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Waiting
di Aagainst

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/09/13, ore 10:24
Cap. 1:

Ciao Fede ^^
Premetto che sono piuttosto lenta a fare recensioni, quindi quando leggerai questa sarà passato come minimo un buon quarto d'ora da quanto ho letto la storia. Quindi no, non preoccuparti, non sono sparita, la tua storia l'ho letta alle 10.12 ... chissà a che ora finirò di recensire cwc
Comunque, come ti ho già scritto su Twitter, con questa fic mi sento ... chiamata in causa, tipo. Leggendo, mi sento un po' più estraniata (?), perché dopotutto le nostre situazioni sono un po' diverse, mettiamola così.
Però anche io sto aspettando, e anche io sto aspettando qualcuno che non arriverà mai. Quindi, se vogliamo metterla su questo piano, ti capisco. E anche molto bene. L'unica differenza è che io aspetto da "solo" un anno, ma non penso che conti molto, alla fine. Quando si aspetta, un'attesa di un mese o di un anno non fa alcuna differenza. O almeno, per me è così.
So cosa si prova quando si aspetta. Io, per esempio, aspettavo la famosa amicizia di I. su Facebook. Ogni giorno aprivo Facebook, lo lasciavo aperto per ore, tutto il giorno. E chiedevo a mia madre: "Mamma, è arrivato qualcosa?" quando al computer c'era lei e non io. Andai avanti così per due settimane, circa. Poi iniziai ad arrendermi. Però non ho ancora smesso di aspettare, perché lui non mi ha detto né sì né no, quindi non ho una risposta definitiva. E quando non la si ha, si aspetta.
Ora, non so se tu stia aspettando un qualcosa di "reale" come la sto aspettando io o una cosa figurata. Tu non mi hai mai parlato di un ragazzo (a meno che non mi sia dimenticata, quindi non si sa mai ewe), quindi sono più propensa a credere alla seconda opzione.
Anche in questo caso, almeno un po' posso capirti. Anche io aspetto di essere salvata. Mi piacerebbe tanto che fosse I. a salvarmi, ma sto iniziando a realizzare che non sarà mai lui. Che non sarà mai nessun altro. Che a salvarmi dovrò pensarci io, e io sola.
Anche io temo la mia salvezza. Cosa sarebbe per me la salvezza? Sarebbe ritornare in mezzo agli altri, priva di qualsiasi tipo di difesa, e soffrire. Soffrire ancora, tanto, come facevo prima. Non voglio farlo. E non sarebbe, poi, la salvezza che desidero.
L'unica salvezza, in certi casi, è la morte. E non so se è quello che intendevi scrivere con questa fic, ma, appena ho finito di leggerla, ho pensato "l'unica salvezza è la morte". E questa è una delle poche alternative a cui non ho mai pensato seriamente. Dopotutto, la morte non coincide con l'annullamento di ogni desiderio e di ogni domanda, come scrivi tu? E' vero che io sono pessimista, quindi devo sempre vedere l'alternativa peggiore, però ... boh, mi sembra che ci possa stare (?).
Ma perché alla fine tutti aspettiamo, no? Non siamo abbastanza coraggiosi per salvarci da soli, perché comporterebbe o una sofferenza enorme o la morte. E allora aspettiamo che sia qualcun altro (o, perché no, qualcos'altro) a farlo. Forse l'aiuto arriverà, forse no, chi lo sa? Diciamo che io ho perso la speranza da un po' di tempo, però boh, non si sa mai. La ruota gira, mi dicono.
Comunque boh, questa tua fic mi piace molto. Forse è perché un po' mi ci ritrovo, forse è perché è scritta bene, non lo so.
Però finisce dritta dritta (?) fra le preferite c:
Okay, ora che il mio "momento Leopardi (?)" si è esaurito, ti saluto e ritorno su Twitter :')
Valentina.