Tu e le tue OS.
Questa mi ha distrutto, ti giuro.
La stavo leggendo dal Tablet, in macchina, mentre tornavo a casa dalle vacanze.
Pessima mossa, non lo farò mai più.
Mia nonna pensava che stessi piangendo per chissà qualce cosa, invece piangevo per questa OS.
Mia mamma ci ha ormai fatto l'abitudine e tutto quello che ha fatto è stato scuotere la testa e ignorarmi LOL
Perché mi hai descritto un Justin così?
Dov'è quello che io amo e che ci tratta come se fossimo le sue migliori amiche? Dove lo hai messo, Giuls?
Tiralo fuori adesso, non voglio leggere queste cose.
"Sebbene sapesse quanto diverse potessero apparire certe superstar, lei era sicura di sapere che, nel profondo del cuore di quel ragazzo, fosse rimasto quel pizzico d’ingenuità e bontà che l’aveva portato ad essere amato da tutte quelle ragazze.
Seguiva con attenzione i racconti di quelle fortunate persone che, con parecchia fortuna, erano riuscite ad incontrarlo, trascorreva le serate davanti ad un computer, beandosi di uno dei momenti che sognava di vivere ormai da anni.
Gli anni erano trascorsi con una velocità quasi fulminea e dovette rendersi conto che certi incontri organizzati con la superstar, prima di un concerto, erano notevolmente mutati.
Hattie amava il suo sorriso sincero, ma, ultimamente, lo vedeva comparire così poche volte durante quegli incontri.
“Ma non è cambiato, è solo cresciuto e probabilmente è stanco.” Si ritrovava a pensare spesso lei (...)"
Sei per caso entrata nella mia testa vero? Lo hai fatto, ammettilo.
"La bionda scosse il capo ed abbozzò un leggero sorriso. “Non importa, preferisco, forse, che il nostro incontro sia casuale, preferisco farcela da sola. Mai dire mai, giusto?”"
Ti giuro che piango.
Questa frase non so quante volte l'ho ripetuta. E' diventata una specie di mantra. Come lei, spero sempre che il nostro incontro sia casuale, non programmato da uno stupido Meet&Greet.
"“Oh mio Dio, eccolo!”gridò una ragazza, correndo verso l’entrata del lussuoso hotel e spintonando leggermente Hattie che, all’udire quelle parole, spalancò sia gli occhi che la bocca e fece cadere a terrà la bottiglietta d’acqua che reggeva tra le mani. Si sentì così maledettamente stupida per non essersi portata una macchina digitale, ma le scorse volte le aveva portato sfortuna, così decise di lasciare il tutto al caso.
Lilian la guardava senza capire, la bionda era rimasta immobile a fissare le ragazze affiancarsi a Justin ed a scattare foto insieme a lui, foto in cui lui, puntualmente, non sorrideva. Sembrava andar di fretta, sembrava non avere il minimo interesse nel volersi fermare con quelle ragazze, ma oltrepassarle era risultato difficile ora che il piazzale dell’hotel era gremito di persone.
“Che accidenti stai aspettando? Lui è lì e tu rimani qui impalata? Coraggio, Hattie, non sprecare un’occasione!” la incitò Lilian, scuotendole il braccio e riponendo in tasca il suo cellulare.
“Non ce la faccio. E- e se magari è di fretta e deve andare via? Potrei dargli fastidio e-”
“Non sei qui per farti paranoie, vai da lui e parlaci. Fai qualsiasi cosa, ma non restare qui.”
Hattie sembrava non aver minimamente ascoltato le parole dell’amica, il suo sguardo era rivolto a quel ragazzo e a quelle ragazze che, una dopo l’altra, si avvinghiavano a lui, cercando di rimanergli accanto il più a lungo possibile."
Credo che la mia reazione sarebbe stata esattamente la stessa. Avrei detto le stesse cose.
Giuro, io ho paura a pensare ad un nostro possibile incontro. E se davvero lo disturbo? E se sta andando di fretta e non mi considera? E se è scazzato e mi tratta male?
Ti giuro, penso sempre a questo. Poche volte sono stata capace di pensare positivo e immaginare l'incontro perfetto - che so non accadrà mai.
"“Justin, ci tenevo a dirti che per me è davvero molto importante averti incontrato oggi. Sono quasi quattro anni che ti seguo e-”
“Sì e la mia musica ti ha salvato la vita. Sono felice per te” tagliò corto lui, ormai prossimo a sparire all’interno dell’auto.
La bionda si sentì improvvisamente strana e giurò di provare una strana sensazione per la prima volta. Le gambe iniziarono a tremarle visibilmente e le sue labbra erano ancora dischiuse."
La morsa che ho provato leggendo queste righe non la puoi nemmeno immaginare. Un Justin che si rivolge così ad una Belieber, mi spezza il cuore.
Sarei caduta a terra se l'avesse detto a me.
"“Le cose cambiano, non posso fermarmi ad abbracciare ogni ragazza che incontro. Il tempo passa e a stento lo trovo per me stesso. Ho un concerto questa sera, non posso restare tutto il giorno davanti all’hotel. Riuscite a capirlo questo?” sbottò il biondo (...)"
Perché? Perché si è dovuto comportare così? Questo non è Justin.
"“Dove vuoi arrivare? Credi davvero che la mia vita possa cambiare se perdo una fan? Sei proprio stupida se pensi questo.”"
Ti prego, qui stavo piangendo davvero. Come può anche solo pensare di dire una cosa del genere?
" (...) com’è possibile che non t’importa?”
Ormai le lacrime le avevano delicatamente rigato il volto e la sua voce candida venne spezzata dai singhiozzi, tanto che avvertì la gola bruciare, ma aveva comunque continuato a parlare.
“Beh, così” rispose lui, dandole le spalle e sparendo all’interno della macchina, che qualche istante dopo sfrecciò veloce sull’asfalto."
Questo è stato il colpo di grazia. Ho riletto queste frasi come minimo dieci volte.
Non potevo credere, non volevo, anzi, che Justin avesse risposto in quel modo e che poi se ne fosse andato, così, dicendo che non gli importava nulla.
Questo non è il mio Justin. Non è lui.
Il mio Justin è quello che si ferma e abbraccia ogni Belieber che lo aspetta, quello che scherza con noi, quello che dice che ci ama più di qualunque cosa al mondo, non quello che dice "Beh, così" e se ne va, lasciandole lì.
"Hattie mantenne lo sguardo fisso sulla macchina sino a che non le fu più possibile vederla e si lasciò cadere sul marciapiede, atterrando ben poco delicatamente sulle ginocchia. Avvertì una leggera fitta ad esse, ma sembrò deviare quel dolore dritto al centro del petto. Sentì una morsa fastidiosa stringerle il petto, un groppo le si era formato in gola nello stesso istante in cui il suo angelo biondo era salito in macchina e se n’era andato, forse non per sempre, o forse sì.
Le lacrime le scorrevano silenziose sulle gote e non si udiva alcun singhiozzo. Le sue labbra erano serrate e le mani toccavano appena il suolo.
Spostò lo sguardo annebbiato sui biglietti ancora giacenti al suolo e li prese tra le mani, lesse più volte le poche righe che citavano poi, con quanta più forza riuscì a trovare, li stracciò a metà, uno dopo l’altro.
Fece la stessa cosa con il suo biglietto, ma questo lo ridusse a pezzetti più piccoli e più stracciava quella carta, più le risultò impossibile sopprimere i singhiozzi."
Avrei fatto la stessa cosa, giuro.
Avrei preso i miei biglietti e li avrei stracciati fino a che non fosse rimasto niente.
"E' meglio che non sappiano chi è veramente."
"E' meglio che non lo incontrino."
"Che non lo vedano, che non subiscano quello che ho subito io."
"Preferisco che lo immaginino perfetto, buono e gentile, non come l'ho visto io oggi, ma come ho sempre creduto che fosse."
"E' meglio che non guardino in faccia alla realtà, perché fa più male di una pugnalata nel petto."
Queste frasi hanno fatto male, tanto.
Nonostante fosse solo una fanfiction, nel momento in cui ho finito di leggerla, sono rimasta "triste" per un po', ripensandoci.
Alla fine, il Justin che hai descritto qui, è proprio come lo descrivono a volte tutti quei siti stupidi.
Io so che non è davvero così, che lui ci tiene a noi, però ho sempre il terrore che da un giorno all'altro lui possa cambiare e non so il perché.
Se a te ha reso triste scriverla, immagina come mi sento io nel leggerla.
Nonostante tutto, è sempre perfetta.
Un bacio,
ilysm Amiga,
Fede. |