Recensioni per
L'Eredità di Glogreoth
di syssy5

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
28/12/13, ore 18:56
Cap. 10:

QUINTA CLASSIFICATA AL CONTEST "QUADRI E PICCHE" di Gaea, S.Slappy e phoenix_esmeralda

Valutazione di phoenix_esmeralda

 
Grammatica: 8.5/10 
 
Tenendo conto della lunghezza della tua storia, la grammatica non è malvagia: non ci sono errori gravi se non quelli riguardanti i tempi verbali e qualche concordanza errata. Ho suddiviso in “categorie” le imprecisioni che ho trovato e qui te le elenco:
(PS: le pagine si riferiscono alla versione che mi hai mandato, che ha l’introduzione in cui spieghi note e pacchetti utilizzati).
 
Errori grammaticali/ortografici:
 
1) Pag.11 “un cartello recava scritto per ogni oggetto, prezzo e funzione.”
 C’è una virgola tra verbo e complemento oggetto
2) Pag.12 “Il ragazzo prese la mano dell'alchimista tra le sue, gli premette i polpastrelli sul palmo” LE premette
3) Pag. 13 “L'uomo li guidò fino in fondo al corridoio e poi su per una rampa di scale. La sua mole era notevole e sembrava quasi che barcollasse, anche se poteva benissimo aver bevuto diverse pinte di birra, tanto era rosso in volto.”  Errore di soggetto: il soggetto è la mole, ma i verbi, per come li hai messi giù, fanno riferimento all’uomo.
4) Pag.15: “Tuttavia quella reliquia era un oggetto troppo potente, per lei sarebbero potute nascere guerre su guerre, lo stregone se ne accorse troppo tardi. Decise quindi di nasconderla per offrirla in eredità solo a chi lo avesse meritato” la avesse meritata (la reliquia)
5) Pag. 17-18: “«Mia signora Atera, perdonate la domanda: qual è il significato della vostra lunga capigliatura?»
La ragazza smise di pettinarsi e si voltò per rispondere: «Alle Valchirie non viene tagliata mai la chioma, quella che vedete la ho fin dalla nascita. È il nostro segno distintivo.»
«Non ne avevo mai visti di così lunghi “ Concordanza errata, poiché prima aveva nominato “capigliatura” e “chioma”, dunque nulla al plurale maschile.
6)Pag. 18 “Questi aveva acconsentito a un solo prezzo: avrebbe dovuto scortare il successore della Strega Reale nella sua missione e proteggerla” proteggerlo (il successore)
7) Pag.20: “E lei, nella sua finta ebrezza”  ebbrezza
8) Pag.22 “Comunque era certo che qualcosa da lui l'avesse preso” presa
9) Pag.29 “subito imitata da Petra che si dedico distrattamente” dedicò
10) Pag.32 “La dieta povera e l'acqua razionata portava l'esasperazione ai massimi livelli”  portavano
11) Pag.35 “Ad aspettarli trovarono un labirinto di cunicoli che si inoltravano”  inoltrava (il labirinto)
12) Pag.37 “Era  finalmente arrivate in cima” erano
13) Pag.37 “Petra cercò allora di evocare altri Elementali, ma Varia gli impedì” le impedì
14) Pag. 37 “La creatura d'acqua seguì la sua sorella precipitando e inondando quel fianco del monte. L'alchimista ne fu stupita, non sono  era riuscita a liberarsi delle sue creazioni in fretta, ma coi suoi incantesimi era persino riuscita ad annullarli per farli tornare del loro elemento principale. Ma battere l'ultimo Elementale non sarebbe stato altrettanto facile.”  “annullarli” e “farle” (le creazioni). Poi “non solo” (svista). E puoi togliere quel “sua” prima di “sorella”
 
Tempi verbali:
 
1) Pag.8: “Petra sbuffò, cosa diamine voleva ora quello sciocco, non gli era bastato entrare una volta tra le sue lenzuola? Voleva ripetere l'esperienza? Se fosse stato era così usava giochetti troppo stupidi.” Se era così, stava usando giochetti troppo stupidi.
2) Pag.8 “Carbo; non era certa volesse ascoltare ciò che aveva da dirgli.”  di voler ascoltare
3) Pag. 10 “Senza pensarci troppo la bevve tutta d'un sorso pensando che il sapore fosse altrettanto melenso”  sarebbe stato
4) Pag.13: “Solo il quarto giorno, quando si era assicurata” Fu assicurata, (altrimenti non torna con il tempo del verbo successivo)
5) Pag.16: “Io ho letto quel documento, sembra che il mito sia reale.» bisbigliò all'orecchio di Petra quasi come le stesse confessando un segreto – e in effetti era così.”  È così
6) Pag.24 “«Questo è l'occhio spirituale. Il cerchio alchemico si usa in tutte le preparazioni e come ben sai basta che premo qui;»  prema
7) Pag.27 “«È anche questo che sono qui: volevo chiedere al Re il permesso di consultare la Biblioteca Reale insieme a voi, se volete  accompagnarmi ne sarei onorata.»” Vorreste accompagnarmi (e ci vuole anche un “per” fra “anche” e “questo”)
8) Pag.27 “«Vostra Maestà,» iniziò non appena ebbe il permesso di parlare e si fosse rialzata” fu rialzata
9) Pag.28 “Non poteva crederci, ciò che era appena successo a corte era la vendetta più bella e più dolce che potesse mai  sperare” avesse mai potuto 
10) Pag.31 “solo quando sarebbero riusciti” fossero
11) Pag.32 “mi avevate assicurato che il vostro incantesimo avesse funzionato”  aveva funzionato
12) Pag. 34 “Poco lontano, Carbo stava osservando i due mentre si sfregava le mani per riscaldarle. Era stupito, ma allo stesso tempo felice, non si aspettava di vedere” sarebbe mai aspettato di vedere
13) Pag.35 “trovare l'Eredità di Glogreoth non fosse  così facile.” sarebbe stato
14) Pag. 40 “anche lei avesse una parte buona, che vorrebbe  far del bene” volesse
 
Sviste:
1) Pag.6:” A una decida di passi”:  Decina
2) Pag. 9: “No... no, è una follia. dovrei fare”  Manca la maiuscola dopo il punto.
3) Pag.17 “I suoi occhi caddero sulla Valchiria affacciata la  parapetto” al parapetto
4) Pag.21 “ora i suoi corti capelli rossi erano sostituiti la lunghi capelli biondi” “da”
5) Pag.21 “poi prese ad armeggiare coi proprio vestiti.” propri
6) Pag.22 “Era meglio non sapere, era meglio non averla conosciuta.”  “sarebbe stato meglio”
7) Pag.25 “Ora conosceva la vera storia dell'alchimista, comprendeva le ragioni che l'aveva spinta” avevano spinta
8) Pag.30 “Carbo finse di aver aperto bocca” non aver aperto bocca
9) Pag.30 “caricata a borbo di una delle due carrozze” bordo
10) Pag.31 “quando il sole non è il cielo” in
11) pag.31 “la domanda che aveva fatto all'iniziò”  inizio
12) Pag. 32 “ecco perché sceso dalla nave si ho seguita” vi
13) Pag.34 “per scandargliele” scaldargliele
14) Pag.35 “ma Varia aveva percepito antichi spiriti in quelle rovine e aveva pregato a tutti” togliere “a”
15) Pag.36 “allo stesso tempo il picco di rocca” roccia
16) Pag.40 “Vi trovo” trovò
 
Stile: 8.5/10  
 
Devo dire che nei confronti del tuo stile ho maturato emozioni ambivalenti. Per quanto riguarda il positivo, ho trovato meraviglioso il modo in cui sei riuscita a calare i tuoi personaggi nel contesto che ti sei scelta. Benché lo stile si riveli a tratti acerbo, rende ed evoca benissimo il genere che ti sei è scelta, rivelando anche una buona dose di originalità. I personaggi mi sembrano davvero ben inseriti nel contesto d’epoca, i dialoghi riprendono termini del modo di parlare di allora, i riferimenti sono curati ed è evidente l’impegno che hai messo in tutto questo. Ti ho trovata meravigliosamente brava nel descrivere le ambientazioni e le usanze, mi sembrava quasi di vedere il contesto che andavi man mano creando. In questo mi hai stupita piacevolmente e credo che sia la parte che ha fatto salire maggiormente anche il punteggio del gradimento. J
Dal punto di vista delle “pecche” invece,  devo dire che ogni tanto si sente il bisogno di qualche virgola in più. Si potrebbe migliorare tutta la punteggiatura in generale, soprattutto nei dialoghi, perché di rado riesce a esprimere perfettamente le intonazioni che dovrebbe avere il discorso. Nelle parti descrittive inoltre dovresti usare un po’ di “due punti”, questo gioverebbe alla costruzione delle sue frasi.
Come dicevo prima, il tuo stile, che comunque mi è piaciuto, si rivela a tratti un po’ acerbo e rende certe frasi faticose, poco fluide, poco eleganti. Ti faccio un elenco delle frasi che, a parer mio, potresti migliorare.
1) Pag.8: “dopo una sana dormita era certa che si sarebbe svegliata da adulta.”  Mettere solo “si sarebbe svegliata adulta” senza il “da” migliora l’effetto stilistico.
2) Pag.8-9: “Invece si accorse di sbagliare – sarebbe stato più corretto se lui avesse detto ‘cosa siete’ – quando aggiunse: «Siete un'alchimista.»
La donna si voltò, ma quello che le apparve in volto era il sorriso più raggelante che Carbo avesse mai visto.
«Avete indovinato, Mastro Latje. Con questo cosa vorreste dire?» rispose”  Quest’ultima domanda  non ha molto senso, collegata così.
3) Pag.9 “Aveva proprio fatto una buona scelta a prenderlo con sé, non sarebbe stato un ambizioso che avrebbe potuto oscurarla, ma nemmeno inguardabile (non sta bene mettere “un ambizioso” con l’articolo davanti,  e poi “inguardabile” senza articolo)
4) Pag. 11 “Detto questo sparì dalla vista.” Sua vista
5) Pag.11 “girò sui suoi tacchi” togli “suoi”, è di troppo
6) Pag.11 “Creava filtri e pozioni appositamente destinati alla vendita, la maggior parte erano veritieri” non è l’aggettivo più adatto, non è che una pozione possa raccontare balle...
7) Pag.14: “Sì, ho giusto un filtro che dovrebbe fare al caso” caso tuo
8) Pag.14 “«Grazie.» biascicò lui e bevve tutto d'un sorso. L'effetto arrivò lento ma inesorabile” INESORABILE  è un termine che si usa riferito a soggetti negativi, in questo caso non è appropriato
9) Pag.14 e 18: “Il secondo giorno di navigazione iniziarono gli insegnamenti di Carbo” non è lui che insegna, il termine è inappropriato
10) Pag.15 “Distolse lo sguardo, non le interessava lo spettacolo” Non era interessata allo spettacolo, starebbe meglio
11) Pag.15 “La sua attenzione fu invece catturata da uno stuolo di guardie che sembravano alla ricerca di qualcuno; si calò ancora di più il mantello” togli il “si”, va bene “calò” e basta
12) Pag.15 “La sua morte decretò dunque la fine di ogni fatto legato al medaglione: nessuno sapeva della sua esistenza e nessuno avrebbe mai saputo il luogo in cui lo aveva sepolto.”  Meglio “conosciuto” di “saputo”
13) Pag.16 “non raccontate mai la vostra missione”  della vostra missione
14) Pag.16 “Non le ci volle molto per raggiungere la sua bestia, forse l'unico essere al mondo con cui poteva essere veramente se stessa. Si sedette su una cassa lì vicino e si rilassò, non era abituata a stare così tanto tempo a stretto contatto con le guardie reali. Diede da mangiare all'asina mentre le passava un panno sul dorso per ripulirla dalla polvere e confortarla. Restò a lungo con lei, si chiese se non fosse per nascondersi dal resto della nave, ma di certo non poteva stare lì per sempre. Dopo un tempo che  a Petra  parve infinito si alzò e se ne andò.” Costruzione errata: è Petra che volontariamente rimane lì, ma questo tipo di affermazione è utilizzata in genere in senso negativo... non sta bene in questo caso.
15)Pag. 17 “Tuttavia non l'avrebbero raggiunta prima di sera, quindi l'attenzione di tutti scemò, sicura però che sarebbe tornata poco prima del crepuscolo.” Chi è sicura? L’attenzione? O_o
16)Pag.17 “Lei dapprima srotolò una lunga treccia, così lunga che poteva essere benissimo due volte la sua statura, poi districò anche quella passando una grande spazzola sulla sua chioma”  “sulla chioma” senza “sua” sta meglio.
17)Pag.18 “Presto sarebbe toccato al tratto più difficile da navigare: attraversare la foce e risalire il fiume.” Formulazione brutta, poco chiara.
18)Pag.18: “Petra era passata dalle nozioni teoriche a eseguire preparati semplici” “all’esecuzione” starebbe meglio, perché così passi da sostantivo a sostantivo, invece che da sostantivo a verbo.
19)Pag.18: “«Non ora. Prima dobbiamo arrivare a Phanærra, non voglio occhi indiscreti” aggiungi “intorno” dopo “indiscreti”. Se no non ha senso
20)Pag.19 “Bevve da una piccola fiaschetta un liquido ambrato, la cui unica funzione era quella di dare all'alito il tipico olezzo di chi ha alzato troppo il gomito. Si sarebbe finta una donna ubriaca per finire tra le sue braccia” di chi? Metti “tra le braccia dell’uomo” o qualcosa che specifichi.
21)Pag.19: “Non appena ebbe mandato giù il suo stratagemma,  si appoggiò pesantemente alla porta con tutto il suo peso e fu scaraventata all'interno rischiando quasi di cadere. Quel “quasi” è inutile, basta il verbo “rischiare” a dare l’idea, “appoggiarsi pesantemente con il peso” è troppo ridondante, e “mandare giù lo strattagemma” non ci sta per niente... Suggerisco una piena riformulazione della frase... J . Non sta molto bene neanche il fatto di usare prima dei verbi attivi e poi il “fu scaraventata” al passivo.
22)Pag.19 “Un uomo la sorresse prima che potesse rovinare per  terra”  a terra
23) Pag. 20 “. Si alzò dal letto con troppa agilità per una donna ubriaca, si affrettò a raccogliere il suo bliaut e tastò” che cosa?
24) “L'uomo la guardava sorpreso, non gli era mai capitato che qualche donna lo ringraziasse dopo aver fatto sesso. Si accorse a malapena che lei non barcollava più, anzi:” questo “anzi” non ci sta, perché sembra riferito al fatto che l’uomo non si accorge che lei barcolla... e quindi non lega per nulla con la frase successiva. Inoltre, al posto di “qualche donna” sta meglio “una donna”
25) Pag.20 “gli disse che poteva disfare i bagagli e iniziare il suo compito” iniziare a svolgere il suo compito.
26) Pag.20: “aveva già pronta una fiaschetta che sfilò prontamente dalla sacca che aveva appesa alla cintura” togli “che aveva”
27) Pag.21 “Il soldato entrò nel palazzo senza rivolgere Petra di uno sguardo” senza degnare Petra di uno sguardo, oppure “senza rivolgere a Petra uno sguardo”
28) Pag.23 “In un primo momento quelle parole parvero assumere un tono neutro, ma l'apprendista vi colse un chiaro avvertimento. Non solo, dai brividi che iniziarono a percorrergli il corpo capì anche che l'alchimista era livida.” Chi è che rabbrividisce? Perché se è Carbo, non si capisce. Se è Petra, allora deve scrivere “percorrerle”
29)Pag.24 “Una volta che i due ebbero finito di consumare il loro pasto, Petra guidò il suo apprendista all'esterno, verso i giardini reali poco distanti.
«Questo sarebbe un posto lontano da occhi indiscreti?» chiese lui scettico.
«Lo è più di quanto possiate pensare”  ma perché all’improvviso si mette a dargli del voi? Lo fa per due volte!
30)Pag.24 “i più avrebbero rincorso a rinchiudersi dentro casa”  non credo che “avrebbero rincorso a rinchiudersi” esista come espressione...
31)Pag.24 “L'unico era stato essere riuscita a tornare adulta la prima volta.”  Brutta formulazione
32)Pag.25 “Carbo si spaventò dall'improvvisa scontrosità dell'alchimista”  dell’improvvisa
33)Pag.25 “Stava armeggiando con l'alambicco per distillare uno dei preparati di media difficoltà che aveva imparato di recente, ma la sua mente era altrove e la sua concentrazione ne subiva” ne subiva cosa?Volevi mettere “ne risentiva”?
34)Pag.26 “La strega era affiancata come sempre dalla Valchiria che, nella sua armatura bronzea, stonava se messa vicina” “affiancata” starebbe meglio
35) Pag.27 “; i suoi capelli e la sua barba bruna davano l'ennesima stonatura ai colori del trono” eh? O_o,
36) Pag.27 “Mi scuso anche per la mia richiesta, ma è di vitale importanza per me conoscere ciò che potremmo incontrare” starebbe meglio “documentarmi su” di “conoscere”
37) Pag.27 “Sembrava ammirato e forse un po' spaventato, ma l'alchimista aveva la certezza che non sarebbe stata riconosciuta, il Re non l'aveva vista in faccia e non aveva mai mostrato a nessuno quanti Elementali fosse in grado di controllare Petra Fujay.” ci va aggiunto “lei” dopo tra “e” e “non”, perché se no il soggetto resta il Re
38) Pag.30 “poi avrebbe valutato il suo lavoro e gli avrebbe fatto fare altre rune tra quelle che gli erano riuscite meglio” ho capito cosa vuol dire, ma la frase in sé non è chiara.
39) Pag.30 “Ben presto raggiunsero la foce del fiume, ma la strada proseguiva mentre altre montagne e boschi facevano capolino alla loro sinistra; la loro presenza riuscì a rincuorarli, così alte e maestose”  chi?
40) Pag.32 “Per quanto mi sforzi tutto ciò che è accaduto prima è un buco vuoto”  il buco è necessariamente vuoto.
41) Pag.33 “Attesero che il crepuscolo scemasse e che il cielo si accendesse di stelle, per essere certi di aver azzeccato il momento giusto e quindi cambiare il loro tragitto” togliere “loro”, è ridondante
42) Pag.33 “Atera corse ad aiutarlo per  riprendere” a riprendere
43) Pag. 33 “Resti di un cancello di legno – di mura – si profilarono” starebbe meglio “profilavano
44) Pag.34 “Varia aveva chiuso le palpebre in un'espressione di eterna beatitudine”  ehm... chiudono le palpebre in un’espressione di eterna beatitudine... i morti. Forse qui dovresti mettere “immensa beatitudine” o “estrema”...
45) Pag. 34-35: “prima di distogliere lo sguardo per spostarlo su un rumore di passi proveniente dalla parte opposta”  ehm... come fai a spostare lo sguardo su un rumore di passi? O_o:
46) Pag.36 “«Io non desidero nulla, mi basta solo che il mio destino si compia e succedere a Saola come Strega Reale.» disse in risposta.”    E io possa succedere
47) Pag.40 “«Non ho apprezzato quello che avete fatto ieri laggiù nella grotta. È stato un evento eccezionale o avevate già premeditato tutto?» chiese, per la prima volta senza alcun timore.
«Ovviamente.»”  che risposta è???
48) Pag.40 “Petra lo fissò in silenzio. Prese una delle tazze e iniziò a sorseggiare lentamente” cosa?,
 
In alcuni parti ci sono un po’ di ripetizioni che “pesano”, ad esempio:
 
1)Pag.8: “Sentì dei passi avvicinarsi; non vi badò, nessuno poteva entrare, ma quando quei passi si fermarono proprio in prossimità della sua porta, Petra si voltò in quella direzione. Un biglietto scivolò sotto lo stipite, poi i passi si allontanarono”  (passi, passi, passi)
2)Pag.8 “Non aveva voglia di rimuginare troppo su quel messaggio, avrebbe fatto quello che faceva sempre: avrebbe ignorato questo spasimante, come aveva ignorato”  troppo verbo avere
3) Pag. 9 “Ho già avuto a che fare con l'alchimia, ho fatto diversi preparati per il paese,”  (fare, fatto)
4) Pag. 10 “non riusciva a capire se fosse stanco o solo annoiato.
Cercò di sbirciare il viso dell'alchimista per capire se aveva intenzione di accamparsi”  (capire, capire)
5)Pag.14 “aveva parlato troppo e non voleva troppe domande”  (troppo, troppe)
6) Pag.18 “si era accorto solo troppo tardi di essere stato troppo impertinente”  (troppo, troppo)
7) Pag.19 “Navigare sul fiume era più difficile del previsto; la Perla Nera aveva dovuto rallentare di molto e cambiava spesso direzione per adattarsi alle anse del fiume.”  (fiume, fiume)
8) Pag.21 “Petra fece un respiro profondo, poi prese ad armeggiare coi proprio vestiti. Appoggiò il mantello sulla spalliera di una sedia prima di dedicarsi al vestito.”  Vestiti, vestito
9) Pag.22 “Non che avesse dormito male, al contrario; erano stati solo i suoi pensieri sulla sua Maestra ad averlo tenuto sveglio a lungo e quando si era infine appisolato, l'alba era ormai prossima.”  (suoi, sua)
10) Pag.23 “Annusò i suoi abiti e intuì un forte odore di alcol, ma cos'era successo proprio non lo ricordava. Ricordava tuttavia la rivelazione dell'alchimista,” (ricordava, ricordava)
11) Pag.23 “, accennando anche un cenno col capo”  (accennando, cenno)
12) Pag.24 “Sperava un giorno di potervi fare ritorno da donna, senza tornare mai più bambina”  (ritorno, tornare)
13) Pag.38 “Cercò di pensare a cos'altro avrebbe potuto aiutarla in quel momento senza doverla prendere con le mani, ma non le venne in mente nulla; solo la runa del movimento avrebbe potuto aiutarla,” (aiutarla, aiutarla)
 
 
La sensazione generale è che tu scriva sempre qual cosina di troppo che appesantisce le frasi, come questa parte a pag. 17: «Cosa state preparando, Maestra?» chiese infine lui spinto dall'eccessiva curiosità che non era riuscito a trattenere.  Il “che non era riuscito a trattenere” è superfluo e rende meno fluida la lettura. Oppure, appena sotto: “Petra prese l'ingrediente senza volgere altrove la sua attenzione “ questo “senza volgere altrove la sua attenzione” è di troppo, appesantisce e non serve.
Oppure a pag.25 “Petra lesse in fretta senza lasciar trasparire alcuna emozione dal suo volto” quel “dal suo volto” è di troppo,
O a pag.27 “Quale guerriera, un Elementale era più qualcosa alla sua portata che a quella della strega, pur essendo un essere fatto anche di magia”.  Questo è quel tipo di frase che potresti rivedere e alleggerire.
 
Quindi insomma: a conti fatti io trovo il tuo stile piacevole e interessante, e credo che un po’ limato delle parti più “grezze” possa arrivare a rendere tantissimo!
 
 
Caratterizzazione: 9.5/10  La caratterizzazione è una delle cose che ho apprezzato di più, insieme allo stile. Non che  tu ti sia soffermata tantissimo sulle sfumature di carattere, perché tutta la storia appare abbastanza dinamica e veloce e un’introspezione più profonda non si sarebbe adattata al genere. Però, per l’ambientazione evocata, credo che il tipo di caratterizzazione che hai scelto sia tra le migliori: si esprime non tanto attraverso pensieri arzigogolati, ma tramite le azioni dirette e le scelte dei tuoi personaggi. Credo che Carbo il più riuscito in assoluto, leggendo di lui, mi sembrava di tornare alle novelle antiche che dovevo leggere al liceo: un mix tra il don Chisciotte e i personaggi del Decameron di Boccaccio. Hai reso perfettamente le sue ingenuità e innocenza, il pensiero retto e lo spirito leale che, a dispetto della sua goffaggine e dell’infantile curiosità, lo rendono il personaggio più positivo e nobile dell’intera storia. Al contrario della sua Maestra, che china il capo di fronte a meschinità e avidità e ottiene, alla fine, null’altro di ciò che merita. Un filino meno definite, ho trovato la Strega Reale e la Valchiria, ma comunque tantissimi complimenti!
 
Originalità: 10/10   Una storia davvero ben orchestrata, con tanti spunti originali che potrebbero da un lato definirsi classici del genere, ma che, intrecciati così come l’hai fatto tu, rendono sicuramente la trama nuova e interessante. Anche il finale mi è piaciuto: la sconfitta dell’alchimista legata sia al fallimento nel raggiungere il tesoro, sia alla perdita totale della lealtà di Carbo, è una morale antica come il mondo ma efficace e, in qualche modo, inaspettata.
 
Adesione alle regole della squadra: 2/10
 
Allora. Dunque... Siamo giunti alla “bestia nera” del punteggio... ^^’
I punti di questa voce sarebbero distribuiti così: 4 per il romanticismo, 3 per il segreto-colpo di scena e 3 per l’introspezione. Ti ho dato zero nel romanticismo... perché  non c’è. Hai infilato un momento d’ “amore” di 3 righe con due che si guardano negli occhi e si dicono che si piacciono... Ovviamente questo non ha nulla a che vedere con l’idea di romanticismo che avevo espresso nel bando... e in realtà con nessuna idea di romanticismo che io, in generale, abbia sentito... o_O  E’ chiaramente una storia d’avventura, tantoché il romanticismo non rientra neppure nei generi da te dichiarati... quindi amen, così doveva essere. Ti ho dato zero anche per il segreto-colpo di scena, perché nelle indicazioni doveva essere una sorpresa inaspettata che ribaltava tutta la visione della storia: cosa che in realtà non è avvenuta, perché il segreto di Petra lo scopriamo fin dal principio e anche quando Carbo ne viene a conoscenza, non è che questo faccia una gran differenza...
Infine, 2 punti per l’introspezione, che c’è ma, per il genere scelto, non è massima, anche se certamente l’ho trovata apprezzabile.
  
 
Pacchetti Punti : 4/4  Buono l’utilizzo dei pacchetti, sia per quanto riguarda l’incantesimo (visto che ti avevo detto che la maledizione poteva essere considerata tale), sia per i riferimenti citati. Ho trovato divertente il modo in cui sei riuscita a inserire certi dialoghi di Supernatural nel testo! xD  Certo, alcune conversazioni così restavano un po’ fini a se stesse... però pazienza, mi han fatto ridere! ^^
 
Gradimento personale: 9/10   
 
Nonostante la storia non rispecchiasse affatto il mio genere, devo dire di averla apprezzata parecchio, l’ho letta con un certo interesse, ammirando soprattutto quelle parti legate allo stile, di cui dicevo sopra.
Sei stata davvero brava a curare i particolari, i dettagli che servono a immergersi nell’atmosfera d’epoca. Non hai lasciato niente al caso: sei stata precisa, esaustiva e fantasticamente naturale nell’inserire aspetti che vanno a definire il piccolo mondo che ti sei creata. Si vede che ti sei impegnata e documentata tanto, hai detto che questo genere ti ha messa in difficoltà, ma a me sembra che ti sia riuscito perfettamente. Non so quanto di quello che hai scritto sia documentato e quanto inventato, ma in ogni caso tutto ha una grossa dose di credibilità.
Già dal principio, parti come questa che cito qui sotto mi hanno fatto ammirare la tua abilità:
“Non che ci avesse capito molto, Carbo. Aveva appena incontrato quella che per lui era la donna più strana delle Terre di Oiworihth; all'inizio le era sembrata stanca e sola, poi era diventata una seduttrice nata. E per un attimo ci aveva creduto che una donna così bella avesse scelto proprio lui. Ma quella maliarda alla fine si era rivelata un'opportunista senza cuore.
Si allontanò in fretta da quella stanza, ma prima di scendere le scale ne approfittò per rivestirsi. Nessuno badò a lui mentre usciva dal locale e Carbo ne fu grato: non era certo di quanto forte avesse urlato, ma s'era convinto che i locandieri l'avessero sentito; a questo pensiero le sue guance imporporarono. Svelto si coprì con la veste prima di addentrarsi nella notte.”
 
E poi altre parti che mi sono particolarmente piaciute:
 
“Invece si ritrovò a mangiare da sola. Iniziava a sentirsi presa in giro, era il suo apprendista dopotutto, il suo aiutante, se doveva fare le cose da sola che l'aveva preso con sé a fare?” :D
 
“Una risata cavernosa, che andò scemando in un roco rumore di montagna che si sbriciola, fece accapponare la pelle ai presenti.”
 
Infine la riflessione finale di Carbo è molto profonda, molto spontanea e intrisa di disillusione, amarezza e, tuttavia, saggezza:
 
“Non era mai stato molto convinto della sua Maestra, fin dalla prima volta che l'aveva vista gli era parsa troppo strana, aveva deciso di seguirla solo perché si era fatto abbindolare dall'importanza del suo mestiere. Poi aveva scoperto la verità, il segreto che nascondeva.
Da quel momento qualcosa era cambiato. Non in meglio o in peggio, semplicemente cambiato. Conosceva la sua fama e la sua ammirazione era cresciuta a dismisura; allo stesso tempo però, l'opinione che aveva di lei era andata inesorabilmente calando.
Ora si trovava a un bivio: continuare a seguirla e a bearsi della sua indiscutibile magnificenza o abbandonarla a se stessa come si farebbe con qualsiasi essere così materialista da fregarsene della gente?
Si girò dall'altra parte. In fondo c'era ancora una parte di lui, in profondità e ben nascosta, che voleva ancora concedere all'alchimista il beneficio del dubbio: forse non aveva fatto apposta, forse si era lasciata trascinare dagli eventi in un modo simile ad Atera che era stata posseduta dallo spirito di Glogreoth. Forse anche a Petra era accaduta una cosa simile.”
 
Carbo è davvero una bella persona e il finale mi è piaciuto: ha una morale profonda, che condivido, come condivido il fatto che a Petra non sia toccato proprio nulla! Carbo, che nasce come ingenuo e un po’ “lento”, in realtà è il vero eroe, poiché ha principi saldi, una volontà forte nel ricercare la rettitudine e un’onestà infrangibile. Ed è disposto persino a rinunciare al suo sogno pur di non andare contro a ciò che crede.
Quindi insomma: a parte il genere non proprio mio e alcune incertezze stilistiche, posso dire di aver apprezzato a fondo la tua opera!
 
Tot: 56/64

 

Recensore Junior
23/12/13, ore 16:19
Cap. 10:

4° CLASSIFICATA al contest "L'antieroe" di Athenryl e Rosheen

Grammatica, stile e lessico: 12/20

Ripetizioni, grossi errori di punteggiatura e ortografia - senza contare quelli di distrazione -, errata costruzione dei dialoghi, abuso di alcune parole fuori dal giusto contesto; sono solo alcuni dei tanti errori che abbiamo riscontrato all'interno della storia. Il lessico è ancora acerbo, il tuo stile privo di identità; ma ci sono delle ottime basi che, se lavorerai con dedizione e costanza, potranno portarti ad ottenere degli ottimi risultati.
Al di là dei sopracitati errori di costruzione, ci teniamo a indicarti alcune cose che per tua sfortuna hanno contribuito ad abbassarti il punteggio. Non sono errori veri e propri, ma il loro abuso ci ha colpite negativamente:

- Le immagini. C'è chi le trova utili e chi no, noi no. Anzi, non ci piacciono proprio. Inserire delle immagini in una storia può aiutare il lettore a comprendere meglio ciò che viene descritto dall'autore, ma questi sono casi rari che il più delle volte si limitano all'inserimento di "mappe" del territorio in cui si svolge la vicenda, se si tratta di un universo diverso dal nostro. Abusare delle immagini per "ricreare" il volto della protagonista e dei cerchi alchemici da lei usati, tuttavia, non rientra in questi casi, anzi questo ci ha indotte a pensare che tu possa aver usato questo espediente per sopperire alla mancanza di abilità descrittiva – cosa che comunque si è rivelata non vera, in quanto non abbiamo notato nessun tipo di deficit in quel senso.
- Gli anacronismi. Se la storia è, come nel tuo caso, ambientata in un contesto fantasy, allora bisogna stare attenti a non inserire elementi discordanti che stonino. Un "wow" ogni tanto può scappare, ma gli zeppelin? Le "alte mura metalliche del cancello marino"? Questi non sono proprio elementi fantasy. (NdShayd: personalmente quando hai citato gli zeppelin mi sono tornati in mente quelli utilizzati in HunterXHunter per spostarsi da una città all'altra, mentre ho un vago ricordo di un cancello come quello descritto da te in una puntata di One Piece.)
- Le frasi in grassetto. Solo successivamente, leggendo le note d'autore, abbiamo capito che le frasi in grassetto in cui spesso ci imbattevamo erano citazioni di fandom inserite nella storia a causa di un altro contest a cui essa partecipava. Vorremmo non fosse così, ma riscontrarle continuamente non è stato piacevole, specialmente perché all'inizio non sapevamo per quale motivo fossero lì. Capiamo perfettamente che segnalarle adeguatamente era necessario, ma al momento di consegnare la storia per questo contest avresti dovuto togliere il grassetto, onde evitare questo tipo di inconveniente.

Ci teniamo a precisare che queste osservazioni non hanno influito in alcun modo nella valutazione finale, eccezione fatta per gli anacronismi che sono, a tutti gli effetti, degli errori.

Originalità: 9,5/15

Una protagonista alla ricerca di un grande tesoro in grado di rendere potente chiunque lo possegga non è esattamente quello che si dice "una storia originale". Sei ricorsa a parecchi cliché, e questo non ha giocato a tuo favore. Tutto sommato, l'idea generale è stata quella di leggere una cosa già vista e rivista.

Caratterizzazione dei personaggi: 6/12

In quanto a caratterizzazione dei personaggi ricevi la metà del punteggio. Insipidi, superficiali, sembrano delle mascherine del teatro primordiale o di carnevale, dove non impersonano "qualcuno" ma piuttosto "qualcosa". Il background è poco sviluppato, la loro personalità pressoché nulla. Dispiace dirlo, ma non ci hanno trasmesso granché.
Inoltre ci chiedevamo: qual era lo scopo di Tanes, il mezzo-demone? Perché oltre ad essere il love interest di Varia, la strega, la sua presenza non è stata propriamente utile ai fini della trama, né ha significato molto all'interno della storia, così come la presenza della Valchiria, mentre la nostra impressione era che entrambi dovessero essere personaggi con uno scopo, non delle semplici comparse.

Apprezzamento personale: 5,5/10

Per i motivi che ti abbiamo già elencato, purtroppo non l'abbiamo apprezzata molto: se dovessimo valutarla in termini di sufficienza non potremmo reputarla sufficiente. Non riteniamo nemmeno che il fatto che la storia abbia partecipato ad altri contest ti abbia penalizzata: il problema risiede principalmente nella costruzione della storia in sé e nel modo in cui l'hai sviluppata.

Uso del pacchetto: 8/8

Sull'utilizzo dei prompt niente da ridire, sei riuscita a sfruttarli molto bene, perciò ricevi punteggio pieno.

Punti totali: 41/65

Recensore Master
12/12/13, ore 10:12
Cap. 1:

Recensione/valutazione valida per il contest "La ragazza e...la maledizione" indetta sul forum di EFP

Grammatica e ortografia: 10/10
Su questo punto di vista poco da dire, se pure avessi avuto dei dubbi in merito me li hai chiariti in sede di invio della storia; non sono d’accorso su tutto quello che hai detto, ma come dici non c’è accordo in dottrina, in letteratura e tra le case editrici.
In un testo così lungo erano inevitabili che ci fossero (stante anche l’assenza di betareading), ma ho notato alcune lievissime sbavature ortografiche (come “A una decida di passi” anziché una decina), ma si tratta davvero di poca cosa per pensare a modifiche nel putnegggio.
Stile: 10/10
Molto bello, riesce in relativamente poche pagine a descrivere una realtà molto diversa come può essere quello di un mondo fantasy medievaleggiante con pochi tratti senza finire nell’infodump..
Qualche dubbio (soggettivo e non oggettivo, ergo non ho pensato dovesse inficiare questo aspetto della valutazione, mi riferisco all’impaginazione, non mi sembrano del tutto giustificati tutti quegli spazi nel testo, forse vanno bene sul cartaceo, quando devono servire a creare grossi tomi (dal prezzo non proprio modico), ma sul digitale questo problema non dovrebbe porsi, mi pare che il risultato di tutto questo sia piuttosto dispersivo per la lettura.
Originalità: 9/10
Il mondo fantasy con usi costumanze che ricordano il medioevo europeo popolato da esseri senzienti appartenenti a specie diverse dall’Homo Sapiens non è una novità, come anche la presenza di sistemi teorico-pratici che nel nostro mondo appartengono alla speculazione intellettuale (quando non alla ciarlataneria) mentre qui invece rappresenta una tecnica capace di creare conseguenze positive e reali; come anche la “ricerca” condotta dalla “compagnia” che deve rispettare le varie “quote” relative ai gruppi presenti nella realtà del mondo di riferimento.
Un plauso alla mappa (o meglio, a chi l’ha realizzata) sembra molto ben fatta e senza elementi messi a caso come può capitare di trovare in altri manufatti del genere, anche in opere realizzate da professionisti (sugli sfondoni e sulle incongruenze della cartografia fantasy ci sarebbe da scrivere a lungo, ma esulerebbe dagli scopi di questa valutazione).
Gradimento personale: 8/10
Può sembrare un voto basso, cercherò di motivare: la storia nel suo insieme è estremamente godibile (nella figura della protagonista e del fardello non proprio facile che deve portare, in questo forse aiuta anche la scelta della prestavolto, davvero molto carina, sembra che chi è difficoltà sia aiutato più facilmente se ha un bel viso, per non parlare del suo rapporto altalenante con il suo allievo/fornitore di energia), però in questo aspetto della valutazione non posso evitare di dire che leggendo la tua storia mi sono ritrovato in leggera difficoltà nel capire la storia, a cominciare dalla toponomastica (per esempio il nome del paese, Oiworihth, certo fantasy, o meglio certo cattivo fantasy crede che per dare un tocco di esotismo alle proprie storie si debba abbondare con lettere poco usate, almeno per il lettore italiano, in questo caso compare una w e due h) o perché, se si trova in quelle condizioni, non abbia pensato prima a trovarsi un fornitore “stabile”.
Ho poi dei dubbi: sinceramente non ho capito come faccia il locandiere a sapere che esista una lingua chiamata “arabo”, dato che non siamo nel nostro mondo, e nemmeno perché, se c’è un solo continente, la navigazione sia così sviluppata (mentre lo dovrebbero essere di più le vie interne.
Comunque, non ho trovato male la scelta di porre una Valchiria in un contesto non wagneriano e la scena in cui si spiega il perché del grande favore che ha riscosso presso il sovrano..
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
La protagonista mi sembra ben caratterizzata, forte e determinata quando serve (del resto credo che bisogna esserlo per forza quando si hanno le guardie reali alle calcagna, per arrestarla per qualcosa di simile all’esercizio abusivo di professione), non male anche il suo allievo, che anche cercando di sforzarsi difficilmente evita di fare la figura dell’allocco (e non parlo solo del suo apprendistato, sembra proprio connaturato alla sua indole); la strega e la sua guardiana non sono male, nonostante la giovane età e il peso della missione, sembrano tipi che è meglio non avere come nemici.
Una parola infine per il povero mezzo demone, non solo appartiene a un gruppo non particolarmente amato dal vulgo e un background familiare non invidiabile, ha fatto pure da cavia più di una volta alle componenti del gruppo, sorte non so quanto invidiabile…
Attinenza al tema: 3/5
Premetto che so che questa storia partecipa a più di un contest quindi non mi aspettavo un’attinenza assoluta, il voto oltre la sufficienza mi sembra la scelta migliore; però secondo me la storia non si concentra solo su questo tema, ma giocoforza anche su altri; insomma, è una caratteristica in più che ha la protagonista, spiacevolissima quanto si vuole, che la costringe a una condotta a metà tra quella di una predatrice e quella di un parassita, ma la storia poi passa ad altro, incrociandosi con quella di altri personaggi (che non si interessano particolarmente di questa sua caratteristica, a parte ovviamente il suo allievo e forse anche il mezzo-demone)..
Non che sia un difetto, sia chiaro, ma non ho potuto fare a meno di notarlo
Totale: 45/50

Nuovo recensore
12/11/13, ore 16:13
Cap. 1:

SPOON RIVER CONTEST di ZKaoru69

L'eredità di Glogreoth di syssy5 {Dono}



Grammatica e ortografia: 6/10

Purtroppo c'è qualche errore di battitura. Inoltre, ho letto un "orizzontarsi", che credo volesse essere un "orientarsi".
Per quanto riguarda la punteggiatura, io invece preferisco di gran lunga i segni di interpunzione fuori dalle virgolette, soprattutto in caso di virgole, e mi sembra superfluo inserire il punto se c'è un'azione collegata al dialogo subito dopo (come appunto i "disse" eccetera).
"«Ora Carbo vai a lavare gli strumenti." Carbo, essendo vocativo, deve essere inserito tra due virgole.
Inoltre ci sono diversi tempi verbali che non mi convincono:
"Entrò invece in una locanda poco distante per chiedere se avevano due stranze." L'interrogativa esprime eventualità o possibilità quindi sarebbe da preferire avessero.
"... i più avrebbero rincorso a rinchiudersi dentro casa..." Forse intendevi "i più sarebbero corsi a rinchiudersi dentro casa".
"... come ben sai basta che premo qui". Prema è da preferirsi, o meglio ancora "mi basta premere".
"... se volete accompagnarmi ne sarei onorata." Secondo me suona meglio "se voleste" (o "sarei onorata della vostra compagnia").
"... non appena ebbe il permesso di parlare e si fosse rialzata in piedi..." Qui ci va "si fu rialzata".
"... l'alchimista aveva la certezza che non sarebbe stata riconosciuta..." Non è errato, ma la frase nella sua forma attiva ("non l'avrebbero riconosciuta") mi suona meglio.
"I colli di Andius si profilavano alla loro sinistra, si chiesero se avessero dovuto raggiungerli o meno." Qui ci va "avrebbero"!
Altri errori:
"«Io non desidero nulla, mi basta solo che il mio destino si compia e succedere a Saola come Strega Reale.»" C'è un cambio di soggetto, la costruzione così non funziona. "... che il mio destino si compia diventando così il successore..." potrebbe essere un'alternativa.
"Petra cercò allora di evocare altri Elementali, ma Varia gli impedì anche questo." Petra è una donna, ergo "Varia le impedì".
"«Quello era un filtro d'amore, uno di quelli che a contatto con l'acqua evapora e i suoi effetti agiscono via aria..." Per mantenere la costruzione è necessario il relativo, indi per cui ci va "i cui effetti".


Lessico e sintassi: 6/10

Mi sembra uno stile un po' "affrettato", quasi: più di una volta inserisci periodi molto lunghi dalla costruzione paratattica lasciando pensare i tuoi personaggi "a ruota libera", perdendo magari un po' di incisività. Per esempio: "Iniziava a sentirsi presa in giro, era il suo apprendista dopotutto, il suo aiutante, se doveva fare le cose da sola che l'aveva preso con sé a fare?", "... non era più arrabbiato, questo sentimento lo aveva portato a ubriacarsi e il dopo non era dei migliori, ma l'umiliazione era rimasta, accompagnata stavolta da un leggero timore.", "A giudicare dal suo risveglio doveva aver esagerato di brutto, se voleva dimenticare la sua Maestra aveva scelto il metodo sbagliato, aveva infatti solo dimenticato cosa era accaduto poi...".
E le virgole devono piacerti tanto, perché in più di una occasione le usi al posto dei due punti: "Non gli occorreva vedere altro, aveva capito che quella donna era un'alchimista", "Petra lo osservava leggermente esasperata, lo credeva più forte, invece si stava dimostrando una mammoletta."
Qualche espressione mi lascia perplessa:
"... più acida di quello che poteva sembrare." Intendevi forse "di quanto non mostrasse"?
"Varia fece un sorriso rassicurante alla Valchiria, sorriso che stava a significare 'va tutto bene'." Un sorriso rassicurante significa già da solo che va tutto bene, senza bisogno di scriverlo.
"... le preparazioni che aveva lasciato a fermentare prima" Il prima è di troppo.
"... per prima cosa avrebbero dovuto puntare verso la Stella del Nord per proseguire nell'omonima direzione..." Puoi usare tranquillamente Settentrione.
Non mi convince la costruzione di questa frase: "Un paio si infransero contro i tronchi degli alberi a una ventina di passi alla sua destra e un paio di Elementali del fuoco ne vennero fuori incendiando tutti ciò che veniva a contatto coi loro corpi e lottando contro gli aggressori che si video costretti ad abbandonare l'inseguimento." Suggerirei così: "Da un paio di esse, che si erano infrante contro i tronchi degli alberi a una ventina di passi da lei, ne vennero fuori Elementali del fuoco, che incendiarono... e misero in fuga gli aggressori."
Attenta alle ripetizioni: "... accennando anche un cenno col capo."
Ad un certo punto Petra dà improvvisamente a Carbo del voi: "... ora mangiate".
Ci sono altre piccole imperfezioni, se vuoi posso inviarti la storia con tutte le mie note.


Originalità: 8.5/10

Beh, non c'è che dire, hai inventato un nuovo mondo da zero, complimenti!
Ma poiché l'ambientazione mi sembra molto simil-medievale e io sono pignola, ti segnalo quelli che potrebbero essere visti come anacronismi: innanzitutto il bollitore e lo zeppelin, ma anche i bottoni - eh sì, i bottoni come li conosciamo noi arrivano solo tra la fone dell'Ottocento e l'inizio del Novecento - e il bagno nelle locande (è più probabile che ci fosse una latrina).
La trama è ben articolata; è un peccato che ogni tanto ci siano delle scene che "non aggiungono nulla" in un certo senso, la maggior parte delle quali è stata magari inserita per rispondere a prompt di altri contest. Non dico che siano inutili, ma, ecco, mi sarei concentrata più su altre cose.
Ciò non toglie che alcuni momenti mi siano piaciuti un sacco, come il dialogo ambiguo tra Petra e Atera.


Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10

Ognuno dei personaggi ha una ottima caratterizzazione: la meschinità e l'arrivismo di Petra, la gentilezza e la positività di Carbo, il senso del dovere e il coraggio di Atera, l'acume e la determinazione di Varia. Davvero, complimenti!
Probabilmente i personaggi che mi sono rimasti più impressi di tutto il racconto sono Petra, un'antieroina di tutto rispetto, e Atera, coi suoi capelli lunghissimi e la sua spada appuntita.


Coerenza con la citazione: 5/5

Fai un uso davvero buono della citazione e le dai un posto centrale all'interno della storia. Molto bene!


Gradimento personale: 4/5

Devo dire che è stata una lettura più che piacevole, tuttavia qualche imprecisione ha reso la lettura leggermente stopposa.



Totale: 39/50 - OTTAVA CLASSIFICATA

Recensore Veterano
07/11/13, ore 19:41

'Si rivestì senza fretta per poter andare al bagno'
Dal momento che siamo in un universo fantastico e non ho ancora ricevuto elementi che mi permettano di individuare grosso modo l'ambientazione storica, non ho idea di cosa tu intenda per 'bagno'.

'che avesse scoperto del nome falso'
il nome falso.

'All'inizio fece per andarsene, dopo aver pagato il compenso al locandiere, ma non poté ignorare Carbo quando lui le urlò: «So chi siete!»
Petra credette per un attimo che avesse scoperto del nome falso; il suo vero nome era un tabù, tutte le guardie del regno erano alla sua ricerca, se Carbo davvero sapeva bisognava provvedere e alla svelta. Invece si accorse di sbagliare – sarebbe stato più corretto se lui avesse detto ‘cosa siete – quando aggiunse: «Siete un'alchimista.»'
La scena è un po' confusa: non si capisce dove avvenga. Sono ancora dentro la locanda, sono fuori? C'è gente intorno, sono soli? Manca completamente lo sfondo.

'«Orbene? Qual è la vostra risposta, mia signora?»'
Ma l'Epico con cui hai contrassegnato la tua storia consiste per caso nel tono aulico dei discorsi dei tuoi personaggi? Non puoi rendere i dialoghi un po' più umani? Mi sembra di assistere a una specie di farsa teatrale... non riesco proprio a prendere sul serio i personaggi se si esprimono in questa maniera, poffare e sacripante!

'«E sia.»'
Io, se fossi stato nei panni di Petra, prima di accettare un accolito sarei stato curioso di sapere che cos'era che gli serviva davvero, dal momento che è una dichiarazione che non passa inosservata. Ma anche se non l'avesse detto, mi è difficile credere che qualcuno accetti un seguace con sé senza sapere le ragioni che lo spingono ad agire in questo modo.

'le spighe di grano si piegarono sotto un flebile alito di vento, le pannocchie di mais parevano danzare mentre le barbe sventolavano. Quando anche le altre piante iniziarono a muoversi Petra capì.'
Guardare il cielo è diventato troppo mainstream?

I periodi sono diventati improvvisamente molto meno scorrevoli, e ho notato molti verbi non ben declinati. Rivedrei tutta la grammatica della parte finale.

Recensore Veterano
07/11/13, ore 19:00

'La ridente cittadina'
'Lì la gente viveva in pace e in armonia'
'rozzo letto'
'rendendo l'atmosfera ancora più erotica'
Un difetto che sto riscontrando nel tuo testo è l'eccesso di stile raccontato. Mi spiego: invece di mostrarmi cosa succede, me lo racconti. Anziché farmi vedere un bandito con un occhio sfregiato e un orecchio mozzo che picchia a sangue un viandante e gli taglia un braccio, mi dici solo che un bandito crudele ha fatto del male a un viandante. Non è molto coinvolgente come stile, non mi permette di appassionarmi.

'Ma quella maliarda alla fine si era rivelata un'opportunista senza cuore'
Ehm... in che modo esattamente 'la maliarda' si sarebbe approfittata di lui? Ad avercene, di opportuniste così. Dai, un giovane maschio non ragiona così, su. Sesso spaziale gratuito con una bellezza del genere e pure senza impegno? Altro che opportunista, è la ragazza ideale secondo il maschio medio.

I dialoghi sono un po' troppo artificiosi, dovresti renderli più spontanei. Buono il pathos erotico.
(Recensione modificata il 07/11/2013 - 07:00 pm)

Recensore Veterano
07/11/13, ore 18:45
Cap. 1:

'La notte buia era illuminata solo da una luna quasi piena'
Non mi piace molto come frase. Dire che la notte è buia è pleonastico, e per di più lo fai seguire subito da 'era illuminata da', inserendo quindi una contraddizione. Inoltre, ben due parole inutili: solo, quasi.

'La foresta gettava ombre lugubri tutt'attorno'
Tutt'attorno... dove? Non hai descritto cosa c'è intorno alla foresta, quindi non riesco a immaginarmi il paesaggio lugubre.

'Ogni cosa quella notte era spaventosa'
Addirittura spaventosa? Non hai descritto molto che mi permetta di crederlo. E' notte, d'accordo, ma non basta certo il buio per giustificare un aggettivo forte come 'spaventoso'. 'Inquietante' è un po' più morbido, forse sarebbe più adatto. Se vuoi trasmettere l'idea di spavento, devi descrivermi qualcosa che mi permetta di entrare in empatia con il narratore. E io non sono certo 'spaventato' dalla notte, dalla foresta o dal silenzio.

'la veste candida che svolazzava, felice'
chi è felice? La bambina o la veste? Attento alla collocazione delle parole.

'Un paio si infransero contro i tronchi degli alberi a una ventina di passi alla sua destra e un paio di Elementali del fuoco ne vennero fuori incendiando tutto ciò che veniva a contatto coi loro corpi e lottando contro gli aggressori che si videro costretti ad abbandonare l'inseguimento'
Ehm... non stai correndo un po' troppo? Parti con qualche riga di (vaga) descrizione dell'ambiente e della bambina, e poi in meno di tre righe comprimi una battaglia tra Elementali e inseguitori. Hai gestito decisamente male il tempo narrativo: non puoi condensare un evento cruciale come questa battaglia in pochi, striminziti dettagli. Come se non bastasse, introduci un elemento magico dal nulla e io mi ritrovo completamente spiazzato. Perché hai liquidato la faccenda in modo così scarno? Non valeva la pena descrivere meglio questo avvenimento? Per trattarlo in questo modo, tanto valeva saltare del tutto il prologo.

Continuo a leggere, sperando che sia un difetto solo del prologo.

PS: Che programma hai usato per quella mappa?

Recensore Junior
29/10/13, ore 15:26

Buongiorno, 
bazzicavo da queste parti e mi sono imbattuta in questa storia. Devo dedurre che il genere "epico" non abbia molti lettori, altrimenti non mi spiegherei in alcun modo come mai tu non abbia ricevuto alcuna recensione. 
La storia è davvero interessante. Il modo in cui descrivi i giusti particolari senza spostare l'attenzione dalla protagonista è magistrale. Questo tuo personaggio, anche se è solo il primo capitolo, è descritto molto bene e soprattutto in modo tale da lasciare al lettore la possibilità di completarne le fattezze come più lo aggrada.
Mi intriga molto sapere come va avanti questa storia, 
Hai uno stile davvero molto bello, riesci a narrare una storia in un contesto epico utilizzando vocaboli pertinenti, ma sensa per questo divenire pedante o prolissa. 
Non ho notato alcun errore di ortografia o di sintassi, cosa che apprezzo notevolmente!
Continuerò a seguirti ansiosa di vedere come proseguirà l'avventura di questa giovane alchimista.
Ancora complimenti

Bacioni
Jo