Conscio del ritardo, mi accingo ora a commentare, nonostante avessi già letto questa poesia precedentemente. Ma con la mente più libera ora sarà sicuramente meglio! |
Questi contorni cupi e fortemente violenti, sono qualcosa di estremamente vivido e reale. Un' elucubrazione descritta e vissuta allo stesso momento, si confondono difatti sensazioni che si distendono, che si allungano sino al presente. Mi piacciono le immagini evocate, mi piace il lessico e mi piacciono persino le pause, che si trovano esattamente dove devono essere. |
O che bello! sCORtiCavo CRosTE... Che bell'inizio, così assordante! E tutto che procede su questo tono di durezza, spesso aprendosi in squarci più lirici e melanconici ("immaginata e a malapena./ Come mi ero rovinata" ecc). Ed è molto interessante l'accavallamento dei tempi: l'"ora" con l'imperfetto "occludeva"... "Ora" che è in consonanza con "gola"! E mi piace anche quell' -è sempre stato debole.- una finestra sul passato che si estende al presente, forse al futuro, come una triste confessione, angusta, quasi appartata in mezzo alla restante violenza, che ha un che di masochistico. Poi "fatue infatuazioni" e "monocolore, monotonia", che giochi di suono! |