Recensioni per
Il diario di Enrica della Valle
di Marge

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/11/13, ore 12:10

[Recensione contest "Il vino buono sta nelle botti piccole"]

La scelta di seguire le vicende di una ‘vera’ strega non è originalissima (mi viene in mente il terribile La chimera di Vassalli) ma l’idea di scrivere la storia sotto forma di diario mi è piaciuta molto, l’ho trovata singolare e permette al lettore di entrare nella mente della protagonista, apprendendo i fatti dalla sua penna. Il titolo, di conseguenza, rispecchia la natura del testo e, soprattutto grazie al nome della ragazza, è evocativo e accattivante. Solo un appunto: possibile che a una prigioniera accusata di stregoneria fosse permesso tenere un diario, durante il periodo di detenzione?
Sei comunque riuscita a dare spessore d’ambientazione al racconto.
Il particolare del desiderio di sposarsi, del perduto sogno di una famiglia, che consuma la protagonista è realistico e struggente; mentre i presupposti per il finale – dubbi, brama di vendetta mascherata da giustizia, certezza di essere nel bene – si fanno strada lentamente nel cuore e nella mente della ragazza.
Ho trovato molto triste e drammatica la storia della ragazza madre, Dorotea.
Per quanto concerne la correttezza della lingua, non ho granché da dire; anche perché ho avuto qualche problema a capire se le eventuali imprecisioni fossero sviste o scelte intenzionali, finalizzate a rendere più realistico il linguaggio di una povera fanciulla. Comunque…
Qui “mi ha abbracciata ed mi sussurrato” c’è sicuramente qualcosa che non funziona, probabilmente un refuso.
Personalmente, talvolta avrei gestito le virgole diversamente ma è una scelta piuttosto soggettiva.
La -d eufonica si inserisce in genere solo quando le due vocali sono identiche (es. ed era; ma non ‘ed aveva’), o almeno così prevede l’uso attuale.
Un appunto stilistico, legato al tipo di narrazione scelto: la tua storia dovrebbe essere il diario di una fanciulla del 1654… forse, l’aspetto linguistico-lessicale andava curato maggiormente; sono evidenti alcuni tentativi e sono consapevole della difficoltà, ma sono anche convinta che potresti fare di meglio!
La storia mi ha subito preso e l’ho letta d’un fiato e con piacere, ma la conclusione mi ha molto amareggiato perché è il Male a vincere, e le ragazze – o almeno la protagonista – non se ne rendono nemmeno conto. Se “pace” è l’ultima parola del racconto, il lettore prova solo un brivido d’inquietudine; non mi fraintendere, in un certo senso questo è positivo: hai creato un notevole contrasto e riesci a generare emozioni e sensazioni in chi ti legge. Brava!
Ti aggiudichi il PREMIO RACCONTAMI UNA STORIA
frav

Recensore Master
05/11/13, ore 12:43

Girovagando per il forum ho trovato la tua challenge e ho letto prima l'altra storia che hai scritto e, ad essere sincera, mi ha un po' delusa. Non è certo questo il luogo per commentare quell'altro scritto, quindi non approfondirò.
Questa storia, invece, è molto curata sia dal punto di vista stilistico, sia contenutistico. La scelta di creare una storia a capitoli di sole 100 parole è difficile da applicare in maniera efficace e piacevole e, difatti (perdona il paragone, ma lo trovo utile), l'altra tua storia secondo me risentiva di questo obiettivo, quasi fosse un limite. I capitoli erano divisi solo sulla base delle parole e sembrava una one-shot unica. In questa storia, invece, la scelta della forma epistolare è perfetta! I capitoli sono staccati l'uno dall'altro, benché abbiano ovviamente una sequenza logica, ma trattandosi di un diario hanno piena ragion d'essere brevi. Veramente un'idea geniale, dal mio punto di vista.
La tua scrittura è lineare e semplice, ma allo stesso tempo espressiva ed esaustiva: è difficile scrivere drabble (ne sto recensendo un sacco per un'altra challenge) ed è difficile trovare storie di questo tipo che siano complete in tutto. Diciamo che, certo, la tua idea di una long-fic di drabble aiuta molto nello sviluppo di una trama, ma devo dire che ognuno di questi episodi annotati nel diario è completo e compiuto. Ciò che più stupisce (almeno me) è la caratterizzazione dei personaggi: è completa, nonostante si tratti di un diario o, forse, proprio per questo. Logicamente dovrebbe essere così, attraverso un diario lo scrittore dovrebbe riuscire a dare vita quasi reale al proprio personaggio, ma il rischio implicito nella brevità delle pagine era proprio quello di fare un mero resoconto dei fatti, senza lasciare spazio al mondo interiore della protagonista.
Per quanto riguarda il contenuto, anche qui, mi è piaciuto molto.
Ho letto varie storie sulle streghe (ne ho anche scritta una) e alla fine finiscono per somigliarsi un po' tutte, quindi la bravura sta nei dettagli. Proprio per questo ho apprezzato la precisazione del tempo storico e delle plausibili modalità di punizione: vuole dire che dietro alla storia c'è una vera e propria ricercare e questo è sempre da apprezzare, specialmente quando ad essa si coniuga una buona inventiva.
Mi è piaciuto molto anche il finale, così contraddittorio,  ma allo stesso tempo liberatore. Questa storia è un controsenso unico e proprio per questo è così umana e realistica.
Ti faccio i miei complimenti, in questa tua creazione ci sono tutti gli elementi che ne fanno un'ottima storia. Brava.
Tra le preferite.

Recensore Master
03/10/13, ore 23:26

La resa narrativa di questi piccoli pezzi è davvero notevole :D Tra la prima e l'ultima pagina di diario trascorrono solamente pochi mesi, eppure lì in mezzo c'è un abisso: nella protagonista stessa, che si evolve e matura (e per una volta saremmo stati tutti quanti felici di risparmiarglielo, visto quel che ha passato), così come nel modo sempre più concitato in cui racconta le cose, nella persona che sembra risvegliarsi in lei. E' incantevole, però, il modo in cui Enrica della Valle riesce ad essere se stessa dalla prima all'ultima riga, perfettamente coerente e ben distinguibile seppur così brevemente tratteggiata.
Aggiungo inoltre che l'idea delle drabble concatenate mi ispira assai! :D Dovrò sperimentare anch'io questo metodo, prima o poi *_*
Concludo dicendo che amo sempre di più il modo in cui parli di personaggi italiani degli anni che furono, siano essi vicini o lontani temporalmente rispetto all'epoca in cui ci troviamo noi. Trovo che il tuo stile si adatti davvero bene a questo genere di cose, e non solo nelle tue storie 'veriste'; riesci a rendere a meraviglia e con pochi termini azzeccati sia un contesto storico adeguato che un modo di pensare coerente con il periodo in cui ogni personaggio vive. Tanto di cappello!

Recensore Master
01/10/13, ore 17:12

Ho trovato questa storia spluciando la pagina amici su LJ e la tua introduzione mi ha incuriosita; quindi eccomi qui.
Premetto che non amo le narrazioni in prima persona, ma queste drabble unite a formare un diario mi sono davvero piaciute. Attraverso le parole di Enrica della Valle si coglie un mondo che crolla, una vita che viene distrutta. La lunghezza ha limitato l'introspezione e le descrizioni, ma il risultato è impeccabile; credo anzi che questo diario possa fornire il presupposto per una storia che illustri passo per passo la vicenda di Enrica e delle sue compagne.
Insomma, credo davvero che sia un ottimo lavoro: una lettura fresca, piacevole e delicata. Inoltre lo stile adoperato (semplice e diretto) dà un'immagine immediata di ciò che sta accadendo insieme all'espediente dell'interruzione nella narrazione.
Alla prossima,
Clà