Mio Dio, sembra di leggere il manga per quanto i personaggi sono stati perfettamente delineati: tutto si trasforma in immagine vivida e tridimensionale: la gestualità, i dialoghi, i dettagli delle piccole rughe d'espressione che fanno racchiudono ricordi e segreti. C'è quel senso d'appartenenza l'uno all'altra che permea la storia di questi due personaggi, che la rende appassionante e mai scontata, disperata ma dolcissima; e c'è il Giappone. In questa storia vive ed è tangibile nelle accurate e non per questo pesanti descrizioni dei luoghi, nei dettagli a colori e nelle leggende che quella terra lontana emana. 
Questa storia è come Sorata: è commovente, è tenera e triste, ma non scade nel melodrammatico; vuole farci sorridere nonostante tutto, nonostante leggendo sia facile immedesimarsi nei dolori e nelle privazioni dei protagonisti.
Un commento positivo meritato al 100%!!

Davvero complimenti, una fan fiction che mi ha colpito, sia per la stupidità di Sorata XD che però a volte è serio anche lui, e per il piccolo cambiamento di Arashi, sia alla fine, ma anche alla fine del primo viaggio in treno, in cui "il monologo diventa un discorso". è una coppia che ho scoperto di amare in Tsubasa RC (siccome nn ho letto X), e l'adoro tutt'ora. Ancora complimenti per la stupenda fic! SERE

(Recensione a cura di Naco e pubblicata su www.criticoni.net)

X è un fandom complesso. I personaggi, tantissimi, hanno sempre qualcosa da raccontarci, un passato tragico con cui devono fare i conti, un presente di lotta e un futuro nebuloso e incerto. Il rapporto tra Arashi e Sorata, le loro scaramucce, l'amore incondizionato di lui per la bella ragazza reticente, quindi, in questo clima insicuro e carico di oscuri presagi, per chiunque legga il manga, si presenta un po' come un momento di respiro, una piccola isola felice tra una battaglia e l'altra. Ed è forse anche per questo motivo che io li ho sempre amati particolarmente.
Fin dalle prime righe, il lettore è portato a sbattere gli occhi più volte, per assicurarsi di non star sognando; perché, il primo pensiero che viene in mente, quando si legge questa storia, è di trovarsi effettivamente nel manga delle CLAMP, che quelli davanti ai nostri occhi siano proprio i personaggi mossi dalle autrici e non da una ficwriter. Se ci fossero anche i disegni, ad accompagnare le azioni dei personaggi, noi non ci porremmo neanche il problema.
E tuttavia, la mancanza della parte grafica, che in un primo momento può disorientare il lettore, in pochi secondi passa in secondo piano: non c'è attimo che non sia descritto in modo impeccabile e al lettore pare proprio di vederlo lo Shinkansen, che parte dalla stazione per dirigersi verso il monte Koya. E, una volta raggiunto il luogo, Natalie riesce a guidarci lungo i sentieri lussureggianti di quel luogo, come se davvero ci trovassimo anche noi lì, con Arashi, tra quelle piante, forse ancor meglio di come facciano le foto presenti nelle note finali della storia.
Ma è la narrazione del ritorno che rende ancora più magica questa fanfiction: il comportamento di Sorata, che come sempre sembra senza senso, ancora una volta, dimostra la profondità di un personaggio che ha tanto da donare, ad Arashi come al lettore stesso. Una scena a mio parere dolcissima, che strappa anche ai più reticenti, un sorriso triste e un po' malinconico.
Anche a livello stilistico, la storia risulta impeccabile: pur essendo densa di descrizioni, queste non sono mai pesanti; anzi, scorrono sotto gli occhi piacevolmente, immergendoci in un mondo lontanissimo che, per un attimo, sembra così vicinio da poterlo davvero percorrere.

Voto: 9/10

Sono commossa, veramente. Io adoro X delle Clamp, adoro la coppia Sorata/Arashi e leggere questa tua fanfiction mi ha riportato indietro, in quel giorno e mezzo passato proprio là, sul Koya-san, in giro per i templi e a gustare la shojin ryori ed il servizio mattutino delle sei. Mi è sembrato di essere tornata là, sai? Siete sempre bravissime, tu e Natalie... I miei più sinceri complimenti.