Recensioni per
Nella notte
di thera

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/02/14, ore 00:43
Cap. 1:

Buona notte sera!
Eccomi a parlare del mio personaggio narutiano preferito, ovvero Itachi, con te.
Subito posso dirti che è stato straziante immaginare l'Uchiha rincorso dai fantasmi del suo peccato.
L'aggettivo piccolo ha contribuito a sottolineare l'enorme portata della sua sofferenza.
Ti faccio i complimenti per la scelta, altro che nota esplicativa alla fine!
Anche l'ambientazione è azzeccata, l'atmosfera buia, tetra, che prima è riempita delle accuse dei defunti e poi ricade in un silenzio tombale crea un'immagine fortissima del dolore e della solitudine di Itachi.
E la luna -quella stessa luna che gli è complice nella notte del massacro- ora gode delle sue pene, come un diavolo che si vede arrivare l'ennesimo dannato, esultando per le torture che potrà infliggergli e disprezzandolo al contempo per esser caduto nel peccato. (concetto ripreso dalla Divina Commedia di Dante, mi escono già i suoi versi dalle orecchie e siamo ancora al tredicesimo canto XD)
Infine, il cuore si spezza completamente quando lui si autoproclama assassino. Lui, che la guerra la disprezzava dal più profondo del suo essere. Eppure, non si può negare la sua colpa, anche se l'ha compiuta sotto "costrizione". Come amante della pace, non potrà mai trovare pace la sua mente, che si chiederà se non ci sarebbe stato altro modo, se lui non avesse potuto fare di più, di meglio, anche se a rigor di logica la sua scelta è stata quella più "giusta".
Ehm, spero capirai qualcosa di questo caos XD
Complimenti!
Un abbraccione,
Dia
(Recensione modificata il 22/02/2014 - 12:45 am)

Recensore Junior
17/11/13, ore 19:56
Cap. 1:

stupenda pure questa! complimenti davvero. Hai delle bellissime idee. secondo me non sta male la ripetizione di "troppo piccolo" perché accentua la sua piccolezza rispetto a quello che ha passato, che, invece, è molto grande, quasi troppo per lui. quindi penso che ci sta.
molto bello anche il fatto che non solo i morti uccisi da lui lo insultavano, persino la luna a su modo. adoro, poi, quando itachi piange, soffre per quello che ha fatto, perché sembra che si sia pentito, per davvero.
non mi è chiara solo una cosuccina: quando dici "i loro fantasmi", chi sono loro? magari sono io che non ho capito... in tal caso mi scuso :)
ancora complimenti, anche perché se l'hai scritta a 13 anni, eri molto brava, e lo sei ancora adesso :)
asia

Recensore Master
12/08/13, ore 21:47
Cap. 1:

Che fiction dolce e amara... L'immagine che hai descritto mi mette una tristezza infinita, ma allo stesso tempo accende in me la tenerezza. Risveglia quasi il mio scarsissimo istinto materno :')
Questo Itachi al limite, teso come una corda di violino, una figura in bilico tra l'essere vittima o carnefice, l'ho adorata.
Bastano poche parole per lasciare il segno e tu l'hai fatto. 
Hai sfiorato la drabble, ma come ti ho già detto, ogni parola sta al suo posto e non devi toglierne neanche una.
Neanche quei "piccolo" che hai ripetuto più volte. Anzi, io ti do un consiglio: evidenzialo in grassetto. 
Alla fine, quell'aggettivo è il filo conduttore dell'intera storia. Era piccolo, era solo un bambino. Curvato dal peso delle responsabilità, dal peso della morte di un clan di cui a stento si sentiva parte, ma pur sempre un ragazzino di soli 13 anni. 
Brava, bravissima. 
Un abbraccio, thyandra