Recensioni per
I Ranger del Cielo - Parte Quinta: Soldato
di Shade Owl
Everin ha preso davvero male la faccenda del vaso, ma d'altra parte, John ha ragione: lei non ha colpa, almeno non nel senso che abbia rotto intenzionalmente il contenitore. Stava cercando di sopravvivere. Eppure, questa cosa non riesce ad entrarle in testa. Qui si nota per l'ennesima volta quanto il suo modo di pensare e percepire la situazione sia differente dal resto dell'equipaggio, che la vive come una sequenza di eventi (e un pochino di sfiga), a cui ha dato il via la cupidigia di un misterioso qualcuno. |
Che ci fosse di mezzo la piramide e quello che era uscito dal vaso, stava diventando evidente. I tasselli stavano cominciando a mostrare delle analogie. Che Leigh sapesse cosa c'era là sotto, o ne avesse almeno una vaga idea significa che qualcuno di più esperto gli aveva dato l'imbeccata giusta. E di grandi luminari in questo senso, ne abbiamo pochi a disposizione... però manca ancora qualcuno all'appello, la persona da cui è partita tutta questa storia. E chissà perché, ho il sospetto che il suo ruolo sarà determinante per rimettere le cose a posto! |
Eh, sì. E' proprio il fascino della divisa unito al camice che funziona sulla Castillo. Altrimenti, se avesse avuto a che fare con Sky o Everin dubito si sarebbe sentita così a suo agio da raccontare come stavano le cose. Per non parlare di John e Lee: con loro non avrebbe detto una sillaba e non perché non le andava di parlare... La sua ostinazione nel seguire il Liberty nella speranza di accalappiare Mador è quasi eroica. E giusto un po' invadente (se ha visto Daz in mutande, chissà come ha visto Sky o Everin!). |
Breve? Forse. Però bisogna ammettere che il primo incontro da neopadre di John con Abby non è stato poi così problematico come lui temeva. La spiegazione della piccola ed i suoi modi semplici e diretti hanno cancellato ogni timore. Non si può ancora parlare di un'empatia degna di una relazione padre-figlia, ma le basi sembrano promettenti. |
Per Lee è evidentemente difficile vuotare il sacco. Di un passato così non si può certo andare fieri, anzi. Viene persino da chiedersi come abbia potuto mantenere il segreto così a lungo, come non abbia mai sentito il bisogno di confidarsi con i suoi amici, soprattutto dopo la disintossicazione, quando tutti le hanno fatto capire di non avere pregiudizi su di lei e i suoi trascorsi. |
Comincio a pensare che Daz sia una specie di Dottor Ross. Deve aver suscitato un certo interesse nella Castillo se questa è saltata fuori al momento giusto! Sarà il fascino del camice unito a quello della divisa... ^^ |
Eh, verrebbe da dire che i bagni sono proprio il posto dove è più facile lasciarsi andare alle meditazioni (persino in una scuola, non solo a casa propria!), e visto che non ho timore di essere smentita... lo faccio presente. ^^ |
Che si può dire? Che la situazione non fa che migliorare? Scontato. Quindi non dirò molto altro riguardo gli eventi, in attesa che evolvano. ^^ |
Sono pienamente d'accordo con John: bisogna spiegare alla gente che sarebbe il caso di cominciare a parlare in maniera più chiara e comprensibile! Dagli agenti del New Government, che un po' non possono dire e un po' non hanno informazioni, ai membri dell'equipaggio che, forse, sarebbe il caso raccontassero un po' di più del loro passato, visto e considerato che finisce sempre a far parte, in qualche modo, di tutto quel che sta succedendo. |
Il ritorno al campo base ha portato tante cose, oltre ad un poco di calma. C'è il profumo del bagnoschiuma, l'attesa per l'incontro di Lee con la sua famiglia, la tensione per gli esami del Soldato Sloane, la curiosità verso le informazioni del fascicolo,... l'impossibilità di trovare temporaneamente una cura. Ma questo è un dettaglio, no? Fa già abbastanza impressione pensare a Mador come ad un supersoldato svitato venuto fuori da chissà quale laboratorio (mi viene in mente Flagello del "Batman & Robin" di Tim Burton). |
La tua osservazione finale mi pare più che giusta: aspettiamo a cantar vittoria. Non si può mai dire cosa può succedere quando di mezzo ci sono l'equipaggio del Liberty e Mador. Il primo, già di suo, sembra attirare casini di continuo, ma unendo anche il secondo... se vorremo tentare di star tranquilli, saremo costretti a chiamarlo "Colui che non deve essere nominato". Okay, lo ammetto, è un soprannome davvero poco originale, ma tant'è! |
Che recupero sarebbe, senza un bel salto nel vuoto? Ma insomma, qualcuno faccia presente al dottore che se tutti si liberano dei pesi in eccesso, lui dovrebbe fare altrettanto! O l'esperienza della piramide non è stata abbastanza forte? ^^ |
Per la serie, come ci si può reinventare dopo la guerra. Ex-militari che sbucano ad ogni capitolo, riadattati (più o meno) alla vita da civili. Apparentemente la guerra ha coinvolto in prima linea molte più persone di quanto si possa immaginare, altrimenti l'equipaggio del Liberty non ne incontrerebbe così tante ad ogni missione. |
L'esperienza di Estred è stata utile, tutto sommato. Lo dimostra la maggiore prontezza della squadra (addirittura Everin riesce a distinguere il trillo del satellitare in quel caos, mentre prima probabilmente si sarebbe lasciata prendere dal panico!). |
Per il momento, sembra che le cose vadano relativamente bene: i problemi fino all'atrio si sono limitati al disgusto e alla pena verso gli ex-degenti dell'ospedale. |