Recensioni per
Prototype
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/09/17, ore 12:15
Cap. 1:

Oh ma daaiii!
Non è giusto!!!!
Quando ho letto la trama mi sembrava di vedere un misto tra "A.I. - intelligenza artificiale" e "L'uomo bicentenario"... in entrambi i film ho pianto come una fontana... speravo, anche se me lo sentivo, di non scoppiare a piangere leggendo questa ff... *si soffia il naso e asciuga le lacrime che continuano ad uscire*.
Che dire bellissima ff... nonostante il finale...
Baci...

Recensore Junior
09/02/15, ore 13:07
Cap. 1:

Oh cazzo. Nono. Non puoi. Ma stavo già fantasticando di loro due insieme dopo tutte le lotte dei rivoluzionari, che trovavano un modo per stare assieme e adesso.. Piango.
Oh fanculo.

Recensore Veterano
24/04/14, ore 11:43
Cap. 1:

Partendo dal presupposto che ho finito di leggerla mezz'ora fa e che non mi sento ancora abbastanza emotivamente stabile per recensirla... Eccomi qui a recensire (?) Sono particolarmente emotiva riguardo i robot, okay?? Oh. Che dire? Trovo una Johnlock AU con androidi e similia, ovviamente ho pensato: mi ci tuffo a pesce! E devo dire che è stata una cosa molto saggia da parte mia. Ovviamente mi aspettavo già da subito un finale strappalacrime in stile Uomo Bicentenario (si può non piangere guardando quel film?)... Però non mi aspettavo QUESTO finale, il che non so dire se sia meglio o peggio perché è stato bellissimo lo stesso e in magone che non finisce più non me lo toglie nessuno. Amen. (?) Adoro come scrivi e le tue fic su Sherlock sono le più belle che io abbia letto (almeno nel fandom italiano, ma forse, perché no? In generale). Vorrei poter dire che questa sia LA più bella (o almeno tra le AU, anche se in questo fandom leggo principalmente quelle in effetti), e avrei potuto, se non avessi già letto la tua Meant to be alone (spero di ricordare bene il titolo) tempo fa. Insomma. Sherlock, John, androidi, una storia scritta benissimo, dettagliatissima, con riferimenti accurati, un finale da piangerci una settimana: la perfezione! Cosa chiedere di più?

Recensore Master
23/01/14, ore 19:20
Cap. 1:

Quando ho letto l’introduzione di questa storia mi sono fiondata a leggerla; androidi, intelligenze artificiali ed eventuali processi di ‘umanizzazione’ ad essi connessi mi affascinano da morire, come spunto, ed ero certa che tu avresti saputo sviluppare al meglio la tematica. Non mi sbagliavo. Hai creato qualcosa di bellissimo, partendo da un’idea sì meravigliosa, ma anche difficile da articolare.
Personalmente, non ho trovato affatto OOC questo John, anzi; la sua straordinaria umanità è molto vicina a quella del suo corrispettivo originale. Stesso discorso per quanto concerne il rapporto con Sherlock; nelle premure che gli dedica e nella sua capacità di capirlo e assisterlo ho rivisto il John ammirato nella serie. È magnifico il modo in cui l’hai dipinto, la delicatezza che hai impiegato nel raccontare il suo rapporto con emozioni e sentimenti che, in realtà, comprende meglio di molti esseri umani – non a caso, è l’unico da cui Sherlock riceva conforto, calore e tutto ciò che spetterebbe alla famiglia donare. Il loro è un legame magnifico, vero, che emoziona, soprattutto in virtù dei tanti punti in comune (o forse sarebbe meglio parlare di ferite) che i due hanno e che li avvicinano sin da subito; sono entrambi soli, incompresi, rifiutati, sono entrambi un errore da cancellare. Il finale è triste e amaro come solo i tuoi finali sanno essere.
Complimenti, come sempre, e grazie mille.

Nuovo recensore
11/01/14, ore 07:30
Cap. 1:

L'unica cosa che mi viene da dirti è....Wow. Non ho parole, la storia è la più bella fanfiction che abbia mai letto. Inizialmente l'avevo solo sfogliata e mi aveva incuriosito molto. Allora ho iniziato a leggerla, e mi ha preso così tanto che l'ho messa sull'e-reader per finirla.  La sotria è appassionante, con un finale che mi ha fattto piangere e commuovere! Non sei uscita dai personaggi, nemmeno con John, che in effetti era più difficile da gestire, dato che era un androide. La scrittura è scorrevole, senza errori: la potresti benissimo trovare in un qualsiasi libro della libreria! Scrivi davvero bene. I miei complimenti e ti prego, continua a scrivere!

Recensore Junior
28/10/13, ore 10:37
Cap. 1:

Omioddio.
Questa storia è splendida. Splendida.
L'ho letta tutta d'un fiato, in una mattina di noia, incuriosita dall'idea (molto più popolare nel fandom inglese, ma qui in Italia praticamente sconosciuta). Quindi credo di amarti un po'. Un po' tanto.
John versione robot è qualcosa di splendido, così come Sherlock, non sei andato nemmeno OOC (non più di tanto, certo, visto John, che non deve essere certo stato facile).
Il tuo stile e bello, i tuoi Sherlock e John sono belli, la tematica trattata e bella (ho apprezzato in particolar modo i riferimenti a "Io, Robot", aw).
Alla fine ho anche piagnucolato un po', il finale è qualcosa di straziante. Ora torno a piagnucolare, anche perché credo che piagnucolerò tutto il giorno. SENTITI IN COLPA.
*coccola John*

Recensore Veterano
28/10/13, ore 01:18
Cap. 1:

Perdona il forte ritardo, my dear, ma non ce l'ho fatta prima. Tu sai, però, con quanto amore e attenzione l'ho letta.
E' una storia magnifica, meravigliosa, trattata con intelligenza e senza mai, dico mai, un attimo di banalità, cosa che a molti accade quando trattano certi argomenti, scadendo spesso nella bladerunning-izzazione della cosa.
Ma tu, no. Tu sei una scrittrice fantastica: hai saputo dapprima creare lo sfondo... infatti tutta la storia poggia su solidissime basi, sul solito background che hai saputo costruire con la solita bravura. E su quello danzano questi personaggi meravigliosi, uno su tutti John, che anche da robot (pardon, cyborg) è il mio preferito e sempre lo sarà.
Hai saputo lasciargli quel tocco gentile da essere umano (un BELL'essere umano) senza snaturare il personaggio, senza togliere nulla al robot. Geniale (e splendida) a dir poco la scena di lui che riesce a riscrivere i codici senza saperlo.
E' un capolavoro di architettura, di lingua bella, di passaggi ora delicati come poesia, ora violenti come il sangue.
E' bellissima, davvero. Da leggere e rileggere sempre, a imperitura memoria di COSA voglia dire davvero scrivere.
Ti abbraccio
Cla
(Recensione modificata il 28/10/2013 - 01:19 am)

Recensore Master
26/10/13, ore 12:05
Cap. 1:

Che posso fare se non inchinarmi davanti a te? Questa storia è un autentico gioiello, con una trama perfetta come un meccanismo ad orologeria ed una parte science-fiction molto ben articolata. Mi è piaciuta ogni cosa, ma alcuni passaggi sono davvero fantastici, a cominciare da quello della inizializzazione (o meglio, del risveglio di John), perché subito si intuisce che egli non sarà mai un comune robot, per via delle domande che si pone, per come si stupisce di essere cosciente delle informazioni che sono state immesse in lui e si ponga interrogativi che non sono prettamente robotici.
Forse sarebbe stato più semplice parlare di uno Sherlock androide, ma questa inversione di ruoli ti ha permesso, a mio avviso, di mettere in risalto appieno entrambi i personaggi e, tra i due, alla fine è sempre Sherlock quello "danneggiato", quello che capisce meno i sentimenti, ed esalta ancora di più la figura di John, nato come un errore e che, alla fine, ha vissuto meglio e più intensamente di tanti esseri umani e sicuramente è migliore della folla riottosa, spaventata ed ottusa che distrugge gli androidi. John è unico, così come unico è Sherlock e per questo il finale, sebbene ti metta addosso una forte malinconia, non poteva essere diverso: John ha violato le leggi della robotica per Sherlock, e solo per John Sherlock ha provato qualcosa di forte, di genuino, di autentico ed è giusto che restino insieme, anche nella morte.

Nuovo recensore
26/10/13, ore 09:13
Cap. 1:

Parto con il dire che nono ho parole. Di solito non leggo questo genere di storie perché non sono propriamente il mio genere, ma questa è veramente una perla. Da ignorante di Asimov e di quel genere di letteratura persino io sono riuscita a capirci qualcosa. Non voglio però divagare troppo: prima di tutto complimenti perché mantenere l'IC con una storia del genere lo avrei trovato molto difficile, ma tu ci sei riuscita perfettamente; la storia poi non è per niente pesante, anzi scorre molto bene nonostante la lunghezza. Il vero punto forte però, è la trama, non sei caduta nel banale, soprattutto con il finale. Probabilmente qualcun altro sarebbe caduto nel melenso verso la fine, tu invece hai reso la storia ancora più interessante. Tanto di cappello.

Recensore Junior
25/10/13, ore 18:54
Cap. 1:

Oh. Mio. Dio.
Scusami, mi hai lasciata senza parole con questa tua one-shot. Non so se riuscirò a scrivere qualcosa che abbia un senso, ma ci proverò.
L'ho adorata, davvero. Il tuo modo di scrivere è assurdamente spettacolare ed inoltre la tematica trattata è affrontata nei minimi particolari, tant'è che è come se si creassero delle immagini davanti agli occhi del lettore. 
Sono riuscita a sentire il tormento di Sherlock e anche quello di John/robot. A proposito, come diavolo hai fatto a farlo apparire così tanto John? E' spettacolare, totalmente IC a mio parere!
Ti faccio davvero tanti, tanti complimenti!
Alla prossima!
 

Recensore Veterano
24/10/13, ore 20:32
Cap. 1:

Okay. Sono in ritardo (imperdonabile) lo so. Ma dovevo, DOVEVO recensirla con calma per poter analizzare tutto come si deve. Questa non l'ho letta di mattina, ma di notte, appena dopo che l'hai pubblicata. Era già da giorni che mi dicevo 'Yoko deve aggiornare, Yoko deve aggiornare' anche se non sapevo se con Crossroads Blue, Alicanto o...aspetta, come si chiama l'altra...Clockwork. E poi vado su Efp, vedo una nuova slash, mi cade l'occhio sull'autore...UNA NUOVA! Ma sì, sì, sì! Avevo bisogno di un po' di sano angst. Per questo ho controllato che nei generi ci fosse 'drammatico' poi sono trotterellata dentro felice come una Pasqua in attesa delle lacrime.
Non ho pianto. Non l'ho fatto, ma non per questo non mi ha toccato profondamente.
È bello l'inizio, ad effetto, quando non capisci subito se lo scienziato dai capelli scuri e gli occhi chiari sia Sherlock o qualcun altro. Infatti, è suo padre (ma questo lo capisci solo dopo). E poi inizia la confusione di John, i valori che si alterano, e una sola parola che compare sui monitor come unica forma di TRAUMA. Guerra. Lì ho capito che John non poteva essere solo un robot, ma che doveva tipo essere morto (ho letto un'altra ff in questo fandom sul genere, però era Sherlock il robot creato da Mycroft sul fratello morto in overdose, o qualcosa del genere). Quella stessa ff mi aveva fatto conoscere le leggi della robotica (ammetto di non aver letto Io, Robot, non è esattamente il mio genere xD), e quando le ho trovate qui ho pensato comunque che fosse una roba fighissima u.u Ma tornando alla storia, è bello anche (e doloroso) il fatto che John continui a ripetere che lui è un ERRORE (*frigna*) quanfo invece è straordinario. In effetti all'inizio è un po' OOC, perché ovviamente è meccanico, ma quando si trasforma piano piano in essere umano all'interno della fic diventa sempre più lui da star male. E Sherlock ** il tuo capolavoro non so se è stato John o Sherlock, perché vederlo da bambino curioso e isolato che attraversa un ponte e cade e viene salvato, e che piange, e che si sente vuoto per la morte di suo padre e che quindi si rivolta contro a tutti (anche contro a John). Il tuo capolavoro è di dipingerlo nell'adolescenza, quando è fatto di astio, e odio, e diffidenza, e sta male col mondo, sta male con sé stesso, sta male con tutti (e gioca a fare il sessualmente frustrato con Vic Trevor, come ha giustamente detto Mycroft). E poi c'è la droga, che gli esce dagli occhi, e Lestrade che si presenta a casa per dire dell'overdose, e la madre che non ci tiene (non ci ha mai tenuto a lui), e John che decide di andare. (Anzi, facendo un passo indietro: 'Io non sono vuoto' mi ha fatto venire una disperata voglia di abbracciarlo, perché lui non è vuoto, non è un robot, è forse l'essere più pieno di sentimenti e umani che io abbia mai visto *abbraccia John delicatamente e piange in silenzio*. John che non vuole essere trattato come una macchina, John che tiene a Sherlock per vent'anni anche se a distanza). E poi c'è Mycroft che rinchiude Sherlock, e John è l'unico che gli sta vicino e lo cura (ancora, sempre), e sta in silenzio. E poi tra i due c'è una specie di pace, Sherlock commenta su quando sia diverso e John gli rivela il suo segreto, e finalmente c'è qualcosa che si aggiusta (Sherlock che matura, che cambia).
Poi ci offri uno spicchio di loro due anni dopo, come coinquilini, esattamente come se fosse tutto normale (anche se il Blog mentale di John è una figata u.u) e Mycroft che arriva con le brutte notizie. E poi, di lì, il precipizio: John che uccide per Sherlock e infrage le leggi, perché lui può, perché lui è come gli altri, e Sherlock che gli dice che va tutto bene. Il panico dilaga, la folla inizia i suoi attacchi, quando guardano il giornale e si stringono la mano i miei occhi erano così 0o0 perché sei consapevole che si stanno avvicinando, piano, infatti Sherlock è possessivo quando ringhia (mi verranno a prendere) "Devono solo provarci" e l'ho amato tanto tanto, perché era BAMF però era Sherlock, ecco ** bello bello, insomma =)
E poi John esce per pagare le bollette e per uno stupidissimo numero di serie lo pestano a sangue (oh dio, no, non a sangue, non ce l'ha e non sente nemmeno dolore) ma lo pestano comunque e lo distruggono e aaarghhgngn *fa versi a casaccio digrignando i denti* e Sherlock lo ripara velocemente e preoccupato, puccy, e John lo legge, sa che è arrabbiato, sa che era in asnia, e Sherl gli dà il polso per sentire il battito e John sa che non è eccitazione, rabbia, anzia, paura, e quindi può essere una sola cosa...<3 AAAAAH che MERAVIGLIA! Sì, il piccolo bacio che si scambiano è così delicato che è magnifico, perfetto, non avrei voluto niente di più.
E poi, la fine. Sherlock che lo porta via da casa, che lo porta alla Corporation, che gli dice il piano, che tornerà, e lo saluta, e lo bacia, lo aiuta a spogliarsi e tutto sembra un addio, un addio, e io penso: bé, finisce qui, aperto, senza far vedere se si rivedranno o meno, se Sherl morirà o cosa, e invece appena si chiude Sherl dice che ha mentito e sembrava il reichenbach e poi disattiva tutto e poi e poi e poi lui dice che morire è solo un'altra opzione e l'importante è che lo faccia vicino a John ç________ç E JOHN CHE RIMARRA' IMMUTATO PER SECOLI E NON MORIRA' (anche se è un androide, non so se può morire) E QUINDI NON SI REINCONTRERANNO NEANCHE NELLA MORTE e questa cosa non cambierà più e .......
ECCO, di questo avevo bisogno. Del cuore che pulsa nel collo, nei polsi, nella gola, e tu non piangi ma sei annientata, così, distesa. Avevo bisogno di questo e tu sei sempre l'unica che me lo può dare.
Strabiliantemente bellissima come al solito <3

Recensore Junior
23/10/13, ore 20:18
Cap. 1:

Oddei mi hai uccisa con questa storia,povero il mio cuore!è davvero molto bella complimenti!và subito tra le preferite

Recensore Veterano
23/10/13, ore 14:59
Cap. 1:

Salve!

Breve intro:
Ho iniziato a leggere la storia ieri sera intorno a mezzanotte, ed ho detto: nooooo, è troppo lunga, non ce la farò mai.
Ma non avevo messo in conto che la storia fosse tua, e che quindi non c'era scampo.
Mi ha catturata, entusiasmata, fatta innervosire, riempita di dolcezze e poi distrutta e lasciata lì, una poltiglietta informe sotto un piumone.


Comunque, cerchiamo di dare una forma a questa recensione.
Vista la premessa con riferimento all'uomo bicentanario, speravo che l'angst che sicuramente ci sarebbe stato, sarebbe però arrivato in quel modo dolce e coccoloso che in fondo di aspetti, perchè ci sta. Il robot che vuole morire perchè non sopporta di vivere una vita eterna senza l'oggetto del suo ammmmmmore. Cuoricini e lacrime.
E invece anche lì sono stata smentita. 
Il finale è...boh. Quando Sherlock esordice dicendo che ha mentito a John, già si muore dentro, perchè si capisce su cosa ha mentito. E poi il resto mi ha dato il colpo di grazia. 
Poi...vorrei davvero sapere come si fa a mantenere IC due personaggi pur trasformandone uno in Robot?!
Come fa a essere così John Watson? E' lui, nel secoli fedele, ma dentro bolle, e scrive stringhe di codice (non avevo mai pensato che una cosa del genere potesse romantica) che riassumano i suoi sentimenti verso il Signorino Sherlock.
Che dire di Sherlock...è lui, proprio lui. Arrogantemente affascinante. Però con un cuore che batte, eccome.

In fine, medaglia d'onore alla tematica trattata.
E' così reale ed attuale. Pur trattando di robot e un tempo che (forse) verrà, ci mette di fronte alla sempiterna dicotomia tra conosciuto e sconosciuto, e al fatto che il razzismo, in qualsiasi forma esso si manifesti, riduca l'uomo alla sua forma più ancestrale e brutale.

Detto ciò direi che è anche il caso di chiuderla qui, rinnovando una valanga di complimenti a te, al tuo stile, al modo di costruire la storia, e a quella magia che crei che porta il lettore a non scollare mai gli occhi dallo schermo.

A rileggerti presto,
Lauur

Recensore Master
23/10/13, ore 12:56
Cap. 1:

Signore e signori, ecco a voi Yoko Hogawa, regina incontrastata dell'angst di questo fandom!! Perchè se tu non riduci le tue lettrici un budino sfatto di lacrime non godi... ed io che posso dire? Storia meravigliosa, meravigliosamente scritta. L'ho amata tanto. Superba come al solito carissima. Efy

Nuovo recensore
23/10/13, ore 12:27
Cap. 1:

Ti avviso subito che questa recensione non avrà molto senso, perché quando scrivo subito dopo aver letto una meraviglia come questa sono ridotta ad un groviglio informe di feelings. Comunque...mi hai uccisa. No seriamente, mi hai uccisa di bellezza. A parte che hai caratterizzato i personaggi in maniera stupenda, cioè sono esattamente loro stessi. Ma poi quanto descrivi bene ogni singolo fotogramma di storia? Sono semplicemente senza parole. Ovviamente non c'è bisogno che ti dica quanto ho pianto alla fine. Non tanto per il finale in se (c'era da aspettarselo) ma per il MOTIVO della fine di Sherlock e John. Un motivo che vedo tutti i giorni al telegiornale e che mi fa ribollire il sangue: la gente che distrugge e odia ciò che non capisce, la gente che "fa di tutta un'erba un fascio" e pensa che se una persona fa una cosa cattiva allora tutte quelle simili a lui sono cattive. Perché? Perché il mondo non capisce le sfumature? Perché Sherlock e il suo John hanno dovuto fare questa fine? Il mondo sarebbe un posto migliore se l'uomo capisse che la tavolozza dei colori è infinita. Scusa lo sfogo, ma questo è ciò che mi hai trasmesso.
Un immenso grazie ed un abbraccio!

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