Recensioni per
The employee's tale
di Mary West
Il motivo principale per cui ho amato questa storia è senza dubbio Phil Coulson. Questo incipit è soltanto apparentemente scontato, dal momento che non vuole, come si potrebbe erroneamente pensare, sottolineare la mera presenza del personaggio – il fatto che questa sia sufficiente ad innalzare il livello del racconto è un altro paio di maniche – ma evidenziare il modo in cui lo stesso è stato tratteggiato e l’utilizzo che l’autrice ha saputo farne. Questa storia, malgrado la partecipazione preponderante di Tony e Pepper, è la storia di Phil Coulson, del suo acume e delle sue capacità, del valore e della profonda umanità che lo connotano. Molti si propongono di narrare le storie sfruttando il punto di vista di un determinato personaggio, pochi – anzi, pochissimi – vi riescono in maniera convincente. Per utilizzare questo espediente non è sufficiente scegliere un personaggio e assegnargli il compito di voce narrante; bisogna calarsi nel suo modo di essere e di vedere le cose ed utilizzare il suo sguardo come filtro consapevole, presentando gli avvenimenti nella maniera in cui lo stesso, in base alla sua caratterizzazione, li avrebbe visti e recepiti. Tu, nella circostanza, l’hai fatto alla perfezione ed è questo il valore aggiunto che conferisce a questa storia lo statuto di capolavoro. Phil è un osservatore, è analitico fino all’inverosimile, e partendo da un semplice sguardo la sua mente è in grado di elaborare una serie di dati impressionante e formulare una quantità di ipotesi altrettanto cospicua. Le sue disamine non si fermano all’apparenza, ma sono in grado scandagliare l’animo di coloro che osserva e di coglierne gli aspetti celati. Nel momento in cui ti guarda, Phil Coulson ti sta esaminando e sa già molto più di quanto tu possa soltanto immaginare. Tutto questo, io l’ho visto in maniera lampante nel suo incontro con Pepper e, in maniera particolare, con Tony. Mi hanno enormemente colpita, a questo proposito, i pensieri e le osservazioni relative a Pepper e alla sua eleganza, al suo garbo e alla sua bellezza, che non è affatto confinata all’esteriorità, anzi, è una bellezza prettamente interiore, legata al suo modo di fare e di porsi. Ancor di più mi hanno impressionata i riferimenti a Tony e al suo sguardo e a tutto ciò che esso cela e rivela, compreso il legame con Pepper, nella quale Phil individua, a ragione, il tassello mancante della sua indagine. Ho sempre ritenuto Pepper una sorta di chiave di lettura della vita di Tony; grazie a lei, attraverso lei, è possibile scorgere quelle qualità che la corazza di prepotenza e menefreghismo di cui Tony si avvale nasconde e un Phil che coglie immediatamente quest’aspetto, che percepisce subito il valore che Pepper ha per Tony e l’effetto che ha su di lui, è tra le cose più belle ed IC che abbia mai letto in vita mia. |
Ed eccomi qui con un pò di ritardo, ma alla fine nemmeno tantissimo (pensavo peggio, ma ci tenevo a recensire la tua nuova storia!). |
Una storia davver fantastica! :D |