SESTA CLASSIFICATA AL CONTEST "QUADRI E PICCHE" di phoenix_esmeralda, Gaea e S.Slappy
Valutazione di phoenix_esmeralda
Grammatica: 9.8/10
Praticamente perfetta la grammatica, niente da segnalare a parte qualche vaga imprecisione che non influisce in alcun modo sulla scorrevolezza del testo; infatti ho tolto solo uno 0,2 simbolici al punteggio.
Le imprecisioni che ho notato sono le seguenti:
Pag. 1 “mostro si nutriva delle mie sensazioni, non ne avevo dubbi”: si dice “non avevo dubbi”, o “non ne dubitavo”;
Pag. 2: “non avevo avuto il tempo per mettermi in piedi”: di mettermi in piedi.
Pag. 2: “Afferrò i due calici e mi guardò sbieco”: mi guardò di sbieco
Pag.4: “in segno di arresa” : resa (è più corretto)
Sviste (che non influiscono sul punteggio):
Pag. 2 “o a limite”: al limite
Pag. 3 “uscì fuori al naso”: dal
Pag. 3 “affondò le unghia”: unghie
Complimenti!
Stile: 8.5/10 Allora... Da un lato penso che in questa storia il tuo stile risulti raffinato, soprattutto per certe scelte lessicali o determinati accostamenti. Dall’altro lato però, ci sono elementi che fanno abbassare un po’ il punteggio. Tra questi, rientra la presenza di alcune ripetizioni, che potrebbero essere tranquillamente aggiustate con l’utilizzo di più sinonimi. Purtroppo, in una storia così breve, questo si sente. Ti faccio l’elenco di quelle che ho trovato:
Pag. 1: “incuriosito e affascinato. Poi lei si accorse del mio sguardo e alzò il capo. La prima volta che incrociò il mio sguardo sentii il cuore perdere qualche battito” (sguardo, sguardo)
Pag. 1: “e lei mi guardò quasi a volermi invitare ad avvicinarmi a lei (lei, lei)
Pag. 2 “La vedevo chiaramente con il bagliore della luna e delle cento candele che avevo acceso per illuminare la stanza: conservava lo stesso aspetto della prima volta che la vidi” (vedevo, vidi)
Pag. 3 “non prendeva mai nulla, ma mi ordinava di offrirglielo. Mi aveva ammaliato a tal punto che ero io a offrirglielo ancor prima che lei lo chiedesse” (offrirglielo, offrirglielo).
Pag. 3: “Si staccò bruscamente di me dopo che le nostre lingue ebbero danzato secondo la sua danza infernale” (danzato, danza)
Pag. 3: “e feci scivolare le mie mani sulle spalline dell’abito candido. Il nastro non mi permise di farlo scivolare” (scivolare, scivolare)
Pag.4: “la guardai fieramente negli occhi, osservando il bagliore delle fiamme sul suo viso che era un misto di ebbrezza e confusione. Spalancò gli occhi” (occhi, occhi)
Oltre a questo, sono incappata, durante la lettura, in frasi la cui formulazione non mi convinceva del tutto o che mi sembravano poco scorrevoli. Mi spiego:
Pag.2 “La vedevo chiaramente con il bagliore della luna e delle cento candele che avevo acceso per illuminare la stanza: conservava lo stesso aspetto della prima volta che la vidi, senza mutare nel corso dei giorni. A volte temevo che fosse soltanto una maschera che celava un altro volto e forse a me stava bene così.” È una frase un po’ in bilico, non so bene come dire... Non è che ci si trovi qualcosa di scorretto: semplicemente, leggendola, ho la sensazione che potrebbe essere formulata meglio, in modo più chiaro, più limpido, meno contorto e più “stiloso”.
Pag. 2 “scacciando ogni pensiero che si trattasse soltanto di un altro sogno.” “pensiero” non mi sembra adeguato in questa frase, starebbe meglio “dubbio” o qualcosa di simile
Pag. 2 “Non lo cambiava mai, metteva sempre lo stesso, quasi come se volesse che divenisse il suo profumo” Quel “quasi come se volesse che divenisse” appesantisce la frase e rende la lettura poco immediata, starebbe meglio una formulazione più semplice.
Pag. 3: “Mi fece voltare con il viso verso il fuoco e lei mi abbassò la zip dei jeans”: quel “lei” è di troppo, perché è già “lei” il soggetto sottinteso della frase, ribadendolo si ha un effetto di forzatura.
Pag. 3: “Le strappai con prepotenza il reggiseno che la copriva, impedendole di ribellarsi e di sicuro sui suoi polsi le avrei lasciato dei lividi.” L’intera frase non ha una bella formulazione, quel “che la copriva” dà la sensazione di ribadire l’ovvio; inoltre quell’ultimo pezzo “e di sicuro le avrei lasciato dei lividi” presenta un tempo verbale piuttosto incerto. Starebbe meglio “impedendole di ribellarsi e lasciandole dei lividi” o “e di sicuro le sarebbe comparsi dei lividi”.
Pag. 4: “Il fuoco scoppiettava nel camino e non si poteva dare di certo a lui la colpa se eravamo entrambi bagnati di sudore:” Mi sembra una frase con qualche problema a livello “logico”... cosa intendevi dire precisamente? Che anche se il fuoco scoppiettava, non stavano sudando a causa sua? Se è così, allora quella “e” andrebbe sostituita con un “ma”, perché altrimenti l’intero periodo assume un significato piuttosto oscuro...
Tolto questo aspetto, credo che tu abbia davvero una buona abilità di creare atmosfera e di soffermarti sulle descrizioni. Ti ho trovata anche molto efficace nei dialoghi, peccato ce ne fossero così pochi, perché sono le parti che ho apprezzato di più! J
Caratterizzazione: 9/10
La caratterizzazione è senza dubbio buona, ti sei soffermata a lungo sui pensieri, sulle sensazioni e sulle emozioni del protagonista; ogni movimento della ragazza viene da lui analizzato con millimetrica precisione, quasi a rallenty. Per questo ti ho dato un punteggio alto, anche se non massimo, perché il tuo personaggio sembra iniziare e finire in quella stanza, in quel momento, in quell’atto... Ci si domanda come possa lui sopportare la prigionia, come faccia ad amare questa donna, quali siano i meccanismi malati che lo portano ad accettare tutto questo... In parte li vediamo, ma sono come sospesi in aria, non approfonditi e proprio per questo rendono la trama leggermente meno credibile. Vediamo la sua passione, a tratti la sua rabbia, che esplode e poi si smorza... ma, ecco... la sensazione che mi è rimasta è che mancasse un pezzetto, che bisognasse approfondire un filo di più.
Comunque brava!
Originalità: 6/10 Ecco, ammetto di aver trovato la storia poco originale, nel senso che la particolarità si può ritrovare nel rapporto “malato” che esiste fra questi due protagonisti e che emerge e incuriosisce, soprattutto dopo aver sentito il dialogo fra i due. Invece l’episodio si risolve alla fine la scena erotica, e la buona introspezione non salva l’originalità, perché non dice niente di particolarmente insolito... Ecco, forse ne ho già lette tante e quindi questa mi sembra che non aggiunga molto a ciò che già conoscevo. Peccato, perché a parer mio, allungando la storia, si poteva raggiungere molta più originalità.
Adesione alle regole della squadra: 4/10
Dunque, relativamente a questa voce, i punti verrebbero così distribuiti: 4 per il romanticismo, 3 per il segreto-colpo di scena e 3 per l’introspezione. Ti ho dato tutti e 3 i punti dell’introspezione, perché è buona e ben curata e ha larghissimo spazio all’interno della storia. Ti ho dato zero invece per il segreto che dovrebbe ribaltare la prospettiva della storia... perché non l’ho visto! O_o Infine, un punto per il romanticismo... perché l’ho colto un po’ pochino. Poi mi rendo che il concetto di romanticismo è assolutamente soggettivo e ognuno lo intende e lo vive a proprio modo... E probabilmente io e te lo viviamo diversamente, perché qui io ne ho colto davvero poco... Ho visto la passione e la parte malata della passione, ho visto la dipendenza, la difficoltà a uscire da un circolo vizioso, l’attrazione... Ma il romanticismo, ecco... mah... o_o
Pacchetti Punti : 0.5/4 Per quanto riguarda il pacchetto intollerante, ti ho dato 0 (non essendo un pacchetto del tuo giudice, il punteggio andava da -2 a +2, quindi mi sono tenuta nel mezzo), perché sì, la storia non ha un lieto fine e ti dà la sensazione che ‘sto povero diavolo non sia in grado di salvarsi da una situazione spiacevole. Ma dire che il finale sa tragico... beh, mi sembra un po’ eccessivo. ^^’ Per quanto riguarda il mio pacchetto invece, dove ti chiedevo di analizzare, all’interno della trama, il concetto del senso di colpa che spinge le persone a darsi maggiore responsabilità di quanto ne abbiano veramente... Ecco, non l’ho vista questa analisi. Ci ho anche meditato su un po’, perché ho visto che alla fine della storia il concetto di colpa viene menzionato... ma in modo che a me pare si discosti parecchio da quello richiesto. Il tuo protagonista si sente colpevole di aver condizionato la sua vita a quel modo... colpevole di ciò che gli sta accadendo... ma questo non è una responsabilità eccessiva: sta veramente lasciando che la tipa gli faccia tutto ciò che vuole. A un certo punto, lui stesso dice che dovrebbe denunciarla, ma si guarda bene dal farlo. Il tipo di svisceramento della frase richiesto era più profondo, più psicologico. Per questo ti ho dato solo mezzo punto.
Gradimento personale: 5.5/10 Che dire, su questo punto... Mi dispiace tantissimo dare un punteggio così basso, perché penso che la storia abbia un suo perché e possa risultare molto gradevole agli amanti del genere. Ma il problema è che... non è per niente la mia storia. Sia per la lentezza narrativa, che mi pesa moltissimo mentre leggo – e questo è un problema puramente mio - sia per l’erotismo che non è affatto il mio genere. Normalmente, quando leggo un libro, questa è una di quelle scene che leggo frettolosamente o che, addirittura, salto di peso. Non è quindi un problema della tua storia, ma solamente mio e del mio gusto personale. Questa storia rispecchia molto poco i parametri richiesti e sfocia in un genere che non mi appartiene... mi spiace. L Tuttavia ho trovato davvero piacevoli e in parte geniale i dialoghi e ho apprezzato molto anche questo pezzo:
“E mi ritrovavo lì.
Ero felice?
Sì, lo ero quando tornava, ma allo stesso tempo la odiavo per avermi tagliato le ali della libertà.
Ero felice?
No, non lo ero quando se ne andava”
Tot: 43.3/64
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