Ok. Mi hai chiesto di passare, eccomi qui.. Allora prima di tutto ti ammiro per aver messo una storia sui Beatles, sono il mio gruppo preferito. Mi hai chiesto di dirti com'è la storia, beh sei bravissima. Non ho trovato nessun errore nè grammaticale, nè verbale. Perciò brava. E in più se posso permettermi di darti qualche consiglio per farti aumentare più visitatori e più recensioni. Sai penso che sarà un modo più ordinato in una presentazioni di capitoli bene ciò che voglio dirti.. Invece di fare così dovresti mettere così:
" Paul era molto agitato, ma felice allo stesso tempo. D'altro canto, era la sua prima festa a Liverpool. Entrò in casa con un sorriso stampato sulla faccia, che partiva da un orecchio e finiva nell'altro. Richiamò il padre per raccontargli tutto quello che era successo. Per fortuna il padre acconsentì, e il cuore di Paul iniziò a battere più velocemente di prima. Un lapsus invase i pensieri di quest'ultimo: non sapeva cosa regalare a MacKenzie. Mangiò velocemente e salutò il padre e il
fratello, uscendo dalla casa. Appena mise piede fuori, si ricordò che non conosceva Liverpool ed entrò in crisi. Nel mentre un piccolo cagnolino bianco, con molto pelo e due occhioni grandi e marroni, si avvicinò a Paul, e iniziò a scodinzolare
-Ciao bello- si rivolse al cane, accarezzandolo -scusa ma non posso giocare con te- continuò, sedendosi sugli scalini. Un'idea balenò nuovamente nella testa di Paul: 'E se regalassi a MacK un cane?' Per fortuna il cane che aveva visto poco prima non ri era allontanato 'E' il mio giorno fortunato' pensò, mentre chiamava il cane. Notò che non aveva nessun collare, e che quindi teoricamente non apparteneva a nessuno
-Ti hanno abbandonato?- chiese al cane, mentre lo prendeva in braccio. Il cane abbassò lo sguardo, come se avesse capito quello che Paul aveva chiesto, e il suo sguardo divenne cupo. Il ragazzo capì cosa volesse dire il cane e continuò ad accarezzarlo amorevolmente.
-Tranquillo, ti troverò una casa molto presto- lo rassicurò, e il cane iniziò a scodinzolare allegramente. Paul rientrò in casa con il cane in braccio, e dopo averlo lavato e asciugato, preparò i libri e tutto il necessario per andare a casa di MacKenzie. Salutò nuovamente il padre, promettendogli di non fare molto tardi. Arrivò di fronte al portone della casa della ragazza, chiuse la mano in un pugno pronto a bussare, ma il suono di una batteria lo fermò. 'Wow, chiunque sia è mille volte meglio di Stu! Cavolo, perchè quando ho bisogno di John, lui non c'è mai?' pensò, poi seguì il suono di questa batteria, che lo condusse in una stanza della casa di MacKenzie. La voglia di entrare in quella casa cresceva sempre di più. Paul non aspettò altri secondi, e invece di bussare suonò. La porta si aprì dopo due secondi, rivelando la figura di MacKenzie
-Ciao Paul, entra pure- gli disse la ragazza sorridendo amichevolmente a Paul, spostandosi per farlo entrare. Ma Paul non si mosse, rimase fermo in quella posizione per vari secondi, poi parlò
-Ti piacciono i cani?- chiese, aumentando la curiosità di MacKenzie
-Si, perchè?- rispose, guardandolo confusa, ma quando Paul le porse il cane bianco, lei spalancò la bocca... "
In questo caso preferisco così:
" Paul era molto agitato, ma felice allo stesso tempo. D'altro canto, era la sua prima festa a Liverpool. Entrò in casa con un sorriso stampato sulla faccia, che partiva da un orecchio e finiva nell'altro. Richiamò il padre per raccontargli tutto quello che era successo. Per fortuna il padre acconsentì, e il cuore di Paul iniziò a battere più velocemente di prima. Un lapsus invase i pensieri di quest'ultimo: non sapeva cosa regalare a MacKenzie. Mangiò velocemente e salutò il padre e il
fratello, uscendo dalla casa. Appena mise piede fuori, si ricordò che non conosceva Liverpool ed entrò in crisi. Nel mentre un piccolo cagnolino bianco, con molto pelo e due occhioni grandi e marroni, si avvicinò a Paul, e iniziò a scodinzolare
-Ciao bello- si rivolse al cane, accarezzandolo -scusa ma non posso giocare con te- continuò, sedendosi sugli scalini. Un'idea balenò nuovamente nella testa di Paul: 'E se regalassi a MacK un cane?' Per fortuna il cane che aveva visto poco prima non ri era allontanato 'E' il mio giorno fortunato' pensò, mentre chiamava il cane. Notò che non aveva nessun collare, e che quindi teoricamente non apparteneva a nessuno
-Ti hanno abbandonato?- chiese al cane, mentre lo prendeva in braccio. Il cane abbassò lo sguardo, come se avesse capito quello che Paul aveva chiesto, e il suo sguardo divenne cupo. Il ragazzo capì cosa volesse dire il cane e continuò ad accarezzarlo amorevolmente.
-Tranquillo, ti troverò una casa molto presto- lo rassicurò, e il cane iniziò a scodinzolare allegramente.
Paul rientrò in casa con il cane in braccio, e dopo averlo lavato e asciugato, preparò i libri e tutto il necessario per andare a casa di MacKenzie. Salutò nuovamente il padre, promettendogli di non fare molto tardi. Arrivò di fronte al portone della casa della ragazza, chiuse la mano in un pugno pronto a bussare, ma il suono di una batteria lo fermò. 'Wow, chiunque sia è mille volte meglio di Stu! Cavolo, perchè quando ho bisogno di John, lui non c'è mai?' pensò, poi seguì il suono di questa batteria, che lo condusse in una stanza della casa di MacKenzie. La voglia di entrare in quella casa cresceva sempre di più. Paul non aspettò altri secondi, e invece di bussare suonò. La porta si aprì dopo due secondi, rivelando la figura di MacKenzie
-Ciao Paul, entra pure- gli disse la ragazza sorridendo amichevolmente a Paul, spostandosi per farlo entrare. Ma Paul non si mosse, rimase fermo in quella posizione per vari secondi, poi parlò
-Ti piacciono i cani?- chiese, aumentando la curiosità di MacKenzie
-Si, perchè?- rispose, guardandolo confusa, ma quando Paul le porse il cane bianco, lei spalancò la bocca... "
Non so se è solo una cosa mia ma lo trovo più ordinato. Detto questo mi deliguo, ci troviamo al prossimo capitolo, metterò la storia fra le preferite.
Un saluto:
DarkAvicii. |