E alla fine arrivo pure io. Giorni intensi.
Non so dirti quante volte l'ho letta nel giro di due giorni, appena mi connettevo col cellulare. Hai presente quando apri un fumetto o leggi una storia, e appena vai a capo senti... non lo so, qualcosa all'altezza della gola e ti manca il fiato? Qualcosa di unico, che magari alla seconda rilettura non riesci già più a provare? È una sensazione che vorrei provare spesso, perchè è bellissima, è come se fosse la materializzazione della tua passione per qualcosa. È uno stupore misto a soddisfazione e gioia, è semplicemente la felicità che, in chissà quale modo, ti blocca la gola.
Ecco, in questo capitolo l'ho provata a ripetizione, a ogni rilettura... sono affascinata dalla meraviglia che sei riuscita ad inserire in tutto questo, come hai fatto a descrivere un momento come questo in un modo così perfetto.
Parliamo prima di Thane e di come in questo capitolo tu gli abbia fatto compiere determinati gesti. Ho un'ossessione per la grazia, è qualcosa che forse mi fa apparire troppo esigente, con molta probabilità. Ecco che tu, eppure, lo descrivi sempre come lo vedrei io, in una circostanza del genere. Thane è un personaggio maledettamente complesso. Quando penso a lui, ogni volta, non riesco mai a vederlo nello stesso modo. Dipende tutto dal mio umore e anche da fattori esterni, come può essere essersi fermati ad un determinato punto della trama o dopo aver letto una fanfiction che lo riguardava. Se dovessi quindi pensare a lui in un momento felice, lo vedrei ritto, in piedi, mento in su e magari anche un lieve sorriso che si fa strada sulle sue labbra, oppure simile all'action figure di lui, come quella che ho qui accanto a me, a farmi compagnia ogni volta vengo in camera. Qualcuno sicuro di sé e delle sue capacità. In un altro momento, in cui mi sento uno straccio, se penso a lui potrei vederlo solo, immerso nel grigiore di una città che lui non conosce, mentre aspetta il giorno successivo per sventare uno dei suoi colpi, mentre s'immerge in uno dei suoi ricordi che possono aiutarlo a stare in superficie senza farlo affogare. Dopo questo capitolo, ho immagini molteplici di lui. Vedo le lacrime che gli illuminano gli angoli degli occhi, ma che oltre al sale, dentro di loro hanno anche la speranza, la gioia, e tutto l'amore che vuole regalare e che per dieci anni ha cercato di reprimere come se fosse qualcosa di totalmente inutile.
Lo vedo così, che finalmente si concede un momento per sorridere, che capisce che lui è lì non solo per svolgere un compito, lui può ancora amare, ma soprattutto farsi amare... e dev'essere una cosa troppo grande da accettare tutta in una volta, tanta può essere l'emozione e il carico di sentimenti a cui è legata.
Maledetta me che piango anche a scrivere una recensione...
Mi piace come tu abbia deciso di farlo muovere così, so di ripetermi. Sono rimasta entusiasta nel vedere come lui non si sia lasciato sfuggire un momento per dirle quanto ci tenesse a lei, quanto l'avrebbe voluta ripagare di avergli fatto credere di nuovo di poter anche semplicemente vivere, e provare ancora della felicità... e lasciare indietro quell'involucro che lo aveva sostituito per dieci anni.
Non ha esitato a dirle con le parole più sincere che aveva a disposizione quanto fosse bella, quella sera e la sera del loro primo incontro.
"Io ti voglio con tutto me stesso." E qui, davvero, l'aria se n'è andata. Non è una frase fatta, non è qualcosa che si è sentito e risentito mille volte. Qui nasce, spontanea, fresca come una sorgente. È una confessione a cuore aperto, non implica una battuta di risposta, è se stessa e vive in quel momento preciso, e permette a noi, in quel momento di vuoto, di silenzio, di spazio bianco, di cogliere ogni riverbero che ne scaturisce. Ti giuro che scrivendoti queste cose sento un nodo alla gola indescrivibile, e non posso fare altro che complimentarmi con te nel modo più sincero. Immagino la fatica che tu abbia potuto fare, è orribile quando qualcosa che si è creato si vede inappropriato, oppure si evita addirittura di guardare per non sentirsi male con se stessi. Ti capisco benissimo, ma qui c'è qualcosa di davvero unico, non sono solo parole, sono emozioni, e io credo di averle colte tutte, con tutta l'intensità possibile. Mi manca Thane, e lo dico, nonostante io so che posso trovarlo ogni volta rigiocando ME2, so cosa gli succederà, cosa gli è già successo in una partita precedente, e non lo vedo più allo stesso modo. Ecco, sapere di poter vedere altre parti di lui, altri suoi gesti totalmente nuovi è una delle cose che mi spinge a leggere, e che mi lascia ogni volta stupefatta... non è una semplice fanfiction ma è un'espansione. Sono noiosa e ripetitiva ma te lo dico con sincerità dalla prima Siha.
Le sequenze che ho amato sono decisamente troppe, le immagini anche.
"una cascata del colore del mare in tempesta che si raccoglie ai suoi piedi", bellissima. Amo il suono di questa frase. Amo come solo grazie a delle parole io abbia percepito il suono della stoffa morbida che cade a terra, così dolcemente da sembrare fatta di acqua.
Un nuovo colore. Sì, è incredibile come una parola, come il concetto di colore li descriva. Si parte dalla superficie, dalla loro pelle così diversa, poi si arriva a scavare dentro di loro e si scoprono le loro speranze, i loro sogni, le loro emozioni... è bellissimo il modo in cui lui, grazie a lei, sia riuscito a smettere di guardare il mondo con una tinta monocroma e spenta, noiosa, e finalmente possa vedere le sfumature che variano di superficie in superficie.
"Per rispetto dei morti, bisogna amare la vita" Mi sto asciugando le lacrime, e continuando a stupirmi di come una storia come questa, di Ann e Thane, possa portare indietro cose personali, metterti nella condizione di trovare rimandi alla tua vita di ora, e una lontana del passato. Mi fa sentire tutto l'amore che lui prova ora, tutto quello che ha provato, è insieme a quello di Ann può sembrare la cosa più bella e con il potere più grande di tutta la galassia.
È stato bello e strano trovare i rimandi a Siha, messi in un contesto simile ma così diverso. Non è passato tantissimo tempo ma io ora mi sento diversa, mi sembrano anni, eppure solo solo mesi. È stato un cammino bellissimo, non ci avevo mai ragionato in questi termini. Un viaggio che però non è ancora finito, e chissà quando succederà.
Non so dirti quante volte mi ritroverò qui, a leggere, a piangere, cercando questo Thane che mi manca in continuazione.
Grazie, davvero, grazie.
"È stata una bella battaglia" |