Intanto ciao u_u (perché siamo educati, non so perché parlo al plurale, ma penso che studiare letteratura italiana dia un'aria molto più nobile e da letterato)(prendi quindi questa come una sorta di corrispondenza, un giorno la gente parlerà di noi e raccoglierà le nostre epistole per il catalogo 'autori di fanfiction'). Va bene, non potevo non tornare senza questi miei preamboli un po' inutili, e sicché mi sono appena scolata 600 mg di medicina concentrati in nemmeno mezzo bicchiere di acqua, credo che qualcosa mi sia andato alla testa. O forse, considerato il caldo che sento al viso, mi sta tornando la febbre.
Probabile, inutile stare qui ad allungare il brodo, visto che a me fa pure schifo e tu lo sai.
Okay, quindi ti dicevo che purtroppo non ho potuto recensire quando ho letto per la prima volta, quindi dovrò rileggere ora che sono più lucida (pff) e che soprattutto dispongo di forze per poter battere su questa bella tastierina.
Ti ringrazio per non aver messo niente di spoileroso riguardo TLOS 2, visto che ho trovato il tempo di prenderlo dallo scaffale solo adesso, tra una lettura universitaria e un libro di letteratura. Ma quantomeno ha fatto da ottima supercornice per questo capitolo, così da far capire non solo dove eravamo rimasti con la nostra storia, ma anche in che stato potremmo ritrovarci alla fine del capitolo.
Che viaggio schifoso, già le premesse non sono granché, dici? Insomma, ti aspetteresti che durante un viaggio in aereo da Colorado Springs a Washington (che non so quante ore sia, ma che penso siano un bel pacco - sì, lo dico apposta - considerato che devi arrivare alla East Coast) tuo padre ti parli un po' di quello che farete, di come trascorrerete il tempo o di cosa dovrebbe aspettarsi dalla nuova vita che si è costruito lui in quella città. E invece zero, complimenti all'uomo di ghiaccio che si è portato il lavoro e che ne era tanto preso da non poter staccare un attimo gli occhi, a meno che non si tratti naturalmente di dover esibire tutta la propria magnificenza offrendo alla figlia adolescente un bicchiere di champagne (sia mai che le offra un succo di frutta, io le avrei offerto quello, giusto per non sbagliare). Ma almeno la cosa fa scattare in lei un paragone istantaneo con Neal, e questo non può che rallegrarmi, perché anche se inconsciamente gli dà qualche punto a suo favore e le fa pensare che, sì, lui la conosce bene. Aaah, già mi manca.
Nota: no, l'aereo non si sfracella al suolo per un computer acceso, finché il wi-fi non è disattivato e tutto quello che potrebbe creare un campo magnetico (linee telefoniche) non c'è, allora William è liberissimo di utilizzare il computer. Spero lo alimenti ficcandosi la presa nel c- Andiamo avanti.
/pausa in cui mi soffio il naso perché questa febbre fa schifo/
Vedo che la parata di pensieri poco gentili nei confronti dei parenti BIOLOGICI non cambia minimamente non appena si arriva a casina (sì, comunque sto liverecensendo)(si può dire?)... che poi tanto casina non è, e qui mi complimento per aver trovato una location così spettacolare. Wow, certo un bel cambiamento, ma si respira già un'aria parecchio diversa da quella che invece c'era nella casina di Neal e Shirley. Lì è una cosa abituale parlare in tono spiccio e probabilmente arrogante con degli affabili autisti, giusto? Non si sa mai, portare una valigetta potrebbe essere uno sforzo troppo enorme per un uomo che è stato seduto fino a quel momento dentro un aereo a scrivere al pc e sull'agenda con una stilografica. Persino Lord Tubbington è più stressato di lui, tutto dire. Il suo modo spiccio di fare non mi piace, o meglio hai fatto in modo da rendermelo viscido quanto il suo prestavolto, e vorrei solo che Jonathan fosse lì per prenderlo a schiaffoni e mandare Brittany dove deve stare. (a casa... che avevi capito BD). Nota su Jonathan a parte, perché lui deve esserci anche quando non c'è, è indicativo il fatto che Brittany faccia un paragone del ricordo che ha del padre con quello che ha di fronte: cambiato irrimediabilmente non solo nei modi di fare, ma anche nello stile di vita. Qui si scorge nuovamente il suo lato più infantile e dolce: si sente la benvenuta solamente quando una persona si mostra un po' più affabile e cordiale, oltre che davvero interessato a farla sentire a suo agio. Certo non è un richiamo e uno sprono a farla entrare prima a doverla fare sentire meglio. Ah, che voglia di prenderlo a schiaffi.
Oh te lo faccio presente prima che me lo dimentichi. Naturalmente io conosco la prestavolto di Vivian perché vedevo Gossip Girl, ma il link alla foto è sbagliato e mi rimanda a due mani che fanno una specie di magia azteca. Non so, nel caso in cui tu voglia cambiarlo. Torniamo a noi... la descrizione della camera. Ovviamente è una camera principesca e che in qualche modo invece di mettere a suo agio Brittany la atterrisce ancor di più, MI CHIEDO COME MAI. Insomma, non è che tu non l'abbia appena presa e messa su un aereo, tutt'altro, ma sì, sbattiamola dentro una camera che è praticamente grande quanto una suite principesca del Plaza. Perché no. La descrizione della famiglia, invece, esalta i canoni di quella che è la casa: bellissima all'esterno, grande e sontuosa, ma con una facciata di marmo, seriosa e alle volte persino avvilente da guardare per troppo tempo. Sia che si parli della seriosa Chloe, la quale sembra che sfiori il sorriso solamente al gelare dell'inverno, che di Vivian, che ovviamente è allegra quanto un foglio di carta bagnato. Che famiglia di persone allegre, immagino la piccoletta, Alyson, quale gioia si approcci a tutti quanti quando si tratta di dover fare conversazione. Fossi in lei avrei già messo le Barbie in un fagotto e sarei scappata di casa con la carta di credito di mamma e quella di papà, giusto per non sbagliarmi. E infatti come volevasi dimostrare il dialogo durante il the è quanto di più freddo e asettico possa esistere, e davvero ci si chiede se le dinamiche della famiglia siano sempre quelle o se per caso quell'atmosfera di freddezza sia data solamente dalla presenza di Brittany. E' ovvio che Chloe e Vivian marchino il territorio strettamente per non permettere a Brittany di sentirsi a proprio agio e di poter tornare alla loro vita di tutti i giorni. Le rassicurerei dicendo che nessuno vorrebbe vivere con delle sniacchere bionde, ma non potrebbero sentirmi. Senza contare tutte le chiacchiere sui progetti per il futuro e sulla fondazione benefica... ho già detto che compatisco Alyson? Perché so che Brittany tornerà a caa ma lei è praticamente una prigioniera di quelle streghe.
Oh, William che se ne va nel bel mezzo del the con un 'magnifico devo andare ciao /fuga' è proprio la ciliegina sulla torta del mio odio per lui.
Jonathan, dove sei quando mi servi?
Ah, il risveglio in una casa sconosciuta, io quasi quasi avrei sentito la nostalgia dell'Accademia. Sai, lì hai il 70% delle possibilità di scorgere qualche maschione coi muscoli tesi e con il sudore che cola dalla fronte, lì il massimo cui puoi aspirare è la faccia rinsecchita di Chloe e il broncio di Vivian. Che vita felice. Però è tenero che Brittany provi a sforzarsi per loro, che cerchi qualcosa che possa adattarsi a tutta quell'eleganza... prima che il suo entusiasmo venga sgonfiato. Davvero, qualcuno prenda a schiaffi quell'uomo e lo mandi indietro nel buco infernale del plot da cui è uscito. Neal, parlo al te stesso di due capitoli fa, prendilo a pugni e smettila di lanciare per aria i libri di Jonathan. Comunque, visto che siamo in una famiglia di gente piena di doveri sconosciuti (mi sfugge cosa faccia Vivian a parte shopping e ritoccarsi il trucco), sono già tutti alzati (anche la bambina, cosa che mi fa piangere il cuore) e pronti a spettegolare. Devo dire, però, che anche se vorrei prendere a testate le due idiote che cominciano a sparlare di Brittany... hanno le loro ragioni. Nel senso, è difficile recuperare un rapporto dopo dodici anni che hai deciso di lanciarti nel primo treno e di scappare dalla tua ex - gnocca - e da tua figlia. Certo, uno sforzo in più per amore di quel viscido uomo d'affari o avvocato o quel che è avrebbero anche potuto farlo, onde evitare tragedie, ma figuriamoci se le gemelle Allegria ci riescono, sarebbe un'utopia anche solo parlarne. Ancora una volta, sono contenta che Alyson abbia Brittany e viceversa, in qualche volta mi fa percepire che la solitudine non è totale da entrambi i lati. Nel senso, è una dolcezza quasi commovente il modo in cui le chiede se siano sorelle, ed è con la stessa aria puerile che viene spontaneo il paragone con Vivian, che non dubito sia affabile quanto un puntaspilli di fronte alla richiesta di un finto the insieme. Ma almeno, Brittany ha un'alleata.
Non ho capito il restyling. Cioè, ovvio che l'ho capito perché a prescindere dalla mancanza di cellule cerebrali che alle volte mi ritrovo, non capisco perché Chloe dovesse prestarle i suoi abiti che puzzano di naftalina. Insomma, non dico che avrebbe dovuto darle dei jeans perché penso che ci si sarebbe potuti aspettare una sincope fulminante al solo pensiero. Ma un abito nero? Una crocchia? Gli occhiali finti e le unghie ad artiglio? Alyson, hai ragione, Brittany con gli occhiali è come Dodò senza l'Albero Azzurro (fuori luogo) (woho sono proprio un genio). Non dubito del fatto che adesso sia molto più piacevole alla vista, dev'essere bello confondersi con la carta da parati o con una bella giornata di nebbia, chiederò a Brittany di descrivermi esattamente le sensazioni.
Oh Vivian, te lo dico io in anticipo onde evitare ulteriori offese: vaffanculo.
Okay, libera da questo fardello di parola che mi opprimeva, vediamo un po' cosa abbiamo qui.
Ah, com'era ovvio lo shopping con le simpatiche canaglie riccone doveva esserci, figurarsi. Me le immagino le amiche fighe della upper class con il loro sguardo giudicante e il loro modo di accogliere. Senza contare il fatto che se io dovessi avere il loro stile di vita a trascorrere una mattinata tra i negozi mi sparerei a un piede, ma forse è la carenza di una carta di credito a farmelo dire. Comunque, diciamo pure che non sono nemmeno le persone più furbe del mondo, perché dopo aver mandato via una persona (chiedendo di prenderti una pochette) non puoi sparlare di lei senza la protezione di un solido muro di cemento armato, uno di pietra medivale e uno di cartongesso giusto per aggiungere uno strato in più. Ma no, le oche del villaggio, pregne di intelligenza e di immancabile savoir faire, cercano persino di rigirare la frittata dicendo che BRITTANY stava origliando, perché ovviamente una tenda è insonorizzata a prova di sparlazzo. Complimenti, mi alzerei in piedi a battere le mani e farvi una standing ovation per la vostra intelligenza se non fossi troppo occupata a farla già al nostro supereroe-autista, che si palesa sotto la pioggia con la sua Batmobile pronto a trarre in salvo la Principessa. Per un momento ho sperato che dentro la limousine ci fosse Hunter e che la trascinasse dentro in un bacio bagnato e ricco di muscolo-maschio, ma va bene anche così. E' più dolce e meno pornazzoso, ma è assolutamente perfetto così... anche perché non volevo sconvolgere l'autista e lui è stato così carino ad apprezzare il bagaglio della casa delle vacanze di Barbie.
Anche qui c'è da fare una premessa fondamentale per il mio benessere psicofisico: Chloe prendi e porta a casa (aspetta... tu sei già a casa quindi che cavolo dico) (porta in pochette). Insomma, non avete dato tregua a quella ragazza nemmeno per un minuto, l'avete insultata e avvilita e per un viscida la bambina si indigna e sbatte i sontuosi tacchi sul tappeto persiano? C'è da dire che questi ricconi non sono più quelli di una volta e che un tempo avrebbero sicuramente avuto bisogno solamente dei sali per riprendersi dallo svenimento per lo sdegno. Adesso no, sono moderni e vengono a chiederti scusa per aver risposto per le rime a quel rospo. Ma Brittany ha davvero tirato fuori carattere e LA MAMMA NON SI TOCCA. Sono contenta che sia venuto fuori questo lato adulto di lei proprio in relazione alla sua vera famiglia, che ha difeso a spada tratta e senza temere la reazione dell'altra. E' stata risoluta senza essere aggressiva, è stata autoritaria ma alla fine non sgarbata e l'ho adorata.
Blake Jenner una volta disse "Women rule the world" e Melissa Benoist rispose "HELL YEEEAH", quindi penso che riassumano concretamente il mio pensiero.
Dopotutto essere segregate in una stanza a me non dispiacerebbe, ma immagino che quando ti trovi a chilometri da casa vorresti un attimo lanciarti dal balcone con una fune fatta di lenzuola costose e correre (nel fango) dalla tua famiglia e dal tuo muscolo maschio. Meno male che Alyson ha fatto compagnia alla nostra piccola eroina, definendola addirittura parte della sua famiglia, o almeno così si scorge dalle sue parole, finché non si affaccia quel timoroso dubbio che fa da cornice a una scena molto, molto più importante. Il rientro di William-Spero-Ti-Scoppi-La-Prostata-Come-Un-Petardo-Di-Capodanno è davvero indicativo perché di fronte a quel 'come stanno LE MIE BAMBINE', nonostante la tenera replica di Alyson ce n'è una davvero adulta e seria di Brittany, la quale rivendica la propria età e sopratutto il cambiamento che è avvenuto in lei durante tutti gli anni in cui, OPS, lui era a prendersi i soldi dell'arpia. Certo, prova a ingraziarsela con la fiaba. Bella mossa, Pierce.
Arriviamo alla parte seria, su, non so da quanto tempo io stia scrivendo questa recensione ma penso di essere stata poco seria. Comunque, è uno dei momenti più belli dell'intera fanfiction. Per molto tempo si capisce quanto l'immagine del padre che le legge le favole l'abbia perseguitata per tutto quel tempo, lasciandola in una sorta di limbo, tenendola intrappolata a quell'immagina di bambina con le ginocchia strette al petto che ascoltava ogni parola che fuoriusciva dalle sue labbra. E quando gli occhi di Alyson si chiudono, quando il momento di tensione sembra poter scomparire, ecco che cade la domanda (finalmente) che Brittany pone con quella che è ancora innocenza e purezza, ma che è striata di una serietà e di una decisione che sembra non abbia mai avuto per tutto il corso della sua vita. Nonostante William (e tutto il resto della sigla che ho scritto qualche riga fa) tenti di fornire una risposta poi conciliante è lei stessa a fargli domande più specifiche, a spingerlo perché racconti con più dovizia di particolari il perché di quell'abbandono. Almeno per una volta in vita sua il verme è stato onesto, e Brittany ha potuto leggere nella sua fuga quello che ha fatto lei nemmeno troppo tempo (capitoli) fa, accettando di seguirlo a New York. Il passo del libro che legge è indicativo e si percepisce quasi il tremore della sua voce quando accarezza ogni parola, ma adesso è finalmente una donna e sono incredibilmente orgogliosa di lei.
Beh e di te, in fondo l'hai scritta tu e sarebbe strano se non lo fossi.
Comunque, possiamo porre un epilogo al tormentato abbandono di William Faccia Di Verme con un abbraccio strappalacrime e qui mi accingo a salutarti in questa recensione.
E' stato davvero un bellissimo capitolo, anche se sono incapace di essere seria nelle recensioni e avrei bisogno di una badilata in testa quando divago ma, davvero, è un piacere leggere e rileggere queste righe. Mi ricorda quanto tu sia speciale (e angstara).
E ricorda: verrà il giorno in cui pagherai per le tue vene angstose... MA NON E' QUESTO IL GIORNO! [pino insegno's voice]
Beh era abbastanza ovvio, visto che sono stata idiota per 5/2 di recensione :D
Ti voglio benissimissimo.
La tua Sebastian, che ha ancora tanto medicinale in corpo e che deve spruzzarlo a raggiera per poterlo smaltire un po'. |