L'ho letta subito questa piccola, grande, meraviglia. In realtà l'ho fatto dal cellulare, rischiando di perdere un altro paio di diottrie -il che non sarebbe proprio il massimo- ma davvero ero troppo curiosa e spropositatamente felice del fatto che tu mi avessi dedicato un'altra ennesima perla letteraria.
Il tema. Mi ha colpito profondamente. Un po' come un pugno nello stomaco. Sai tanto quanto io ami dipingere/disegnare e ho ritrovato così tanto me stessa in Arthur da quasi sentire le palpitazioni. E l'hai reso perfettamente, davvero divinamente. Quasi mi sembrava di aver a che fare con quel dannato e scorbutico inglese che provo a ruolare. E quel piccolo cameo, Alfred, il fatiscente Alfred, che legge il Macbeth è stato qualcosa di ancor più bello, perchè so che ci hai pensato e hai messo insieme ogni piccolo tassello del puzzle per arrivare a soddisfarmi. Ce l'avresti fatta comunque con molto meno, ma così è ovviamente molto, molto, molto, molto, molto, molto più apprezzabile.
E l'Angst finale, quel senso di angoscia eterno, onnipresente e tanto triste da essere proprio di Arthur e della sua sfiga che amo così tanto. Be'. Diciamo che ormai mi conosci alla grande.
Grazie davvero tanto!
Anche per sopportarmi in questo periodo in cui sono particolarmente insopportabile.

Ti voglio un bene immenso Cali.