credo tu l'abbia resa benissim, a dispetto dell'apatia e della debolezza che per il resto permea il personaggio di Adrian ;) insomma, a conti fatti è un buon racconto, che però secondo me si è un po' "perso" nell'introspezione: va bene, anzi, benissimo metterla, ma qui i tempi fra pensiero e azione andrebbero riequilibrati. E, ah, "se volesse che divenisse " ... quando parla di lei e del profumo... come se volesse farlo divenire il suo stesso profumo? Non saprei, ma tutte quelle esse insieme sono parecchio sgraziate, rispetto al resto del lessico!

Recensore Master
26/08/13, ore 18:27
Cap. 1:

E che dirti ,mia cara ... semplicemente perfetto , esattamente come mi aspettavo .  Magari è nata così , però non mi dispiacerebbe se ci fosse un sequel.  Chissà ...?

Recensore Junior
18/07/13, ore 11:58
Cap. 1:

Ciao! Ho trovato la tua OS per caso e me ne sono innamorata sin dalle prime righe. Scritta davvero bene, corretta, scorrevole, ma più di tutto mi è piaciuta l'idea. Finalmente una donna che sottomette un uomo e non viceversa! E che diamine! :) mi piacerebbe leggere una long su questi due. Hai mai pensato di scriverla? Così potremmo capire meglio chi è lei, come ha adescato lui, come ha fatto a finire imprigionato, e poi avremmo più informazioni sul disturbo della ragazza. Ok, sto volando con la fantasia! :) Complimenti! Angelica Sofia

Nuovo recensore
20/06/13, ore 16:21
Cap. 1:

Ciao. :) Mi è piaciuta molto questa OS, scritta davvero bene. Mi ha colpito in particolar modo la figura della donna, ninfomane appunto, predatrice e calcolatrice, descritta in ogni minimo dettaglio, effettiva protagonista delle vicende narrate dal suo "schiavo". La storia è fantastica. Sarebbe bello sapere anche i pensieri e le emozioni di Adrian durante la prigionia. Poi, beh, .....non so che altro dire, mi hai veramente lasciata senza parole. *o* È la prima storia originale che leggo e recensisco, (solitamente leggo Fan Fiction) e mi ha davvero catturata, non potevo smettere di leggere un secondo. Complimenti! By: ShootingStar_xx

Nuovo recensore
19/06/13, ore 01:56
Cap. 1:

Dopo aver letto questa os, sono senza parole. E' proprio ciò che cercavo e l'ho trovata. Meravigliosa, scrivi benissimo, soprattutto il modo in cui descrivi i particolari di lei e i pensieri di quel lui così castigato ma innamorato. Fantastica, complimenti.

Nuovo recensore
05/06/13, ore 22:44
Cap. 1:

Caspita, la forza espressiva di questa os è davvero impressionante. Ogni passaggio, ogni momento è davvero perfetto: questa maniacale attenzione dei particolari di lei, che lui tanto ossessivamente osserva, scruta, studia è in magnifica antitesi con l'anonimato di questo personaggio maschile, di cui non si sa niente proprio perché in fondo è lei a non voler sapere nulla di lui. Personalmente avrei anche eliminato il suo nome, l'avrei reso davvero inutile, non so se mi spiego in maniera adeguata: avrei annullato, molto semplicemente, il personaggio. Uno zero. Un niente. Ed è quello che hai fatto tu, alla grande aggiungo.
Trovo anche molto interessante la struttura: ha un non so che di onirico. C'è un inizio, una situazione di partenza e poi si arriva ad una futura quotidianità, ma non si sa come ci si arriva. E la cosa mi piace molto, moltissimo. Credo che le cose che non si dicono, siano importanti non meno di quelle che si dicono. A mio avviso altre fasi della storia l'avrebbero un po' banalizzata: credo che sia giusto non dar spiegazione alla prigionia, perché lei è completamente pazza, una ninfomane e non serve che abbia un motivo oltre questo! E lui si piega, si piega come un'elastica canna di bambù al vento di un uragano. E cerca di tornare dritta. E non ci riesce. E non ce l'ha fatta finora. E non ce la farà mai. Molto, molto comunicativo. L'ultimo capoverso credo racchiuda tutto un messaggio che nella narrazione è abilmente schiaffeggiato da sferzate incontrollate di una passione magistralmente rappresentata. Brava!

Nuovo recensore
05/06/13, ore 21:47
Cap. 1:

Sai, tu mi fai tanti complimenti, però neanche tu scherzi.
Mamma mia è bellissimo!
Lei che lo tiene rinchiuso e lui malgrado questo la perdona ogni volta. L'amore fa fare cose impensabili.
Mi sono piaciute molto anche le citazioni di W. Shakespeare.
Per il resto, mi è piaciuto molto com'è scritto. La descrizione dettagliata di Lei.
Di lui non hai detto nulla però, mi veniva un po' difficile immaginarlo, perché non sapevo se portava vestiti puliti, se lui era pulito oppure se aveva degli stracci ed era magari sporco di cenere o polvere.
E poi, mi hai lasciato così ... in bilico.
Perché l'ha rinchiuso lì???

Voglio assolutamente saperlo!

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