Lessi questa storia appena arrivata a fine Febbraio; la nostalgia mi ha colta fin dalle primissime righe, sia perchè leggere del mare in pieno inverno mi faceva ripensare a quella appena trascorsa, sia perchè mi sono ritrovata subito nella tua storia... coincide quasi tutto, il mare (che d'inverno è un po' brutto a dire il vero, ci ho vissuto anni appiccicata, mi bastava affacciarmi dalla finestra per vederlo insieme ai tristi chalet vuoti), gli amici, i turisti, la festa (del nostro quartiere, quello della città è a Fine Ottobre), le altalene... solo il falò mi manca (e quanto avrei voluto farlo); abbiamo fatto l'alba la notte di Ferragosto più di una volta, mi sono presa diverse (due) cotte per dei turisti che tornano ogni anno (e torneranno anche quest'anno, come sempre) e soprattutto mai e poi mai me ne andrò via da qui... ora mi sono trasferita un po' distante, il mare lo vedo ancora se mi affaccio in certi punti della città, ma quello che adoro della mia zona oltre al mare è la montagna che ce l'abbiamo a quattro passi (se il mare ce l'abbiamo a due passi)... scusa se mi sono dilungata così a lungo, era solo per farti capire quanto questa storia mi sia piaciuta e quanto io mi ci sia ritrovata... ^_^
Ora ti copio la valutazione:
Grammatica: 13/15 punti
Ci sono pochi errori che ti segnalo:
sue scollatura → sua
Non capii di cosa si trattava → trattasse
se fosse dovuto restare lì → avesse dovuto
Mi mancavi, Diego, non potevo negarlo. Ci pensavo ogni volta che passavo vicino a casa tua, o quando capitavo sugli scogli dove eravamo soliti sederci insieme per lanciare sassi nel mare sottostante. Ripensavo al nostro ultimo saluto, davanti alla sua porta, e alle parole che non avevo saputo pronunciare. → questo periodo inizia parlando a una seconda persona singolare, di conseguenza “sua” è sbagliato, l'aggettivo corretto è “tua”
Inoltre c'è un uso scorretto della “d” euforica (che come dice la regola va messa solo se la parola che segue inizia con la stessa vocale della parola in questione) in questi punti: “ad un gruppo”, “ad osservare”, “ad incrociare”, “ad incrociare”, “ad un mezzo sorriso”.
Ti segnalo infine due parole che mi segna come errore e non sono riuscita a trovare in nessun dizionario, ma per cui non ho tolto punti: “esistenzialmente” e “torpiloqui”.
Stile: 15/15 punti
Uno stile davvero molto buono, adatto perfettamente alla scena narrata. Ci sono solo alcuni punti che non mi suonano bene:
Ma ero giovane, felice, spensierato → al posto della seconda virgola metterei una “e”
Memorie colorate di pomeriggi passati a rincorrersi per le stradine dell'isola, da bambini → non sai quante volte ho riletto questa frase, a volte quella virgola mi sembra superflua e a volte no; allo stesso modo in altri punti sembra esserci un uso eccessivo della virgola
ma col senno di poi so che → non mi piace quel “so”, io lo sostituirei con “ho capito” o qualcosa del genere
Ripeto, queste sono solo mie osservazioni, a te se accettarle o ignorarle.
Originalità: 13/15 punti
E' una storia molto originale dal mio punto di vista, non ti ho dato il punteggio pieno solo perché (per me intendo) è qualcosa di già conosciuto come dico nel gradimento personale.
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 punti
Punteggio pieno. Ho trovato i personaggi ben caratterizzati, per come li hai descritti mi è sembrato quasi di trovarmi in mezzo a loro; forse anche qui (come leggerai poi nel gradimento personale) sono stata influenzata dalla mia esperienza personale, ma mi sono trovata sul serio nelle tue parole.
Gradimento personale: 25/25 punti
Questa storia mi è piaciuta un sacco, avessi potuto avrei dato anche di più per un semplice motivo: mi sono ritrovata molto nella storia, sembra descrivere pezzi della mia infanzia (pur non abitando in un'isola ma su una città costiera, per il resto c'è tutto: lo chalet di Mario e del figlio Antonio, la festa di quartiere che da noi si tiene tra Giugno e Luglio, gli indimenticabili braccialetti di stoffa e i turisti provenienti dal nord tra cui figurano il mio primo amore e il mio ex). Leggerla è stato un po' come tornare indietro nel tempo e un po' come leggere la realtà di qualcun altro che poteva essere il mio vicino di casa o comunque qualcuno che conoscevo. E questa impressione non me l'ha data solo il contesto della storia così simile alla mia infanzia, ma anche il modo in cui lo descrivi.
Mi è rimasta molto impressa questa frase:
Non mi sembrò molto interessante: come potevano essere felici di vivere in un luogo freddo, senza il mare, con luci troppo forti perché si potessero vedere le stelle?
E' la stessa cosa che penso anch'io, motivo per cui adoro la mia terra e per cui non me ne andrò mai.
Bonus: 4/15 punti
Per aver indovinato 3 numeri.
Totale: 85/100 punti |