Ecco il commento del giudice del contest.
"Ad essere sincera questa one-shot mi ha delusa, forse mi aspettavo qualcosa di più dopo lo scritto del turno precedente.
La grammatica ha qualche grossa falla, errori di battitura e di interpunzione: ad esempio si ha un elenco di aggettivi ma tra il penultimo e l'ultimo manca la congiunzione; oppure c'è un'abbondanza di virgole che fanno perdere il senso della frase. Errori di grammatica ne ho trovati due e anche gravi: è “Onniscienti” non “Onniscenti”, e poi, in questa frase, “L'affetto materno, la preoccupazione per quella creaturina che ancora si lamentava flebilmente, continuando a sperare in un soccorso che non giungeva.”, manca un verbo, infatti poi il periodo dopo “Quella sensazione con la quale avevo imparato a convivere in quei pochi mesi, da quando mi aveva guardato con i suoi perfetti occhi azzurri.” non si capisce proprio perchè manca la proposizione principale nel paeriodo di cui sopra.
Lo stile è un po' carente infatti le frasi che hanno delle ripetizioni all'interno utilizzate cone "licenza poetica", però un conto è inserirle una volta ogni tanto, un altro è vedere più volte accostati verbi o termini dei quali si può trovare un sinonimo.
Il lessico cede alcune volte per delle incongruenze nel discorso, per esempio prima affermi che la donna “Non ha la minima forza per reagire”, poi però “si muove in casa in uno stato febbrile”. Allora, spiego cosa non mi convince: “febbrile” da l'idea di qualcuno che si muove di qua e di là, che ha energia, quindi cozza con il fatto che le mancano le forze per reagire, forse era meglio sostituire "febbrile" con agitato/nervoso/inquieto, avrebbe, a mio avviso, reso meglio l'idea.
Un'altra scelta lessicale che non mi è piaciuta è stata: “il lamento flebile”, un bambino se chiede aiuto è perché sta male o è perché ha fame quindi strilla, urla, non si lamenta flebilmente, e poi avrebbe delineato meglio la situazione che nel complesso è un po' povera, ma lo spiegherò più avanti. Altre scelte che non condivido sono il “di lui” invece che “suo”, il possessivo da più forza al fatto di essere di qualcuno, almeno per me.
Per quanto riguarda il contenuto: la vicenda è semplice, chiara ed è comprensibile. I sentimenti sono descritti bene nonostante vengano descritte le azioni e non gli stati d'animo; però in tutta la storia il rancore che ha la donna verso se stessa non si si sente, sono presenti, a mio avviso altri tipi di sentimenti, come la desolazione, la tristezza e il rimorso. Il rancore è qualcosa di inscalfibile, è un risentimento, e purtroppo l'autrice non l'ha colto, ha descritto una situazione dove avrebbe potuto esserci rancore a fiumi, ma non l'ha sfruttata. Forse un piccolo bagliore di originalità è il simbolo del gatto come rancore che cresce, anche se non è comprensibile, cioè non si capisce subito che il gatto è il sinbolo del rancore della donna, anche se viene poi spiegato alla fine; dunque il tema poteva essere usato molto meglio e il potenziale c'era.
Altro punto in sospeso è il finale, cioè, ho capito che la donna diventa consapevole del suo rancore, ma perché è questo che divora la donna, e lei che fine fa? Rimane un po' campatgo in aria il finale, senza avere una vera e propria conclusione, dovrebbe essere un finale chiuso ma in realtà sembra essere aperto.
Il mio voto sarebbe stato un 6,5 se non fosse stato per gli errori di grammatica, purtroppo però devo penalizzare la one-shot sia per la forma da rivedere. In conclusione il mio voto è un 6."
Le contestazioni che l'autrice ha fatto al mio commento sono state accettate e poi risposte sul topic del forum.
Alla prossima,
free. |
