Recensione-valutazione valida per il contest "Iter mentis per imagines pro historia scribenda" indetto sul forum di EFP:
Grammatica e ortografia: 10/10
Nel corso della storia ho notato delle piccole sbavature ortografiche (come un”drik” per “drink”), ma non mi è sembrato il caso di togliere punti da questo punto di vista, la storia è piuttosto lunga, non betata e qualcosa del genere po’ capitare (va detto però che non sarei stato così “indulgente” in caso di drabble o flashfic)
Stile: 10/10
Assolutamente niente male, davvero; liscio e scorrevole, ma adatto molto bene a esprimere i vari momenti in cui la protagonista scopre chi è e cosa (o meglio chi) desidera, nel momento bello ma difficile e intricato dell’adolescenza.
Originalità: 8/10
A mio parere non è molta, trattasi dell’ennesimo caso di “educazione sentimentale” e di come il “maestro”, parlando delle gioie dell’amore, possa portare l’allievo a offrirgli anche il corpo, il fatto che la storia parli di una relazione femslash cambia poco.
Gradimento personale: 8/10
La storia si svolge in un lasso di tempo abbastanza lungo per permettere di capire le motivazioni che muovono i personaggi, però nell’insieme mi sembra che comunque la protagonista non valuti bene la portata di quello che sta facendo; “essere è essere percepito”, e la vicenda se non ho capito male si svolge in Italia, un paese decisamente bacchettone (per non dire peggio) su questi aspetti.
C’è una scena che mi ha colpito molto, quella del tentativo (smorzato sul nascere dall’intervento provvidenziale della prof) di un ragazzo, mi è sembrato un episodio cruciale per la protagonista, un momento in cui m’è parso abbastanza chiaro che la protagonista fosse di fronte a un bivio, la scelta tra accettare o no il suo invito forse poteva essere il discrimine del rapporto che provava per la sua docente, se vera passione oppure solo infatuazione passeggera.
Quanto alle scene di sesso, sono piuttosto forti ma non stonano affatto nell’atmosfera generale della storia, l’amore non è fatto solo di momenti platonici o di sguardi languidi, vi sono anche momenti dove la parte razionale cede il passo a quella più primordiale, e poi per definizioni quei momenti devono essere indimenticabili, si può supporre che per la protagonista lo saranno eccome.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
La protagonista appare come la tipica ragazza della sua età, ancora incerta su cosa volere e come fare a raggiungerlo, un’antica massima suggerisce che quando l’allievo è pronto arriva il maestro (inteso nel senso più vasto possibile da dare a questa parola, ergo anche di vita e di saggezza), nel caso di specie, alla luce della storia, una mentore era assolutamente necessaria.
Per quel che riguarda la sua amante, devo dire che in un primo tempo l’avevo considerata poco meno o poco più di una nuova versione (trasposta in chiave femslash) di quelle “sexy- prof” che ammorbavano certo trascorso cinema pecoreccio italico anni ‘70/’80, per intenderci di quel tipo più adatto ad altro tipo di lezioni e che solleticavano le fantasie delle scolaresche e le rampogne dei benpensanti (del resto i/le docenti dovrebbero avere altro per la testa che possedere carnalmente gli/le allievi/e), nel corso della storia invece si nota che per lei non è solo un piacevole gioco sedurre l’allieva, ma se ne prende cura in un senso molto più amorevole, parafamiliare.
Attinenza al tema: 2/5
Mi dispiace aver dato un voto così basso, ma non posso non dire che non è stato rispettata del tutto, mi spiego meglio, l’immagine usata come prompt mostra sì una scena a chiara tendenza saffica, ma mi pare di capire che i personaggi colà effigiati dovrebbero avere più o meno la stessa età (al massimo si può ipotizzare che una delle due appartenga a un anno diverso), nulla fa pensare che una abbia un certo numero di anni in più (anche se nella tua storia non sono poi molti) o che una della due abbia un ruolo diverso da quello di studentessa; in altre parole, pur ripetendo che non era obbligatorio scrivere una storia che ne fosse per forza la pedissequa trasposizione, ne avrebbe giovato alquanto a questa parte della valutazione se la storia avesse riguardato due studentesse (o comunque due coetanee) che non impostare la storia sul rapporto maestra/allieva, forse non sarebbe stata per questo migliore (in realtà si sarebbe solo cambiato stilema, ovvero si sarebbe passati alla storia d’amore tra compagne di classe al rapporto oppure, per usare termini presi dalla tassonomia manga, senpai/kohai), ma secondo me ne avrebbe conservato lo spirito dell’immagine; o almeno così la penso in materia.
Totale: 42/50 |