Ciao Minority, passo a lasciarti il giudizio del contest "I sogni son desideri...o no?"! Scusa per il ritardo e ancora complimenti per la storia! :)
2° classificata: MinorityVicious – Lost In Pain
Grammatica (9,5/10)
Niente di particolarmente rilevante, se non l’utilizzo di questi segno << al posto di « nelle poche battute della storia. È un dettaglio, ma viene ripetuto continuamente e sarebbe stato pesante se ci fossero stati più dialoghi.
Stile e lessico (7/10)
Penso che questa sia la parte più dolente della storia. Lo stile non è male, ma alcune scelte lessicali poco adatte l’hanno reso lento, e penso che sia un peccato per una storia del genere, in cui la velocità coinvolgerebbe maggiormente il lettore. Ti segnalo alcune delle cose che correggerei:
“innalzando un sincero sbadiglio” -> innalzare non è un verbo che si associa allo sbadiglio. Potevi usare tranquillamente il verbo sbadigliare, magari con l’avverbio sonoramente per rimarcarlo.
“cercando inutilmente di prendere sonno.” -> il verbo riprendere sarebbe stato più adeguato, visto che la protagonista voleva ricominciare una cosa, non cominciarla.
“Non doveva avere più di vent’anni, eppure mi sembrava familiare.” -> la congiunzione eppure non è adatta a questo contesto. Essa presuppone una certa consequenzialità tra una proposizione e l’altra, in termini di opposizione. Tant’è vero che alcuni sinonimi di eppure sono ma, tuttavia, che pure non starebbero bene perché il fatto di avere vent’anni non si collega logicamente al fatto che la ragazza le sembrasse familiare. Un esempio di frase con un corretto utilizzo di eppure è “Non ho fatto nulla oggi, eppure mi sento molto stanca.” Le due cose sono collegate, a differenza del tuo caso.
“Ma non si era alzata improvvisamente la temperatura, oh no.” -> Il periodo precedente parla di un vento gelido che sferza il volto della protagonista. Di conseguenza, lei potrebbe pensare al limite che la temperatura non si è abbassata improvvisamente, piuttosto che alzarsi.
“Il terreno arido mi accolse con sentita violenza” -> L’aggettivo sentito non si accorda bene con violenza. Sarebbe più adeguato qualcosa come brutale, inaudita, incredibile.
“Il suolo era coperto da un sottile strato di ghiaia mattutina.” -> L’interpretazione più logica che mi è venuta in mente per questa frase è che forse intendevi rugiada mattutina. A meno che nella storia non ci fosse qualcuno che spargeva ghiaia di buon mattino, ma mi pare inverosimile.
Caratterizzazione personaggi (9/10)
La caratterizzazione mi è sembrata piuttosto adeguata. La protagonista è una ragazza normale che, una notte come tante altre, è attratta fuori dal letto da un suono cupo, e successivamente rimane pietrificata dalla paura di fronte alla visione di una figura scura, che si rivelerà essere non solo un’altra ragazza, ma addirittura se stessa. Le reazioni della protagonista sono molto verosimili e ben descritte, a cominciare dal terrore a finire alla rassegnazione della morte, quando impotente deve soccombere al dolore della caduta.
Bella anche la promessa finale di non guardare più horror prima di dormire, molto “umana”.
L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ interdetta è la frase dell’inquietante doppione della ragazza, «La libertà ha un duro prezzo da pagare.» Avrebbe potuto essere approfondita un pochino. La protagonista stessa si sente imprigionata da qualcosa? O è solo la sua copia inquietante a sentirsi in trappola? Poteva essere una svolta interessante prima della fine del sogno.
Gradimento personale (9/10)
La storia mi è piaciuta molto. Innanzitutto, io sono un’amante del genere horror, anche se preferisco guardare che leggere. La tua storia è stata ben congegnata, ruotando intorno a un incubo che il lettore non sa essere tale fino alla fine. Anche l’ipotesi di una parte “oscura” della stessa protagonista è interessante, anche se rimane un po’ nell’oblio il motivo per cui quella parte la spinge giù per la finestra. Per essere una one-shot, comunque, è ben scritta e coinvolgente al punto giusto.
Tot: 34,5/40 |