Recensioni per
Jigsaw
di The Mad Tinhatter

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
16/12/13, ore 14:14
Cap. 1:

Come giudice sostitutivo del concorso "Horror Contest", passo a lasciare la recensione alla storia partecipante, classificatasi terza

Jigsaw 

7/10 grammatica 
7/10 stile 
8/10 "horrorificità" 
7/10 originalità 
8,5/10 caratterizzazione personaggi 
5/5 gradimento 
42,5/55

La tua storia ha avuto un pregio enorme: ad un certo punto mi ha presa tanto da farmi dimenticare di andare avanti a correggere. Il file di Word è pieno di colori nelle prime pagine e poi, via via, si diradano… o così è stato fino alla rilettura successiva. Perché qualche errore c’è, nulla che disturbi troppo a lettura, nulla di difficilmente correggibile. First of all, [della compagnia di trasporti] … immagino tu voglia dire “la compagnia di traslochi”. Compagnie di trasporti sono Trenitalia, Trenord, SAIA, ecc… 
[Akiko sorrise… Si trattava di quanto di meglio Akiko potesse desiderare… chiuse la porta dietro di sé, Akiko fu accolta dal profumo di mobili nuovi, e di muri appena imbiancati. Imbiancati, ma soprattutto liberi. Nella vecchia casa dei suoi genitori non c'era mai stato troppo spazio sui muri, ma ora essi erano vuoti]. Nella storia queste tre righe sono cinque, ma poco cambia: troppa ripetizione del nome. Sappiamo che la protagonista è lei fin dalla prima parola: da lì in poi puoi concederti di omettere, parlare di “lei”, “farLA accogliere” dai profumi… idem per imbiancare: capisco la funzione enfatica, ma non funziona; meglio sarebbe stato “appena imbiancati e, soprattutto, liberi”. Anche quell’ “essi erano vuoti” non mi convince, ometterei il soggetto togliendo il pronome, altrimenti la cosa risulta “eccessivamente determinata” (ma di questo parlo nello stile). 
[sempre meglio di stare completamente da sola] questa è proprio una sottigliezza: la frase dovrebbe essere “meglio con qualcuno, anche indifeso, che sola”. Allora non “teme” di “stare” sola, ma di “restare” sola. Quindi “meglio che restare completamente sola”. 
[Lei mi seguirebbe, ovunque io possa andare] ovunque andassi lei mi seguirebbe. 
[Akiko sentì il suo cuore accelerare i battiti, mentre attendeva] anche questa è una sottigliezza: meglio utilizzare “sentiva”, perché è un’azione che copre un arco di tempo e non solo un momento specifico, inoltre si compie insieme all’”attendeva”. 
Un errore frequente un po’ in tutto il testo riguarda l’interpunzione: dimentichi la virgola prima del “ma”, dove va sempre, e ogni tanto non chiudi gli incisi. Un esempio si trova proprio all’inizio, [Tokyo, lontana dalla confusione della città, ma…]. Inoltre metti la virgola prima della “e” congiunzione… praticamente sempre. Se è vero che in alcune frasi ci sta e aumenta l’enfasi, è anche vero che utilizzarla sempre è un errore. Quindi, quando scrivi una frase e metti la virgola prima della “E” chiediti: lo sto facendo consapevolmente, voglio una pausa proprio qui… o no? [accolta dal profumo di mobili nuovi, e di muri appena imbiancati] qui, per esempio, non serve, e nemmeno [Akiko corse fuori e si diresse verso la casa accanto], [Akiko scosse la testa e andò ad aprire], [la foto davanti a sé e iniziò]. Infine, i tre punti “chiudono” già la frase: non è necessario mettere un quarto punto fermo. 
Lo stile è buono, molto cinematografico, peccato per la “fretta”: l’epilogo arriva molto velocemente, già a pagina cinque bruci la possibilità che si tratti di una storia di fantasmi. Capisco che la signora sia un escamotage per far capire che la casa è infestata, ma lo avrei messo dopo, allora. Ad un secondo tentativo di visita. O avrei lasciato al lettore il compito di arrivarci da sé! Inoltre, come ti ho indicato anche nella correttezza, tendi a “determinare” troppo: ripetizioni, il nome ripetuto, l’utilizzo di – appunto – aggettivi determinativi che secondo me sono superflui. [con trepidazione quella risposta] dato che non ci sono altre possibilità di confondersi, sarebbe più fluido utilizzare “la risposta”. Dopotutto le ha appena scritto e anche tu alla domanda “Che fai?” “Aspetto la risposta di X e arrivo”. Anche la continua ripetizione del nome della ragazza, per quanto non sia mai così “vicina” come nella frase che ti ho segnalato come scorretta, è davvero eccessiva. È l’unica protagonista, puoi tranquillamente permetterti di parlare di “lei” o di omettere del tutto il soggetto. I problemi potrebbero iniziare dopo, ma fino ad almeno pagina dieci il suo nome non ti serve! Ottima invece la parte finale, davvero, i miei complimenti. 
L’originalità è il tasto dolente: nonostante tu abbia apportato molte aggiunte personali, la storia è il classico racconto di fantasmi asiatico (ricordano davvero molto gli yurei di Ring, Dark Water, Tomie) che il grande schermo ci ha fatto conoscere, con un retro gusto di tristezza più che di terrore. Tristezza data soprattutto dai personaggi, creature deboli e incapaci di ribellarsi a chi le ha rese ciò che sono. Il marito obbligato a procurare nuove vittime, sebbene mi paia strano, è l’esempio più calzante. Mancano del tutto la sua voce e quella dei bambini, ma credo sia davvero voluto: soverchiante è la madre, che riesce persino a togliere spazio alla tua protagonista. Davvero una bella storia, sono stata felicissima di leggerla. 


p.s. ... ho letto un'altra recensione in cui ti si faceva notare come "condannare a morte per impiccagione" fosse sbagliato. Non stare a pensarci troppo: è giusto!

Recensore Junior
22/11/13, ore 18:50
Cap. 1:

Ciao :)
Mi sono messa a leggere le altre storie partecipanti a questo contest e devo dire che la tua mi ha colpito più delle altre.
Ho amato la trama e l'originalità di incentrare tutto sulla passione per i puzzle, al contrario degli altri recensori penso che sia, non un buon inizio, ma un'ottima storia, senza considerare affatto che sia la tua prima in questa sezione :3 Sei davvero brava a destreggiarti tra le varie situazioni e mi hai provocato non pochi brividi mentre leggevo, davvero emozionante. Unica perplessità è sulla scelta fatta nel descrivere la sua morte in seguito alla 'rimozione' degli occhi, capisco che intendevi far parlare la sua anima, ma forse avresti potuto renderlo in modo migliore. La conclusione aperta mi obbliga a consigliarti di scrivere un sequel o un secondo capitolo, sarebbe interessante vedere l'evoluzione del mistero intorno al puzzle. :3
Mi complimento ancora per le tue capacità e mi dileguo :D
Se vuoi passa a leggere la mia storia in gara, si intitola 'Un altro giorno è andato', ne sarei davvero felice.
a presto, :)

_Sebba

Recensore Junior
08/10/13, ore 02:44
Cap. 1:

Complimenti! Mi è piaciuta davvero moltissimo, oltretutto scrivi molto bene!

Nuovo recensore
06/10/13, ore 15:42
Cap. 1:

Mi sono venuti i brividi! Fa veramente paura ed è descritta benissimo! ottimo lavoro

Recensore Junior
03/09/13, ore 21:07
Cap. 1:

Ho letto la storia con piacere, e in più di un passaggio ho sperimentato qualche piccolo brivido. L'idea è buona, il puzzle usato come trappola, tramite con il personaggio così potente da continuare a mietere vittime dopo l'esecuzione. Naturalmente tutto è perfettibile, e mi sarebbe piaciuto qualcosa di più spaventoso e meno truculento. Mi spiego: per colpa del dilagare di effetti speciali nei film b,c,d ecc. gli occhi cavati si avvertono con un leggero sbadiglio, e così i laghi di sangue e i cadaveri che camminano. Più spaventose (da brivido) sono le atmosfere incerte, dove quello che fa paura non si vede, s'immagina soltanto. Ad esempio, la casa del vicino sbarrata e vuota dopo esserne appena uscita: brivido! Ti ricordo che qualcosa di simile (brividoni) l'ha fatta Stephen King in IT, nella scena in cui la vecchia bonaria gradualmente si trasforma in una creatura mostruosa, cambiando voce e sembianze. Comunque, complimenti per il primo lavoro, e per l'ottima scrittura.

Recensore Master
31/08/13, ore 15:34
Cap. 1:

Ciao! =D Non appena ho letto la tua introduzione mi sono subito precipitata 
a leggerti dal momento che adoro gli horror giapponesi ^^
Dunque, per essere la prima volta che ti cimenti con questo genere è andata molto
bene secondo me : hai scritto una bella storia che ha saputo catturare la mia 
attenzione dall'inizio alla fine =)
Originale l'idea di una ragazza appassionata di puzzle unito al paranormale e che
 finisce annientata dalla sua stessa passione...
Ho creato anch'io un account in un sito in cui fare amicizia con gli utenti che condividono 
i miei interessi, quindi è stato facile per me identificarmi!
Anch'io all'inizio sono rimasta perplessa riguardo il punto della morte di Akiko : prima
di tutto il mistero del puzzle non l'avrei fatto rivelare di botto allo spettro della madre, ma avrei 
fatto arrivare Akiko in maniera graduale, che so, attraverso vecchi ritagli di giornale o qualcosa 
di simile... Poi ho letto la tua spiegazione sul punto in cui Akiko osserva se stessa morire e
l'ho trovata molto esauriente. Ottima la scelta di un finale aperto, adesso sta a noi la scelta
di immaginare se la sua amica riuscirà a spezzare la maledizione o ne resterà lei stessa vittima...
Non ho nient'altro da dirti se non che sono contenta di aver letto la tua storia e spero ti abbia fatto 
piacere il mio commento! ^_^
Love,

Virgi <3
(Recensione modificata il 31/08/2013 - 03:35 pm)
(Recensione modificata il 31/08/2013 - 03:37 pm)

Recensore Veterano
31/08/13, ore 11:29
Cap. 1:

Ciao! Innanzitutto devo ringraziarti per aver scritto una storia così bella ( e non tu, che ringrazi noi lettori per essere arrivati fino alla fine :P ) Mi è piaciuto davvero molto questo Horror, il terzo che leggo in questa mattinata! Ma non mi è piaciuta solo la trama ( sin dall'introduzione ho capito che sarebbe girato il tutto come se fosse un mistero.... insomma, è un pò insolito ricevere una vista con dentro pezzi di puzzle !!! :) Poi il nome Akiko è fantastico. Premetto che a me piacciono molto i nomi giapponesi, perchè sembrano avere una qualche sfumatura di mistero, arcano inviolabile. Non so che mi passa per la testa, ma io la penso così xD
Hai impostato bene, molto bene la pagina. L' HTML ( che spero tu sappia a cosa sia ) è impostato bene, con gli spazi tra i diversi blocchi narrativi ( odio chi scrive tutto o troppo piccolo o troppo appiccicato o tutti e due insieme ) ... beh, questo è tutto. Credo di essere stata chiara e spero che la mia recensione ti abbia fatto piacere!
A presto, magari con un'altra storia così bella.
_Eva

Recensore Junior
30/08/13, ore 19:07
Cap. 1:

" Venni arrestata, e condannata a morte per impiccagione" . Si viene condannati a morte per qualcosa che si è fatto ( in tal caso omicidio). se intendi dire il modo in cui è stata condannata a morte allora avresti dovuto scrivere " Fui impiccata" o " Fui impiccata a causa dell'omicidio". O ancora " Fui arrestata e condannata a morte. Mi impiccarono."
Per il resto il tuo racconto è pieno di dannati avverbi con -mente. "Stranamente", "continuamente", "sicuramente", per nominarne un trio immancabile. Che dire, perchè condensare tutto in questi irritanti mostriciattoli e non trovare perifrasi tanto letterarie e poetiche per descrivere il modo in cui qualcosa avviene? Sai che gli avverbi sono passe-par-tout incredibilmente duttili e multiuso per i dilettanti? Sono in poche parole la prima scelta dello scribacchino della domenica e un crimine fatale per il romanziere esperto.
Riflettici un po' su.
Per il resto la storia non era proprio male in senso che è nuovo il personaggio amante dei rompicapo, ma, sai, non mi è per niente piaciuto il modo in cui raccontavi la storia dietro ai puzzle. Avresti dovuto trovare il modo di svelare la verità che appagasse appieno il lettore, non qualcosa di improvviso. Hai scaricato tutta quella responsabilità addosso al personaggio della madre-spettro e ti assicuro che è un exploit fin troppo facile. Trovare un personaggio a cui fare raccontare tutto con calma. E poi è a dir poco surreale la metempsicosi di Akiko . Va bene che il racconto parla di spettri e il contesto è opportuno, ma perchè far diventare la protagonista spirito senza un passaggio? Che so, fa' capire che soffre! Mica si muore impassibili. In special modo quando qualcuno ci sta cavando gli occhi. Tu che dici?

Nuovo recensore
30/08/13, ore 18:32
Cap. 1:

Ciao The Mad Tinhatter!!
Appena ho finito di leggere la tua storia ho capito una cosa, brucerò tutti i puzzle che trovo in giro per casa e non berro più tè,anche se quello non lo bevo mai, caffè a vita!!
La storia mi ha tenuta col fiato sospeso,mamma mia che triste la storia dei tre bambini.
Alla prossima,
Abby

Nuovo recensore
30/08/13, ore 18:32
Cap. 1:

Per essere i tuoi primi tentativi... sono assai venuti bene.
Con questo... non farò mai più un puzzle!!! assolutamente non ne farò più soprattutto con bambini! e non guarderò più nello stesso modo i cucchiai!
L'hai resa veramente bene. A me ha fatto paura e non lo dico tanto per dire. sentivo i brividi anche io.
La madre è una pazza psicolabile! poveri bimbi! povero marito! povera Akiko!

Sai che ogni volta che si sente un brivido lungo la schiena, è perché qualcuno sta camminando sulla tua futura tomba?

Qui stavo tremando come una foglia!

Nuovo recensore
30/08/13, ore 18:28
Cap. 1:

Ottima storia! Sinceramente non trovo nessun errore grave, l'unica cosa che posso dirti o meglio consigliarti è di esercitarti creando altre storie, così avrai sempre più confidenza con te stesso e con la penna (word o altro ;))
P.s Se ti va dai un occhiata anche alla mia storia l'ho cominciata da poco ed è ancora in via di elaborazione ;) Ciao^^