Dunque. Sono le 2.55 del mattino. Te lo dico perché sappi che ho tutta l’intenzione e la volontà di scrivere una recensione come D.O comanda (cosa che mi porterà via almeno un’ora suppongo). No dai, la verità è che voglio poter dire “cazzo, stavolta ce l’ho fatta a lasciare qualcosa di decente allo hyung!”
Oggi voglio esordire con qualcosa di nuovo, che svincoli i soliti complimenti ripetuti sino alla nausea. Tanto lo sappiamo entrambe che scrivi bene (a voler essere pignoli e stronzissimi, ho trovato alcuni errorini, tutti di battitura o virgole che io personalmente avrei tolto/aggiunto, ma qui è questione di gusti personali. Non chiedermi quali, però, che adesso sono le tre ed io sono più di là che di qua). Ma non era questo quello che volevo dire.
Come prima cosa, ti ringrazio di cuore per avermi regalato il terzo capitolo di Absentia anzitempo limite: abbi fede, tornerò, non dar credito alle voci che sicuramente gireranno sulla sottoscritta (leggasi “pazza furiosa si lancia nel Tamigi urlando “bom shakalaka”). Tra l’altro, concedimelo: che capitolo! Di quelli lunghi e densi di seghe mentali proprio come piacciono a noi <3 Tu sì che sai come prendermi per la gola (o consolarmi paragonando Jongin biondo-“facciamo-venire-una-sincope-a-shin” a Cloud Strife).
Leggere questo capitolo è stata un’esperienza mistica. Non sto scherzando. E non mi riferisco tanto alla trama in sé, quanto a una cosa che ho notato e che riguarda te e me (e qui starai pensando: ma che caaaazzo si è fumata ‘sta povera cretina?”. Il ché potrebbe essere non del tutto sbagliato, anzi: faresti solo bene, ma procediamo con calma).
Mentre leggevo di come si sono conosciuti Jongin e Sehun, della caratterizzazione che hai dato a mister “I’m sexy and I know it”, di lui che soffia nell’aranciata per fare le bollicine –occhio che la sto per sparare grossa, reggiti forte–… mi sono sentita come se avessi trovato la mia anima gemella (?.? - > faccia di Heaven). Mi spiego: senza saperlo, hai scritto cose che ho scritto anch’io nella mia hunhan/sekai (e che tu sola conosci e stai leggendo, sappilo), hai caratterizzato Jongin pressappoco come l’ho caratterizzato io, e certi ragionamenti, certe espressioni, sono le stesse, identiche, che ci avrei messo io se fossi la scrittrice di Absentia. In definitiva la riassumo così: non so se sia dovuto al fatto che ci leggiamo reciprocamente, o al fatto che a quanto pare abbiamo gusti affini (vedi il discorso delle coppie EXO, FF, BB ecc ecc)… ma riconoscermi negli scritti di qualcun altro mi ha emozionato da morire. Non dico che scriviamo allo stesso modo, per carità: abbiamo due stili ben precisi e definiti. Però, malgrado queste differenze, ci sono degli elementi che condividiamo e che ci sono in entrambi i nostri racconti. Forse dipende dal fatto che cazzeg- ehm, parliamo un sacco, e alla fine abbiamo una marea di hobby/passioni in comune.
Complementari: non mi viene in mente un’altra parola. Leggendo i tuoi scritti, è inevitabile pensare ai miei e viceversa (almeno per me). Ed è una cosa meravigliosa perché NATURALE, non ci sono scopiazzamenti o stronzate varie. Penso che la tua Absentia e la mia Switch siano complementari, non tanto dal punto di vista della trama (lì proprio non ci azzeccano un fico secco), quanto per la scelta del finale, l’OTP che vince sull’altra OTP, le caratterizzazioni simili dei personaggi, quasi che leggendo di una storia puoi capire meglio i personaggi dell’altra, certi particolari che ricorrono in entrambe (vedi le bollicine dell’aranciata, lì ti giuro che mi hai proprio scioccata), ecc ecc. Non so se mi sono spiegata: magari ci riprovo al telefono quando ci sentiamo.
Detto ciò passiamo alla storia, che c’è taaaanto da dire pure lì.
Vorrei spargere amore su ogni fottutissimo pensiero di Sehun, a cominciare dalla battuta sui soldi del Monopoli a quel evergreen nella chiacchierata. Ma comprendimi: se dovessi citare ogni singola frase che mi ha colpita, farei notte (anzi, mattina –oh, MA E’ GIA’ MATTINA!-). E il mio commento conta più di 660 parole ora (benedetto sia word).
Lay mi piace: è buono, per la miseria, un personaggio che sembra avere tutte le rotelle che girano per il verso giusto! Lo trovo perfetto nel ruolo dell’amico/preoccupato/neo-psicologo di Sehun-ah <3 Che poi io ami Lay a prescindere da quando ho letto tu-sai-quale-storia (oddio, sono ancora in estasi per quello che faremo** non vedo l’ora di venire a trovarti e di cominciare <3) quello è un altro paio di maniche.
La descrizione di Kai visto come uno spettro a intermittenza mi è piaciuta un sacco. Non so perché, ma mi ha ricordato quei vecchi televisori che scattavano e partivano le righe trasversali, quelle dove ogni tanto saltava fuori qualche pixel rotto verde fluo in contrasto coi signori sullo schermo in bianco e nero. Forse sono una nostalgica degli anni ’60. Bah. E Luhan che non si può sedere al numero 8 (amore infinito per te che, come già detto, SENZA SAPERLO inserisci elementi che mi riguardano –io sono nata l’8 del 2**-) mi ha fatto una tristezza allucinante (e sì, sono PRO alla proposta “bruciamo il tavolo!”). Cioè, potrà essere stronzo… che poi io vorrei chiedere a quello screanzato di mio figlio che concezione ha lui del termine “stronzo”, perché uno che ti lascia toccare la sua play e rovinargli il record di vittorie si può definire in tanti modi, tra cui santo, benefattore, martire, gentleman… ma non stronzo, per la miseria! Ma ok, soprassediamo. Luhan sopporta quella piaga di ragazzo che non riesce a dimenticarsi di “i’m sexy and I know it”. Provo una pena indicibile nei suoi confronti. Non ce n’è. E mi sto sforzando di non aggiungere spoiler a questa recensione ma è tutto tranne che facile, giuro. Sappi solo che dovremo farci una bella chiacchierata, tutto qua. (Sehun, sappi che sto cominciando a odiarti, sei un essere così pusillanime che ti prenderei a calci in quel posto perché, cristo, non si può essere così rimbambiti. Ovviamente ti odio perché ti adoro troppo. C’è una logica, giuro, ma non chiedermi qual è).
La prima scena dei ricordi di Sehun è stato un cliché, lo ammetto. E ammetto anche di amare i cliché, e che se si chiamano cliché un motivo ci sarà, no? Ok, sono le 3.47, ti prego passa oltre.
Ho goduto come non so neanch’io esattamente cosa quando l’umiltà fatta persona se ne esce con quella frase… com’era? Spero di essere venuto bene? No, dai, tesoro di papà, luce dei miei occhi, marito mio adorato… ma mi stai pigliando per… i fondelli (educazione, educazione!)?? Tu staresti bene anche pelato (ma ti prego, SM, non prendermi in parola, perché non so se ho/avrò le forze per superare uno shock del genere dopo le tr… quella roba là!, e il biondo canarino, lo stesso che Lay è andato a comprarsi al super mercato dentro Absentia, a quanto pare.
Ma passiamo alla scena che ho amato più di tutte, nevvero quella HunHan: due sociopatici che perdono neuroni dietro a uno sparatutto dove Sehun è negato (…tu mi leggi nel pensiero, vero? Perché è la stessa cosa che ho scritto anch’io in- OH, MA CHE PALLE. Ho capito che hai capito > . < ) e Luhan è un insegnante provetto. Che scenetta deliziosa! E mi vieni a dire che i tuoi capitoli sono pieni di vuoto cosmico? Beh, sappi che per la sottoscritta, due idioti che sbavano davanti alla play valgono più di una lemon a luci a intermittenza rosse che più rosse non si può (ebbene sì u.u).
Oh. Poi la frase che mi ha fatto battere il cuoricino.
“Quando Lu Han giocava era di una bellezza assurda”.
Ti prego: posso piangere? Questa per me è l’apoteosi del sex appeal, non sto scherzando. Come ho gradito la descrizione di quei due pirla che vanno ai game centers a fare shopping. Oddio mio, QUANTO L’HO AMATA. Come ho amato “Sehun non glielo avrebbe mai detto, ma adorava vederlo sollazzarsi davanti alla play o accompagnarlo ad acquistare qualche nuovo videogioco.”
Giuro che PIANGO TUTTO.
Prima di passare all’ultimo ricordo, finisco il pezzo dedicato alla HunHan perché la stronzata che ha fatto Sehun merita di essere presa in esame ora che posso ancora vantare un briciolo di sanità mentale.
Quel pirla ha mentito dicendo a Luhan di aver preso 18 all’esame (non so se in Corea ci siano punteggi come da noi… sospetto che abbiano un sistema di valutazione centesimale, comunque, essendo anche vicini al Giappone).
Ok, posso accettarlo (amore lui, Lulù, il mio tenero, dolcissimo vandalo, che vuole andare a bucare le ruote della macchina del suo professore. Ma come si fa a darti dello stronzo, come???). Quello che accetto di meno (nel senso che è di una bellezza struggente e mi sono sentita uno schifo leggendo (dio quanto ti adoro heaven, davvero), è questo:
“Non gli disse mai di aver preso 30 con lode.
Vedere la propria tristezza lodata, non gli parve mai così squallido come allora.”
SERIOUSLY. Io non sono Jongin, IO NON POSSO TUTTO. IO MI COMMUOVO GUARDANDO CENERENTOLA, ECCHECCAVOLO! Come speri riesca a sopravvivere a questa cosa???
Passiamo ora a qualcosa di più leggero (questa recensione mi sta uccidendo, spero almeno di essere la prima a commentare –per una volta-).
Jongin. Mia amatissima croce, nonché responsabile di non so quante sincopi, infarti, traumi, shock esistenziali e così via: se cerch^ nel dizionario sotto la voce “umiltà” ci trovi la foto che ti ha scattato Sehun recante la scritta “questo essere è l’anti-credo dell’umiltà”. Povero Sehun-ah, ma con chi ti stai andando a infrattare… anzi, sei andato, perché stiamo parlando di ricordi. E quando dici di aver scattato quella foto per sbaglio, sei credibile quanto la sottoscritta quando dice che sa scrivere le drabbles (ah-ah-ah!).
Ma siete due pasticcini, e vi perdono tutto.
Ho scritto, credo, il commento più lungo tuuuuutta la mia vita. Pazienza, non rimpiango niente. Perdona eventuali errori, ma sono le 4.17, ho sonno, devo finire di scrivere un’ultima cosetta della mia Switch, e poi se D.O vuole posso andare a letto.
Ti rinnovo i miei soliti complimenti: la storia è davvero una piccola perla, e che qualcuno ti abbia in lode per aver scritto finalmente una fiction introspettiva in questo fandom <3
Non vedo l’ora di sentirti al telefono e di dirti pure a voce quanto sei incredibilmente brava <3 oh, e quanto ti voglio bene. E quanto ho bisogno di supporto morale e di una spalla su cui piangere gli ormai furono capelli castani di Jongin (ma mi piace eh, anche se sembra che stia cercando di convincermene e basta).
Grazie anche per la risposta alla mia precedente recensione <3 dolcissima as always.
A prestissimo, ci vediamo quando torno dalla soleggiata e ridente London (e per la prima volta, mi considero quasi soddisfatta delle mie 1800 parole spaccate).
Shin |